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In questi giorni si è tornato a discutere del fenomeno delle scommesse nel tennis professionistico. Qualcuno addirittura ha cercato di prendere in mezzo anche Federer...
Secondo voi, visto che ogni tanto emergono dei casi sospetti, si tratta di un fenomeno diffuso o sono solo episodi isolati? Cosa si potrebbe fare di più per evitare certe situazioni "imbarazzanti"? Avete mai avuto l'impressione che alcune partite possano essere state realmente condizionate per questi motivi?
Non per fare l'ingenuo, ma certi casi emergono sempre in momenti non topici della stagione, quindi io dubito sulla reale portata del fenomeno.

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Italiani nella lista nera della TIU!

Francesca Schiavone, Andreas Seppi, Fabio Fognini, Potito Starace, Filippo Volandri e Sara Errani sono tra i 20 nomi nella “black list” della Tennis Integrity Unit. Nella lista nera, pubblicato dal sito del giornale svedese Svenska Dagbladet, i giocatori finiti sotto indagine o che hanno partecipato a diverse partite con andamenti anomali delle quote. Su altri 21 i sospetti sono inferiori: tra loro Simone Bolelli, Flavio Cipolla, Flavia Pennetta e Roberta Vinci.

Italiani popolo di santi, navigatori, commissari tecnici e...scommettitori. Una categoria, quest’ultima, da cui i tennisti non sono, purtroppo, esenti. Sono dieci, infatti, gli azzurri presenti nella lista di 41 nomi all’attenzione della Tennis Integrity Unit, pubblicata dal sito del giornale svedese Svenska Dagbladet.

E non stiamo parlando della “Little Italy” di Di Mauro, Galimberti, Starace, Bracciali e del compianto Federico Luzzi puniti nel 2007 per scommesse da poche migliaia di euro e su partite in cui non erano coinvolti , per cui non scommettevano contro se stessi per perdere apposta né cercavano di corrompere l’avversario. Del caso abbiamo scritto diffusamente, così come della richiesta di risarcimento per 500 mila dollari da parte dell’ATP.

L’elenco, finora segreto, è suddiviso in due categorie. Nella prima, la “black list”, figurano 20 giocatori, 14 uomini e sei donne: gran parte dei quali sono coinvolti in partite per cui le accuse di imbroglio, i sospetti di match-fixing sono stati sufficientemente forti da avviare un procedimento di indagine; gli altri sono finiti nella lista nera perché più volte durante le loro partite i bookmakers hanno registrato un andamento illogico delle quote.

In questa lista compare Starace, compare Volandri, come già rivelato per primo da Ubaldo a Melbourne, per il primo turno dell'Atp di San Pietroburgo dello scorso 25 ottobre, perso 3-6 6-3 6-2 contro il georgiano Gabashvili (n.78) che ha attirato poco meno di 3 milioni di euro di giocate. Ma ci sono anche Andreas Seppi, Fabio Fognini, Sara Errani e Francesca Schiavone.

Questo l’elenco completo:

Philipp Kohlschreiber
Potito Starace
Andreas Seppi
Fabio Fognini
Janko Tipsarevic
Michael Llodra
Nikolay Davydenko
Teymuraz Gabashvili
Victor Crivoi
Christophe Rochus
Oscar Hernandez
Yevgeny Korolev
Filippo Volandri
Wayne Odesnik
Victoria Azarenka
Agnieszka Radwanska
Francesca Schiavone
Sara Errani
Maria Kirilenko
Kateryna Bondarenko

Agli altri 21 giocatori, 15 uomini e sei donne, la TIU riserva attenzione ma con un livello di sospetto inferiore: su di loro non ci sono indagini aperte.
In questa seconda categoria figurano Simone Bolelli, Flavio Cipolla, Flavia Pennetta e Roberta Vinci.

