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Il variegato mondo dei quarta categoria

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Promemoria primo messaggio :

Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball

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Sbaglio o qua si discute di quarta categoria come se fosse una categoria DOMINATA da pallettari?
In quarta categoria ci sono pallettari e attaccanti; così come sono scarsi gli attaccanti di quarta, allo stesso modo SONO SCARSI I DIFENSORI DI QUARTA tanto da meritarsi l'appellativo di "pallettari".
Se l'attaccante di quarta è spesso dotato di scarsa regolaritá o resistenza, il difensore di quarta è spesso incapace di impostare una qualsiasi azione di attacco.
Del resto se qualcuno è in quarta sempre scarso è...o pretendete di far passare tutti i difensori per ottime quarta e gli attaccanti per poveri illusi e presuntuosi?
Mi pare un discorso "da pallettaro" .
Che poi a me faccia schifo il gioco dei pallettari è solo una questione di gusti: per me il pallettaro è come quello che nella rissa butta la sabbia negli occhi.
Alla fine se fai agonismo conta vincere, ma io non ho mai fatto agonismo.

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
Saranno "mozzarellari evoluti", "mozzarelle avvelenate"... Boh?

certo ma sempre mozzarelle sono.. Shocked

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Per me il giocatore pallettaro di quarta è un tipo di giocatore che si accontenta.
Questo tipo di giocatore si accontenta di battere appunto quelli che sparano tutto e che sbagliano molto(tipo i ragazzini da scuola tennis o anche adulti atletici che vengono da altri sport e si sentono in grado di spingere da subito su tutto)ma che magari 2-4 anni dopo sono dei 3.3 con grandissimi colpi.
Io rispetto il pallettaro perche' ognuno è libero di divertirsi come vuole(ed anche perche' essendo uno che spinge li ho sofferti per molti anni addirittura anche quando avevo classifica 4.2 ci perdevo il 50% delle volte,quindi un buon pallettaro di quarta secondo me puo' ambire alla classifica di 4.2 o anche 4.1 ma non di più)ma non lo condivido perche' non porta da nessuna parte,si puo' arrivare al massimo 4.1,da li in poi se non si prova a chiudere il punto oltre che essere solido,non si va oltre.
I pallettari di terza come gia' detto qui non esistono,anche io li chiamerei regolaristi,termine molto piu' indicato.
Quindi la mia scelta è sicuramente per il tipo di giocatore che osa per migliorarsi sempre anche perdendo,proprio come Valeriofabio,chi invece preferisce fare il pallettaro perche' "vince" e gode pure a battere l'altra tipologia di giocatore,è totalmente lontano da quello che intendo io per SPORT.
Eppure ne esistono tanti che si divertono cosi',contenti loro contenti tutti.
Io continuero' sempre con la mia filosofia di provare a spingermi sempre oltre e,fino ad ora ha sempre funzionato.

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Secondo me frasi come "hai perso contro di lui = sei più scarso di lui" non hanno il benché minimo senso. Si perde per mille motivi e ogni sconfitta è contestuale. Hai perso perché in quel giorno hai giocato peggio di lui. E' diverso! Bisogna solo prenderne atto, chiaramente con rispetto del vincitore, ma da qui a glorificare chi (il mozzarellaro) naviga nella pigrizia di un gioco che è la negazione del tennis, mah...

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il risultato di una partita determina chi è più forte ...quel giorno.
"più forte" e "più scarso" in senso generico, soprattutto in quarta categoria, sono concetti vaghi.
insomma, credo che a molti sia capitato di perdere e vincere partite contro lo stesso avversario, no?

per il discorso dell'accontentarsi non lo so, secondo me molti giocatori che apprezzano più l'agonismo rispetto al gioco vero e proprio tendono a giocare da "pallettari". Mica è sbagliato, ma sono convinto che questi giocatori invece che fare allenamento col maestro preferiscano fare partite contro altri tennisti. Questo perchè, più del miglioramento vero e proprio, traggono soddisfazione dal vincere.
Io ho vinto diverse partite uscendo dal campo e pensando "che schifo, ho giocato in modo inguardabile" e allo stesso modo ne ho perse pensando "beh, tutto sommato hai giocato bene anche se lui era un'altra categoria".
Se uno gioca solo per pallettare, una volta che viene sconfitto pensa solo "potevo correre di più"? Very Happy

