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Livello di attenzione

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Rispondo con un nuovo topic ad alba visto che l'argomento è differente dall'originale
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alba77 ha scritto:

Non riesco a seguirti, puoi spiegare meglio il concetto cortesemente?
A quei livelli credo che l'attenzione non manchi mai o quasi, anche se delle volte vediamo calare Federer di concentrazione, lo stesso succede anche a Nole, ma uno sembra fresco dopo 4 set e l'altro boccheggia dopo alcuni game...
Non parlo di freschezza nei colpi ma di apparenza quando guardi la persona mentre non si gioca.


L'attenzione deve sempre esserci, ma dev'esserne gestito il livello, questo è molto importante.

Parto dall'esempio da una mia partita di qualche giorno fa contro un amico con cui spesso incrociamo la racchetta e sempre con sfide epiche all'ultimo sangue.
Terzo set 3-3, lui serve e vinco il suo servizio, servo io 4-3 e penso, se mi porto 5-3 ora non mi prende più e alzo al massimo il mio livello di attenzione, decido di servire per fare ace concentrandomi al massimo e tirando fortissimo agli angoli pensando proprio "ora ti faccio vedere io cos'è servire", la cosa mi riesce 30-0, ma al terzo servizio succede l'ovvio, mi esce la prima e sulla seconda mi tiene a lungo sullo scambio finchè mollo per stanchezza, vincerà quel game ritornando così in parità di breack e sullo slancio vincerà 7-5 il terzo set e così la partita.
Mi sono semplicemente comportato come un pollo alle prime armi ed è per quello, per quei due servizi al massimo dei massimi che ho perso un incontro che avrei portato a casa quasi sicuramente.

Vediamo partendo da questo esempio di capirne il motivo.
Ogni giocatore ha un serbatoio di benzina da consumare, quello è e quello resta, non ci sono alternative ed il combustibile deve servire per arrivare a destinazione, la fine della partita.
Ora, chiamiamo l'accelleratore della nostra auto "livello di attenzione", più accelleriamo e più consumiamo benzina e meno ne avremo a disposizione per arrivare alla fine, ovvero a parità di chilometri percorsi se accelleriamo consumiamo molto di più col risultato che poi dovremmo per arrivare alla fine andare molto piano, altrimenti non arriviamo a destinazione.
Tempo addietro questo lo chiamiavo livello di concentrazione, un amico mi fece notare che chiamare concentrazione è un'aspetto molto, troppo mentale ed in effetti ha ragione. I parametri sono due, uno fisico e uno mentale intimamente legati e la dizione livello di attenzione è molto più esplicativo.
All'aumentare dell'impegno mentale corrisponde un'aumento dell'impegno fisico per cui se sono più attento corrisponde anche una maggiore attività fisica per consentire di raggiungere l'obbiettivo "giocare meglio quel punto".

Premesso questo, altra cosa che sappiamo è che i punti a tennis visto il particolar modo di contarli non sono assolutamente tutti uguali, 0-15 non ha l'importanza di 30-40, 0-1 al primo set non ha l'importanza di 4-5 al terzo. Se questi sono casi limite abbastanza evidenti ci sono tutti i casi intermedi meno evidenti, ma che fanno comunque la differenza di importanza fra punto e punto.

Altro fattore importante, non è possibile mantenere il proprio livello di concentrazione e di conseguenza quello di attenzione (impegno psicofisico) al massimo se non per un periodo limitato, che non è MAI l'intero arco di una partita.
Se riferito al fattore fisico questo ci è chiaro, sappiano tutti che non possiamo correre come matti per 90 minuti, non tutti hanno chiaro che lo stessa identica cosa avviene per la concentrazione, dopo un po' viene a mancare (questa ad esempio è spesso la ragione vera della comparsa del famoso braccino).

Mettiamo assieme i pezzi allora e arriviamo a una conclusione,
IL LIVELLO DI ATTENZIONE è "quanta ce ne mettiamo", quanta ce ne mettiamo dobbiamo sceglierlo ad ogni punto, ad ogni game, sapendo che non possiamo mettercene sempre il massimo, che abbiamo dei limiti fisiologici invalicabili, che dobbiamo comunque arrivare alla fine, e che il tipo di gioco stesso che adottiamo richiede impegno psicofisico differente. Saper gestire al meglio queste variabili è fondamentale per vincere.

