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Consiglio per dolori al gomito

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Jaco
kingkongy
rafapaul
aldebaran
ennerossi
Ashe80
jasper
tiebreak
m4nd
xCaesarAlbex
giulio1987
15 partecipanti

descriptionConsiglio per dolori al gomito - Pagina 2 EmptyConsiglio per dolori al gomito

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Promemoria primo messaggio :

Salve a tutti, ho dolori al gomito e oltre ad una visita medica ed adeguato riposo vorrei un chiarimento/consiglio. Per uno che ha questi problemi e' consigliata una maggiore o minore rigidita' della racchetta?? come corde mi sconsigliate di usare il monofilo giusto? Grazie mille!! Smile

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Personalmente
mi son trovato veramente bene con le Pro Kennex Core1 n.06 (anima di
legno racchiusa in guscio di grafite), tuttora vendute in Australia,
Singapore, ecc... Racchetta veramente interessante di cui allego il
link: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Le incordavo con Isospeed Professional (1.20) a 25 Kg. Non causavano nè dolori nè fastidi al gomito/braccio anche dopo ore di gioco.

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Ashe80 ha scritto:
giulio1987 ha scritto:Sono stato stamattina dal negoziante
di fiducia e mio incordatore, lui sostiene che per il male al gomito ci
vuole una racchetta rigida perche ha piu vibrazioni ma
piccole..racchette "morbide" ed "elastiche" hanno meno vibrazioni ma piu
ampie e dannose per il gomito..mi ha consigliato la pro kennex o la
aero pro drive, insistendo molto sul profilo alto anche per aiutare con
la spinta, a differenza della mia aero storm con la quale,avendo il
profilo basso, devo "sbracciarmi" per far andare la palla.. tu cosa ne
pensi Ad90?



Io da quando ho montato la combinazione grip noene e overgrip wilson pro mi trovo molto meglio per quanto riguarda i dolori. Perché scegliere tra due tipi di vibrazioni quando puoi diminuirli entrambi? Very Happy


Ashe il grip noene è molto sottile, non so quanto possa rendere di piu di un wilson shock shield, inoltre costa parecchio

descriptionConsiglio per dolori al gomito - Pagina 2 EmptyDolori al gomito e racchette

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Sul fatto che le racchette rigide siano da sconsigliare per giocatori che soffrono di epicondilite o di dolori al gomito c 'è una autorevole smentita nientedimeno che dal prof. Brody .

L' autore del libro in inglese "the phisics of tennis" parla ampiamente di questo problema ed effettivamente consiglia il connubio racchette rigide -corde elastiche e a bassa tensione proprio per il fatto che le vibrazioni pur essendo più alte in frequenza ma sono di durata inferiore.

Per la mia esperienza posso confermarlo avendo giocato per un anno e mezzo senza problemi con la Head you tek speed pro (rigidità 71) per poi avere qualche risentimento dopo il cambio con prince rebel 95 (la Monfils)che ha una rigidità di gran lunga inferiore(62).

Saluti da aldebaran

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Anche io avevo il dubbio che cita questo prof . Borby . Pero non so quanto sia vero perche chi si infortunia nella maggior parta dei casi usava racchette rigide come pd.. Vorrei sentire eiffel su questo articolo

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Ad90 ha scritto:
Anche io avevo il dubbio che cita questo prof . Borby . Pero non so quanto sia vero perche chi si infortunia nella maggior parta dei casi usava racchette rigide come pd.. Vorrei sentire eiffel su questo articolo


È vero ciò che dici ma quanti usano la Pd , e tecnicamente a che livello sono?

Sai molto spesso i problemi derivano anche da carenze esecutive.

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Mi sembra un po' strano quello che dice Borby!!!
Mi risulta eccome la "salubrità" del telaio rigido-corde morbide, ma sulle spiegazioni no, non mi ci ritrovo. Forse "più alte di intensità"...

Ogni sistema telaio-corde ha le sue vibrazioni.
I telai rigidi sicuramente ci danno una sensazione di maggiori vibrazioni e di trasmettere al nostro corpo ogni ..."hem, hem errorino tecnico"...hihiihihih.
Ma, ma, ma.
Tra un telaio e un piatto corde, però, vibra di più il secondo...ovvio, no?!
Il problema dei danni fisici è più dato dalla frequenza piuttosto che dalla durata.