Ecco l’elenco completo dei nomi:

Brian Dabul, Eduardo Scwhank, Jeremy Chardy, Simone Bolelli, Lukasz Kubot, Carlos Berlocq, Igor Kunitsyn, Andrei Golubev, Alex Bogomolov, Somdev Devvarman, Steve Darcis, Marin Cilic, Flavio Cipolla, Ivo Karlovic, Viktor Troicki, Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Virginie Razzano, Romina Oprandi, Dominika Cibulkova, Eleni Daniilidou.

Purtroppo, come scriveva Stefano Semeraro sulla Stampa durante gli Australian Open, quello delle scommesse illegali è un male difficilmente estirpabile, soprattutto nei tornei minori. “Personaggi loschi, spesso contigui ad ambienti mafiosi, avvicinano i tennisti offrendo loro un guadagno spropositato, anche superiore al montepremi del vincitore. Per i peones del tennis non sempre è facile dire di no ad un «aiutino» di 4000-5000 euro che salva le spese e rappezza la stagione. Lo stesso match diventa pulito o sporco a seconda delle lenti di chi guarda: Betfair conosce i conti degli scommettitori a rischio, gli analisti sanno quando l'andamento delle giocate esce dalla norma e va segnalato”.

Secondo Johannes Nilsson, daytrader su Betfair intervistato dal Dagbladet, ci sono meno partite “truccate” rispetto al passato: “Sulle 4 mila giocate in un anno una cinquantina sono addomesticate, nel senso che un giocatore perde apposta lucrando sulle scommesse”. Secondo lui, però, “c’è una strategia che mira a nascondere le violazioni. Forse lo scopo è far sembrare il tennis pulito per paura di perdere contratti con gli sponsor e le tv”. Lo diceva anche Robert Elgidely, l’avvocato dei cinque italiani squalificati.
Due sospetti bastano a fare una prova?

Fonte: UbiTennis (n.d.r.)


scratch

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rispondo sperando di non dire un ovvietà: ma se le scommesse esistono da decenni o forse secoli negli sport di squadra, perchè non potrebbero esserci negli sport individuali? non è forse più facile? non è forse vero che i rumors sul tennis ci sono sempre stati purtroppo? sinceramente dalle voci che si sentono in giro non penso sia solo un problema degli italiani!!!!!!!!!!!!!!!!!!Scommesse: nuova bufera nel mondo del tennis 405303

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Purtroppo dobbiamo rassegnarci al fatto che, dove girano parecchi soldi, ci saranno sempre delinquenti pronti ad approfittarne!!! Il giro delle scommesse illegali è solo uno dei modi per ricavare soldi sporchi da uno sport... Questo succede in italia e all'estero, senza distinzione... Mad

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che tristezza....

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Le partite truccate ci saranne sempre purtroppo.. è sepre meglio non scommettere!

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... un fondo di verita' e' probabile... ma non si puo' fare di tutta l' erba un fascio...e sparare nel mucchio come ha fatto TIU...
Andiamoci piano con la "tristezza", specie se non supportata da concreti dati di fatto Wink


tks Archy Wink

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Le scommesse sono aperte anche pochi istanti prima dell'inizio? Chiedo questo perchè ho in mente la partita tra la Errani e Vinci a Roma, in cui la Vinci si è ritirata al secondo set.

Tutti coloro che erano sui campi sapevano che la Vinci sarebbe andata a giocare nonostante non fosse per nulla in forma, e a fine partita è trapelata la notizia di una cospiscua cifra giocata sul match...

Ora, probabilmente un fondo di verità ci potrebbe essere, ma ci devono essere controlli molto mirati prima di uscire con una notizia del genere.

