@brian_67 quello che non afferra il concetto purtroppo (per te) sei tu.
Pensi che dal punto di vista commerciale sia logica la scelta di Sinner di usare il pj precedente (e parliamo del n.1 al mondo e di un telaio che è appena uscito col nuovo look) o
Nadal che è addirittura gioca con l'estetica di quattro anni fa, un Dimitrov che è tornato ad usare il modello -ricoscibilissimo dal pattern- di 10 anni fa...Per l'abbigliamento, e sotto alcuni aspetti le scarpe, possono scendere in campo quasi con quel che vogliono, ma in caso di sponsorizzazioni non esistono (non nell'abbigliamento almeno) i paintjob.Nelle racchette si, e se è vero che qualche volta gli atleti ricorrono a questo escamotage ce ne sono anche di altissimo rango che se ne fregano.La Errani (che nel periodo del campionato a squadre ho sott'occhi un giorno si e l'altro pure) nello specifico ha un rapporto particolare con il suo attrezzo, che così descrive nel suo sito:Il momento di svolta nella sua carriera avviene quando Sara scopre la sua nuova racchetta, la sua nuova “arma”. Tra tutti gli sport, il tennis è forse quello che più da vicino ricorda i duelli cavallereschi. Non c’è il pareggio, nel tennis. Nei poemi epici, i guerrieri trovavano coraggio, affidandosi al loro equipaggiamento a cui davano un nome. Ecco allora che Sara Errani battezza la sua nuova arma Excalibur.
Ne fa il suo talismano, il suo mantra, il segreto delia sua forza. Partita dopo partita, impegno, dedizione e sacrificio, Sara raggiunge la vetta: dopo quel match vinto in capo al mondo, nella fresca sera neozelandese, sul piccolo campo centrale di Auckland, in Australia ha imparato, ha capito che anche lei può comandare il gioco, che anche lei può tirare vincenti a ripetizione, anche lei può fare a pallate con le ipervitaminiche valchirie del tour femminile.
Di simile, almeno nelle sue sensazioni, la casa francese non ha più fatto nulla se non la versione estetica 2015 che è quella che ancora oggi usa.