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Il variegato mondo dei quarta categoria

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Promemoria primo messaggio :

Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball

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Very Happy Il fatto è che siamo tanti al campo, tutti che giocano in modo diverso, quindi prima che arriva la stagione dei tornei, noi avendo il campo coperto ... ne approfittiamo... e dopo inizia la scalata FIT.. per gli altri ovvio, io tornei non ne faccio più da tempo.
P:S torno adesso da una tre ore fatta con un ex C, quando le serie si chiamanvano con le lettere, poi ovvio...birre e pizze di fronte al campo e adesso tornato a casa...vi leggo e vi scrivo... Wink
KK@ - Scherza quando e quanto vuoi, ... Very Happy io non mi prendo sul serio nella vita... Very Happy figurati su un campo... Very Happy Very Happy

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....la mia e' invidia.... Hehehe

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kingkongy ha scritto:
....la mia e' invidia.... Hehehe

Allora quando il tuo nomadare... Rolling Eyes ..nomadismo... Rolling Eyes ... nomadeggiare.. Rolling Eyes .. insomma girovagare a destra e sinistra (l'italiano è una lingua maledetta Suspect ) ti porta dalle mie parti...fermati che ti fai una bella seduta (senza frustini e borchiette sado Razz ) nel nostro vecchio (ormai ha la mia età) campetto in gomma indoor...
Abbiamo pure un'albero nello spogliatoio , per la precisione una quercia, noi siamo così, tennis di sostanza, pochi fronzoli... e tante mazzate... Wink

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arena ha scritto:

Nella mia mente la piu' scarna cassetta degli attrezzi per presentarsi ad un torneo dovrebbe contenere, in forma di colpi consistenti, un dritto (piatto), due rovesci (piatto e back), due palle di servizio degne di questo nome, due volee' studentesche, uno smash, e un fisico pronto a sopportare tre ore di tennis consecutive. Fare tornei senza questo equipaggiamento minimale è come sedersi al tavolo verde sapendo che non avrai mai niente di meglio di una coppia vestita contro gente che ad ogni mano riceve tris e full, se non proprio scale reali (gli ex classificati del secolo scorso (i C del vecchio ordinamento) di mezza eta' che tornano a giocare a tennis dopo la parentesi lavoro-matrimonio-figlianza). Diobono, nell'arte della guerra ci sara' pur scritto che se non sai ancora maneggiare un fucile la guerra è meglio non farla proprio, no ?



ogni opinione è rispettabile, ma se tutti ragionassero così, i tabelloni dei tornei di quarta sarebbero completi a malapena per gli ottavi.
a tavolino, il ragionamento è giusto, ma in concreto, quanti quarta ci sono, che vogliono mettersi alla prova con i tornei, che iniziano solo quando hanno, come dici tu, colpi consistenti (dici niente...), dritto piatto (e perchè? meglio un bel dritto in top! Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 8 97171 ), rovescio piatto (sempre con 'sto piatto...) e in bak, consistenti ovviamente!, una prima ed una seconda valide, voleè scolastiche ma pur sempre voleè, smash, e un fisico da 3 ore di gioco. niente di meno?! Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 8 97171
secondo me è giusto iniziare i tornei quando uno se la sente, e quindi è soggettivo, e non è neanche obbligatorio farlo. al massimo, si prenderanno dure lezioni che serviranno a riparametrare la propria autostima tennistica.

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Hahahaha Doppio, l'albero allora e' per me...come scimmione! Ecco, allora ci facciamo un Crodino! Very Happy

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alain proust ha scritto:
ma se tutti ragionassero così, i tabelloni dei tornei di quarta sarebbero completi a malapena per gli ottavi


Se tutti ragionassero cosi' il livello della quarta categoria si eleverebbe al rango di "gioco del tennis", e i primi turni non sarebbero quel misto di badminton e lotta greco-romana che si vede oggidi' (e che si è sempre vista, per carita', in questo senso l'aver categorizzato i vecchi NC ha permesso ai principianti di avere alte probabilita' di scontrarsi con altri principianti nei primi turni, se questo poi sia un vantaggio ancora non lo so).