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Theo_84 ha scritto:
Secondo me frasi come "hai perso contro di lui = sei più scarso di lui" non hanno il benché minimo senso. Si perde per mille motivi e ogni sconfitta è contestuale. Hai perso perché in quel giorno hai giocato peggio di lui. E' diverso! Bisogna solo prenderne atto, chiaramente con rispetto del vincitore, ma da qui a glorificare chi (il mozzarellaro) naviga nella pigrizia di un gioco che è la negazione del tennis, mah...


Posso essere d'accordo con te, una partita occasionale non ha un valore assoluto, se devo stabilire chi è più forte tra due giocatori o si capisce subito dallo svolgimento della partita (il divario è netto ed è palese) oppure se il livello è simile valuterei i risultati in un certo numero di partite.

Tornando ai "mozzarellari" e allo stile di gioco, ognuno sceglie quello che preferisce, io per esempio ogni tanto provo qualche variazione anche se prevalentemente gioco da fondo campo.

Comunque di gente che alza i "campanili" a livello di quarta non ne vedo tantissimi, anche il gioco di volo non è molto praticato, si rimane di solito a fondo campo, anche se spesso mi capita di trovare gente che prova a chiudere il punto, con questi trovo maggiori difficoltà forse.

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Se uno perde contro un altro perché dice che quest'ultimo alza palle altissime, mozzarelle senza peso ecc allora o non sa veramente giocare o non ha capito nulla del tennis.
Giocare contro chi tira forte e teso è facile perché giochi praticamente d'istinto senza pensare troppo, sbracci e via.
Su una palla morta o mozzarella o alta a campanile ci devi ragionare, posizionare, pensare ecc...e qui si vede un vero tennista...

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Anch'io raramente ho trovato i cosiddetti "mozzarellari"e comunque tutti persi nei meandri delle basse classifiche. Salendo di classifica, si trovano sempre più forti "regolaristi", che con le mozzarelle hanno poco a che fare. Partendo dal presupposto che ognuno gioca come gli pare e nessuno si può permettere di dire "qual'è il tennis",non capisco tutto questo disprezzo nei confronti di chi gioca alzando "campanili" poiché rappresentano un ostacolo alquanto semplice da superare per chi ha un minimo di cognizione tecnico-tattica. Certo, se si perde con questa gente, più che disprezzare il loro gioco e chiedersi perché giocano in quel modo, bisognerebbe rendersi conto di essere veramente "scandalosi" come giocatori!!!

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gianlugi1978 ha scritto:
Anch'io raramente ho trovato i cosiddetti "mozzarellari"e comunque tutti persi nei meandri delle basse classifiche. Salendo di classifica, si trovano sempre più forti "regolaristi", che con le mozzarelle hanno poco a che fare. Partendo dal presupposto che ognuno gioca come gli pare e nessuno si può permettere di dire "qual'è il tennis",non capisco tutto questo disprezzo nei confronti di chi gioca alzando "campanili" poiché rappresentano un ostacolo alquanto semplice da superare per chi ha un minimo di cognizione tecnico-tattica. Certo, se si perde con questa gente, più che disprezzare il loro gioco e chiedersi perché giocano in quel modo, bisognerebbe rendersi conto di essere veramente "scandalosi" come giocatori!!!

Quoto.
Se perdi contro un mozzarellaro vuol dire che hai grossi limiti tecnico-tattici e/o mentali.

