Promemoria primo messaggio :
Ma tu guarda, si comincia col parlare di doppio e poi per colpa di uno scimmione si arriva a parlare di un di SABR Sneak attack by Roger, paragonando Federer ad un "ladro gentiluomo". Sneak Attack by Roger è come il cucchiaio di Totti, un colpo letteralmente inventato da Federer, un’opera pop con tiratura inevitabilmente limitata. Il segreto? Sottrarre il tempo.
E' il colpo dei suoi colpi di scena: La SABR, il colpo che ha subìto la customizzazione più spinta. Risposta personalizzata che di più non si può. Come quelle moto talmente “mascherate” che non riconosci più il modello. Cafè racer in mezzo al vento, come Roger dietro ogni Sabr.
"Sneak attack by Roger significa attacco furtivo di Federer, un chip and charge elevato all’ennesima potenza e giocato alla velocità di un pop up. È per questo che si palesa nei cervelli dei suoi avversari come un avvertimento lampeggiante: mai distrarsi quando dall’altra parte c’è il più forte di tutti"
Federer si infila nell’attimo in cui il battitore lanciando la palla guarda verso il cielo, per avventarsi in avanti come un ballerino furioso che danza sui carboni ardenti. Una proiezione fatta di tre passi lunghi e due più brevi, che precedono l’impatto con la palla. Il resto lo fa quella mano d’ovatta che gli permette di colpire in demi-volée
Il cucchiaio di Totti e la s.a.b.r. di Federer .... Corretto?
Nella sua testa, accorciando lo scambio, disinnesca il timer prendendolo a racchettate. Sostanzialmente, si può dire, ferma il tempo: come succede giocando a Taboo quando nel gruppo c’è qualcuno che bara. Roger i principi del gioco li riscrive, passando direttamente allo step successivo. Fregandosene anche della fisica, quando serve.
La Sabr nacque un giorno per caso durante un allenamento, non fosse stato per l’insistenza di Luthi – uno dei suoi coach – sarebbe rimasta lì. Andò così: uno svogliato Federer, perché capita pure a lui, voleva chiudere rapidamente e farsi una doccia. Per stringere i tempi cominciò a provare una serie di risposte al limite dell’impossibile. Una, due, tre. Tutte buone, dentro il campo. Quattro, cinque, sei. Tutte tra le righe in maniera rivoluzionaria. Dal cazzeggio stava nascendo una soluzione piena di potenzialità, altro che divertissement passeggero.
L’idea era talmente buona, e potenzialmente redditizia, che sarebbe stato un peccato non proporla in partita. Così, scintilla dopo scintilla, la nuova risposta ha finito per trotterellare sui palcoscenici più noti, mettendo tutti sull’attenti. Stuzzicando fin dalle prime apparizioni curiosità e spirito di emulazione: viene in mente Wawrinka, giusto per rimanere dentro ai confini della Svizzera. Visitato anche lui, chissà, da una giornata un po’ moscia di relativa ispirazione. E allora il punto è proprio questo: battere la noia. Impresa da aggiungere ai record di Federer. Gli è riuscito con un tocco magico di racchetta.
La genesi di questo colpo di scena infila Roger all’interno di un mondo favolistico, dandogli le sembianze di un Diabolik in total white. Candido come il ladro di un tempo distante, che è roba degli altri. Che Roger fatalmente riesce a fare suo. Con quella risposta che è un lampo viaggiatore. Un tempo perfetto acchiappato da un riflesso fuori dal normale. Non hanno schema le Sabr: alcune diventano mini lob e concedono di guadagnare la rete con maggior serenità. Altre rovesciano il concetto palesandosi sotto forma di colpi a goccia giocati in risposta, colpendo la palla appena dopo il rimbalzo. Oppure c’è l’attacco furtivo che striscia: per questo oltre che sneak la risposta Federer può essere definita snake. E credo che in molti, magari per difetto di pronuncia, all’inizio abbiano creduto che si chiamasse proprio come un serpente dal quale fuggire. Pare che Roger, il racconto è suo, prima di rispondere in maniera furtiva – o strisciante – trovi anche il tempo di riflettere: «La faccio o no?» Ma sì. E poi la gioca sul serio. Perché il segreto, allargando il campo, è sempre lo stesso: fare il più possibile tutto ciò che diverte.
La Sabr mette Federer di buon umore perché gli allunga la carriera. E sia benedetta, allora. Poi magari Mister Wimbledon da qui al ritiro inventerà un altro colpo capace di rendergliela infinita. L’altro segreto della risposta Federer sta nella giusta misura, del colpo e dell’utilizzo. La gioca una volta ogni tanto, anzi ogni tantissimo. L’effetto sorpresa è fondamentale. Proprio come succede nel calcio quando il rigorista finge di tirare forte e poi colpisce un mini pallonetto scavando sotto il pallone. E allora Federer sta a Totti come la Sabr sta al cucchiaio. Anche con la rispostina, non solo con la palombella, si corre il rischio di fare brutta figura. Pensate al portiere che rimane fermo e traslate il ragionamento sul campo da tennis. Il rischio di essere capiti c’è, ma è tutto talmente bello che vale la pena provare. Sempre senza eccedere. È per questo che si tratta di un’opera pop con tiratura inevitabilmente limitata, riproducibile da Federer e pochi altri. Da esporre ma non in maniera permanente per evitare che possa perdere prima l’effetto sorpresa poi il fascino.
Chi di voi lo ha provato anche solo per emulazione?