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Mark1976 ha scritto:
che tristezza....


errex ha scritto:
... un fondo di verita' e' probabile... ma non si puo' fare di tutta l' erba un fascio...e sparare nel mucchio come ha fatto TIU...
Andiamoci piano con la "tristezza", specie se non supportata da concreti dati di fatto Wink


Quoto Errex, ma ripeto che tristezza.
Le scommesse sono il lato sporco dello sport - e non basta criticare le capacità di un giocatore di saper affrontare determinate situazioni in partita. Gli si deve anche imputare colpe in malafede... mah. Che schifo.
Che schifo se le accuse sono reali...
Che schifo se non lo sono e si cerca sempre la polemica...
Che schifo creare altre pressioni sui giocatori...

Non basta scommettere sul lotto e superenalotto & Co? Evil or Very Mad

E questo è salito... quasto è crollato.. e le quotazionei.. e i bookmakers... anche a Sanremo affraid .... Evil or Very Mad Evil or Very Mad Evil or Very Mad
Può darsi che io stia invecchiando, ma io il mondo me lo immagino diverso - peccato per l'ennesima cosa tra tante altre.

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ad evitare la solita "caccia alle streghe" ...

il tutto, ovviamente, etichettato come "presunto" finche' la stessa TIU non sara' in grado di supportare le sue dichiarazioni con prove inoppugnabili

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errex ha scritto:
ad evitare la solita "caccia alle streghe" ...
il tutto, ovviamente, etichettato come "presunto" finche' la stessa TIU non sara' in grado di supportare le sue dichiarazioni con prove inoppugnabili


Assolutamente vero - come puoi leggere la mia considerazione sotto.

errex ha scritto:

In questa lista compare Starace, compare Volandri, come già rivelato per primo da Ubaldo a Melbourne, per il primo turno dell'Atp di San Pietroburgo dello scorso 25 ottobre, perso 3-6 6-3 6-2 contro il georgiano Gabashvili (n.78) che ha attirato poco meno di 3 milioni di euro di giocate. Ma ci sono anche Andreas Seppi, Fabio Fognini, Sara Errani e Francesca Schiavone.


affraid Non è possibile - non basta la sconfitta e poi anche la beffa.
Allora che dire di Nadal che perde il 2° a 0 conquistando soli 4 15? o si è venduto anche Federer contro Nole agli us open...
Evil or Very Mad Ripeto ancora che schifo. Il tennis è così mentale e fisico che basta poco per trovarsi da vincente 6-0 a perdente e il tutto in buon fede.

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dal mitico Rino Tommasi , alcune considerazioni sull' argomento

Scommesse live: troppe tentazioni


Per indirizzare le quote, soprattutto nell'ambito delle scommesse in tempo reale, basta manovrare l'andamento di qualche game o al massimo di un set. Il giocatore favorito non deve, insomma, necessariamente perdere. E le tentazioni crescono. Ma non ci sarebbe niente di male se un giocatore puntasse su partite che non lo riguardano.

Il riscontro ottenuto su Ubitennis dalla notizia che alcuni giocatori italiani erano sotto osservazione perché le loro partite avevano determinato un andamento anomalo delle scommesse mi induce ad alcune personalissime osservazioni sul delicato argomento.

E’ comprendibile la preoccupazione degli appassionati che non vorrebbero che i risultati del tennis fossero inquinati da accordi tra i giocatori anche quando questi accordi non riguardano la sostanza del risultato ma soltanto l’andamento di una partita. Purtroppo la possibilità di scommettere “on line” e durante lo svolgimento di un incontro offre opportunità di intervento agli speculatori anche perché in molto casi non si chiede di alterare un risultato ma soltanto di manovrarlo in modo da influenzare l’andamento delle quote.

In un certo senso il meccanismo è simile a quello che circa 30 anni fa ha messo a rischio la credibilità del basket americano dei college. Per rendere scommettibili tutte le partite, anche quelle meno equilibrate, i bookmaker stabilivano un handicap, per cui una squadra doveva vincere con uno scarto stabilito. Se non ci riusciva, ai fini della scommessa era come se avesse vinto la squadra sconfitta sul campo.

In altre parole per ottenere la complicità di alcuni giocatori non era necessario indurli a tradire la propria squadra, bastava raccomandare loro di accontentarsi di vincere con uno scarto inferiore a quello stabilito dai bookamkers.