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giococlassico75 ha scritto:
gianlugi1978 ha scritto:
HAnch'io raramente ho trovato i cosiddetti "mozzarellari"e comunque tutti persi nei meandri delle basse classifiche. Salendo di classifica, si trovano sempre più forti "regolaristi", che con le mozzarelle hanno poco a che fare. Partendo dal presupposto che ognuno gioca come gli pare e nessuno si può permettere di dire "qual'è il tennis",non capisco tutto questo disprezzo nei confronti di chi gioca alzando "campanili" poiché rappresentano un ostacolo alquanto semplice da superare per chi ha un minimo di cognizione tecnico-tattica. Certo, se si perde con questa gente, più che disprezzare il loro gioco e chiedersi perché giocano in quel modo, bisognerebbe rendersi conto di essere veramente "scandalosi" come giocatori!!!

Quoto.
Se perdi contro un mozzarellaro vuol dire che hai grossi limiti tecnico-tattici e/o mentali.

Infatti, come si fa a disprezzare una vittoria facile? Razz

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Gian: spesso, per faccende di lavoro e/o di famiglia, mi capita di essere di cattivo umore...

In questo PT svolge un ruolo terapeutico: basta che leggo le assurdità che scrivono sui pallettari, che mi fanno tornare il buon umore...

Meglio di Zelig!

Figurati: qualcuno paragona il pallettaro a chi tira la sabbia negli occhi ad un altro durante una rissa.

Con questa affermazione "ai confini della realtà" mi sono fatto una grande risata... e l'ho fatta fare a quelli cui l'ho raccontata.

Ti rendi conto di cosa riescono a dire le pippe da circolo, per giustificare il proprio ego smisurato, brutalizzato da cocenti sconfitte?

Altri hanno scritto che il pallettaro è la negazione del senso sportivo.

La negazione dello sport, IMO, sono affermazioni come queste.


Io, quando perdevo dai pallettari, anziché denigrare il loro gioco, li cercavo per giocarci, ed allenarmi a colpire palle senza peso.

Ora, sono gli avversari che sconfiggo più facilmente.

Magari, incontrarne in torneo!

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volevo porre un differente punto di vista:
dato che il mozzarellaro è considerato così "antisportivo", vorrei fare il paragone con un altro stile di gioco.
Se trovo un giocatore che si muove male e si piega ancor peggio, è lecito giocare back e palle basse e più corte possibile? 
o è considerato antisportivo come alzare mozzarelle contro uno che non le sa gestire?
dato che le mozzarelle federer non le gioca ma i back si, non sarei stupito della risposta Very Happy

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emish89 ha scritto:
volevo porre un differente punto di vista:
dato che il mozzarellaro è considerato così "antisportivo", vorrei fare il paragone con un altro stile di gioco.
Se trovo un giocatore che si muove male e si piega ancor peggio, è lecito giocare back e palle basse e più corte possibile? 
o è considerato antisportivo come alzare mozzarelle contro uno che non le sa gestire?
dato che le mozzarelle federer non le gioca ma i back si, non sarei stupito della risposta Very Happy


Ma certo che è antisportivo!  Very Happy

Come chi fa le palle corte a chi è lento.

Come chi gioca sul rovescio a quelli che non lo sanno fare.

Come chi tira mazzate non raggiungibili.

E poi, il più antisportivo di tutti: chi gioca al volo, senza dare il tempo di prepararsi all'avversario!

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Io non sopporto quelli che non mi fanno toccare i passanti... dovrebbero bandirli....

Comunque, vedo che il mondo dei quarta, come da topic, è veramente vario e variegato... ed anche divertente....