Andiamo oltre
e cominciamo a parlare di tipologia di gioco in relazione a quanto detto.
Djokovic è un giocatore di pressione, deve spingere in palleggio qualsiasi cosa per sfiancarti e tenere un ritmo alto, per farlo deve tenere sempre un livello di attenzione elevato e deve mantenerlo a lungo perchè il palleggio pesante è dove vuol portare la partita. Questo tipo di giocatore è sempre ai suoi limiti fisiologici e si allena per poter mantenere alti i suoi limiti.
Federer è un giocatore da uno-due, improvvisi cambi di velocità, improvvise variazioni di ritmo ed effetto, colpi talentuosi, il palleggio è ridotto al minimo. Questo tipo di giocatore ha variazioni di livello di attenzione altissime anche all'interno dello steso punto, è continuamente ad accelleratore che và e viene. Tutto bene, finchè tiene il numero degli scambi a punto basso, tutto male quando è costretto da avversari che giocano di pressione o ritmo come Djoko o Nadal perchè la benzina in questo modo finisce in fretta.
Nei suoi incontri Federer infatti è calcolato corra il 60% in media di un normale giocatore i una normale partita.

Questo Federer lo sà ed infatti è un maestro nell'arte di concentrarsi e deconcentrarsi, nel scegliere i punti importanti dove alzare o abbassare la sua concentrazione, perchè al bisogno la vuole tutta. Parliamo ovviamente del Federer dei tempi d'oro, oggi s'è un po' arrugginito.
Ma se voi andate a guardarvi qualche incontro del Federer ingiocabile di qualche anno fa, ai cambi di campo vedrete che nemmeno sembra sia in campo, è da un'altra parte, totalmente estraniato, questo perchè stà riposando la concentrazione, e questo sistema gli consente di allungare i suoi tempi di mantenimento "del livello di attenzione".
Un Nadal ad esempio, adotta un sistema leggermente differente da Federer proprio perchè le tipologie di gioco dei due sono differenti, Federer cambia i livelli molto a seconda del punto, Nadal che è giocatore di ritmo spesso e volentieri invece abbassa il livello per un'intero game dopo averne vinto uno molto importante giocandolo tutto a livello di attenzione molto alto, a volte lo si vede proprio consegnare il game che non gli interessa per poter riposare la concentrazione, ed averla poi tutta a pieno regime nel game successivo che gli interessa.

Al momento mi fermo qui altrimenti ti faccio solo confusione, sperando di essere stato chiaro, magari aggiungerò e puntualizzerò qualcosa in seguito.

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jagui ha scritto:
Forse ti può aiutare una cosa: prova a non dare nessuna importanza al singolo punto. In un match ci sono molti punti, ed ognuno di essi conta pochissimo. Ho notato un atteggiamento di roddick (ma anche di altri): quando il punto si conclude, sia che lo vinca che lo perda, si gira immediatamente a chiedere l'asciugamano, disinteressandosi apparentemente all'esito del punto e cercando la concentrazione.
Secondo me compie un reset mentale nell'istante stesso in cui il punto si chiude, per arrivare pulito a giocare il punto successivo.

Infatti conta solamente il prossimo punto da giocare, non quello appena giocato.


A mio parere non è proprio così (mi riferisco a quello che dici all'inizio): i punti contano in modo diverso e bisogna dargli la giusta e adeguata importanza che non vuol dire "nessuna importanza". E' giusto quello che dici dopo: non farsi influenzare dal punto precedente...

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nanobabbo8672 ha scritto:
jagui ha scritto:
Forse ti può aiutare una cosa: prova a non dare nessuna importanza al singolo punto. In un match ci sono molti punti, ed ognuno di essi conta pochissimo. Ho notato un atteggiamento di roddick (ma anche di altri): quando il punto si conclude, sia che lo vinca che lo perda, si gira immediatamente a chiedere l'asciugamano, disinteressandosi apparentemente all'esito del punto e cercando la concentrazione.
Secondo me compie un reset mentale nell'istante stesso in cui il punto si chiude, per arrivare pulito a giocare il punto successivo.

Infatti conta solamente il prossimo punto da giocare, non quello appena giocato.

ci avevo pensato anche io, ma io mi esalto nei bei punti, mi aiutano a tirare fuori la cattiveria agonistica che non ho mai avuto da piccolo!
proverò... mi sto demoralizzando, ho paura che non risolverò mai questo problema


E' corretto usare i bei punti vincenti per darsi la carica, per vincere ci vuole. La differenza è (a mio modo di vedere) che sono io che utilizzo il punto chiuso in maniera strumentale al mio agonismo, e non l'esito del punto che determina la mia reazione psicologica/umorale.
In altre parole: essere in grado di selezionare i punti da far entrare nella testa (quelli che ci daranno un effetto positivo) e di tralasciare bellamente tutti gli altri, come se non fossero mai stati giocati. Ossia utilizzare un criterio utilitaristico nella selezione dei punti da ignorare.