Lo stesso meccanismo può funzionare nel tennis. Il giocatore favorito non deve necessariamente perdere, può limitarsi a perdere il primo set in modo da indirizzare l’andamento delle quote. Qui però è probabile che ci voglia l’accordo di entrambi i giocatori per evitare che alla fine il risultato non sia quello desiderato.

A parte la difficoltà di ogni tipo di controllo (non tutti i giocatori scommettono utilizzando la propria carta di credito) la norma che impedisce ai giocatori professionisti di scommettere è facilmente aggirabile. Sul piano morale io non vedo che ci sia nulla di male da parte di un tennista di scommettere sul risultato di una partita che non lo riguarda. Al limite sarebbe sufficiente impedire ad un giocatore di scommettere sulla propria sconfitta, nel qual caso la squalifica dovrebbe essere automatica e definitiva.

E’ vero che un giocatore ha fonti di informazione che non sono alla portata di tutti ma una protezione assoluta non è realizzabile. Scommettere è diventato troppo facile, le tentazioni sono molte. E’ un pericolo dal quale lo sport non può difendersi.

UBI Tennis 24.10.2011 (n.d.r.)

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stralcio di un intervista con il mitico Ubaldo

Sospetti e combine

...pensieri, più o meno cattivi, di Ubaldo Scanagatta, a colloquio con Luigi Ansaloni sul caso TIU e sugli "aiutini" più o meno leciti...

"Il fatto che ci siano match che attirano grosse puntate sopra, non vuol dire nulla in sé". Ma nei tornei piccoli le combines potrebbero esistere e sarebbero difficili da provare. Anche la medicina "scorretta" sarà sempre più avanti dei controlli ma "finchè non c’è certezza che qualcosa fa male o che è proibita, per me è e resterà legale".

Allora Ubaldo, nuovo scandalo scommesse, nuovo giro, nuovi nomi, nuovi sospetti. Solo una cosa non cambia mai: ci sono sempre gli italiani coinvolti. Converrai con me che la coincidenza è quantomeno strana. Siamo sfortunati, ingenui o la nostra fama nel mondo, diciamo così, ci precede?

Beh, qualche anno fa ci fu il caso cinque tennisti italiani (Di Mauro, Starace, Galimberti, Luzi Bracciali) coinvolti in quello che fu a tutti gli effetti il primo scandalo scommesse. Allora fu palesemente una grossa ingenuità, una leggerezza. Per fare capire: scommettevano, ad esempio, sulle partite di calcio iscrivendosi nei siti a loro nome, tanto erano inconsapevoli dei rischi, comprando tessere di società di betting. Poi le cifre era veramente ridicole, roba da 5 euro anche. Tuttavia l’Atp diciamo che colse la palla al balzo e volle dare una lezione a titolo esemplare, una sorta di “puniscine uno per spaventare tutti”. Ecco, da allora gli italiani sono nel mirino, nell’occhio del ciclone. Lo erano pure gli argentini e i sudamericani in generale, ma stavolta sono passati quasi indenni. Detto questo, è giusto parlarne, e anche i giocatori lo devono capire. In Australia lo feci tranquillamente con Dolgopolov, davanti a 50 giornalisti, che al fatto che la TIU avesse deciso di interrogarlo mi rispose con ben altra serenità rispetto a Volandri: “Mi chiedano pure, posso raccontare quello che so”. Anche perché ci sarebbe tanto da discutere. Il fatto che ci siano match che attirano grosse puntate sopra, non vuol dire nulla in sé.. Basta, che so, che qualcuno sappia di un problema fisico di un tennista nello spogliatoio piuttosto che di un altro, la voce si sparge e dunque aumentano le scommesse. La famosa partita Davydenko-Vassallo Arguello aveva un giro di puntate da oltre 7 milioni di euro, ma poi dopo tante voci, alimentate in parte dalla stessa Atp, si risolsero in una gran bolla di sapone…

