tecnica dei campioni

Secondo voi ad esempio Federer, Nadal, Sampras e Agassi,, hanno formato il loro tennis solo secondo le proprie idee oppure sono stati indirizzati a compiere i gesti in quel modo da maestri oppure dal vedere altri giocatori prima di loro compiere i gesti in quel modo?

Credo che il segreto dei bravi maestri è assecondare le inclinazioni, leggi i movimenti, gli swing, di un giocatore (giovane) trovandogli i difetti per limarli e superarli, ma senza stravolgere mai nulla del tennis che viene più naturale a un ragazzino.

Non conosco nel dettaglio le storie tennistiche relative alla formazione dei pro, perchè non sono mai stato interessato più di tanto all'argomento, ma fra i campioni da te citati, almeno nei casi di Sampras e Nadal l'impostazione data dagli allenatori è stata drasticamente diversa rispetto a quella che veniva più naturale ai piccoli Pete e Rafa.
Basti pensare che il primo è stato spinto all'uso del rovescio a una mano per favorirne il gioco a rete (a detta dello stesso Sampras il suo rovescio bimane era il suo colpo migliore), mentre per il secondo lo zio Tony gl ha addiritura imposto l'uso della mano debole al posto della dominante...

pero' i movimenti non li hanno costruiti i maestri, cioè tipo a sampras gli ha detto fai il rovescio a una mano portando la racchetta in questo modo, oppure pete lo ha fatto cosi' di testa sua?

Beh quello non lo so... posso solo immaginare che come come diceva Crisidelm un buon istrutture, soprattutto se ha a che fare con dei talenti naturali, per i movimenti in sè debba solo correggere le sbavature.

Inoltre nel tennis, come spesso accade negli sport singoli, gli allenatori sono scelti dagli atleti, quindi è logico che uno si scelga qualcuno con cui è in sintonia.
Finche le impostazioni tecniche tattiche proposte sono ritenute percorribili (anche se differenti da quelle che vengono naturali) l'atleta continua a lavorare con l'allenatore, quando i punti di vista divengono incompatibili si cambia allenatore.
Con la maturazione un atleta è poi in grado di "prendere" qualcosa da tutti gli allenatori che ha avuto.