Se una racchetta vibra a 180-200 Hz, che è quella un po' tipica dei telai, a meno che non vada in risonanza con incordature rigidissime...va malino ma non malissimo.
I problemi ci sono quando il sistema vibra sotto gli 80 Hz... La medicina del lavoro, in questo caso, insegna parecchio dal punto di vista epidemiologico.
Ad intuito, la frequenza di vibrazione del piatto corde sarà superiore o maggiore di quella del telaio?
Ok... quindi, un piatto corde rigido faciliterà le vibrazioni del telaio e, in alcune circostanze, il sistema racchetta finisce per vibrare a lungo e verso il basso...in zona dannosa.

Forse, ma dico forse, Borby fa una considerazione: se vibra a lungo, quando cambia frequenza la vibrazione e va a spegnersi...vibra per molti secondi nella "zona rossa". Se vibra per poco tempo...diminuisce il tempo di esposizione del giocatore alle vibrazioni dannose (quelle tipicamente da 20 Hz).

Boh??????!!!!

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Io la vedo diversamente, per me il problema non sono le vibrazioni ma la capacità di assorbimento dell'urto. Ogni volta che colpiamo la pallina subiamo un trauma che una racchetta rigida non assorbe quanto una racchetta elastica e quindi tutto si ripercuote sul nostro braccio. Estremizzando è un po' come il principio della deformazione programmata in caso di urto con l'auto, con le macchine attuali se sbatti il muso si accartoccia, si schiaccia ma assorbe l'energia e spesso ci salva la pelle. Le macchine di una volta magari si ammaccavano un po' ma tu ci rimanevi secco per il vilolento urto che il tuo corpo si trovava ad assorbire direttamente.

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mmmm Jaco... Infatti le infiammazioni al gomito sono più probabili con le racchette flessibili, che, secondo la tua teoria, assorbono meglio gli urti...

Dopotutto, le vibrazioni si generano proprio a causa dell'urto della pallina sul piatto corde... Quindi hai ragione a metà. hehehehehehh

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kingkongy ha scritto:
... Infatti le infiammazioni al gomito sono più probabili con le racchette flessibili, che, secondo la tua teoria, assorbono meglio gli urti...


interessante questa riflessione sulle frequenze di vibrazione, anche se come al solito capisco la metà di quello che scrivi... Laughing
quindi secondo te, per il gomito, è più pericolosa una radical o una extreme?
e la pure drive, in quanto rigida, può essere vista come racchetta di comfort?

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Qui ci vuole Eiffel... immagino che ci sian da qualche parte i valori di vibrazione dei telai. Il fatto è che, presi da soli, questi valori, non dicono nulla...perché è l'abbinamento con le corde che fa il risultato.

Se noti, tutti i costruttori mirano a smorzare le vibrazioni, tutti noi, penso, usiamo degli smorzatori sul piatto corde.
Per certi versi, anche la posizione dei piombi modifica le vibrazioni.
E del peso a bassa o ad alta densità - forse - cambia.

Io, se non avessi un bumper impazzirei, perché mi è rimasta una vecchia Radical Tour 630 incordata a 25,5 Kg, due nodi, in BB lilla che mi sta sulle scatole (quella con il VS - rotto - l'ho regalata 8 anni fa)... Ma il VS, a 26 Kg era "vivo", morbido e senza vibrazioni. Mai avuto problemi di gomito.

