in questi giorni sto guardando diverse partite di club, quelle del torneo sociale.
faccio alcune considerazioni, che lasciano il tempo che trovano, e che vogliono essere un corollario all'infinita diatriba che sempre si accende quando si parla di pallettari e giocatori presunti brillanti o a tutto campo.
ebbene, guardando le partite di club da spettatore, mi sono reso conto di quanto gli errori gratuiti siano irritanti per chi guarda e diano la netta e giustificata impressione che chi li fa non sia un gran giocatore, anzi, che sia proprio scarso, indipendentemente da quei quattro colpi spettacolari che gli son venuti. e dall'altra parte, di quanto i colpi vincenti e spettacolari, anche tra il pubblico, possano far partire un applauso e qualche commento entusiastico, ma che vengono subito dimenticati a fronte delle successive sciocchezze del medesimo giocatore.
e dai vari commenti da tribuna, ho avuto conferma che chi guarda e capisce di tennis, apprezza soprattutto quei punti in cui si vede il giocatore che colpisce senza voler fare i buchi per terra (anche perchè finirebbe spesso col farli sul telone) ma che COSTRUISCE e poi magari finisce con un elegante lungolinea appoggiato in sicurezza a campo vuoto, e con l'avversario che appena riesce a sfiorare la palla.
ecco, credo che cambiare il proprio punto di vista da parte del tennista sedicente brillante sia utile, che vada a vedere qualche partita in più, e che poi mi dica se davvero si è divertito a vedere una gara di tiro a segno, di uno-due, servizio-risposta, punto vincente o più spesso palla fuori di un metro, oppure un match di due che palleggiano, costruiscono, sbagliano solo se costretti all'errore, che attaccano in sicurezza , che non cercano il vincentone dopo due scambi.
se gli sembra più scarsone quello che alterna un vincentone a tre errori gratuiti oppure quello che la tiene bene o male sempre dentro e magari ha anche la capacità di costruire bene.
faccio alcune considerazioni, che lasciano il tempo che trovano, e che vogliono essere un corollario all'infinita diatriba che sempre si accende quando si parla di pallettari e giocatori presunti brillanti o a tutto campo.
ebbene, guardando le partite di club da spettatore, mi sono reso conto di quanto gli errori gratuiti siano irritanti per chi guarda e diano la netta e giustificata impressione che chi li fa non sia un gran giocatore, anzi, che sia proprio scarso, indipendentemente da quei quattro colpi spettacolari che gli son venuti. e dall'altra parte, di quanto i colpi vincenti e spettacolari, anche tra il pubblico, possano far partire un applauso e qualche commento entusiastico, ma che vengono subito dimenticati a fronte delle successive sciocchezze del medesimo giocatore.
e dai vari commenti da tribuna, ho avuto conferma che chi guarda e capisce di tennis, apprezza soprattutto quei punti in cui si vede il giocatore che colpisce senza voler fare i buchi per terra (anche perchè finirebbe spesso col farli sul telone) ma che COSTRUISCE e poi magari finisce con un elegante lungolinea appoggiato in sicurezza a campo vuoto, e con l'avversario che appena riesce a sfiorare la palla.
ecco, credo che cambiare il proprio punto di vista da parte del tennista sedicente brillante sia utile, che vada a vedere qualche partita in più, e che poi mi dica se davvero si è divertito a vedere una gara di tiro a segno, di uno-due, servizio-risposta, punto vincente o più spesso palla fuori di un metro, oppure un match di due che palleggiano, costruiscono, sbagliano solo se costretti all'errore, che attaccano in sicurezza , che non cercano il vincentone dopo due scambi.
se gli sembra più scarsone quello che alterna un vincentone a tre errori gratuiti oppure quello che la tiene bene o male sempre dentro e magari ha anche la capacità di costruire bene.