Il ragionamento che segue è applicabile solo a quelle persone con le precondizioni accennate nel post precedente, che si allenano per migliorarsi con la sotterranea, precisa, volonta' di raggiungere un risultato tecnico apprezzabile. Non è applicabile al resto del mondo che gioca a tennis per altri, ottimi, motivi, come passare un'ora all'aria aperta, fare amicizia, distrarsi dal lavoro, fare esercizio fisico, stare insieme, fare cose, vedere gente.

Ragionamento: quello che non mi è chiaro è cosa porta una persona che ha preso trenta lezioni (e quindi non ha un solo colpo solido, nemmeno il movimento di sostituzione del grip) ad iscriversi ad un torneo: spirito di competizione ? ma quando il risultato dei tuoi colpi dipende al 90% dal fato, in cosa si sta competendo, in botte di culo ? voglia di misurare il proprio livello ? un pizzico di senso della realta' (e soprattutto un maestro illuminato) ti fanno comprendere meglio di ogni partita di torneo quale sia il tuo livello. Il torneo è il luogo di applicazione delle proprie abilita' sotto una forte dose di stress, non si impara a giocare a tennis in torneo, anzi, spesso si disimpara pensando che "se ho fatto tre turni (di cui uno bye) remando con questo nuovo dritto coperto, vuol dire che è meglio che io lo giochi cosi'". Si diventa forti mentalmente ? sicuramente è un esercizio mentale, ma senza mezzi tecnici è come dare una 500 Abarth (vecchio modello) ad un, mentalmente fortissimo, Alonso per fare la formula 1.

Io penso che quella cassetta degli attrezzi minimale sia la base per giocare a tennis, ed è il bagaglio tecnico di un paio d'anni di lavoro di un allievo portato che faccia corsi con continuita'. "Due anni senza iscriversi ad un torneo ???" Yes, si puo' fare, non l'ha ordinato il medico. Due anni di allenamento, esercizi, applicazione, pittino, partitelle, suicidi (termine desueto con cui si indicano serie di sprint a tutta velocita' a toccare le righe del campo per allenare l'esplosivita' atletica), corsi singoli e corsi di gruppo, partite tra allievi e, durante il secondo anno, sporadica partecipazione al torneo sociale del circolo. "Che sbattimento!" Yes, è uno sbattimento, ma se bello vuoi apparire un po' devi soffrire. Non fai gare di nuoto se non stai a galla, non prendi la macchina se non hai la patente, non ti iscrivi ad un torneo di tennis se non hai un rovescio.

Una volta assimilati i fondamentali con fatica e sudore della fronte, l'allievo avra' gli strumenti per sviluppare il suo gioco, cio' che gli piace fare sul campo da tennis, cio' che alimenta la sua passione; se ama Edberg si impegnera' nel servizio e gioco di volo, se ama Agassi mettera' i piedi in campo e imparera' a impattare in anticipo, se ama Nadal imparera' il top estremo e a toccarsi le mutande.

E solo a questo punto iniziera' ad interessarsi dei materiali.

In sintesi, è una questione di obiettivi: nel caso di un agonista-wannabe, la strada è l'allenamento, nel caso dell'amatore, tutto è lecito e non ho davvero nulla da obiettare.

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perchè invece fare tornei da subito? perchè l'adrenalina che hai in torneo è una sensazione che in amichevole non puoi avere...
io se avessi iniziato a giocare tornei quando costruito un rovescio degno almeno di tirarla di là senza farmela sotto ogni volta, avrei iniziato a fare tornei l'inverno scorso invece che a 13/14 anni... perdendomi così tutte le gioie dell'atmosfera del torneo, soprattutto di quello a squadre!
io in amichevole mi diverto molto meno, tanto che ne gioco in proporzione 1 ogni 5/6 tornei...
qualunque attività abbia fatto in vita mia ho fatto gare praticamente da subito pur in possesso di una tecnica a volte meno che minima: tennis, basket, calcio, baseball, scherma medievale, nuoto pinnato, giochi di società, giochi di ruolo, giochi di carte, ping-pong, badminton...
l'agonista è per definizione chi prende parte ad un agone, cioè ad una gara... quindi anche il più scarso sportivo che partecipa è un agonista, chiaro che se il tuo scopo è anche quello di vincere, basta sapere che nelle prime gare ci andrai solo per vedere cos'è una gara, per partecipare, per provare quell'emozione unica che non avrai in modi diversi... almeno all'inizio, poi si vedrà!
se domani iniziassi a giocare a tennis e mi dicessero che non posso fare gare per i primi 2 anni, forse proverei un altro sport!
insomma io mi considero proprio un agonista amatoriale!!! Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 8 953229

