Riporto il testo originale, anche se chi scrive non conosce la differenza tra incordare ed accordare. Ma l'articolo è ugualmente interessante:
Finora erano solo leggende di cui si sentiva parlare da qualche incordatore, la voce girava ma lo scetticismo le era sempre intorno a stretto contatto, pressante a rinsaldare l’alone mitologico dell’inarrivabile sensoriale. L’eventualità che Boris Becker avesse giocato con due racchette, le stesse che aveva riportato insoddisfatto all’incordatore e che il professionista si era rifiutato di accordare nuovamente, era un ipotesi dal sapore vagamente irreale. Possibile che un professionista non si renda conto della differenza tra due incordature? Sì è possibile. Ora è stato dimostrato.
I test sono stati eseguiti in Australia: sono stati scelti un gruppo di giocatori amatoriali e un gruppo di giocatori professionisti (ranking nazionale e entro i primi 1.5oo del mondo). Tutti i giocatori in un questionario hanno dichiarato di avere accordature che preferiscono, tra le 55 libre (24,9 kg) e le 66 (29.9 kg) libre e la tensione più diffusa era di 61 libre (27,6 kg).
Le racchette e le corde erano uguali per tutti con l’eccezione del variare della tensione all’insaputa dei giocatori. La palla da colpire era lanciata da una macchina spara palline a velocità costante. I risultati sono stati molto interessanti:
Il 74% dei giocatori professionisti non è riuscita a distinguere una differenza tra 64 libre (29 Kg) e 53 libre (24 Kg) ovvero una differenza di cinque chili.
Solo l’ 11% (nel caso due giocatori) è riuscita a distinguere lo scarto di 6 libre (2.7 Kg., quasi tre).
Di coloro che non hanno passato il primo test solo il 13% è riuscito a distinguere uno scarto di 17 libre (7,7 Kg), mentre 11 giocatori, il 65% è caduto in errore. Il risultato è che più della metà dei giocatori non è in grado di distinguere una differenza che oscilla tra le 47 libre ( 21. Kg) e 64 libre (29 Kg).
Sarebbe da aggiungere che al di sotto di uno scarto di 2,7 chili le possibilità di distinguere la differenza si riducono notevolmente, nonostante una distanza di due chili e forse anche di un chilo possa avere effetti considerevoli sul gioco e soprattutto sul numero degli errori commessi nel corso di una competizione.
Lo studio ha inoltre rivelato che i giocatori di professione, o che lo sono stati, non sono meglio dei dilettanti non occasionali (advanced) nel distinguere la tensione delle corde: tra questi ultimi infatti solo il 18% distingue la differenza di 15 libre (6 Kg) o meno, e il 37% non identifica una differenza di 22 libre (9,9 chili).
La realtà sembra essere quindi varia e sfaccettata, ma soprattutto più lontana dalle costruzioni emotive e fantastiche delle nostre menti: nel circolo della vostra città potrebbero esserci giocatori che hanno la sensibilità di Roger Federer, e, tra coloro che sono nel tabellone di Wimbledon, qualcuno potrebbe non essere in grado di distinguere una differenza di cinque chili nell’incordatura.
Lo studio completo: R. Bower and R. Cross, Elite tennis player sensitivity to changes in string tension and the effect on resulting ball dynamics, Sports Engineering, (2008).
Finora erano solo leggende di cui si sentiva parlare da qualche incordatore, la voce girava ma lo scetticismo le era sempre intorno a stretto contatto, pressante a rinsaldare l’alone mitologico dell’inarrivabile sensoriale. L’eventualità che Boris Becker avesse giocato con due racchette, le stesse che aveva riportato insoddisfatto all’incordatore e che il professionista si era rifiutato di accordare nuovamente, era un ipotesi dal sapore vagamente irreale. Possibile che un professionista non si renda conto della differenza tra due incordature? Sì è possibile. Ora è stato dimostrato.
I test sono stati eseguiti in Australia: sono stati scelti un gruppo di giocatori amatoriali e un gruppo di giocatori professionisti (ranking nazionale e entro i primi 1.5oo del mondo). Tutti i giocatori in un questionario hanno dichiarato di avere accordature che preferiscono, tra le 55 libre (24,9 kg) e le 66 (29.9 kg) libre e la tensione più diffusa era di 61 libre (27,6 kg).
Le racchette e le corde erano uguali per tutti con l’eccezione del variare della tensione all’insaputa dei giocatori. La palla da colpire era lanciata da una macchina spara palline a velocità costante. I risultati sono stati molto interessanti:
Il 74% dei giocatori professionisti non è riuscita a distinguere una differenza tra 64 libre (29 Kg) e 53 libre (24 Kg) ovvero una differenza di cinque chili.
Solo l’ 11% (nel caso due giocatori) è riuscita a distinguere lo scarto di 6 libre (2.7 Kg., quasi tre).
Di coloro che non hanno passato il primo test solo il 13% è riuscito a distinguere uno scarto di 17 libre (7,7 Kg), mentre 11 giocatori, il 65% è caduto in errore. Il risultato è che più della metà dei giocatori non è in grado di distinguere una differenza che oscilla tra le 47 libre ( 21. Kg) e 64 libre (29 Kg).
Sarebbe da aggiungere che al di sotto di uno scarto di 2,7 chili le possibilità di distinguere la differenza si riducono notevolmente, nonostante una distanza di due chili e forse anche di un chilo possa avere effetti considerevoli sul gioco e soprattutto sul numero degli errori commessi nel corso di una competizione.
Lo studio ha inoltre rivelato che i giocatori di professione, o che lo sono stati, non sono meglio dei dilettanti non occasionali (advanced) nel distinguere la tensione delle corde: tra questi ultimi infatti solo il 18% distingue la differenza di 15 libre (6 Kg) o meno, e il 37% non identifica una differenza di 22 libre (9,9 chili).
La realtà sembra essere quindi varia e sfaccettata, ma soprattutto più lontana dalle costruzioni emotive e fantastiche delle nostre menti: nel circolo della vostra città potrebbero esserci giocatori che hanno la sensibilità di Roger Federer, e, tra coloro che sono nel tabellone di Wimbledon, qualcuno potrebbe non essere in grado di distinguere una differenza di cinque chili nell’incordatura.
Lo studio completo: R. Bower and R. Cross, Elite tennis player sensitivity to changes in string tension and the effect on resulting ball dynamics, Sports Engineering, (2008).