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Il variegato mondo dei quarta categoria

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Promemoria primo messaggio :

Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball

descriptionIl variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 21 EmptyRe: Il variegato mondo dei quarta categoria

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Fedolester ha scritto:
Vorrei aprire un altro 3d ma forse va bene qui tanto la domanda riguarda abbastanza sempre il variegato mondo dei quarta categoria. 
Come la prendete il fatto che in questo sport I PROGRESSI possono essere moooolto inversamente proporzionali a sforzi ed impegni ? 
Insomma in questo 3d si è parlato (o almeno si può leggere tra le linee... perdon righe!! ) anche di come aumentare intensità e velocità delle diagonali di dritto e rovescio non vuol dire automaticamente fare punto (di qui il tentativo di qualcuno di eliminare i famosi pallettari....) 
La cosa cmq la si vede molto bene, con le dovute proporzioni, anche nel mondo dei professionisti, dove prima di buttare fuori campo l'avversario ce n'è vuole tanto... e spesso comunque non ci si riesce, l'avversario ci arriva  comunque sulla palla ed allora bisogna chiudere con una volé, una palla corta o altra finezza tecnica... tutte cose che nel  variegato mondo dei quarta possono essere ancora più titubanti  del gioco da fondo e consegnare quindi il punto all'avversario dopo tanta fatica fatta... 

Insomma a me sta prendendo una brutta pressione da "ansia da progresso" dovuta al fatto che sto giocando anche quattro volte a settima da ormai un anno. E i progressi arrivano non è che non sono arrivati, tutti mi dicono che sono migliorato tantissimo qualcuno mi dice che ho le carte in regola per diventare il più forte del circolo (il massimo del circolo è un 4.1 per intenderci). Allora mi dico di mettere l'ego da parte e non pensarci ma questo è un bastardone che non vuole sapersene di andare via. Mi dico che fare una piccola scalata non vorrebbe dire nulla come in realtà è ma in fondo purtroppo tale idea sempre a quel bastardone "fa gola".
Proprio ieri ho perso un set 7-6 al tiebrek contro un tizio che solo 5 mesi fa non mi aveva fatto vedere la palla. Non lo affrontavo da allora appunto ma ho fatto un enormità di errori da nervosimo potevo chiudere due volte il set 5-4 per me e 6-5 per me... ma niente nervosismo da ansia da progresso mi faceva buttare la palla in rete, ancora prima di incominciare la partita stavo implodendo mi sentivo mancare le gambe dalla pressione, mi son dovuto sedere 5 minuti con la scusa del mal di testa... poi dopo il primo game fortunatamente è passata.
Insomma la domanda è semplice, io in questo sport voglio divertirmi, so perfettamente che potrebbe affatto non esserci una correlazione tra ore di gioco/allenamento progressi fatti. Se verranno ben venga...Ma come convincere anche il  mio ego più profondo a lasciarmi in pace e libero di divertirmi ?

Penso che sia un esperienza comune e chiunque di voi abbia ottenuto qualche buon risultato nel suo piccolo potrebbe esserci già passato, quindi i consigli sono ben accetti  Laughing


Sono anche io nella tua stessa esatta situazione! Secondo me è questione di tempo, l'ego come qualsiasi cosa che attiene alla mente e all'immagine di sé va preso per mano e "allenato" a comportarsi bene. Devi lasciare che l'esperienza lo plasmi e lo riporti un gradino più in basso. L'ego sei sempre tu, vedrà che mettendosi fra i piedi non ti fa divertire, mentre quando si fa da parte riesci a godertela di più (e visto che tu sei anche lui, e quindi anche lui se la godrà di più, allora forse imparerà a starsene più tranquillo).
Detto in altri termini secondo me è normale una fase in cui scalpita, lascialo scalpitare senza arrabbiarti con te stesso e senza opporti, vedrai che si stuferà e capirà pure lui che dentro di te state tutti meglio se fa il bravo. Very Happy

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a proposito di "ego", forse una lettura in tema potrebbe essere "The Inner Game of Tennis" di Timothy Gallwey (un libro cult). 
Io ho preso direttamente la versione in inglese, e si riesce a capire abbastanza bene, lo devo ancora finire ... magari può aiutare!

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Ora arriva Sonny e vi dice che siete delle pippe Very Happy

Si scherza...ma non troppo Very Happy

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L'ego non lo domini... Buono o cattivo che sia ...c'è! 
L'importante è non invitarlo a giocare!