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...scherma medievale...nanobabbo:...mi fai paura:affraid:

hei scherzi a parte ti mancano gli scacchiIl variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 8 97171 per un competitivo come te sarebbero da provare.

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in realtà nella vita non sono per nulla competitivo...
belli gli scacchi, ma troppo complessi, bisognerebbe studiare troppo, e ho troppi altri hobby per aggiungerne uno così... a maggio ho già la prima gara di golf... e pochi sport portano via tanto tempo come il golf affraid

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Evvai di HCP....! hihiihihihihihi

Ho giocato fino al 2002, iniziando nel 1998. Passione divorante.
Poi niente tempo e troppi problemi di colonna vertebrale. Però giocavo 12 e mi divertivo tantissimo.

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accipicchiolina... hcp12?!?!?! affraid
eri ganzissimo allora!!!
io ho giocato solo 7/8 volte in campo (quasi sempre executive corti: verucchio) e arrivare a prendere l'hcp alla prima gara ora sarebbe come vincere un torneo di quarta per me!!!
lo scopo è quello di divertirsi il più possibile, assaporare l'atmosfera della gara di golf e imparare qualcosa osservando gli altri (sperando di trovare compagni più bravi, il che non sarà difficile) Very Happy
certo che tu kk, col fisico che ti ritrovi sarebbe stato meglio che lo sport non ti piacesse!!!
hai pensato alla dama???

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arena ha scritto:
alain proust ha scritto:
ma se tutti ragionassero così, i tabelloni dei tornei di quarta sarebbero completi a malapena per gli ottavi


Se tutti ragionassero cosi' il livello della quarta categoria si eleverebbe al rango di "gioco del tennis", e i primi turni non sarebbero quel misto di badminton e lotta greco-romana che si vede oggidi'



ma come siamo severi! Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 8 97171
giustamente, ognuno si comporta come preferisce nella sua "carriera" agonistica, e di certo io non avrei mai osato partecipare ad un torneo fit prima di arrivare ad un certo livello "minimale".
io ho osservato che il livello che tu hai descritto, è un livello da terza categoria.
lascio stare il discorso sulle classifiche di prima che erano meglio di quelle di adesso, che i C sì che erano giocatori, ecc. ecc. Aria fritta. oggi le classifiche sono così, a mio parere invitano più persone ad avvicinarsi al mondo del tennis e questo è positivo. intanto, chi è forte davvero, gioca almeno in terza quindi le lotte greco romane non le vede nemmeno.
giusto per curiosità, e senza vis polemica, scrivi come un severo maestro di tennis, ma i tuoi riferimenti ai colpi "piatti" non mi convince... Wink Che ITr hai?

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arena ha scritto:


Io penso che quella cassetta degli attrezzi minimale sia la base per giocare a tennis, ed è il bagaglio tecnico di un paio d'anni di lavoro di un allievo portato che faccia corsi con continuita'. "

Una volta assimilati i fondamentali con fatica e sudore della fronte, l'allievo avra' gli strumenti per sviluppare il suo gioco, cio' che gli piace fare sul campo da tennis, cio' che alimenta la sua passione; se ama Edberg si impegnera' nel servizio e gioco di volo, se ama Agassi mettera' i piedi in campo e imparera' a impattare in anticipo, se ama Nadal imparera' il top estremo e a toccarsi le mutande.




visto che continui a chiamare "allievo" il tennista che definisci negli esempi , intuisco, come prima già fatto da alain , che sei un maestro .

allora il discorso fila e il punto di vista è quello di un approccio da profesionista e valido riferito a un ragazzo di 15 anni che sta immaginando di fare del vero agonismo.