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Che dire: mi fa piacere apprendere  di averti fatto sorridere...
Il fatto é che, dato il mio mestiere, tendo spesso ad utilizzare iperbole ed allegorie perché mi sono fatto l'idea che estremizzare i concetti puó servire a renderli più chiari ^_^
La sabbia negli occhi é "il trucchetto", l'espediente utilizzato per compensare una più o meno evidente differenza di forze, un po' come la palletta moscia piazzata di lá nella speranza che tu sbagli, con l'unico intento di farti sbagliare
Un po' come Holyfield contro Tyson (ok, bravo Holyfield, ma loro si giocavano il titolo e la borsa da milioni, non una targa di latta).
L'ultima volta che ho perso contro un pallettaro é stato l'estate scorsa al torneo sociale del circolo dove gioco.
Dopo una nottata brava con gli amici, abbiamo giocato in serale.
Il pallettaro ha cominciato a perdere di brutto, allora ha cominciato a sporcare lo scambio in tutti i modi ed ha continuato a perdere mentre io pensavo (che palle peró).
Alla fine ha scoperto che alzando campanili mi costringeva a guardare i fari e la luce mi infastidiva parecchio, quindi ha cominciato a tirare solo quelli (grandissima tecnica!) fino a che annoiato a morte ho cominciato a giocare svogliato, forzando tutte le palle ed ho perso.
A bordo campo mi stringe la mano e dice:"Scusami sai, si vede che giochi molto meglio di me ma io purtroppo gioco così...".
"Contento tu..." gli ho risposto.
Ecco la sabbia negli occhi!!!
Alzare campanili per far guardare i fari o il sole non è vietato dal regolamento, ma per me é uno schifo lo stesso e se devo giocare così...preferisco il burraco ^_^
Poi con tutto il rispetto, preferisco Tyson.

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Il concetto penso sia chiarissimo: c'è chi cerca di avere una propria identità in campo sempre e comunque cercando così anche di migliorare continuamente il proprio tennis, e chi invece si "prostituisce" per il risultato speculando sulle debolezze dell'avversario e facendo TUTTO quello che serve per portare a casa il match.

Secondo la mia modesta opinione entrambi i modi di approcciarsi al tennis, fino a che si rispettano le regole, sono rispettabili e degni.
Ricordo che, se ci si limita a fare partitelle tra amici, si può legittimamente recriminare con l'altro (che presumibilmente è un amico) se non ci fa divertire, ma se ci si mette in gioco facendo tornei e affrontando sconosciuti, a mio avviso ogni tipo di recriminazione sulla condotta di gioco dell'avversario (purchè nelle regole) è inopportuna.
Come ha già detto più di uno qui, l'unico modo per prendersi delle soddisfazioni, è quello di bastonare sul campo. Se non ci si riesce, si sorride, si ringrazia e si va a casa a lavorare Smile

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Zir, non ho capito il parallelismo tra tuo intervento e attività professionale. Che fai, vendi in TV il tritatutto dello Chef Tony? 
Very Happy

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Ok, però se devi scegliere cosa guardare o con chi giocare...?
Poi chissenefrega, la mano la stringi comunque ma qua si parla di opinioni...o no?!

@kongy: mannaggia atté ^_^ faccio l'insegnante di musica...lo sai che noi siamo pignoli e spaccamaroni e pensiamo sempre alla tecnica...

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Spaccamaroni è lingua di casa mia: di dove sei Zy?

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Zy... pensa che nel beach volley (sono noioso, ma arrivo da quell'ambientaccio) si gioca calcolando vento, sole (o luci)... fanno parte del gioco. La "Jornada Na Estrelas" è una battuta (nome brasiliano) con la quale si fa partire una verticale più alta possibile (c'è chi narra che un giocatore brasiliano al facesse arrivare a 70 mt...non ci credo molto, ma parliamo comunque di tempi di volo da 5 secondi o oltre, tantissima roba ) per sfruttare il controeffetto, il sole, il vento, la velocità di discesa...
Io mi arrabbio un sacco quando gioco contro il lobbaroli (quelli che non ti fanno fare una voleè nemmeno in riscaldamento, tanto non ti servirà, meglio scaldare lo smash o lo scatto a fondocampo),o i mozzarellari, ma mi arrabbio perchè sbaglio io ad approcicarli, a farmi prendere dalla frenesia del chiudere lo scambio... ma se si è in match di torneo, fanno bene poche p@@@e...specie se alla fine vincono.

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emish89 ha scritto:
volevo porre un differente punto di vista:
dato che il mozzarellaro è considerato così "antisportivo", vorrei fare il paragone con un altro stile di gioco.
Se trovo un giocatore che si muove male e si piega ancor peggio, è lecito giocare back e palle basse e più corte possibile? 
o è considerato antisportivo come alzare mozzarelle contro uno che non le sa gestire?
dato che le mozzarelle federer non le gioca ma i back si, non sarei stupito della risposta Very Happy

antisportivo è rubare punti, fare chiamate dubbie o insultare l'avversario.
back bassi, campanili stellari o mozzarelle a metà campo...no!