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otello69 ha scritto:
jagui ha scritto:
Forse ti può aiutare una cosa: prova a non dare nessuna importanza al singolo punto. In un match ci sono molti punti, ed ognuno di essi conta pochissimo. Ho notato un atteggiamento di roddick (ma anche di altri): quando il punto si conclude, sia che lo vinca che lo perda, si gira immediatamente a chiedere l'asciugamano, disinteressandosi apparentemente all'esito del punto e cercando la concentrazione.
Secondo me compie un reset mentale nell'istante stesso in cui il punto si chiude, per arrivare pulito a giocare il punto successivo.

Infatti conta solamente il prossimo punto da giocare, non quello appena giocato.


A mio parere non è proprio così (mi riferisco a quello che dici all'inizio): i punti contano in modo diverso e bisogna dargli la giusta e adeguata importanza che non vuol dire "nessuna importanza". E' giusto quello che dici dopo: non farsi influenzare dal punto precedente...


Sì, sono d'accordo, probabilmente mi sono espresso male, quello che volevo esprimere è che bisogna essere in grado, all'occorrenza, di non dare alcuna importanza ad un singolo punto, qualunque esso sia.

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Io riesco a giocare dei punti bellissimi (nei miei occhi almeno) e se restano dentro mi dico "ecco che puoi giocare bene" e nei momenti difficili mi ripeto "dai che sai giocare bene, sia in sicurezza che con agressività" - ma li uso solo per questo scopo, non ai fini del punteggio di quel momento e quelli pessimi e inguardabili cerco di capire che errore tecnico ho commesso, ma poi li cancello.

Comunque il carburante inconsciamente lo so sfruttare al meglio nelle situazioni difficili.
Esempio - oggi ho giocato un set e mezzo e verso la seconda metà del primo set (non mi sembra in parità - forse 4-4) mi sono trovata 0:40 al servizio. Con grande attenzione e gioco meno rischioso e più in sicurezza sono arrivata al 40 pari, ho riconcesso una altra palla breack e poi ho tenuto la battuta.
Il set l'ho vinto 6-4. Verso la fine del set cmq riesco a dare il mio meglio. Anche a tenere il servizio che purtroppo all'inizio posso perdere e non per superiorità netta dell'aversaria.
Altre volte batto...40-0 e mi faccio raggiungere per vincere e alcune volte perdere il game...

Perché mi succede questo? Io vorrei riuscire a non perdere i miei servizi e non dover costruire le mie vittorie sul maggior numero di breack conquistati, rispetto a quelli subiti... Sad

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jagui ha scritto:
nanobabbo8672 ha scritto:
jagui ha scritto:
Forse ti può aiutare una cosa: prova a non dare nessuna importanza al singolo punto. In un match ci sono molti punti, ed ognuno di essi conta pochissimo. Ho notato un atteggiamento di roddick (ma anche di altri): quando il punto si conclude, sia che lo vinca che lo perda, si gira immediatamente a chiedere l'asciugamano, disinteressandosi apparentemente all'esito del punto e cercando la concentrazione.
Secondo me compie un reset mentale nell'istante stesso in cui il punto si chiude, per arrivare pulito a giocare il punto successivo.

Infatti conta solamente il prossimo punto da giocare, non quello appena giocato.

ci avevo pensato anche io, ma io mi esalto nei bei punti, mi aiutano a tirare fuori la cattiveria agonistica che non ho mai avuto da piccolo!
proverò... mi sto demoralizzando, ho paura che non risolverò mai questo problema


E' corretto usare i bei punti vincenti per darsi la carica, per vincere ci vuole. La differenza è (a mio modo di vedere) che sono io che utilizzo il punto chiuso in maniera strumentale al mio agonismo, e non l'esito del punto che determina la mia reazione psicologica/umorale.
In altre parole: essere in grado di selezionare i punti da far entrare nella testa (quelli che ci daranno un effetto positivo) e di tralasciare bellamente tutti gli altri, come se non fossero mai stati giocati. Ossia utilizzare un criterio utilitaristico nella selezione dei punti da ignorare.