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Pensate che entro 2 mesi mi trasferisco a 10 km da lui!!! Vai di mega sfide!!!!

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andyvakgj ha scritto:
Ora arriva Sonny e vi dice che siete delle pippe Very Happy

Si scherza...ma non troppo Very Happy


Pippe non direi...

Piuttosto dei "cacasotto" !

Scherzo, dai... Ho estremizzato un concetto, non arrabbiatevi!

Il tennis è la metafora della vita: come nella vita ci sono persone che sono TERRORIZZATE dagli esami (maturità, patente...) ed altre che non li soffrono per nulla: tutti voi conoscerete tipi dell'uno e dell'altro.

Non è una questione di EGO, ma di CARATTERE!

A qualunque livelli si tratta di KILLER INSTINCT: o lo hai, o non lo hai.

Ci sono del 4.5 fit che lo hanno, e dei professionisti cui manca.. ed hanno perso molte partite che avrebbero potuto vincere.

In ogni caso, sentire tutta questa pressione per una partita da circolo mi sembra veramente un eccesso!

Ma sono reazioni individuali e, come tali, non possono essere discusse.

Sarà che (relazionato al mio livello infimo di gioco) quando devo giocare una partita che "sento" (tipo con uno che mi sta sul caxxo) gioco quasi sempre al mio meglio.

La "pressione" è mia alleata.

Chi gioca male sotto pressione, credo ci debba convivere, ed abituarsi a partite impegnative, iscriversi a tornei, giocare con gente "rognosa"...

... crearsi cioè una " corazza ".

Probabilmente si arriverà con il tempo ad " incanalare" e tenere sotto controllo questa paura irrazionale.

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Sonny Liston ha scritto:
emish89 ha scritto:
volevo porre un differente punto di vista:
dato che il mozzarellaro è considerato così "antisportivo", vorrei fare il paragone con un altro stile di gioco.
Se trovo un giocatore che si muove male e si piega ancor peggio, è lecito giocare back e palle basse e più corte possibile? 
o è considerato antisportivo come alzare mozzarelle contro uno che non le sa gestire?
dato che le mozzarelle federer non le gioca ma i back si, non sarei stupito della risposta Very Happy


Ma certo che è antisportivo!  Very Happy

Come chi fa le palle corte a chi è lento.

Come chi gioca sul rovescio a quelli che non lo sanno fare.

Come chi tira mazzate non raggiungibili.

E poi, il più antisportivo di tutti: chi gioca al volo, senza dare il tempo di prepararsi all'avversario!

Sonny tu scherzi ma sai che in una finale di un torneo( ovviamente del mio basso livello) quando avevo 30 anni, alla stretta di mano dopo aver vinto, il mio avversario mi ha risposto : se avessi saputo che scendevi cosi tanto a rete non avrei giocato la finale. Questo rientra nella categoria del variegato mondo dei 4^ ?

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Fedolester ha scritto:
Vorrei aprire un altro 3d ma forse va bene qui tanto la domanda riguarda abbastanza sempre il variegato mondo dei quarta categoria. 
Come la prendete il fatto che in questo sport I PROGRESSI possono essere moooolto inversamente proporzionali a sforzi ed impegni ? 
Insomma in questo 3d si è parlato (o almeno si può leggere tra le linee... perdon righe!! ) anche di come aumentare intensità e velocità delle diagonali di dritto e rovescio non vuol dire automaticamente fare punto (di qui il tentativo di qualcuno di eliminare i famosi pallettari....) 
La cosa cmq la si vede molto bene, con le dovute proporzioni, anche nel mondo dei professionisti, dove prima di buttare fuori campo l'avversario ce n'è vuole tanto... e spesso comunque non ci si riesce, l'avversario ci arriva  comunque sulla palla ed allora bisogna chiudere con una volé, una palla corta o altra finezza tecnica... tutte cose che nel  variegato mondo dei quarta possono essere ancora più titubanti  del gioco da fondo e consegnare quindi il punto all'avversario dopo tanta fatica fatta... 