A spanne, la PD, in budello....è quasi terapeutica ! hahahhahahaha

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A spanne?
Sai mi sto convincendo di una cosa: l'infiammazione al gomito dipende solo in piccola parte dalle racchette che usiamo. A mio avviso la "colpa" maggiore l'abbiamo noi con movimenti errati, muscoli poco tonici, assenza o quasi di riscaldamento adeguato prima di giocare.
Da ragazzo non potevo più battere piatto e potente, dopo avere comprato la Speedshaft della Spalding (una bellissima racchetta che all'epoca era usata dalla Navratilova), per via di un dolore acuto al gomito che mi rimaneva per giorni. Adesso, dopo essere tornato al tennis con quasi 25 anni di inattività, al secondo giorno di partitella ho colpito male durante i primi palleggi una volèe di rovescio e per 5 mesi mi sono beccato l'epicondilite, roba da non poter alzare una bottiglia d'acqua. Ho continuato a giocare e ho integrato con esercizi di potenziamento dell'avambraccio: guarito! Dimenticavo, per me solo corde solo in budello !!!!!

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Zagreus60 ha scritto:
A spanne?
Sai mi sto convincendo di una cosa: l'infiammazione al gomito dipende solo in piccola parte dalle racchette che usiamo. A mio avviso la "colpa" maggiore l'abbiamo noi con movimenti errati, muscoli poco tonici, assenza o quasi di riscaldamento adeguato prima di giocare.
Da ragazzo non potevo più battere piatto e potente, dopo avere comprato la Speedshaft della Spalding (una bellissima racchetta che all'epoca era usata dalla Navratilova), per via di un dolore acuto al gomito che mi rimaneva per giorni. Adesso, dopo essere tornato al tennis con quasi 25 anni di inattività, al secondo giorno di partitella ho colpito male durante i primi palleggi una volèe di rovescio e per 5 mesi mi sono beccato l'epicondilite, roba da non poter alzare una bottiglia d'acqua. Ho continuato a giocare e ho integrato con esercizi di potenziamento dell'avambraccio: guarito! Dimenticavo, per me solo corde solo in budello !!!!!


Secondo me hai straragione

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kingkongy ha scritto:
Qui ci vuole Eiffel... immagino che ci sian da qualche parte i valori di vibrazione dei telai. Il fatto è che, presi da soli, questi valori, non dicono nulla...perché è l'abbinamento con le corde che fa il risultato.


insomma telaio + corda (ad una determinata tensione) diventano un "sistema" che va a ricadere in un determinato intervallo di frequenze...intervallo che può essere più o meno rischioso per il nostro fisico.
come dicevo lo trovo molto interessante perchè non conoscevo l'esistenza di questa teoria mentre invece avevo notato come sebbene la maggioranza di noi sostenga che un telaio rigido è più dannoso a priori (e io ero certo che fosse così fino a ieri Smile ) alcuni ammettono invece di essere guariti da epicondilite e simili attraverso l'uso di racchette "ammazzabraccio" (rigide).
mi pare ad esempio che blade67 (peraltro esperto in materia medica) ci avesse raccontato che era guarito da epicondilite giocando con la babolat pure drive gt...

study

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...direi proprio che hai sintetizzato Guido e hanno detto altrettanto bene Rafapaul e Zag.
Poi, però, se a un telaio rigido...ci metti un'incordatura bella secca...non te la cavi, perché le vibrazioni son tante e te le tieni, soprattutto se esci di una corda dagli sweet spot.

Non so se ti ricordi, ma il mio primo intervento, qui sul forum, era per chiedere lumi su di una racchetta e dissi "mi piacciono le racchette violino"...poi, dopo alcuni giorni, io ed Eiffel più altri abbiamo chiacchierato sul "suono" delle racchette...ovvero frequenze.
La vecchia guardia ...come alcuni babbioni del forum come me hehehheheheh... sanno bene che le racchette "parlano" (e dicono pure parolacce!).
La Spalding di Zag (bianca e rigolina rossa, vero?), per esempio, era in composito legno+fibra di vetro...all'epoca era un'oggettino diabolico ma era anche la fortuna degli ortopedici della mia zona...
Però, ripeto, questa è un'analisi alla pane e salame...

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kingkongy ha scritto:
mmmm Jaco... Infatti le infiammazioni al gomito sono più probabili con le racchette flessibili, che, secondo la tua teoria, assorbono meglio gli urti...