Molto bene mi ricollego a questo per cercare di chiarire un po la questione.
Allora esultare su un punto vinto non fa assolutamente male anzi aiuta a caricarsi positivamente,pero finito il punto questa fase di eccitazione deve ritornare alla normalita',finisce il punto e penso a quello che sto giocando.Il discorso di mettere piu attenzione nei punti importanti si scosta un po dal discorso mentale se cosi' lo vogliamo definire,ma fa parte della lettura del gioco,tutti sappiamo che ci sono situazioni piu importanti delle altre come per esempio un match point,ma piu che aumento di attenzione in questa fase importante, bisogna sapere come comportarsi e agire di conseguenza,parlo di strategia e tattica di gioco sui punti importanti,l'attenzione e' una cosa saper leggere il punteggio e sapere cosa fare nelle situazioni importanti e' un altra cosa.Questo fa parte del bagaglio dell' esperienza di un giocatore,chiaramente su un match point l'emozione puo' provocare brutti scherzi e per questo bisogna allenarsi a gestire mentalmente il momento.
Non pensare a niente, non analizzare.
Questo è un chiaro esempio dove meno penso meglio e'. Spesso pensiamo che usando la testa in campo e pensare costantemente sia la cosa migliore da fare per rendere meglio. La realtà è che la tendenza della maggior parte dei giocatori è quella di analizzare troppo. Nel tennis, una volta che si avvia il punto si gioca per istinto, sulla base delle competenze automatizzate. Non hai tempo per pensare dove devi colpire la palla o dove vuoi tirare. Il giocatore deve riconoscere la situazione e reagire di conseguenza. E questo vale anche per il punteggio a secondo se sono al servizio o alla risposta e a secondo del punteggio.Un punto sempre un quindici ti da ma bisogna saper come agire nelle diverse situazioni di punteggio.
Altro fattore importante e' non cominciare il punto senza avere un piano per giocare il punto.
Sentirsi emotivamente solidi. L'unico modo per raggiungere i nostri obiettivi è quello di avere obiettivi chiari. Se non sai come giocare il punto, non riuscirà mai a imporre il tuo stile di gioco.
D'altra parte,neanche il migliore giocatore del mondo gioca bene in uno stato mentale negativo , ansia o paura. Incominciare il punto cosi e'una garanzia di fallimento. Prima di pensare a qualche correzione tattica o tecnica devi raggiungere uno stato mentale ottimale. Per farla breve ci deve essere sempre un idea di cosa si andra' a fare prima di giocare un punto che si cominci dal servizio o dalla risposta,poi per carita magari le cose non andranno sempre nel modo voluto ma a volte quando si ha un tempo morto,e' utile richiamare alla mente uno schema fatto in allenamento specialmente quando si incomincia a fare i tornei,poi con il tempo e' l'esperienza tutto diventera' automatico e senza pensare troppo agli schemi a secondo della situazione ci sapremo comportare di conseguenza.

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alba77 ha scritto:
Io riesco a giocare dei punti bellissimi (nei miei occhi almeno) e se restano dentro mi dico "ecco che puoi giocare bene" e nei momenti difficili mi ripeto "dai che sai giocare bene, sia in sicurezza che con agressività" - ma li uso solo per questo scopo, non ai fini del punteggio di quel momento e quelli pessimi e inguardabili cerco di capire che errore tecnico ho commesso, ma poi li cancello.

Comunque il carburante inconsciamente lo so sfruttare al meglio nelle situazioni difficili.
Esempio - oggi ho giocato un set e mezzo e verso la seconda metà del primo set (non mi sembra in parità - forse 4-4) mi sono trovata 0:40 al servizio. Con grande attenzione e gioco meno rischioso e più in sicurezza sono arrivata al 40 pari, ho riconcesso una altra palla breack e poi ho tenuto la battuta.
Il set l'ho vinto 6-4. Verso la fine del set cmq riesco a dare il mio meglio. Anche a tenere il servizio che purtroppo all'inizio posso perdere e non per superiorità netta dell'aversaria.
Altre volte batto...40-0 e mi faccio raggiungere per vincere e alcune volte perdere il game...

Perché mi succede questo? Io vorrei riuscire a non perdere i miei servizi e non dover costruire le mie vittorie sul maggior numero di breack conquistati, rispetto a quelli subiti... Sad

Vedi Alba,da quello che dici probabilmente andiamo a finire un po come nel caso dal tre a zero che cita araba.
Allora servo io e sono quaranta a zero, e per la magior parte delle volte all'inizio partita riesco a perdere il servizio,il perche' va cercato di nuovo sull' attenzione ma non solo.Ok 40-0 e servo troppo rialssato essendo gia soddisfatto del risultato ottenuto e di conseguenza abbasso il livello di attenzione........il problema e' :sto incominciando a pensare e perdo l'attenzione sulle cose essenziali.Secondo saper gestire il punteggio in maniera corretta e agire di conseguenza (capacita' di lettura,e decisioni approppiate a secondo del puntegio).
Diciamo che questi problemi che hai sono normali e bisogna allenarsi a saperli gestire,uno ritorniamo al discorso attenzione e l'altro con l'esperienza e una corretta lettura della partita agendo di conseguenza a secondo della situazione punteggio.
Sembra tanto complicato ma si puo allenare e migliorare tanto come si migliora un dritto o un rovescio.

