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Per i molti interessati all'argomento oggi ho trovato questo articolo:
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Lì per lì ho pensato che forza! era ora che qualcuno si mettesse seriamente a studiare l'argomento.
Poi ho letto l'articolo. Mah.
Leggetelo pure voi se volete.
Io spero che esca un estratto dei risultati del Dott. Alfio Caronti, docente di chinesiologia e analisi del movimento a Roma Tor Vergata e direttore scientifico Footon , perché l'articolo sembra scritto da un extraterrestre Smile

P.S.
Se qualcuno conosce una marca di corde che si possano cambiare ogni sei mesi me lo dica che ne compro uno stock.

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Mha!!!
non mi pare niente di nuovo!!!
Anzi...
Se gli studi stanno ancora a questi livelli stiamo freschi!

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Letto anch'io oggi, rimasto senza parole sul cambio delle corde semestrale... affraid

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Concordo, veramente povero di contenuti e sembra scritto da qualcuno che non ha mai preso in mano una racchetta!

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ah ah l'ho letto ieri e mi sono fatto due risate.
sembra che la soluzione migliore sarà il contatto diretto con il manico di legno (legno! affraid ) della racchetta!
Very Happy Very Happy

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guidoyouth ha scritto:
ah ah l'ho letto ieri e mi sono fatto due risate.
sembra che la soluzione migliore sarà il contatto diretto con il manico di legno (legno! affraid ) della racchetta!
Very Happy Very Happy


ovviamente dopo aver passato un po' di colla con sabbia per fare da grip Smile

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Io ho cercato un po' e mi sento di fare due considerazioni.

La prima è che non sapevo che esistesse una cosa chiamata co-contrattura e che potrebbe un'ulteriore chiave di interpretazione di alcuni tipi di epicondiliti:
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poi mi sembra che il Dott. Caronti dica delle cose interessanti sempre attorno al concetto di contatto diretto del corpo con materiali naturali:
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e nell'ambito della co-contrattura:
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Forse lo studio (ma qui vado di fantasia dato che l'articolo è criptico) intenderà dimostrare che se l'impugnatura della racchettan fosse in materiale naturale (legno+cuoio?) le vibrazioni trasmette alla mano/braccio/spalla potrebbero essere meglio interpretate dal cervello, evitando fenomeni di co-contrattura che potrebbero causare l'epicondilite. Un po' come camminare scalzi.

La seconda è che che forse la massa totale degli infortuni nel tennis è diventata critica al punto da attirare l'attenzione del business?

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wbtit ha scritto:

Forse lo studio (ma qui vado di fantasia dato che l'articolo è criptico) intenderà dimostrare che se l'impugnatura della racchettan fosse in materiale naturale (legno+cuoio?) le vibrazioni trasmette alla mano/braccio/spalla potrebbero essere meglio interpretate dal cervello, evitando fenomeni di co-contrattura che potrebbero causare l'epicondilite. Un po' come camminare scalzi.

La seconda è che che forse la massa totale degli infortuni nel tennis è diventata critica al punto da attirare l'attenzione del business?


Si, sul primo punto sembra proprio così...d'accordo anche sul secondo, su tutte le quesioni che riguardano la salute, gli infortuni, le malattie, la scienza deve sempre fare i conti col business. Da poco negli USA una corte distrettuale ha vietato i brevetti di carattere genetico...è venuto giù il finimondo perchè se tale interpretazione giuridica venisse confermata, molte aziende smetterebbero di fare ricerca in quanto non avrebbero la copertura dei costi (che verrebbero coperti dal business dei brevetti).

Vedremo un po' quali saranno i risultati "ufficiali" della ricerca, soprattutto testata sul campo...chi si offre volontario? Smile

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Io sono favorevole al binomio salute/business ma con dei limiti e in particolare sono favorevole alla NON brevettabilità di quelli genetici, basta pensare a quello che è accaduto in agricoltura con i semi.

Quello che è appena un po' allarmante per me è che si crei un'opportunità di business nel settore dell'epicondilite (pk c'è già). Se fosse vero allora si confermerebbe quello che in varie parti si va dicendo ossia che alcune racchette sono potenzialemente dannose per la salute. E che ad usarle sono talmente tante persone che il numero di quelli che rimangono lesi è cresciuta oltre misura. A questo punto prima o poi qualcuno dovrà dire che il re è nudo.

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Ultima modifica di wbtit il Mar 4 Gen 2011 - 22:10 - modificato 1 volta. (Motivazione : già postato)

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Mi rendo conto che l’argomento è un poco complesso. Lo spazio concesso dall’articolo non consentiva di fare altrimenti.
La ricerca, ancora in atto, è impostata sulla prevenzione agli infortuni.
Va da se quindi che per noi fa bene solo quello che non fa male, e non necessariamente quello che ti fa vincere.
Fino ad oggi si credeva che gli infortuni fossero dovuti al fatto che ci “muoviamo male” oppure che facciamo movimenti asimmetrici (il tennis è uno di questi).
Noi abbiamo motivo di credere che in futuro dovremo più preoccuparci di cosa stiamo toccando e con cosa siamo in contatto (visivo, uditivo, tattile ecc.).
E’ sempre più evidente che la co-contrazione muscolare, una delle cause dei molti problemi muscolo tensivi, e che è caratterizzata da una maggiore resistenza tra i gruppi muscolari agonisti e quelli antagonisti, è molto inferiore quando siamo a contatto con materiali naturali e in ambiente naturale.

A. Caronti

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Mr Caronti, mi sembra un concetto un po olistico e new age...rimango dell'avvertenza che un cambio di corde semestrale non sia benefico a causa non della perdita di capacita' dinamica della corda, ma a causa del naturale peggioramento degli attributi meccanici (id est rigidita').

Rimango -come credo pure tutti- in attesa di avanzamenti nel settore che ci facciano capire meglio come siam fatti e come stare meglio.

Distinti saluti,

Mauro (aka Lupo65)

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Non ho parlato io delle corde semestrali e non saprei cosa dire.
A. Caronti

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Menomale.

Rimane il fatto che un giornale a cosi' ampia tiratura dovrebbe informarsi meglio.

Smile

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Buongiorno Dott. Caronti,
poiché sono molto interessato agli esiti della sua ricerca desideravo chiederle se sia possibile essere informati della conclusione della stessa.

Un cordiale saluto.



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Gradita la sua richiesta. Dovremmo aver fatto per fine maggio.
Un cordiale saluto.
A. Caronti
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