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Sonny Liston ha scritto:

Mettiti in testa una cosa: al momento, nella " catena alimentare" del circolo tu sei il PLANCTON!


Crudele e definitiva!   affraid

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come diceva Sonny qualche post indietro, il tennis è complicato ma allo stesso tempo semplicissimo.
è uno sport individuale, se perdi sei più scarso, se vinci sei più forte!

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Vorrei aprire un altro 3d ma forse va bene qui tanto la domanda riguarda abbastanza sempre il variegato mondo dei quarta categoria. 
Come la prendete il fatto che in questo sport I PROGRESSI possono essere moooolto inversamente proporzionali a sforzi ed impegni ? 
Insomma in questo 3d si è parlato (o almeno si può leggere tra le linee... perdon righe!! ) anche di come aumentare intensità e velocità delle diagonali di dritto e rovescio non vuol dire automaticamente fare punto (di qui il tentativo di qualcuno di eliminare i famosi pallettari....) 
La cosa cmq la si vede molto bene, con le dovute proporzioni, anche nel mondo dei professionisti, dove prima di buttare fuori campo l'avversario ce n'è vuole tanto... e spesso comunque non ci si riesce, l'avversario ci arriva  comunque sulla palla ed allora bisogna chiudere con una volé, una palla corta o altra finezza tecnica... tutte cose che nel  variegato mondo dei quarta possono essere ancora più titubanti  del gioco da fondo e consegnare quindi il punto all'avversario dopo tanta fatica fatta... 

Insomma a me sta prendendo una brutta pressione da "ansia da progresso" dovuta al fatto che sto giocando anche quattro volte a settima da ormai un anno. E i progressi arrivano non è che non sono arrivati, tutti mi dicono che sono migliorato tantissimo qualcuno mi dice che ho le carte in regola per diventare il più forte del circolo (il massimo del circolo è un 4.1 per intenderci). Allora mi dico di mettere l'ego da parte e non pensarci ma questo è un bastardone che non vuole sapersene di andare via. Mi dico che fare una piccola scalata non vorrebbe dire nulla come in realtà è ma in fondo purtroppo tale idea sempre a quel bastardone "fa gola".
Proprio ieri ho perso un set 7-6 al tiebrek contro un tizio che solo 5 mesi fa non mi aveva fatto vedere la palla. Non lo affrontavo da allora appunto ma ho fatto un enormità di errori da nervosimo potevo chiudere due volte il set 5-4 per me e 6-5 per me... ma niente nervosismo da ansia da progresso mi faceva buttare la palla in rete, ancora prima di incominciare la partita stavo implodendo mi sentivo mancare le gambe dalla pressione, mi son dovuto sedere 5 minuti con la scusa del mal di testa... poi dopo il primo game fortunatamente è passata.
Insomma la domanda è semplice, io in questo sport voglio divertirmi, so perfettamente che potrebbe affatto non esserci una correlazione tra ore di gioco/allenamento progressi fatti. Se verranno ben venga...Ma come convincere anche il  mio ego più profondo a lasciarmi in pace e libero di divertirmi ?

Penso che sia un esperienza comune e chiunque di voi abbia ottenuto qualche buon risultato nel suo piccolo potrebbe esserci già passato, quindi i consigli sono ben accetti  Laughing

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L'ego è un gran bastardone.... e nel tennis che è individuale secondo me è un gran nemico, ti butta a volte fuori partita.
A me ad esempio capitava (quando facevo tornei) di andare sopra anche 52 o 53, e di perdere il set... il mio maestro mi guardava e mi diceva ..." per forza, ti sei visto sui giornali... " (tolgo il finale perchè non consono ad un'utenza comprensiva di minorenni -.... Laughing Laughing )

Comunque ritengo che i progressi siano una cosa molto strana, anche perchè all'inizio sono visibili ci si mette in forma, si aggiustano le gambe e il fiato, la tecnica risolvendo i macroerrori, poi diventano invisibili perchè si inizano a corregere errori meno evidenti, si aumenta la precisione di timing sulla palla, etcc e non ci si accorge più quasi di progredire, ma come hai visto anche tu, il referto lo da il campo.