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Veterano ha scritto:

Altro fattore importante e' non cominciare il punto senza avere un piano per giocare il punto.
Sentirsi emotivamente solidi. L'unico modo per raggiungere i nostri obiettivi è quello di avere obiettivi chiari. Se non sai come giocare il punto, non riuscirà mai a imporre il tuo stile di gioco.
D'altra parte,neanche il migliore giocatore del mondo gioca bene in uno stato mentale negativo , ansia o paura. Incominciare il punto cosi e'una garanzia di fallimento. Prima di pensare a qualche correzione tattica o tecnica devi raggiungere uno stato mentale ottimale. Per farla breve ci deve essere sempre un idea di cosa si andra' a fare prima di giocare un punto che si cominci dal servizio o dalla risposta,poi per carita magari le cose non andranno sempre nel modo voluto ma a volte quando si ha un tempo morto,e' utile richiamare alla mente uno schema fatto in allenamento specialmente quando si incomincia a fare i tornei,poi con il tempo e' l'esperienza tutto diventera' automatico e senza pensare troppo agli schemi a secondo della situazione ci sapremo comportare di conseguenza.


Ok - in parte (per via dei miei limiti di preparazione atletica) la penso così, ma il tutto viene stravolto in campo.

Per esempio se servo io tutto dipende da dove risponde la mia avversaria/o e in che posizione del campo si trova affinché io possa decidere in quelle frazioni di secondo dove giocare per crearle più difficoltà o crecare maggiore apertura di campo... sempre che la sua risposta non mi costringa a una grande corsa e colpo difensivo.

Già sulla risposta la cosa mi riesce di più. Penso..." se serve centrale gioco così, se serve a uscire gioco così" e altre volte gioco solo d'istinto...

Immagino mi dirai che mi manca la capacità di lettura del colpo avversario - ebbene a inizio scambio soffro di più a leggere la direzione che a scambio avviato... Rolling Eyes

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Veterano ha scritto:

Vedi Alba,da quello che dici probabilmente andiamo a finire un po come nel caso dal tre a zero che cita araba.
Allora servo io e sono quaranta a zero, e per la magior parte delle volte all'inizio partita riesco a perdere il servizio,il perche' va cercato di nuovo sull' attenzione ma non solo.Ok 40-0 e servo troppo rialssato essendo gia soddisfatto del risultato ottenuto e di conseguenza abbasso il livello di attenzione........il problema e' :sto incominciando a pensare e perdo l'attenzione sulle cose essenziali.Secondo saper gestire il punteggio in maniera corretta e agire di conseguenza (capacita' di lettura,e decisioni approppiate a secondo del puntegio).
Diciamo che questi problemi che hai sono normali e bisogna allenarsi a saperli gestire,uno ritorniamo al discorso attenzione e l'altro con l'esperienza e una corretta lettura della partita agendo di conseguenza a secondo della situazione punteggio.
Sembra tanto complicato ma si puo allenare e migliorare tanto come si migliora un dritto o un rovescio.


Comunque ripeto io riesco a escludere le emozioni e i pensieri. Mi impongo solo a essere concentrata e guardare la palla il più possibile...

E invece essendo consapevole di questa mia debolezza, sul 40-0 o 40-15 cerco di rimanere concentrata pensando di poter fare l'ultimo punto come ho saputo fare i precedenti, sempre prima di battere. Batto e penso solo allo scambio, a nient'altro...

Eh sì - l'avevi attribuito come una capacità tecnica anche in un altro post. Per allenare questa capacità immagino si debbano giocare quante più partite a set e non a mo id tie break a 11 o 15 come durante la lezione?

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Facendo tornei alleni questo aspetto nella maniera più naturale possibile Wink

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Sad E' che non arrivano mai qui in abruzzo.
Quello sociale a fine mese e il primo FIT sotto Pasqua +o-...
Vabbè pazienza.. intanto mi alleno - esce il sole e vado al muro Very Happy

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Vedi alba da quello che dici e in campo femminile senza andare a livello pro,anche se a volte succede,il servizio e giocato quasi come una semplice rimessa,e da quello che dici sai gia che dovrai reagire in base a quello che ti giochera' la tua avversaria.Sono due concetti differenti di gioco,in generale il servizio ti deve dare l'imput per essere aggressivo e comandare tu il gioco,e non dover per forza agire sempre di conseguenza alla risposta della tua avversaria.Poi vedo che in risposta la situazione si ribalta.
Considerando il livello di gioco e la qualita' del servizio delle tue avversarie le conclusioni possono essere differenti perche' non conoscendo le tue potenzialita' e molto difficile dirti cosa e meglio o no fare.Se il tuo massimo livello e questo e non si vedono possibilita' di miglioramenti bisogna lavorare su quello che c'e,se invece si vedono margini di miglioramento si lavora sul servizio per renderlo piu incisivo e per permetterti di comandare il punto come e'giusto che sia.