Dopotutto, le vibrazioni si generano proprio a causa dell'urto della pallina sul piatto corde... Quindi hai ragione a metà. hehehehehehh


Che le infiammazioni siano più probabili con una racchetta morbida vista la casistica che si riscontra su questo argomento qui nel forum mi pare che sia una visione un po' personale. Smile

Comunque io parlavo di capacità di assorbre gli urti e non le vibrazioni... ma questa come detto è la mia visione personale Consiglio per dolori al gomito - Pagina 2 97171

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mmm Jaco, ho letto troppo di fretta quello che hai scritto e ti chiedo scusa.
Il fatto è che chi usa telai rigidi...consapevolmente... chiede anche piatti corde abbastanza impegnativi e il sistema diventa decisamente anaelastico.
Ti faccio allora una domanda: hai mai giocato con una racchetta di alluminio? Secondo te è più rigido l'alluminio o la fibra di carbonio intrecciata con inserti di kevlar, boron e Kriptonite verde di Superman come le attuali?
Eppure le varie Lacoste, Head e Fischer (!!!) di fine '70 e inizio '80 hanno fatto un strage in questo senso...
Il fatto è che per me urto = vibrazione. Le racchette, infatti, hanno questo di buono: non si accartocciano (assorbimento controllato), non le porti dal carrozziere e ritornano alla loro geometria iniziale, così ci tiri un secondo colpo e, magari, anche un terzo....
hehehehhehehehehe
Sono comunque d'accordo con te, con Rafa e Zag: se sei giù di fisico...ogni steccata è una bella "botta" a tutte le articolazioni!

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Già, assorbimento controllato e non deformazione programmata... non parlavamo di certo di materassi Consiglio per dolori al gomito - Pagina 2 97171 . Ho scritto una cavolata Embarassed

In effetti i miei problemi al gomito secondo me sono più da addebitare alle mie carenze fisico/tecniche che ai materiali usati. Ho ripreso a giocare dopo più di 15 anni ma prima di smettere giocavo anche con le padelle e mi meravigliavo quando sentivo qualcuno che aveva dolori al gomito. All'epoca ero semplicemente molto più bravo... e molto più giovane Smile

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Età? Acciacchi? Dolorini? Doloroni?
Ma non possiamo cambiare argomento? hahahahahahahahha

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Voglio inoltre rammentare che il Prof Brody (che fa parte dello staff della USTA )dice chiaramente nel suo libro che le vibrazioni non sono dannose e soprattutto non sono causa della epicondilite .

Penso pertanto che stiamo dando troppa attenzione alle vibrazioni dei telai e trascurando gli aspetti tecnici di esecuzione dei colpi in questo caso del rovescio .

Colpire la palla con un impatto leggermente arretrato dal suo punto ottimale ed ecco che l' articolazione viene sovraccaricata !

Un piccolo contributo

Aldebaran

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aldebaran ha scritto:
Voglio inoltre rammentare che il Prof Brody (che fa parte dello staff della USTA )dice chiaramente nel suo libro che le vibrazioni non sono dannose e soprattutto non sono causa della epicondilite .

Penso pertanto che stiamo dando troppa attenzione alle vibrazioni dei telai e trascurando gli aspetti tecnici di esecuzione dei colpi in questo caso del rovescio .

Colpire la palla con un impatto leggermente arretrato dal suo punto ottimale ed ecco che l' articolazione viene sovraccaricata !

Un piccolo contributo

Aldebaran


certamente la corretta esecuzione del gesto tecnico ha grande importanza e infatti (almeno su questo forum) ne abbiamo più volte parlato.
il fatto è che nella pratica è successo che alcuni di noi, al momento di cambiare la racchetta, ci siamo infortunati.
quindi a parità di gesto si è verificato un problema...
il nuovo ragionamento su telaio+corde mi sembra interessante per provare ad avere qualche elemento in più di discussione....

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aldebaran ha scritto:


Penso pertanto che stiamo dando troppa attenzione alle vibrazioni dei telai e trascurando gli aspetti tecnici di esecuzione dei colpi in questo caso del rovescio .



Corretta analisi per chi non ha mai avuto problemi ai tendini, ma x chi ha sofferto i materiali sono importantissimi x non ricaderci o per poter giocare con qualche dolorino.

