La Oprandi è svizzera!
Romina Oprandi, numero 80 WTA (ma dopo l'Australian Open salirà parecchio), ha scelto di giocare per la Svizzera
TB (n.d.r. Riccardo Bisti)
Alla fine ce la siamo fatta sfuggire: Romina Oprandi non è più una tennista italiana. Nella giornata di martedì 24 gennaio, la 25enne di Jegenstorf ha firmato il contratto che la legherà alla Federazione svizzera. TennisBest lo ha appreso da una fonte molto vicina alla giocatrice. Le voci su un possibile cambio di nazionalità della Oprandi sono deflagrate nei giorni scorsi, subito dopo la vittoria su Francesca Schiavone all’Australian Open. “La federazione svizzera mi ha fatto una proposta e ci sto pensando. Durante il match con Francesca, tutto lo staff della FIT era nell’angolo della mia avversaria. Ma è anche normale che sia così”. La trattativa con gli svizzeri era in corso da tempo, ma Romina aveva sempre avuto una predilezione per l’Italia. Anche lo scorso dicembre, ospite di una puntata della “Domenica Sportiva” della TV svizzera , la Oprandi disse che avrebbe continuato a giocare per l’Italia e che sognava di qualificarsi per le Olimpiadi di Londra. I primi contatti risalgono allo scorso Us Open, quando venne avvicinata da Heinz Gundhardt (ex coach di Steffi Graf, lo stesso che era al suo angolo nei match australiani). Le trattative sono proseguite in silenzio fino al post-match con la Schiavone, quando la Oprandi ha reso pubblica la vicenda. Gli elvetici le pagheranno le trasferte e le spese mediche (aspetto non secondario: la Oprandi è una delle giocatrici più “acciaccate” del tour).
La trattativa ha avuto una vistosa accelerata negli ultimi giorni soprattutto per il discorso olimpico, anche se l’eventuale partecipazione a Londra sarebbe solo in singolare. Sono infatti prive di fondamento le voci secondo cui la Oprandi potrebbe giocare il doppio misto in coppia con Roger Federer. Tra l’altro, sono in corso dei contatti tra Swiss Tennis e l’ITF in modo da ottenere una deroga per consentirle di giocare in Fed Cup, condizione imprescindibile per l’eleggibilità olimpica. Il regolamento della Fed Cup, infatti, prevede che in casi come questo la richiesta di una federazione nazionale debba pervenire all’ITF almeno 6 mesi prima dell’evento per cui la giocatrice dovrebbe essere convocata. Tuttavia, dovrebbe già essere stato raggiunto un accordo per consentirle di esordire già ad aprile. Non c’è più tempo per farla giocare contro l’Australia, a Friburgo, nel primo turno del World Group II in programma i prossimi 4-5 febbraio, ma la Oprandi guiderà le rossocrociate nello spareggio di aprile: se sarà un match salvezza o promozione lo deciderà l’esito del match di Friburgo. La Oprandi ha preso la decisione definitiva durante l’Australian Open, dopo aver verificato il comportamento dei dirigenti italiani: il suo match di primo turno è stato completamente snobbato (mentre c’era tutta la delegazione svizzera accanto alla coach-sparring, l’ex giocatrice israeliana Danielle Steinberg), mentre con la Schiavone – come è noto – Corrado Barazzutti e Sergio Palmieri erano nell’angolo della milanese. Non appena le trattative con la Svizzera sono diventate di dominio pubblico, la federazione italiana le ha chiesto un incontro. Il colloquio si è svolto venerdì scorso: Palmieri le ha detto che per non c’era alcun margine per una convocazione olimpica e nemmeno per una chiamata in Fed Cup. “Ma allo stesso tempo riteniamo che tu sia il futuro della nostra nazionale, insieme a Sara Errani e Karin Knapp”. Delusa dall’esito di questa chiacchierata, la Oprandi ha deciso di accettare l’offerta della federazione svizzera. Il sito ITF ha già “registrato” il cambiamento, mentre la WTA processerà la pratica lunedì mattina: il 30 gennaio vedremo la sigla “SUI” accanto al suo nome. I primi tornei da svizzera li giocherà in Sudamerica: il programma prevede Calì (torneo ITF da 100.000 dollari), poi Bogotà, Monterrey, Acapulco, Indian Wells e Miami.
I rapporti tra la Oprandi e la FIT non sono mai stati idilliaci, e avevano subito una vigorosa spallata già l’anno scorso in occasione di Russia-Italia di Fed Cup. A seguito dei forfait di Schiavone e Pennetta, le vennero preferite Alberta Brianti e Maria Elena Camerin, peggio classificate nel ranking WTA. Sconcertata da questa decisione, la Oprandi chiese spiegazioni e ricevette una telefonata di Corrado Barazzutti, che le disse: “Pensavamo che tu stessi male”. “Ma non potevano accertarsene prima di diramare le convocazioni?” deve aver pensato la Oprandi, che in realtà era perfettamente arruolabile. In tutta questa vicenda, insomma, il comportamento della Federazione Italiana Tennis non sembra sia stato impeccabile: se da una parte si riteneva la Oprandi “il futuro” della Fed Cup, perchè non è stato fatto nulla di concreto per trattenerla?. “Lo stato d’animo di Romina non è straordinario – ci dicono – perché lei ha un legame molto forte con il nostro paese e ha sempre sentito l’affetto dei tifosi italiani. Ma il professionismo è questo, si tratta di una scelta dettata soprattutto da ragioni economiche”. Non va infatti dimenticato che tra il 2007 e il 2009 la Oprandi non ha guadagnato un soldo. Ritiratasi nel 2007 a soli 21 anni per gravi problemi a un braccio, ha passato un periodo a fare l’animatrice a Sharm El Sheick. Poi il fisico si è lentamente ripreso, e Romina non ha resistito al richiamo della racchetta, ripartendo dal torneo di Monteroni D’Arbia (a proposito del suo forte legame con l’Italia). E’ riuscita a tornare stabilmente tra le top 100, e adesso punta a migliorare un best ranking ormai vecchio di 5 anni. Ma da oggi, ogni sua vittoria sarà inesorabilmente rossocrociata.