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alba77 ha scritto:
Sad E' che non arrivano mai qui in abruzzo.
Quello sociale a fine mese e il primo FIT sotto Pasqua +o-...
Vabbè pazienza.. intanto mi alleno - esce il sole e vado al muro Very Happy


Uffi, qui invece ci stanno e io invece sono fuori gioco! ç__ç
Intanto ieri ho ordinato tavoleta proprioccettiva, elastici..bamboline woodoo Livello di attenzione - Pagina 2 66.... Very Happy

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Alessandra76 ha scritto:
Intanto ieri ho ordinato tavoleta proprioccettiva, elastici..bamboline woodoo Livello di attenzione - Pagina 2 66.... Very Happy


Dove hai ordinato? Dovrei fare shopping anch'io... Livello di attenzione - Pagina 2 113898

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jagui ha scritto:
Alessandra76 ha scritto:
Intanto ieri ho ordinato tavoleta proprioccettiva, elastici..bamboline woodoo Livello di attenzione - Pagina 2 66.... Very Happy


Dove hai ordinato? Dovrei fare shopping anch'io... Livello di attenzione - Pagina 2 113898


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jagui ha scritto:
E' corretto usare i bei punti vincenti per darsi la carica, per vincere ci vuole. La differenza è (a mio modo di vedere) che sono io che utilizzo il punto chiuso in maniera strumentale al mio agonismo, e non l'esito del punto che determina la mia reazione psicologica/umorale.
In altre parole: essere in grado di selezionare i punti da far entrare nella testa (quelli che ci daranno un effetto positivo) e di tralasciare bellamente tutti gli altri, come se non fossero mai stati giocati. Ossia utilizzare un criterio utilitaristico nella selezione dei punti da ignorare.

a parole è molto semplice, il difficile è gestire la situazione in partita!
in torneo ancora ancora, in amichevole non ci provo nemmeno più: forte sulle righe e poi a rete! Very Happy

si, sono un giocatore umorale, ho alti e bassi continui, ma sto imparando a gestirli, nell'ultimo anno sono già migliorato molto, sono tatticamente più attento e i risultati si vedono...
grazie a tutti per la bellissima discussione cheers

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nanobabbo8672 ha scritto:
in torneo ancora ancora, in amichevole non ci provo nemmeno più: forte sulle righe e poi a rete! Very Happy



C'è un sistema ancora migliore,
Servi ace e rispondi vincenti, il tutto forte e sulla riga, se poi prendi sempre l'incrocio delle righe vinci 6-0 con lode !
Nano, è una scelta da fare, vincere o divertirsi giocando così, e non c'è niente di male a scegliere la seconda opzione. Se poi ti và di vincere altro discorso, ovvio che così non si fa.
Ma attenzione ad una cosa, il tennis è sport molto complesso e quando mi son trovato con ragazzi che hanno compreso e messo assieme tutti i pezzi di questo puzzle, hanno anche compreso che il divertimento maggiore è fare un punto costruendolo senza forzare nessuna palla.
La costruzione del gioco e la costruzione della partita sono per me il vero divertimento, e tanto più facile è il vincente dopo costruzione e tanto più lineare è una mia vittoria in una partita tanto più mi diverto.
Provare per credere.

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araba ha scritto:
nanobabbo8672 ha scritto:
in torneo ancora ancora, in amichevole non ci provo nemmeno più: forte sulle righe e poi a rete! Very Happy



C'è un sistema ancora migliore,
Servi ace e rispondi vincenti, il tutto forte e sulla riga, se poi prendi sempre l'incrocio delle righe vinci 6-0 con lode !
Nano, è una scelta da fare, vincere o divertirsi giocando così, e non c'è niente di male a scegliere la seconda opzione. Se poi ti và di vincere altro discorso, ovvio che così non si fa.
Ma attenzione ad una cosa, il tennis è sport molto complesso e quando mi son trovato con ragazzi che hanno compreso e messo assieme tutti i pezzi di questo puzzle, hanno anche compreso che il divertimento maggiore è fare un punto costruendolo senza forzare nessuna palla.
La costruzione del gioco e la costruzione della partita sono per me il vero divertimento, e tanto più facile è il vincente dopo costruzione e tanto più lineare è una mia vittoria in una partita tanto più mi diverto.
Provare per credere.

