Non sono mai stato così felice di perdere mer nov 11 17:51
Finalmente è uscita "Open", la tanto discussa biografia di Andre Agassi.
Basta rivelazioni shock o indiscrezioni dell'ultima ora. Chi vorrà
sapere qualcosa sulla vita dell'ex Kid di Las Vegas non dovrà far altro
che leggere la sua opera. In Italia "Open" ancora non è uscito e i
tacchetti a spillo ammettono di non essere immuni dalla curiosità. Io,
personalmente, da piccolina,
seguivo Andreino e l'ho sempre considerato un campione.
Le rivelazioni sull'assunzione da parte sua di metamfetamine e altre
sostanze proibite non scalfiscono certo la mia considerazione nei suoi
confronti. Non credo che avesse bisogno di quella "roba" per giocare a
tennis. La classe non è acqua.
Certo, la delusione c'è, soprattutto per le menzogne che Andreino avrebbe potuto e dovuto evitare.
E la delusione aumenta anche nel sapere che la sua chioma fluente, in realtà, era un parrucchino...Ma i tacchetti a spillo oggi non vogliono parlare di questo, non
vogliono discutere delle bugie di Agassi e dei suoi comportamenti
dentro e fuori dal campo. Non è questa la sede e i tacchetti a spillo
non vogliono arrogarsi il diritto di esprimere giudizi di alcun tipo.
L'argomento di oggi non riguarda sostanze proibite, parrucchini posticci o chissà cos'altro. Qualcosa
a cui le donzelle sono piuttosto sensibili, ma che a dirla tutta, in
fondo in fondo, piace anche ai maschietti: l'amore, in questo caso
l'amore tra Andre Agassi e Steffi Graf.
L'ex n° 1 del tennis mondiale, infatti, nella sua biografia ha parlato
anche del suo rapporto con la seconda moglie, il vero grande amore
della sua vita. Abbiamo avuto la fortuna di leggere qualche stralcio di
quel capitolo in cui Agassi si confessa senza pudori e descrive il
primo appuntamento con la Graf.
Scenario romantico: una
spiaggia. Lei si toglie i jeans, rimane in costume e poi si immerge in
acqua. Fa cenno ad Andre di seguirla. Lui non aveva il
costume, ma indossava un paio di pantaloncini bianchi da tennis.
Nonostante questo la segue in acqua, pur apparendo un po' impacciato.
L'acqua non è il suo elemento, con la racchetta se la cava sicuramente
meglio. Erano colleghi ma prima di quella volta non avevano mai parlato
di tennis. Lo fanno in quell'occasione, durante il primo appuntamento,
e
lui racconta a Steffi di odiare quello sport. Lei, invece, gli parla dei suoi allenamenti:
lavorava con il team olimpico tedesco di atletica e la sua specialità
erano gli 800 metri. Lui rimane colpito, lei lo sfida. Indica un
palloncino rosso in lontananza sulla sabbia e gli dice:
"Lo vedi? Non mi batteresti mai".
Lui sorride, lei non perde tempo e parte. Lui la segue, anzi, la
insegue. Lei arriva prima, si gira verso di lui e ride. Andre sente il
vento tra i capelli (ah no, scusate, non portava più il
parrucchino...). Andre sente le sue risate, vede il suo sorriso, arriva
secondo, ma non gli importa perchè ha raggiunto lei, la donna della sua
vita, più importante di qualsiasi trofeo vinto nel corso della sua
carriera.
"Non sono mai stato così felice di perdere", conclude Agassi.In
realtà, in quel momento, Andre aveva vinto e l'ex kid di Las Vegas lo
sapeva, era consapevole di quel successo. Un successo dal quale poi
sono nati due bellissimi bambini.
Questo è quanto i tacchetti
a spillo vogliono ricordare del libro di Agassi, un campione, ma prima
di tutto un uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti, che ci ha fatto sognare sul campo e ora ci fa sognare con questi aneddoti. Il resto, almeno per oggi, non ci interessa.