Doping e scommesse, due piaghe mica male per il tennis, per lo sport in generale dire. Qual è la più difficile da sconfiggere, sempre che questo sia possibile?
Difficile dirlo. Mettiamola così: dipende dal giocatore o dai giocatori coinvolti. Penso che se uno dei primi 4, se uno dei big fosse coinvolto nel doping, sarebbe uno scandalo enorme. Dico questo perché non penso sia possibile che uno a quel livello (e con quei guadagni) possa essere coinvolto in un giro di scommesse. In quel caso sì che tanti penserebbero che nel mondo del tennis ci sia qualcosa di marcio. Meno clamore ci sarebbe per il numero 150 al mondo, certo. E proprio sui pesci piccoli si sono concentrate le scommesse. E anche sui tornei piccoli. Lì le combines potrebbero esistere. Con 5000 euro alcuni giocatori si pagano un mese di attività agonistica, per dirne una.

Tutto giusto, ma alla fine quanto è difficile coinvolgere o beccare un giocatore?

Non è impossibile, però è difficile. E’ vero che nel mondo del tennis si parla molto. E’ come nell’ippica, dove anche lì girano tanti soldi e scommesse: anche lì, se c’è uno che si “vende” si sparge la voce, si viene a sapere. Ecco, nel tennis è lo stesso. Nell’ambiente chi fa il furbo, chi perde di proposito una partita, verrebbe subito “beccato”, e il passaparola sarebbe implacabile. Non credo che il colpevole riuscirebbe a vendersi 10 partite, insomma. Resterebbe abbastanza difficile da provare, questo sì.

Il passaparola arma deterrente, dunque. Lo stesso vale per i giornalisti, nel senso che il passaparola potrebbe arrivare anche a loro

Si ma il giornalista per scrivere deve (dovrebbe) avere le prove documentate, mica si può basare su una voce. E trovare le prove è molto, molto difficile.

Va bene, ma possibile che i grossi nomi non siano mai stati sfiorati da questi scandali?

Beh, fino al 1968 c’erano i dilettanti da una parte e i professionisti dall’altra. Nel tennis per dilettanti non c’erano premi ma rimborsi spese. Pensare di vendere una partita non aveva senso. I professionisti giocavano sorte di esibizioni nella troupe di Kramer. I (finti) dilettanti prendevano ingaggi sottobanco per partecipare a un torneo. Nessuno scommetteva perché non c’era granchè su cui scommettere e soprattutto non c’era nulla da “combinare”. Qualche finto dilettante si prendeva l’ingaggio e non si impegnava. Allora chi organizzava quei tornei pensò a mettere premi progressivi per assicurarsi il loro pieno impegno, turno dopo turno. Da lì al professionismo “open” aperto in tutti i sensi, ai soldi e ai giocatori apertamente riconosciuti quali professionisti, con Bournemouth primo torneo Open e Wimbledon primo a dichiararsi disposto ad aprire i battenti al tennis open….anche se il primo Slam open 1968 lo si giocò a Parigi.
Wimbledon fu anche il primo torneo _ e sì che si sbandiera sempre la sua tradizione anziché il senso dell’innovazione semi-rivoluzionaria _ ad ospitare un betting office all’interno del suo Torneo: la tenda di William Hill a Wimbledon si installò all’All England Club. Ma dopo un anno di esperimento (mi pare un solo anno, cito a memoria) fu subito tolta. Si sparse la voce che qualche doppista avesse scommesso contro se stesso cifre più importanti del premio che avrebbe potuto riscuotere. Ma oramai la breccia era stata aperta. Alla fine dunque non è poi così tanto tempo che ci sono le scommesse nel tennis. E come ho detto, i migliori, che sono anche i più ricchi, non hanno certo bisogno di vendersi per partite. Questo non toglie che qualcuno possa avere il vizio di scommettere, più per hobby che per altro. Alessio di Mauro non ha mai fatto mistero di essere un tipo così. “Mi piaceva scommettere su qualsiasi cosa”. Quasi una malattia. Per quanto concerne il doping, Luigi, invece è tutt’altra storia, se si escludono i casi di qualche atleta che è stato “beccato” per aver preso cocaina a fine carriera (Novacek, Wilander…forse la Hingis), ci sarebbe il caso Agassi…