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Fedolester ha scritto:
Vorrei aprire un altro 3d ma forse va bene qui tanto la domanda riguarda abbastanza sempre il variegato mondo dei quarta categoria. 
Come la prendete il fatto che in questo sport I PROGRESSI possono essere moooolto inversamente proporzionali a sforzi ed impegni ? 
Insomma in questo 3d si è parlato (o almeno si può leggere tra le linee... perdon righe!! ) anche di come aumentare intensità e velocità delle diagonali di dritto e rovescio non vuol dire automaticamente fare punto (di qui il tentativo di qualcuno di eliminare i famosi pallettari....) 
La cosa cmq la si vede molto bene, con le dovute proporzioni, anche nel mondo dei professionisti, dove prima di buttare fuori campo l'avversario ce n'è vuole tanto... e spesso comunque non ci si riesce, l'avversario ci arriva  comunque sulla palla ed allora bisogna chiudere con una volé, una palla corta o altra finezza tecnica... tutte cose che nel  variegato mondo dei quarta possono essere ancora più titubanti  del gioco da fondo e consegnare quindi il punto all'avversario dopo tanta fatica fatta... 

Insomma a me sta prendendo una brutta pressione da "ansia da progresso" dovuta al fatto che sto giocando anche quattro volte a settima da ormai un anno. E i progressi arrivano non è che non sono arrivati, tutti mi dicono che sono migliorato tantissimo qualcuno mi dice che ho le carte in regola per diventare il più forte del circolo (il massimo del circolo è un 4.1 per intenderci). Allora mi dico di mettere l'ego da parte e non pensarci ma questo è un bastardone che non vuole sapersene di andare via. Mi dico che fare una piccola scalata non vorrebbe dire nulla come in realtà è ma in fondo purtroppo tale idea sempre a quel bastardone "fa gola".
Proprio ieri ho perso un set 7-6 al tiebrek contro un tizio che solo 5 mesi fa non mi aveva fatto vedere la palla. Non lo affrontavo da allora appunto ma ho fatto un enormità di errori da nervosimo potevo chiudere due volte il set 5-4 per me e 6-5 per me... ma niente nervosismo da ansia da progresso mi faceva buttare la palla in rete, ancora prima di incominciare la partita stavo implodendo mi sentivo mancare le gambe dalla pressione, mi son dovuto sedere 5 minuti con la scusa del mal di testa... poi dopo il primo game fortunatamente è passata.
Insomma la domanda è semplice, io in questo sport voglio divertirmi, so perfettamente che potrebbe affatto non esserci una correlazione tra ore di gioco/allenamento progressi fatti. Se verranno ben venga...Ma come convincere anche il  mio ego più profondo a lasciarmi in pace e libero di divertirmi ?

Penso che sia un esperienza comune e chiunque di voi abbia ottenuto qualche buon risultato nel suo piccolo potrebbe esserci già passato, quindi i consigli sono ben accetti  Laughing


Sono anche io nella tua stessa esatta situazione! Secondo me è questione di tempo, l'ego come qualsiasi cosa che attiene alla mente e all'immagine di sé va preso per mano e "allenato" a comportarsi bene. Devi lasciare che l'esperienza lo plasmi e lo riporti un gradino più in basso. L'ego sei sempre tu, vedrà che mettendosi fra i piedi non ti fa divertire, mentre quando si fa da parte riesci a godertela di più (e visto che tu sei anche lui, e quindi anche lui se la godrà di più, allora forse imparerà a starsene più tranquillo).
Detto in altri termini secondo me è normale una fase in cui scalpita, lascialo scalpitare senza arrabbiarti con te stesso e senza opporti, vedrai che si stuferà e capirà pure lui che dentro di te state tutti meglio se fa il bravo. Very Happy
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