Ai fini pratici sia per racchette rigide che flessibile sono da evitare i mono, non c'è eoria che tenga! Con multi o ibridi io riesco a giocare sia con racchette di gomma che di ferro, ma se monto un mono su un telaio qualsiasi son dolori.

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Allora decidetevi! Prima dice che lo sono e poi no?
Le vibrazioni "alte" non sono dannose... quelle a 20 Hz lo sono.
C'è una letteratura medica in proposito abbastanza ampia...
Se solleciti i legamenti, vedi urto, il tendine ne soffre. E su questo niente da dire.
I dampers sulle corde, per la precisione, attenuano le vibrazioni alte. Il resto è dato dal telaio+corde. Se prendi un colpo fuori SS assorbono pochissimo o niente...e quindi te lo devi assorbire tu, con le tue articolazioni.

Research has attempted to reduce racket vibrations through an alteration of the physical
properties of the tennis racket (Pallis, 2002). In 1981, Brody established that striking the ball at a
location known as the “sweet spot” can reduce the pain and discomfort associated with vibrations
in tennis by allowing for the optimum dispersal of vibration. It has been reported that the “sweet spot” is located approximately 16 cm from the tip of a racket (Brody, 1981). However, off-center
ball impacts outside of the “sweet spot” can cause 1.9 to 3.1 times greater levels of amplitude of
vibration, thus failing to adequately prevent lateral epicondylitis (Tomosue, 1991). In 1997,
Brody proposed the concept that an increase in the head-size of a tennis racket would increase
the size of this “sweet spot.” Although these oversized rackets possess a larger “sweet spot” than
standard tennis rackets, the increased size does not compensate for human error. The average
player is still incapable of consistently hitting this specific “sweet spot,” showing only minimal
improvement over the standard racket (Pallis, 2002). Grip bands were also suggested as a
possible method of vibration reduction, however it was later found that even the highest quality
bands are only capable of reducing vibrations by up to 5% (Hatze, 1991).

Another proposed method for the reduction of excessive vibrations is altering the pattern
of stringing. An innovative stringing method known as diagonal stringing has been developed in
an effort to reduce the vibrations of the racket (Hauptman, 2001). Diagonal stringing involves the
stringing of a tennis racket with opposite pairs of diagonal strings of equal length (Fig 1.1). With
this congruency of string length, it has been purported that vibrations will be more evenly
dispersed, reducing the level of vibration directed onto the player’s forearm. In conventional
stringing, strings of varying lengths vibrate at several different frequencies, thus poorly
distributing vibrations (Brody, Cross, & Lindsey, 2002). These uneven dispersions may lead to a
larger force of vibration being placed upon the elbow, contributing to the pain and injury
associated with lateral epicondylitis.

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E qui un fantastico articolo per comprendere perché il grip è fondamentale! Prometto che non scriverò "lo avevo detto io... hahhahahaha"

Another interesting result Hatze showed was that although the time the
ball is in contact with the racquet's strings is in the 3-7 millisecond
(ms) range, the vibration of the racquet continues for typically another
40 ms afterwards.

Dr. Duane V. Knudson has conducted a great deal of research into forces
induced in the arm by the tennis racquet. Knudson and White (1989)
reported on experiments using "pressure pad" type sensors on the grip of
a tennis racquet to measure the forces between the hand and the racquet
during a stroke, and vibration sensors on the racquet. The racquet was
used by seven expert players on forehand drives from balls fired from a
machine.

Using the same instrumentation as above, including three-dimensional
cinematography, Knudson (1991a) investigated the variability of the hand
forces. He found that the hand forces were somewhat correlated with
both pre-impact grip tightness and off-center impacts; and recommended
that tennis elbow sufferers grip the racquet lightly, and use a racquet
with high polar moment of inertia (more on this next month).

Knudson (1991b) then evaluated the Forces on the hand in the tennis one-handed backhand,
considered to be the key stroke for tennis elbow. Using two pressure
pad type sensors in the grip he noted there was less variation between
players and strokes than for the forehand case, and also higher forces
at one point on the grip.