Insomma a me sta prendendo una brutta pressione da "ansia da progresso" dovuta al fatto che sto giocando anche quattro volte a settima da ormai un anno. E i progressi arrivano non è che non sono arrivati, tutti mi dicono che sono migliorato tantissimo qualcuno mi dice che ho le carte in regola per diventare il più forte del circolo (il massimo del circolo è un 4.1 per intenderci). Allora mi dico di mettere l'ego da parte e non pensarci ma questo è un bastardone che non vuole sapersene di andare via. Mi dico che fare una piccola scalata non vorrebbe dire nulla come in realtà è ma in fondo purtroppo tale idea sempre a quel bastardone "fa gola".
Proprio ieri ho perso un set 7-6 al tiebrek contro un tizio che solo 5 mesi fa non mi aveva fatto vedere la palla. Non lo affrontavo da allora appunto ma ho fatto un enormità di errori da nervosimo potevo chiudere due volte il set 5-4 per me e 6-5 per me... ma niente nervosismo da ansia da progresso mi faceva buttare la palla in rete, ancora prima di incominciare la partita stavo implodendo mi sentivo mancare le gambe dalla pressione, mi son dovuto sedere 5 minuti con la scusa del mal di testa... poi dopo il primo game fortunatamente è passata.
Insomma la domanda è semplice, io in questo sport voglio divertirmi, so perfettamente che potrebbe affatto non esserci una correlazione tra ore di gioco/allenamento progressi fatti. Se verranno ben venga...Ma come convincere anche il  mio ego più profondo a lasciarmi in pace e libero di divertirmi ?

Penso che sia un esperienza comune e chiunque di voi abbia ottenuto qualche buon risultato nel suo piccolo potrebbe esserci già passato, quindi i consigli sono ben accetti  Laughing



se posso, il fatto è che non si allena solo la tecnica ma anche la gestione della partita.
esattamente come ti sei massacrato di cesti per migliorare la tecnica e di diagonali per diventare solido, adesso va gestita la partita. e per farlo bisogna.....fare partite.....quelle che contano però. quindi o tornei o avversari da circolo con i quali per qualche motivo non vuoi perdere o con i quali ti inventi una pressione simile a quella che avresti in partita. 
fare partite serve a tante cose, alla quarantesima partita di torneo il fatto di essere in torneo piuttosto che al circolo diventa ininfluente, è l'abitudine a giocare che fa diventare lo stress da torneo controllabile. c'è chi impara presto a gestire lo stress, e chi per un po' deve prendere qualche scoppola da gente più scarsa ma più scafata mettendo in conto qualche telaio in briciole .
facendo partite poi si gioca con diversi avversari, si capisce quale è il proprio piano A e se si ha un piano B e quando usarli. 
si comincia ad osservare l'avversario per capire se ha o meno punti deboli per andarglieli sistematicamente a pescare. 
si capisce che se uno tecnicamente non sembra avere grossi punti deboli ma è un 4.4 o sarà una gran brutta giornata o ha limiti mentali o fisici e bisogna stanarlo, ad esempio facendolo morire sui primi 3 game in cui lo scambio va giocato pensando che debba durare 50 colpi. 
avere una diagonale solida non implica necessariamente usarla sistematicamente, dipende dalla partita.

c'è solo un'problema, affrontare le partite da torneo richiede un certo impegno in termini di concentrazione ben diverso che tirare quattro pallate al circolo o allenarsi a tenere una diagonale. devi essere parecchio presente a te stesso e quindi il divertimento cambia. non è questione di essere più o meno divertente, diventa diverso il tutto. secondo me il torneo e la partita di circolo a qualsiasi livello sono due sport diversi, una è una maratona con cronometro l'altra è la corsa guardandosi il paesaggio.

va beh che fino a 4.2 secondo me con una diagonale solida vendemmi a meno di pescare mine vaganti o di essere talmente poco lucido per lo stress da torneo da renderti conto neanche di quello che fai. ma questa seconda cosa alle prime partite deve sparire.

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Il discorso della paura perdere con quelli ritenuti più scarsi e quindi del fatto che si vorrebbe giocare sempre con quello che tira, ha radici in : "avere qualcosa da perdere".

Non ci piace giocare con i pallettari o con quelli che superficialmente si considrano meno capaci perchè si ha da parecchio da perdere.
Con quello bravo sono capaci tutti a mollare il braccio, tanto la sconfitta era già preventivata.

Quindi sale la pressione, e di fatto aumenta la probabilità di perderci.