Ma si era quasi ritirato …e poi mica si dopava per migliorare i propri risultati, era tutto un altro discorso…

Si, certo, ma resta il fatto che l’Atp aveva coperto tutto. Nulla a che vedere con i casi che citavo sopra. Poi ci sono stati casi, come Hingis, Wilander, Novacek, ma anche nel caso di Agassi non erano certo droghe che aiutavano a migliorare le prestazioni in campo.

Ok, però che non sia mai stato coinvolto, beccato in flagrante, nessun top player del momento…ti pare possibile quando in tutti gli sport qualcuno invece lo scovano?

Beh ci sono stati un bel po’ di argentini, Coria e Puerta, finalisti di Slam, Canas, Chela e non solo loro…

Ma converrai con me che nessuno nomina e nominerà mai questi come tra i migliori della storia. Io parlo di nomi eclatanti. Parlo di uno come Pantani nel ciclismo o Ben Johnson nell’atletica. Supercampioni insomma, non comprimari….

Non sono sport paragonabili. Nel ciclismo si fanno sforzi paurosi, 200 chilometri al giorno ma sono eventi che durano un tot prevedibile di tempo, ad orari predeterminati. Tutto si può più facilmente dosare. I ciclisti preparano per mesi il Tour o il Giro d’Italia o il mondiale, che dura un giorno, quindi hanno più tempo per organizzarsi e cercare anche la “scappatoia”, calcolare il tutto, anche la durata della corsa. Idem nell’atletica, in altri sport. E in quelli di squadra ti puoi nascondere meglio (non ti beccano al sorteggio e la fai franca). Nel tennis non è così: ci sono troppi tornei, troppe variabili, troppi calcoli che non puoi fare, troppi recuperi da compiere giorno per giorno. E ci sono tante altre componenti decisive per arrivare ad un successo che si costruisce non con una partita o un torneo, ma partita dopo partita, torneo dopo torneo. Ci sono i nervi, la psiche, la tecnica, il dritto, il rovescio, il tocco. Non è solo potenza, muscoli ipertrofici che magari ti fanno perdere elasticità o sensibilità. Anche negli altri sport ci vuole talento, ovvio, ma in altre discipline, negli sport a squadra in particolare, ci sono troppe meno componenti da tenere in considerazione, a prescindere dalla stessa durata del match che può cominciare ad un’ora piuttosto che ad un’altra (perché può dipendere da un piovasco, da quanto dura il match precedente e via dicendo).

Anche in questo tennis così fisico?

Guarda, secondo me se proprio qualcosa si può pensare che esista a livello doping, potrebbe essere nel recupero dagli sforzi e dagli infortuni. Un po’ quello che successe a Korda, che era magro come un chiodo ma che per recuperare più in fretta si sottopose a trattamenti che si dimostrarono illeciti…se fu trovato positivo.

E qui entrano in gioco la camera ipobarica di Nadal o “l’uovo” di Djokovic, dunque.