Tomosue et al (1991) measured vibrations in the racquet handle and in
the player's wrist during forehand drives. No significant differences
between 7 Dunlop racquets were found. They also found that off-center
ball impacts gave 1.9-3.1 times greater vibrations in the wrist -- and
that the wrist vibrations were about one tenth of the racquet handle
vibrations.

Hatze (1991) investigated The effectiveness of grip bands in reducing racquet vibration transfer and slipping.
Tennis balls were fired at a racquet gripped in an artificial arm.
The 'arm' was fitted with a range of pressure and acceleration sensors.
He tested 26 band grips (commercially available damping material
designed to be wrapped around the racquet grip in order to reduce
slippage and vibration transfer). Only small vibration reductions were
found (maximum vibration reduction of 5% compared with a control leather
grip) which suggested that relaxing the grip is much more effective than using these bands.

Hennig et al. (1992) performed experiments to address
the Transfer of tennis racquet vibrations onto the human forearm
Using accelerometers at the wrist and elbow on 24 players vibrations induced in the arm
during simulated backhand strokes were measured. Each player tested 23
different racquets. They found (in contrast to Tomosue et
al. 1991) some difference between racquets.
In agreement with Tomosue et al. they observed greater vibrations, by a factor
of 3, when the ball strikes the racquet off-center. They also find vibration levels at the elbow to
be approximately a third those at the wrist.

Roetert et al. (1995) reviewed some previous work on muscular activity
during tennis strokes in The biomechanics of tennis elbow,
an integrated approach
and in particular electromyographic (EMG) analysis.
(EMG is a method of determining muscle activation.)
Using indwelling wire electrodes (which penetrate the skin
and actually go into the muscles), Morris et al. (1989) observed high
levels of wrist extensor muscle activity (especially the extensor carpi
radialis brevis -- [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link])
during the acceleration and follow-through phases
of the backhand and the cocking phase of the serve and
suggested that this may be one reason for the predisposition of
these muscles to injury. Giangarra et al. (1993) also using indwelling
wire electrodes to obtain EMG data from five forehand muscles presented
evidence explaining why a two-handed backhand was much safer.
Adelsburg (1986) using surface electrodes (a noninvasive method, doesn't penetrate the skin)
tried to relate forces in the muscles to changes in grip size and
although they found some significant differences between different sized
grips, they did not find differences during backhand strokes.

Yet with all of this research one key question still hasn't been
answered: how the injury arises physically; what combination of
mechanical stresses causes the inflammation, strain, or tears to the
tendon at its attachment to the bone.

We'll conclude this segment at this point. As I mentioned there
will be a third article on this subject to tie things all together.
Again I'd like to thank my good friend Dr. Alison Cooke for her assistance in preparing this column.

References:

Adelsberg, S., "The tennis stroke: an EMG of selected muscles with
rackets of increasing grip size", American Journal of Sports Medicine
vol. 14 (2), 139-142, 1986.

Brody, H., "Physics of the tennis racket", American Journal of Physics vol. 47 (6), 482-487, 1979.

Brody, H., "Physics of tennis II: the 'sweet spot'", American Journal of Physics vol. 49 (9), 816-891, 1981.

Brody, H, "The physics of tennis III: the ball-racket interaction", American Journal of Physics vol. 65 (10), 981-987, 1997.

Cooke, A.J., Roussopoulos, K., Pallis, J. M., Haake, S.,
"Correlation between racquet design and arm injuries,"
4th International Conference of the Engineering of Sport, September, 2002.

Giangarra, C.E. et al., "Electromyagraphic and cinematographic
analysis of elbow function in tennis players using single- and
double-handed backhand drives", American Journal of Sports Medicine vol.
21, 394-399, 1993.

Hatze, H., "The effectiveness of grip bands in reducing racquet
vibration transfer and slipping", Medicine and Science in Sports and
Exercise vol. 24 (2), 226-230, 1991.

Hatze, H., "Forces and duration of impact, and grip tightness during the
tennis stroke", Medicine and Science in Sports vol. 8 (2), 88-95, 1976.

Hennig, E.M., Rosenbaum, D. and Milani, T.L., "Transfer of tennis racket
vibrations onto the human forearm", Medicine and Science in Sports and
Exercise vol. 24 (10), 1134-1140, 1992.