Un buon modo per affrontare tali situazioni è rendersi conto che il pallettaro non ti metterà mai in reale difficoltà

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Ragazzi avete risposto in tanti e secondo me avete detto tutti cose giuste. Grazie  Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 21 622327
Vediamo se riesco a rispondervi uno ad uno...

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Matteo1970 ha scritto:
L'ego è un gran bastardone.... e nel tennis che è individuale secondo me è un gran nemico, ti butta a volte fuori partita.
A me ad esempio capitava (quando facevo tornei) di andare sopra anche 52 o 53, e di perdere il set... il mio maestro mi guardava e mi diceva ..." per forza, ti sei visto sui giornali... " (tolgo il finale perchè non consono ad un'utenza comprensiva di minorenni -.... Laughing Laughing )

Comunque ritengo che i progressi siano una cosa molto strana, anche perchè all'inizio sono visibili ci si mette in forma, si aggiustano le gambe e il fiato, la tecnica risolvendo i macroerrori, poi diventano invisibili perchè si inizano a corregere errori meno evidenti, si aumenta la precisione di timing sulla palla, etcc e non ci si accorge più quasi di progredire, ma come hai visto anche tu, il referto lo da il campo.


Bella la frase ti sei visto sui giornali... cercherò di ripetermela per darmi del cazzone quando in vantaggio su una partita con uno più forte di me il mio ego comincia a fare i voli pindarici  Very Happy

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Theo_84 ha scritto:



Sono anche io nella tua stessa esatta situazione! Secondo me è questione di tempo, l'ego come qualsiasi cosa che attiene alla mente e all'immagine di sé va preso per mano e "allenato" a comportarsi bene. Devi lasciare che l'esperienza lo plasmi e lo riporti un gradino più in basso. L'ego sei sempre tu, vedrà che mettendosi fra i piedi non ti fa divertire, mentre quando si fa da parte riesci a godertela di più (e visto che tu sei anche lui, e quindi anche lui se la godrà di più, allora forse imparerà a starsene più tranquillo).
Detto in altri termini secondo me è normale una fase in cui scalpita, lascialo scalpitare senza arrabbiarti con te stesso e senza opporti, vedrai che si stuferà e capirà pure lui che dentro di te state tutti meglio se fa il bravo. Very Happy

Si infatti. Oggi pensavo che poi si sta vendicando del fatto che ho cercato di ridimensionarlo fin dall'inizio. 
Cioè da subito mi son detto "...caro hai iniziato tardi questo sport (a 30 anni suonati) non ti illudere di poter arrivare andare in giro a vincere tornei per gente di terza categoria ad esempio. " Dicendomi questo ero sicuro di non avere frustrazioni dal fatto di non fare tanti progressi...ora si vendica perchè ogni volta che faccio un gradino di quello che ho stabilito essere il mio traguardo massimo raggiungibile  lui si desta e mi dice "attento che lo stai raggiungendo è IMPORTANTE per TE" ... che maledetto..,. sai che c'è provo a fare quello che dici tu e anche a non pormi limiti tante volte si svegliasse solo alla finale di wimbledon  Very Happy (scherzo ovviamente).

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wetton76 ha scritto:
a proposito di "ego", forse una lettura in tema potrebbe essere "The Inner Game of Tennis" di Timothy Gallwey (un libro cult). 
Io ho preso direttamente la versione in inglese, e si riesce a capire abbastanza bene, lo devo ancora finire ... magari può aiutare!


già letto...molto bello e molto utile... però devo dire una cosa in generale sull'aspetto mentale meglio non fissarsi più di tanto perché a volte più ti fissi su una cosa più questa esiste....e questo è vero tanto più sul lato mentale. 
Fino ad un anno fa, prima che un mio compagno mi suggerisse di leggere questo libro, l'aspetto mentale non lo consideravo proprio. Cioè ero conscio che c'era pero  mi dicevo semplicemente "vabbè dai un poco di nervosismo ci sta e amen." Da quando ho letto questo libro invece aehhhhh 8 mila tecniche.... 
Vabbe comunque non sto dicendo che  non ci si deve allenare anche su questo, ma ad un certo punto meglio staccare la spina e passare a qualche altro aspetto (chessò alimentazione, allenamento extra tennis attrezzatura, tecnica ecc...) se ti fissi troppo secondo me sopratutto sull'aspetto mentale diventa controproducente.