ma perchè devi togliere a noi vecchietti di quarta la soddisfazione di provare a fare del tennis qualcosa di più della partitella tra amici ? non solo ma anche prenderci allegramente per i fondelli immaginando che le precondizioni per fare una partita da NC sia fare una specie di allenamento che neanche i Navy Seals .....

suvvia il tennis è fatto di tante cose anche di gente che , magari mezzi ha tecnici limitati, ma ha una grande passione per questo sport che lo porta anche a fare delle brutte figure in campo e poi magari è pure contento

poi per la mia piccola esperienza personale, nei pochi tornei che ho fatto , non ho visto ne lotta grecoromana ne altri sport folcloristici, ma solo persone che si mettono di impegno per giocare al meglio e se devo dire ho trovato molto più imprepararti dei ragazzini che dei 50enni come me

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alain proust ha scritto:
ma come siamo severi!

Piu' che severita' direi schiettezza: come ho scritto non ho davvero nulla da obiettare verso chi si approccia al tennis e ai tornei con spirito diverso da quello da me descritto e posto come precondizione al mio ragionamento, che parte dalla domanda di bornstuborn che, per il fatto di aver investito una bella somma di denaro in una macchina lanciapalline (e quindi in palline, e quindi in soldi per i campi da tennis, e quindi in tempo per le ore che passera' su di essi anche solo per giustificarne l'acquisto), ai miei occhi appare uno di quelli "che si allenano per migliorarsi con la sotterranea, precisa, volonta' di raggiungere un risultato tecnico apprezzabile".

alain proust ha scritto:
[...] io ho osservato che il livello che tu hai descritto, è un livello da terza categoria


Per quello che ho visto in giro, direi da 4.2.

alain proust ha scritto:
giusto per curiosità, e senza vis polemica, scrivi come un severo maestro di tennis, ma i tuoi riferimenti ai colpi "piatti" non mi convince... Wink Che ITr hai?

Invece il mio riferimento ai colpi piatti è la prima cosa che dovrebbe convincerti che io sia un severo maestro di tennis, cosa che invece non sono. Mi informo su cosa sia l'ITr, ma immagino che la descrizione nel mio [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] possa comunque rispondere alla domanda. Tendenzialmente baso la mia affermazione su una discreta (in termini di tempo, sia chiaro) esperienza personale, ma è un'esperienza che molti giocatori di club possono farsi raccontare, è sufficiente che abbiano nel proprio circolo una squadra giovanile di tennis; l'esperienza, romanzata quel tanto che basta anche per alleggerire e chiarire che non c'e' vis polemica ne' volonta' di giudicare gli altri nei miei interventi, suona piu' o meno cosi':

Li senti da lontano, quando attraversano i cancelli del circolo avversario entrando rumorosamente. Sono belli, giovani e atletici come tutti gli adolescenti in fiore, una macchia di colore uniforme nelle tute lucide in triacetato con il nome del proprio circolo, avanzano verso il campo di allenamento, vorresti dannatamente essere uno di loro. In testa a tutti c'e' il maestro, che non è uno di quei maestri da 20-euro-l'ora-avanti-il-prossimo-ricordami-il-tuo-nome, no: lui è un illuminato con le palle quadre, mangia-beve-e-dorme-tennis, conosce lo sport e conosce la vita e sa come gestire il materiale umano grezzo che i genitori dei ragazzini gli hanno affidato. Quale che sia la strada che ha portato i ragazzini ad iscriversi ai corsi, il maestro sa che ad ognuno di loro dovra' fornire una chiave in modo ch'essi possano scoprire se il tennis potra' diventare una loro passione, una parte importante della loro gioventu', una parte fondamentale della loro vita. Sa che dovra' usare attenzione, dedizione e passione, materie che i ragazzini potranno trasferire nelle cose che faranno sul campo da tennis e nella propria vita. A volte gli va bene, a volte no, ma lui sa che vale sempre la pena impegnarsi, perche' è una legge di natura: la pianta curata con amore cresce meglio.