Knudson, D.V. and White, S.C., "Forces on the hand in the tennis
forehand drive: application of force sensing resistors", International
Journal of Sport Biomechanics vol. 5, 324-331, 1989.

Knudson, D.V., "Hand forces and impact effectiveness in the
tennis backhand", Journal of Human Movement Studies vol. 17, 1-7, 1989.

Knudson, D.V., "Forces on the hand in the tennis one-handed
backhand", International Journal of Sports Biomechanics vol. 7, 282-292,
1991.

Knudson, D.V., "Factors affecting force loading on the hand in the tennis forehand", vol. 31 (4), 527-531, 1991.

Morris, M. et al., "Electromyographic analysis of elbow function
in tennis players", American Journal of Sports Medicine vol. 17,
241-247, 1989.

Roetert, E.P., Brody, H., Dillman, C.J., Groppel, J.L., and
Schultheis, J.M., "The biomechanics of tennis elbow: an integrated
approach," Clinics in Sports Medicine vol. 14 (1), 47-57, 1995.

Roussopoulos, K., and Cooke, A.J., "Correlation between racket design
and arm injuries: A feasibility study report," Technical report prepared
for the International Tennis Federation, 2000.

Tomosue, R., Mutoh, Y., Yoshinari, K., and Kawazoe, Y.,
"Measuring the vibrations of a racket handle and the wrist joint in the
tennis forearm drive", Abstracts from International Society of
Biomechanics XIII, 1991.

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Non solo è tutto verissimo Kingkongi ma addirittura l'ho sperimentato sui miei tendini. Se la racchetta non la tieni come si deve, impatti male e sono c...i !!!! Sad Grazie per il contributo scientifico cheers

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Mi complimento con kingkongy per aver riportato molti autorevoli scienziati sull’ argomento che dimostra come il cosiddetto “tennis elbow” sia ancora tutto da spiegare e chiarire vista la ampia discordanza dei risultati sperimentali e scientifici .Voglio però a questo punto chiarire una cosa che mi preme sottolineare :

Il famoso coach e senior editor di Tennisone prof Dave Smith nonché maestro di tennis e profondo conoscitore di tennis e letteratura tennistica nel suo DVD “Tune up the serve” dice chiaramente che la causa dei problemi a tendini e legamenti è dovuto ad un impatto arretrato dei colpi cioè quando si colpisce la palla in ritardo .Nulla si dice di racchette , corde , monofili e quant’ altro essendo per loro un problema di tecnica di esecuzione dei colpi .

Se si colpisce per molto tempo in modo non corretto e poi accade l’ infortunio magari proprio quando si cambia la racchetta tutte le responsabilità le prende questa e cosi si spiega che quasi tutte le racchette hanno creato dei problemi ad ognuno di noi .

Saluti da aldebaran

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Mi sa proprio che non ci stiamo capendo!
Per un medico, il problema si svolge su un piano di causa/effetto fisiologico. Che il paziente giochi a tennis o che usi un martello pneumatico non importa nella diagnosi. Ben diversa e' la ricerca delle cause. La causa delle infiammazioni e' di carattere meccanico. Non e' chimico, non e' biologico, non e' genetico. Ok fino a qui?
Allora l'ortopedico dice: basta con le vibrazioni, non usi più il martello pneumatico!
Arriva il medico sportivo e dice: hey, questo non usa un martello pneumatico, ma la racchetta da tennis!
L'ortopedico: frega nulla, le botte e le vibrazioni sulle articolazioni sono le stesse!
Un colpo fuori SS e' l'equivalente del contraccolpo del martello pneumatico. La causa esterna e' che e' una pippa a giocare a tennis... La causa fisiologica sono i ripetuti colpi che generano vibrazioni a 20 Hz.
Se prendesse sempre lo SS le vibrazioni a 180 Hz non gli farebbero nulla. Prende una stecca? Si', allora beccati il colpo con le vibrazioni. Se hai delle corde elastiche, il telaio rigido non vibrerà troppo. Se hai una racchetta elastica son cavoli!
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