dal sito gazzetta.it (n.d.r.)
Madrid, l'ultima trovata:si giocherà sulla terra blu
Il carismatico manager Tiriac è riuscito a introdurre l'ennesima novità nel torneo spagnolo, la terra rossa lascia il posto a quella di colore blu. Federer e Nadal contrari ma lui replica: "È identica a quella rossa ma alla tv la pallina si vede meglio". E tv fa rima con pubblicità
MILANO, 12 marzo 2011 - Se nasci povero, nella poverissima Romania, e diventi miliardario, devi essere speciale. E particolarmente testardo, e furbo. Ion Tiriac, mediocre tennista, poi allenatore e manager di fenomeni con la racchetta, da Ilie Nastase a Guillermo Vilas, da Boris Becker a Marat Safin, quindi imprenditore (automobili e banche, fino a possederne una propria) e organizzatore di successo (dal Masters a Roma a Madrid), è tutto questo e anche di più. Conoscendo benissimo il tennis, chiede da sempre un quinto torneo dello Slam.
La storia glielo vieta, e lui allora l’aggira infarcendo i suoi eventi di super-premi e super-idee: una volta disossato il mercato tedesco, ormai orfano di Graf e Becker, è sbarcato a Madrid, sulla scia di Nadal, e ha trasformato completamente la scena della stagione europea. Intanto, ha invertito la data del torneo, da ottobre a maggio, acquisendo i diritti di Amburgo e subentrandogli come torneo Masters Series (subito dopo i 4 Slam), quindi ha cambiato superficie (da veloce indoor a terra all’aperto), poi ha preteso dall’amministrazione locale un’arena unica (e straordinaria), come la «Scatola Magica» (costo 160 milioni di euro), e l’ha riempita di modelle-raccattapalle e, da quest’anno - per la prima volta nel tradizionalissimo panorama tennistico - la riempirà anche di terra rossa colorata di blu, inserendosi una settimana prima di Roma (a fine aprile). Che vorrebbe scalzare da ultimo test pre-Roland Garros.
Tiriac sa che i giocatori sono sensibilissimi ai quattrini e li ha conquistati tutti alla sua causa con 2.8 milioni di euro di montepremi. Nessuno dei grandi storce più il naso davanti a un duro torneo in più nella già folta e compressa stagione sulla terra rossa europea, nessuno protesta per l’altitudine che fa volare di più la palla (ed il servizio), ma cambia soprattutto repentinamente le condizioni fra Montecarlo e Roma, nessuno si lamenta per gli irregolarissimi mulinelli di vento da campo quasi indoor, ma all’aperto.
E, se i primi due Nadal e Federer, si schierano contro la terra blu, d’accordo con l’Atp, lui come reagisce? Annuisce, sornione, e sorride davanti a quelle parole così dure di Roger e compagni: "Non credo ci sia una sola possibilità, siamo contrari, la terra rossa è la tradizione". Per la volpe Ion, parla il mitico campione locale, Manolo Santana (che da quest’anno sarà affiancato da Carlos Moya, neo ex): "Quando i giocatori vedranno che è esattamente come la rossa, non avranno problemi. Fra l’altro, sul blu, la pallina si vede anche molto meglio alla tv". Ecco la parola-chiave, la tv, i contratti pubblicitari, gli sponsor. Ci ha messo due anni, ma, furbo e testardo com’è, dal 29 aprile, Tiriac completerà un’altra rivoluzione: la terra rossa diventa blu. Alzi la mano chi non è d’accordo.
Madrid, l'ultima trovata:si giocherà sulla terra blu
Il carismatico manager Tiriac è riuscito a introdurre l'ennesima novità nel torneo spagnolo, la terra rossa lascia il posto a quella di colore blu. Federer e Nadal contrari ma lui replica: "È identica a quella rossa ma alla tv la pallina si vede meglio". E tv fa rima con pubblicità
MILANO, 12 marzo 2011 - Se nasci povero, nella poverissima Romania, e diventi miliardario, devi essere speciale. E particolarmente testardo, e furbo. Ion Tiriac, mediocre tennista, poi allenatore e manager di fenomeni con la racchetta, da Ilie Nastase a Guillermo Vilas, da Boris Becker a Marat Safin, quindi imprenditore (automobili e banche, fino a possederne una propria) e organizzatore di successo (dal Masters a Roma a Madrid), è tutto questo e anche di più. Conoscendo benissimo il tennis, chiede da sempre un quinto torneo dello Slam.
La storia glielo vieta, e lui allora l’aggira infarcendo i suoi eventi di super-premi e super-idee: una volta disossato il mercato tedesco, ormai orfano di Graf e Becker, è sbarcato a Madrid, sulla scia di Nadal, e ha trasformato completamente la scena della stagione europea. Intanto, ha invertito la data del torneo, da ottobre a maggio, acquisendo i diritti di Amburgo e subentrandogli come torneo Masters Series (subito dopo i 4 Slam), quindi ha cambiato superficie (da veloce indoor a terra all’aperto), poi ha preteso dall’amministrazione locale un’arena unica (e straordinaria), come la «Scatola Magica» (costo 160 milioni di euro), e l’ha riempita di modelle-raccattapalle e, da quest’anno - per la prima volta nel tradizionalissimo panorama tennistico - la riempirà anche di terra rossa colorata di blu, inserendosi una settimana prima di Roma (a fine aprile). Che vorrebbe scalzare da ultimo test pre-Roland Garros.
Tiriac sa che i giocatori sono sensibilissimi ai quattrini e li ha conquistati tutti alla sua causa con 2.8 milioni di euro di montepremi. Nessuno dei grandi storce più il naso davanti a un duro torneo in più nella già folta e compressa stagione sulla terra rossa europea, nessuno protesta per l’altitudine che fa volare di più la palla (ed il servizio), ma cambia soprattutto repentinamente le condizioni fra Montecarlo e Roma, nessuno si lamenta per gli irregolarissimi mulinelli di vento da campo quasi indoor, ma all’aperto.
E, se i primi due Nadal e Federer, si schierano contro la terra blu, d’accordo con l’Atp, lui come reagisce? Annuisce, sornione, e sorride davanti a quelle parole così dure di Roger e compagni: "Non credo ci sia una sola possibilità, siamo contrari, la terra rossa è la tradizione". Per la volpe Ion, parla il mitico campione locale, Manolo Santana (che da quest’anno sarà affiancato da Carlos Moya, neo ex): "Quando i giocatori vedranno che è esattamente come la rossa, non avranno problemi. Fra l’altro, sul blu, la pallina si vede anche molto meglio alla tv". Ecco la parola-chiave, la tv, i contratti pubblicitari, gli sponsor. Ci ha messo due anni, ma, furbo e testardo com’è, dal 29 aprile, Tiriac completerà un’altra rivoluzione: la terra rossa diventa blu. Alzi la mano chi non è d’accordo.