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kingkongy ha scritto:
L'ego non lo domini... Buono o cattivo che sia ...c'è! 
L'importante è non invitarlo a giocare!


Ecco appunto come riassumere manuali di zentennis, mental-coach, psicologi, newage eccettera in due righe!!!!! Glaciale e spietato bravo kingkongy  cheers

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Michele Forni ha scritto:
Pensate che entro 2 mesi mi trasferisco a 10 km da lui!!! Vai di mega sfide!!!!

non l'ho capita...sorry  Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 21 810504

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Sonny Liston ha scritto:
andyvakgj ha scritto:
Ora arriva Sonny e vi dice che siete delle pippe Very Happy

Si scherza...ma non troppo Very Happy


Pippe non direi...

Piuttosto dei "cacasotto" !

Scherzo, dai... Ho estremizzato un concetto, non arrabbiatevi!

Il tennis è la metafora della vita: come nella vita ci sono persone che sono TERRORIZZATE dagli esami (maturità, patente...) ed altre che non li soffrono per nulla: tutti voi conoscerete tipi dell'uno e dell'altro.

Non è una questione di EGO, ma di CARATTERE!

A qualunque livelli si tratta di KILLER INSTINCT: o lo hai, o non lo hai.

Ci sono del 4.5 fit che lo hanno, e dei professionisti cui manca.. ed hanno perso molte partite che avrebbero potuto vincere.

In ogni caso, sentire tutta questa pressione per una partita da circolo mi sembra veramente un eccesso!

Ma sono reazioni individuali e, come tali, non possono essere discusse.

Sarà che (relazionato al mio livello infimo di gioco) quando devo giocare una partita che "sento" (tipo con uno che mi sta sul caxxo) gioco quasi sempre al mio meglio.

La "pressione" è mia alleata.

Chi gioca male sotto pressione, credo ci debba convivere, ed abituarsi a partite impegnative, iscriversi a tornei, giocare con gente "rognosa"...

... crearsi cioè una " corazza ".

Probabilmente si arriverà con il tempo ad " incanalare" e tenere sotto controllo questa paura irrazionale.

Il concetto non è essere cacasotto... il fatto, per me, è che nel tennis bisogna essere proprio impavidi. 
Io le ho sempre fatte le cose magari con una dose di nervosimo /ansia ma poi passava. Credo di essere sempre stato coraggioso a modo mio. Ma nel tennis se sei coraggioso con nervosismo è già fatto "il pata trak" la decontrazione va a farsi benedire fai fuori campo come se giocassi a baseball. E' vero che sicuramente è dovuto al fatto che al momento alcuni miei colpi sono ancora delicati quindi funzionano bene solo con pressione minima e con l'aumentare della tecnica dovrei poter sopportare anche pressioni maggiori però cmq sia se non sei impavido i tuoi colpi ne risentiranno... ed è vero essere impavidi o ci sei o non ci sei e nella mia vita di gente cosi ne ho conosciuti davvero pochi.... sopratutto gli impavidi non teste di ca77o mosche bianchissime. Per il resto hai ragione l'allenamento  a partite impegnative è una delle soluzioni migliori  Wink

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whiteshark ha scritto:
Sonny Liston ha scritto:
emish89 ha scritto:
volevo porre un differente punto di vista:
dato che il mozzarellaro è considerato così "antisportivo", vorrei fare il paragone con un altro stile di gioco.
Se trovo un giocatore che si muove male e si piega ancor peggio, è lecito giocare back e palle basse e più corte possibile? 
o è considerato antisportivo come alzare mozzarelle contro uno che non le sa gestire?
dato che le mozzarelle federer non le gioca ma i back si, non sarei stupito della risposta Very Happy


Ma certo che è antisportivo!  Very Happy

Come chi fa le palle corte a chi è lento.

Come chi gioca sul rovescio a quelli che non lo sanno fare.

Come chi tira mazzate non raggiungibili.

E poi, il più antisportivo di tutti: chi gioca al volo, senza dare il tempo di prepararsi all'avversario!

Sonny tu scherzi ma sai che in una finale di un torneo( ovviamente del mio basso livello) quando avevo 30 anni, alla stretta di mano dopo aver vinto, il mio avversario mi ha risposto : se avessi saputo che scendevi cosi tanto a rete non avrei giocato la finale. Questo rientra nella categoria del variegato mondo dei 4^ ?