La squadra che incontrano oggi è forte, cavoli tutte le squadre del loro girone lo sono: questa è scuola di tennis e scuola di vita, e il maestro insegna su entrambi i campi. L'obiettivo a breve termine è vincere, e il maestro bluffando mostrera' i denti ai ragazzini se non lo raggiungono, l'obiettivo a lungo termine invece, quello che i ragazzini non possono ancora comprendere, non ha nulla a che fare col successo, sara' dare loro una prospettiva, alzare le loro aspettative, ampliare i loro orizzonti: uno su dieci diventera' un terza categoria facendo del tennis il proprio passatempo principale, uno su venti diventera' un istruttore legando al tennis la propria vita, tutti acquisiranno strumenti per diventare persone migliori, tutti torneranno a salutare il maestro dopo vent'anni con gli occhi lucidi pensando a quanto poco avessero capito della loro stagione migliore.

Ora i quattro ragazzini fanno giri di campo ruotando il braccio del servizio, nessuno si vuole infortunare qui, poi si dispongono sulla linea del servizio per un po' di pittino quindi a fondo campo, prima lungolinea, poi incrociato. La palla è tesa, poche spanne sopra la rete, il maestro non vuole vedere rotazioni esotiche, prima impari a colpire piatto, poi aggiungi le spezie. Il palleggio dei ragazzini è un'esperienza ipnotica, il ritmo dei colpi, il gesto preciso, la palla perfetta: in partita ogni ragazzino cambiera' faccia, cerchera' il suo gioco, soffrira' nel perderlo, toppera', stecchera', remera' se sara' il caso, imprechera', ma ora in palleggio si fa solo quello che dice il maestro, e in silenzio.

Ogni ragazzino gioca con una racchetta diversa dall'altro, scelta per casualita' o emulazione del proprio idolo, le tensioni delle corde un-tanto-al-chilo invece sono simili: il maestro ufficialmente non ci mette becco, ma sa come guidare in modo indiretto la scelta per il bene degli allievi. Tutti i ragazzini sanno perfettamente quale sia il proprio livello nella squadra, la gerarchia è impressa sul mateco del loro circolo da tutti gli anni di allenamento passati fianco a fianco: quello li' a destra è La Stella, il primo singolarista, gioca con una Vacuum Pro, il suo è l'unico punto sempre sicuro, al suo fianco c'è Il Matto con la sua Head Elite Pro verde, in giornata sì è ingiocabile, in giornata no è inguardabile, dall'altra parte del campo c'e' Il Mancino con la Pro Staff di Edberg, lo slice sui dispari ti manda contro le reti esterne, cio' che torna, se torna, è chiuso dal miglior dritto del circolo, e vicino a lui c'e' Quello Affidabile, con la sua bellissima Prestige Pro. Ognuno conosce pregi e difetti dell'altro, e ognuno sa con chi degli altri perde, con chi vince e con chi se la puo' giocare e, soprattutto, sa il perche'.

E, soprattutto, sa il perche'.

Bene, questo è lo scenario: giovani atleti con alle spalle tutta la trafila di corsi singoli, poi corsi di gruppo, qualche torneo sociale e ora gare regionali giovanili a squadre, che moltiplicano la pressione di un torneo per il numero dei compagni che dipendono da te: nessuno di loro ha piu' di 18 anni, nessuno di loro ha meno di 5 anni con la mano sulla racchetta. Ed è in questo scenario che, in allenamento, talvolta i quattro ragazzini per curiosita' si scambiano le racchette. E, guess what, quando giocano a racchette mischiate, passati 5 minuti, la gerarchia interna non cambia di un solo quindici.

Firmato: Quello Affidabile

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arena, oltre ad essere un tennista affidabile hai vinto anche qualche pulitzer per caso? Laughing

molto toccante il tuo trattato sulla vita da club!

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RAGAZZI, QUANTI PUNTI OCCORRONO PER SALTARE DI CATEGORIA DA 4.6 A 4.5?

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piero60 ha scritto:
RAGAZZI, QUANTI PUNTI OCCORRONO PER SALTARE DI CATEGORIA DA 4.6 A 4.5?
http://www.federtennis.it/PDF/Metodo%20classifiche%202012.pdf
Pagina 5

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In onore dei nuovi arrivati, rispolvero questo mio vecchio POST, che può essere di spunto...