anche su questo sono d'accordissimo, anche se solo riesco ad immaginarlo per ora. vedo il mio maestro (e ci credo, vorrei vedere...) che vince i punti contro di me con una facilità disarmante, ma senza picchiare sulla prima o sparare in risposta. semplicemente gioca in controllo, costruisce il punto, mi fa spostare e chiude con un colpo semplicemente appoggiato. certo, di qua della rete ci sono io che gli permetto di giocare così, ma avendolo visto da fuori giocare con altri più bravi di me, la tecnica è quella.
mentre io, da questa parte della rete, picchio come un fabbro e corro come una lepre, sembra che stia faticando solo io (e in effetti è così).
e guardavo un 3.5 qualche giorno fa al circolo, be', un tennis pulito, per niente spettacolare, ordinato, lineare, preciso, ogni punto sembrava la cosa più facile del mondo. questo è tennis, ancora ben lontano dal mio. Sad

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araba ha scritto:
nanobabbo8672 ha scritto:
in torneo ancora ancora, in amichevole non ci provo nemmeno più: forte sulle righe e poi a rete! Very Happy


C'è un sistema ancora migliore,
Servi ace e rispondi vincenti, il tutto forte e sulla riga, se poi prendi sempre l'incrocio delle righe vinci 6-0 con lode !
Nano, è una scelta da fare, vincere o divertirsi giocando così, e non c'è niente di male a scegliere la seconda opzione. Se poi ti và di vincere altro discorso, ovvio che così non si fa.
Ma attenzione ad una cosa, il tennis è sport molto complesso e quando mi son trovato con ragazzi che hanno compreso e messo assieme tutti i pezzi di questo puzzle, hanno anche compreso che il divertimento maggiore è fare un punto costruendolo senza forzare nessuna palla.
La costruzione del gioco e la costruzione della partita sono per me il vero divertimento, e tanto più facile è il vincente dopo costruzione e tanto più lineare è una mia vittoria in una partita tanto più mi diverto.
Provare per credere.


certo certo, ormai l'ho capito, infatti lo scorso anno ho vinto molto più spesso di quanto abbia mai fatto in vita mia...
intendevo dire che in torneo ho la voglia e la pazienza di cercare di costruire il punto con accortezza tattica da certosino (scherzo, ma cerco di stare attento!), mentre in amichevole proprio non ho voglia di mettermi con pazienza a fondo campo a costruire il punto, è per questo che in amichevole perdo con quasi tutti i miei amici, mentre in amichevole passo spesso più turni di loro Shocked
inoltre dall'inverno scorso sto anche modificando il mio gioco con un maestro... sto sistemando e semplificando il mio rovescio in back, ho cambiato il foot up del servizio, sto cercando di trovare più velocità e sicurezza nel diritto, insomma sono in fase di rodaggio, e non lo farei se poi non avessi la pazienza di costruire i punti in torneo...
uso un po' le amichevoli (che ho ridotto e quasi annullato per motivi di tempo e voglia) come sfogo!
grazie comunque di tutti i consigli...

PS sbaglio di molto a dire che sei un maestro? Livello di attenzione - Pagina 2 810504

PS2 per gli ace mi sa che proprio non ci posso arrivare... geek

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Continuo a rimanere in disaccordo
Non esiste uno schema valido in assoluto in ogni particolare situazione in quanto troppe variabili incidono: caratteristiche di gioco dell'avversario, caratteristiche proprie, campi palline e chi più ne ha più ne metta.

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Cobrama ha scritto:
Continuo a rimanere in disaccordo
Non esiste uno schema valido in assoluto in ogni particolare situazione in quanto troppe variabili incidono: caratteristiche di gioco dell'avversario, caratteristiche proprie, campi palline e chi più ne ha più ne metta.

non ho capito con cosa sei in disaccordo...
non mi sembra che qualcuno abbia detto, ma forse me lo sono perso, che esiste un solo schema valido per tutti gli avversari, ma invece si parla di approccio alla partita, di capire quale tattica usare, non di applicare sempre lo stesso schema, anche se molti sanno giocare in un solo modo, chiunque si trovino ad affrontare, ma questo è un loro limite.
anche a me capitano delle partite in cui vengo a rete pochissime volte Sad , ma questo perchè reputo di aver più possibilità giocando da fondo, altre volte capisco che stando a fondo non farei un 15, e allora cerco di costruire lo scambio per chiudere il punto a rete... ma lo decido mentre gioco, non prima di entrare in campo avendo un solo schema in mente!!!
qui stiamo parlando quasi sempre di quarta categoria.... anche scarsi a volte (come nel mio caso!!!) Livello di attenzione - Pagina 2 622327