Azzo!
Questo è un fenomeno vero!

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DropshotII ha scritto:


se posso, il fatto è che non si allena solo la tecnica ma anche la gestione della partita.
esattamente come ti sei massacrato di cesti per migliorare la tecnica e di diagonali per diventare solido, adesso va gestita la partita. e per farlo bisogna.....fare partite.....quelle che contano però. quindi o tornei o avversari da circolo con i quali per qualche motivo non vuoi perdere o con i quali ti inventi una pressione simile a quella che avresti in partita. 
fare partite serve a tante cose, alla quarantesima partita di torneo il fatto di essere in torneo piuttosto che al circolo diventa ininfluente, è l'abitudine a giocare che fa diventare lo stress da torneo controllabile. c'è chi impara presto a gestire lo stress, e chi per un po' deve prendere qualche scoppola da gente più scarsa ma più scafata mettendo in conto qualche telaio in briciole .
facendo partite poi si gioca con diversi avversari, si capisce quale è il proprio piano A e se si ha un piano B e quando usarli. 
si comincia ad osservare l'avversario per capire se ha o meno punti deboli per andarglieli sistematicamente a pescare. 
si capisce che se uno tecnicamente non sembra avere grossi punti deboli ma è un 4.4 o sarà una gran brutta giornata o ha limiti mentali o fisici e bisogna stanarlo, ad esempio facendolo morire sui primi 3 game in cui lo scambio va giocato pensando che debba durare 50 colpi. 
avere una diagonale solida non implica necessariamente usarla sistematicamente, dipende dalla partita.

c'è solo un'problema, affrontare le partite da torneo richiede un certo impegno in termini di concentrazione ben diverso che tirare quattro pallate al circolo o allenarsi a tenere una diagonale. devi essere parecchio presente a te stesso e quindi il divertimento cambia. non è questione di essere più o meno divertente, diventa diverso il tutto. secondo me il torneo e la partita di circolo a qualsiasi livello sono due sport diversi, una è una maratona con cronometro l'altra è la corsa guardandosi il paesaggio.

va beh che fino a 4.2 secondo me con una diagonale solida vendemmi a meno di pescare mine vaganti o di essere talmente poco lucido per lo stress da torneo da renderti conto neanche di quello che fai. ma questa seconda cosa alle prime partite deve sparire.

NULLA DA ECCEPIRE  Wink

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albs77 ha scritto:
Il discorso della paura perdere con quelli ritenuti più scarsi e quindi del fatto che si vorrebbe giocare sempre con quello che tira, ha radici in : "avere qualcosa da perdere".

Non ci piace giocare con i pallettari o con quelli che superficialmente si considrano meno capaci perchè si ha da parecchio da perdere.
Con quello bravo sono capaci tutti a mollare il braccio, tanto la sconfitta era già preventivata.

Quindi sale la pressione, e di fatto aumenta la probabilità di perderci.

Un buon modo per affrontare tali situazioni è rendersi conto che il pallettaro non ti metterà mai in reale difficoltà


Sul fatto che la gente non vuole giocare con quelli che ritengono superficialmente più scarsa si potrebbe aprire un capitolo a parte... secondo me alcuni hanno proprio una fifa matta. Twisted Evil

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Fedolester ha scritto:
Michele Forni ha scritto:
Pensate che entro 2 mesi mi trasferisco a 10 km da lui!!! Vai di mega sfide!!!!

non l'ho capita...sorry  Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 21 810504

Mi trasferisco a ferentino.... Lui è di ceccano... Sono 10 km di distanza!

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emish89 ha scritto:
volevo porre un differente punto di vista:
dato che il mozzarellaro è considerato così "antisportivo", vorrei fare il paragone con un altro stile di gioco.
Se trovo un giocatore che si muove male e si piega ancor peggio, è lecito giocare back e palle basse e più corte possibile? 
o è considerato antisportivo come alzare mozzarelle contro uno che non le sa gestire?
dato che le mozzarelle federer non le gioca ma i back si, non sarei stupito della risposta Very Happy

Il mozzarellaro gioca in tale maniera perchè non è capace a fare altro.
Se gli chiedi di giocare esclusivamente in back e corto sono più le palle che trovi sul tetto oppure che non terminano nemmeno a rete perchè l'ha colpita con il telaio...