In neretto qualche spunto di cui si è parlato recentemente... Cool





Sonny Liston ha scritto:
Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi.

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball

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Da stampare e attaccare allo specchio del bagno! Il variegato mondo dei quarta categoria - Pagina 8 622327

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Sonny Liston ha scritto:
L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.
Questa me la metto in firma! Very Happy Very Happy Very Happy

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Ogni tanto rispolveriamo questo vecchio post... per i numerosi "nuovi acquisti" del Forum!

Buona lettura.



Sonny Liston ha scritto:
Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televisione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny
.
   Basketball

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Quanto mi rivedo in quello che è scritto qui, solo che quello che mi frega è che non in torneo mantengo lo scambio anche per un discreto numero di colpi, in partita di torneo, o vado lungo o vado in rete Sad Sad in pratica non riesco a reggere la tensione anche se (non ricordo dove l'ho letto) sono anche io d'accordo con il fatto che "il livello reale di un giocatore è quello espresso in torneo"!

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Analisi lucidissima. La parte che maggiormente condivido è quella relativa al fatto che il "quarta basso" il più delle volte non è in grado di capire nè il proprio livello nè quello degli avversari.

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Arena buona sera

Mi ha acceso un mare di ricordi... un post carinissimo scritto con una leggerezza di seta.

Grazie della gentilezza

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Sonny Liston ha scritto:
Ogni tanto rispolveriamo questo vecchio post... per i numerosi "nuovi acquisti" del Forum!

Buona lettura.
 Ma allora la tua è una missione! Laughing 

Comunque è giusto: io sono nuova del forum, ma lo leggo da tanto, e ho imparato tantissimo dalla tua crociata. Adesso mi sento anche meglio con me stessa quando perdo con quelli che tirano straccetti ;-)

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Sonny Liston ha scritto:

Rispolveriamo questo "evergreen" per i nuovi arrivati:


Apriamo una discussione con un argomento molto "sentito" dal Forum:

IL MONDO VARIEGATO DEI QUARTA

Avendo una vasta esperienza dei tornei di QUARTA, da quando è nata questa nuova categoria, maturata da diversi decenni di tennis giocato... penso di avere una visione (anche se non condivisa) piuttosto ampia.

Innanzi tutto occorre sottolineare che la FIT ha creato la QUARTA CATEGORIA per dare la possibilità agli AMATORI di competere in tornei ufficiali con una classifica, giocando contro pari-livello... ed eventualmente confrontarsi successivamente con quelli più forti.

Quindi, noi tutti "quarta", siamo TENNISTI AMATORIALI che si dilettano a fare tornei.

Vorrei fare ora una piccola divagazione: una volta c'erano i tennisti A, B, ed i C, che si sottodividevano in C1, C2, C3, C4.

Un C4 di 20 anni fa equivaleva ad un 4.1 vero di oggi (all'età di 30 mi fecero C4, dopo una bellissima stagione).

Questo significa che tutti i tennisti di livello inferiore ad un 4.1 odierno erano NC.

Fatta questa divagazione,occorre specificare che all'interno della "quarta" abbiamo tipologie di giocatori ESTREMAMENTE differenti: tra un 4.5 ed un 4.1 (reali, non "mascherati")la differenza di rendimento è IMMENSA: il primo è un giocatore che riesce a tenere un palleggio a velocità dignitosa per diversi scambi, e sa dove e come indirizzare la palla...e, cosa più importante, non regala troppi punti gratuiti in partita (al suo livello di quarta, ovviamente). Sa gestire lo stress di un torneo, ed ha un'idea precisa di quello che deve fare in mezzo al campo, in relazione al proprio bagaglio tenico.

Più noi scendiamo di classifica (all'interno della quarta), meno il giocatore riesce a mettere in pratica quello che ho descritto sopra.

Sempre scendendo di classifica, mi sono accorto che la MAGGIORANZA dei giocatori non riesce a valutarsi in modo obiettivo... nel senso che pensa di essere molto più forte di quello che in realtà sia.