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Nessuno schema e' assoluto lo schema fa parte di una logica di gioco che si e' maturata conoscendo come funziona il tennis e conoscendo le logiche del gioco e le sue geometrie.Il sapere sempre cosa fare in base alla palla che devi giocare non e' mica poi cosi impossibile da fare e ci si allena proprio per riuscire a fare questo,gioco da fondo gioco a meta' pista,e gioco a rete.Lo schema e' una probabile situazione di gioco frutto della conoscenza del gioco e possibilmente basato sullo sfuttare le proprie carateristiche .Lo schema serve per dare una logica al gioco in base a situazioni gia' sperimentate e vecchie come il tennis.Poi ci sono i casi particolari dove per forza di cose ti arrivera 'una palla non prevista che ti costringera' ad usicre dal tuo schema di gioco,ma anche qui l'esperienza quando andrai a colpire quella palla cerchera' di farti riportare la situazione sotto controllo e seguire la logica del gioco.Se tu non hai un minimo di schemi che poi non devono essere per forza mille ma almeno avere le idee chiare su cosa andrai a fare quando incomincerai il punto non andrai da nessuna parte.
Il discorso dell' avversario puo anche avere senso specialmente a livello amatoriale dove la tecnica non e' delle piu sicure,se vedo che il mio avversario ha un rovescio che fa pena e appena lo presso un po incomincia a tirare sui pini non ho mica bisogno di tanti schemi.........ma questo vale a basso livello.
Il tipo di superfice puo influire sui tuoi schemi ???? si se ho una tecnica sufficente per permettermi un cambiamento di gioco in base alla superfice,no se non sono in grado di farlo,ci possono essere degli accorgimenti a secondo della superficie che si gioca ma gli schemi saranno solo e sempre quelli che sono in grado di fare.

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In quasi nulla di quanto riporto nella citazione qui sotto
araba ha scritto:

C'è un sistema ancora migliore,
Servi ace e rispondi vincenti, il tutto forte e sulla riga, se poi prendi sempre l'incrocio delle righe vinci 6-0 con lode !
Nano, è una scelta da fare, vincere o divertirsi giocando così, e non c'è niente di male a scegliere la seconda opzione. Se poi ti và di vincere altro discorso, ovvio che così non si fa.
Ma attenzione ad una cosa, il tennis è sport molto complesso e quando mi son trovato con ragazzi che hanno compreso e messo assieme tutti i pezzi di questo puzzle, hanno anche compreso che il divertimento maggiore è fare un punto costruendolo senza forzare nessuna palla.
La costruzione del gioco e la costruzione della partita sono per me il vero divertimento, e tanto più facile è il vincente dopo costruzione e tanto più lineare è una mia vittoria in una partita tanto più mi diverto.
Provare per credere.

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Per me anche il tirare sulle rghe può essere una necessita in particolari situazioni e comunque rischiare può in altre situazioni essere un obbligo tutto dipende dalle variabili che ho detto prima

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Quello che dice araba normalmente si dice ad un giocatore che non ha speranza di vincere,tira forte sulle righe e fai tanti ace.Il tirare forte e sulla riga e' una metafora,non dico che non si riesca a farlo ma non e' una soluzione, la riga di per se il giocatore capace non la cerca mai perche' vorrebbe dire avvicinarsi all'errore,ci deve essere sempre un margine di sicurezza.Si il rischio in certe situazioni ci puo stare ma solo in determinate situazioni veramente estreme,correndo rischi non si vincono le partite.Infatti non credo prorpio che nessun allenatore serio anche se pur in situazione estrema ti dica ecco adesso devi tiare sulla riga.

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araba ha scritto:

C'è un sistema ancora migliore,
Servi ace e rispondi vincenti, il tutto forte e sulla riga, se poi prendi sempre l'incrocio delle righe vinci 6-0 con lode !
Nano, è una scelta da fare, vincere o divertirsi giocando così, e non c'è niente di male a scegliere la seconda opzione. Se poi ti và di vincere altro discorso, ovvio che così non si fa.
Ma attenzione ad una cosa, il tennis è sport molto complesso e quando mi son trovato con ragazzi che hanno compreso e messo assieme tutti i pezzi di questo puzzle, hanno anche compreso che il divertimento maggiore è fare un punto costruendolo senza forzare nessuna palla.
La costruzione del gioco e la costruzione della partita sono per me il vero divertimento, e tanto più facile è il vincente dopo costruzione e tanto più lineare è una mia vittoria in una partita tanto più mi diverto.
Provare per credere.


Questo lo stampo e lo appendo al muro.
Sembrerò ingenuo ma mi hai aperto un mondo!
Grazie.
Ora per favore, mi dici quali sono le discussioni in cui sei intervenuta(o?) così mi leggo tutto Very Happy

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chiros ha scritto:

Ora per favore, mi dici quali sono le discussioni in cui sei intervenuta(o?) così mi leggo tutto Very Happy


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Spero di esserti stata utile Smile
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