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valeriofabio ha scritto:


Il mozzarellaro gioca in tale maniera perchè non è capace a fare altro.
Se gli chiedi di giocare esclusivamente in back e corto sono più le palle che trovi sul tetto oppure che non terminano nemmeno a rete perchè l'ha colpita con il telaio...


...invece il "buttafuori bombardiere" è capace di giocare solido e di regolarità?

Ma per cortesia!

Valeriofabio: 

Sei un NC, e parli come se fossi un seconda!

E invece sei un principiante...

Azzo, che modestia!

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Negli ultimi 3 mesi riprendendo a fare tornei FIT e D3 ho le idee più chiare sulla 4^ categoria. Esperienza sul campo: vinco con quelli più deboli di me, perdo con quelli più forti, faccio partita con quelli che hanno un livello molto vicino al mio e spesso ci perdo perchè fisicamente sono più validi. Lo so sembra scoprire l'acqua calda ma è così....amen!

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Evvabbé Giuvà, col tempo cambia idea. Non c'è fretta. 
Compreso il "problema" fifa. Se uno è emotivo...rimane tale. Io faccio i conti tutti i giorni con le mie emozioni, figurati pistolino con la racchetta: mal di pancia epocali! Ma ancora adesso, se mio figlio mi dice che sabato giochiamo, vado quasi nel panico: Oddio i calzini! Corde? Macché corde e spray! I cerotti non ci sono! Ognuno di noi - col tempo - acquisisce una propria liturgia. Il rituale è una sorta di scaramanzia per scacciare pensieri e ansie. Così ci si concentra sul "un colpo alla volta". 
Mozzarellari? Pallettari? Naaaa! Approccio mentale sbagliato! Come fai a concentrarti sul tuo gioco se hai già rinchiuso in una scatola, in una sprezzante definizione, il tuo "splendido tocco contro il pessimo suo"?!
Non è solo questione di rispetto ma anche di approccio agonistico! Il mio maestro ha passato un anno a dirmi "ricordati il Pino Silvestre Vidal"...!!!! Ti sembra alta tecnica tennistica contro il campanile avversario??? No, era il suo modo di dire: distruggiti pure di ansia da borsone perché in campo le scuse stanno a zero! 
Come si fa a dimenticarsi 1 Kg di bagnoschiuma con il tappo a pigna????
Very Happy

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valeriofabio ha scritto:
Il mozzarellaro gioca in tale maniera perchè non è capace a fare altro.
Se gli chiedi di giocare esclusivamente in back e corto sono più le palle che trovi sul tetto oppure che non terminano nemmeno a rete perchè l'ha colpita con il telaio...


Secondo me no, non sempre. Ci sono i mozzarellari che effettivamente sono dotati di poca tecnica, quindi giocano come possono o sanno, e ci sono i mozzarellari che giocano così perchè così hanno più possibilità di vincere. Magari taluni di questi sono persone che hanno pure un dicreto palleggio o gioco d'attacco, ma a fronte di perdere magari  una su due giocando d'attacco, mozzarellando ne perdono 1 su 3, quindi la scelta giusta "agonisticamente" è il mozzarellare.

Denigrare un mozzarellaro ( nome che per molti è dispregiativo, per me è invece una bonaria presa in giro, ma non lo uso per sfregio) a mio avviso è sbagliato, è una categoria che ho visto molto presente nei IV cat, e non sono tutti dei 4NC, quindi vincono anche dei match...

Quindi se ci sono, e a volte vincono, vuol dire che questi non sono così "malvagi"...

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Comunque il tennis di quarta a volte è molto strano (oltre che variegato!), ho preso un doppio ovetto da un giocatore che è stato battuto (tipo 6-1 6-2) da un altro tennista con cui ho vinto una volta 7-6, un paio di volte ci ho perso tipo 5-7, altre volte abbiamo fatto pari game, etc. 
Tra i due credo ci sia una differenza netta a livello di impostazione tecnica, quello che mi ha dato 6-0 secondo me ha i colpi di un ottimo classificato, servizio sporco e veloce, ritmo rapido imposto allo scambio e agli spostamenti sul campo, ogni tanto la sparava fuori altrimenti avrei fatto pochi 15 (e invece ogni tanto sono andato ai vantaggi). 
Questo dimostra che nel tennis non vale la proprietà "transitiva" ... e magari può darci un po' di speranza a noi pippe di quarta!  Laughing
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