O meglio, il quarta "basso" (consentitemi questa espressione poco elegante) riesce perfettamente a rendersi conto dello STILE delo giocatore... ma non del RENDIMENTO in campo dello stesso.

E da qui nascono delle tremende frustrazioni.

Quante volte avrete sentito dire:

"ho perso contro una PIPPA!"..."Non sapeva fare nulla, buttava solo la palla di là!"..."non ha fatto un vincente!".

Ora devo darvi una cattivissima notizia: NEL TENNIS NON SI VINCE FACENDO VINCENTI!

Solo pochissimi tennisti nella storia possono vantarsi di aver vinto facendo vincenti... e state tranquilli che non sono del nostro infimo livello.

Tra l'altro, anche la televione fa i suoi bei danni... nel senso che è bellissimo vedere Federer, ma questo può portare ad un devastante senso di emulazione che è fuorviante dalla realtà.

L'obiettivo, sempre a mio parere, di un quarta dovrebbe essere quello innanzi tutto di sviluppare un buon gioco di piedi, e conseguentemente una tecnica che gli permetta, anche sotto stress, di gestire un palleggio sulle diagonali in discreta sicurezza.

Provate a farvi filmare DURANTE UNA PARTITA (meglio se di torneo) e provate a contare quante volte riuscirete a fare più di 10 palleggi: probabilmente POCHE volte.

Ergo è chiaro che farete poca strada, in torneo: quando incontrerete un giocatore che butta di là 10 palle di seguito perderete.

Voi direte che l'avversario riesce a giocare solo 10 palle a 8 km l'ora. Bene. se voi non riuscite a tenere questo palleggio, sbagliando prima, significa che il vostro livello è INFERIORE ad un palleggio da 8 km l'ora.

Chiaro?

Perchè se non vi stampate BENE questo concetto nella capoccia, sarà molto difficile che voi possiate migliorare in modo consistente.

Ovviamente ci sarà chi mi contesta il fatto che è meglio tirare forte... e piano piano imparare a tenerle dentro.

Ma io non la penso così!

Cominciamo ad imparare a tenere uno scambio sulle diagonali a 8 km l'ora... quando acquisiremo sicurezza, aumenteremo a 10 km l'ora... poi a 15 e così via...

L'ultima cosa che vi serve è tirare a 200 all'ora sui teloni di fondo, facendo un vincente ogni anno bisestile.

La cosa che OGNI quarta (e non solo) dovrebbe inseguire è la SOLIDITA', che è imprescidibilmente legata alla TECNICA...

Occhio che ho parlato di TECNICA, non di STILE, che sono 2 cose diverse.

La tecnica è quell'insieme di azioni che ci portano ad ottenere risultati positivi in un determinato gesto sportivo.

Come spiegavo in un altro post, esse non sono necessariamente legate, (Federer le sposa alla perfezione)... , ma noi possiamo anche osservare gesti tennistici "brutti" ma tremendamente efficaci (pensate ad dritto di Bruguera, o Berasategui).

Divente essenziale quindi sapersi valutare in base alla propria CONSISTENZA TENNISTICA, e non in funzione del bello stile.

Vi ricordate l'impareggiabile Bruce Lee?

Una volta, durante un torneo di arti Marziali, stese con facilità più campioni di Karate, usando una tecnica veloce e personale da lui sviluppata.

I "puristi" la contestarono ferocemente, dicendo che non fosse ortodossa, lontana dai canoni "puri".

Bruce, per tutta risposta disse: "Io devo tirare pugni e calci, e stendere l'avversario. E lo faccio bene."

Prendete esempio da Bruce Lee: il vostro tennis potrebbe guadagnarne!

Ed infine un'ultima raccomandazione:

Quando uscite dal campo "bastonati" dal vostro avversario... rendetegli onore, anche (e soprattutto) se ha giocato "straccetti".

Ricordatevi che gli sono bastati quelli per battervi... e vi ha dato una lezione che vale 10 volte quella che pagate profumatamente al vostro Maestro.

Ricordandovi che lui, in quel momento, è stato il migliore.



Scusate se mi sono dilungato.

Un saluto dal vecchio Sonny. Basketball
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