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] che ne dici scimmione?
Ma tu guarda, si comincia col parlare di doppio e poi per colpa di uno scimmione si arriva a parlare di un di SABR Sneak attack by Roger, paragonando Federer ad un "ladro gentiluomo". Sneak Attack by Roger è come il cucchiaio di Totti, un colpo letteralmente inventato da Federer, un’opera pop con tiratura inevitabilmente limitata. Il segreto? Sottrarre il tempo.
E' il colpo dei suoi colpi di scena: La SABR, il colpo che ha subìto la customizzazione più spinta. Risposta personalizzata che di più non si può. Come quelle moto talmente “mascherate” che non riconosci più il modello. Cafè racer in mezzo al vento, come Roger dietro ogni Sabr.
"Sneak attack by Roger significa attacco furtivo di Federer, un chip and charge elevato all’ennesima potenza e giocato alla velocità di un pop up. È per questo che si palesa nei cervelli dei suoi avversari come un avvertimento lampeggiante: mai distrarsi quando dall’altra parte c’è il più forte di tutti"
Federer si infila nell’attimo in cui il battitore lanciando la palla guarda verso il cielo, per avventarsi in avanti come un ballerino furioso che danza sui carboni ardenti. Una proiezione fatta di tre passi lunghi e due più brevi, che precedono l’impatto con la palla. Il resto lo fa quella mano d’ovatta che gli permette di colpire in demi-volée
Il cucchiaio di Totti e la s.a.b.r. di Federer .... Corretto?
Nella sua testa, accorciando lo scambio, disinnesca il timer prendendolo a racchettate. Sostanzialmente, si può dire, ferma il tempo: come succede giocando a Taboo quando nel gruppo c’è qualcuno che bara. Roger i principi del gioco li riscrive, passando direttamente allo step successivo. Fregandosene anche della fisica, quando serve.
La Sabr nacque un giorno per caso durante un allenamento, non fosse stato per l’insistenza di Luthi – uno dei suoi coach – sarebbe rimasta lì. Andò così: uno svogliato Federer, perché capita pure a lui, voleva chiudere rapidamente e farsi una doccia. Per stringere i tempi cominciò a provare una serie di risposte al limite dell’impossibile. Una, due, tre. Tutte buone, dentro il campo. Quattro, cinque, sei. Tutte tra le righe in maniera rivoluzionaria. Dal cazzeggio stava nascendo una soluzione piena di potenzialità, altro che divertissement passeggero.
L’idea era talmente buona, e potenzialmente redditizia, che sarebbe stato un peccato non proporla in partita. Così, scintilla dopo scintilla, la nuova risposta ha finito per trotterellare sui palcoscenici più noti, mettendo tutti sull’attenti. Stuzzicando fin dalle prime apparizioni curiosità e spirito di emulazione: viene in mente Wawrinka, giusto per rimanere dentro ai confini della Svizzera. Visitato anche lui, chissà, da una giornata un po’ moscia di relativa ispirazione. E allora il punto è proprio questo: battere la noia. Impresa da aggiungere ai record di Federer. Gli è riuscito con un tocco magico di racchetta.
La genesi di questo colpo di scena infila Roger all’interno di un mondo favolistico, dandogli le sembianze di un Diabolik in total white. Candido come il ladro di un tempo distante, che è roba degli altri. Che Roger fatalmente riesce a fare suo. Con quella risposta che è un lampo viaggiatore. Un tempo perfetto acchiappato da un riflesso fuori dal normale. Non hanno schema le Sabr: alcune diventano mini lob e concedono di guadagnare la rete con maggior serenità. Altre rovesciano il concetto palesandosi sotto forma di colpi a goccia giocati in risposta, colpendo la palla appena dopo il rimbalzo. Oppure c’è l’attacco furtivo che striscia: per questo oltre che sneak la risposta Federer può essere definita snake. E credo che in molti, magari per difetto di pronuncia, all’inizio abbiano creduto che si chiamasse proprio come un serpente dal quale fuggire. Pare che Roger, il racconto è suo, prima di rispondere in maniera furtiva – o strisciante – trovi anche il tempo di riflettere: «La faccio o no?» Ma sì. E poi la gioca sul serio. Perché il segreto, allargando il campo, è sempre lo stesso: fare il più possibile tutto ciò che diverte.
La Sabr mette Federer di buon umore perché gli allunga la carriera. E sia benedetta, allora. Poi magari Mister Wimbledon da qui al ritiro inventerà un altro colpo capace di rendergliela infinita. L’altro segreto della risposta Federer sta nella giusta misura, del colpo e dell’utilizzo. La gioca una volta ogni tanto, anzi ogni tantissimo. L’effetto sorpresa è fondamentale. Proprio come succede nel calcio quando il rigorista finge di tirare forte e poi colpisce un mini pallonetto scavando sotto il pallone. E allora Federer sta a Totti come la Sabr sta al cucchiaio. Anche con la rispostina, non solo con la palombella, si corre il rischio di fare brutta figura. Pensate al portiere che rimane fermo e traslate il ragionamento sul campo da tennis. Il rischio di essere capiti c’è, ma è tutto talmente bello che vale la pena provare. Sempre senza eccedere. È per questo che si tratta di un’opera pop con tiratura inevitabilmente limitata, riproducibile da Federer e pochi altri. Da esporre ma non in maniera permanente per evitare che possa perdere prima l’effetto sorpresa poi il fascino.
Chi di voi lo ha provato anche solo per emulazione?
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