E' molto difficile dare una risposta anche soltanto…etica. La medicina sportiva “scorretta” che voglia aiutare lo sportivo persuaso a “barare” sarà sempre in anticipo sui controlli ed i limiti che la cultura dell'antidoping cercherà di imporre. Ciò non toglie che si debbano favorire, o addirittura incoraggiare le pratiche dopanti. Però si finirà sempre per intervenire una volta che si sarà scoperto qualcosa, qualche imbroglio compiuto da qualcuno. Quindi a posteriori. Lì si cercherà sempre di impedire qualcosa quando si sia dimostrato che quella pratica può far male a chi la adotta. Ma il bravo medico “scorretto” riuscirà sempre ad anticipare chi lo vorrà poi fermare, almeno all’inizio. Io non ho idea, tornando alla camera iperbarica e all’Uovo di Djokovic, se quelle tecniche adiuvanti _ chiamiamole così _ possano risultare nocive alla lunga (o anche alla breve…). Se si scoprisse di si le proibirei, ovvio. Ma altrimenti non sarebbe giusto, anche se chi ha tanti soldi può permettersele, se le compra e ha un vantaggio rispetto a chi non se lo può permettere. Il giocatore affermato e ricco che può permettersi il meglio di tutto, ha sicuramente più vantaggi rispetto al ragazzino squattrinato. Ma come si fa a dire: questo vantaggio medico, o paramedico, o semplicemente salutistico, dietetico, non te lo puoi concedere? Il primo che ha scoperto che le banane facevano bene perché davano potassio, (non so se sia stato Chang…’sti cinesi!!!) avrà goduto certo di un vantaggio, e così (forse…ma ho sentito opinioni contrastanti) chi come me prendeva fettine di limone e zucchero ai cambi di campo, o chi ingeriva sale e acqua se si sentiva arrivare i crampi. Tuttavia, ripeto, finchè non c’è certezza che qualcosa fa male o che è proibita, per me è e resterà legale

Nadal appunto si lamenta che su di lui in giro ci sono troppe voci che lo danno per “dopato”.

Se io fossi un giocatore che non prende assolutamente nulla, quelle voci le considererei ingiuste, malevole, cattive, diffamatorie, e tanto più fossi corretto e con la coscienza a posto, tanto più mi procurerebbe un dolore enorme e un insopprimibile astio nei confronti di chiunque parlasse senza avere prove a conforto della propria tesi. Sono d'accordo con lui in questo caso. Che la gente lo dica senza prove, è brutto. Ci sono tanti che parlano perchè suppongono, ma supporre non significa nulla. Certo, se un domani chiunque si sia sempre dichiarato pure ed ispirato soltanto da principi di fair-play, venisse scoperto con le mani nella marmellata, beh si meriterebbe tutto il peggio possibile. Condanna, esecrazione, sanzioni, disprezzo. Ad oggi chi accusa questo o quello, Nadal perché non “muore” mai, Djokovic perché è più elastico di una canna di bambù, sparge calunnie. Ci sono giocatori straordinari _ parola che significa appunto fuori dall’ordinario _ sia per aspetti tecnici sia per aspetti fisici, atletici. Alcuni fanno cose assolutamente impossibili ad altri. Certi recuperi di Nadal, certe spaccate di Djokovic, certi servizi a 250 km orari che chi ha una spalla, una schiena e un braccio normale non può nemmeno sognare. Ma anche a livello cardiologico ci sono stati atleti in grado di sopportare carichi di lavoro da bestie da soma (Muster, Courier, Vilas ) ed altri che se si fossero sottoposti agli stessi sforzi (Sampras, Rios, probabilmente Federer, sarebbero morti la sera stessa). Alcuni grandi campioni, come mi pare fosse il bradicardico Coppi (e spero di non sbagliarmi con Bartali….ci mancherebbe con la rivalità che divideva i due!) aveva battiti cardiaci radi, bassi, sotto ai 45, che recuperava dalla fatica in modo pazzesco ed impensabile per chiunque altro. Delle Williams ad esempio, tanti dubitano per una muscolatura assolutamente fuori dall’ordinario. Però chi le ha viste bambine, al di là del durissimo lavoro cui sono state sottoposte fin dalla più tenera età, avevano innate caratteristiche atletiche assolutamente fuori dalla norma. Quando avevano 10-11 anni c’erano immagini di Serena e Venus che rientravano dal campo agli spogliatoi camminando sulle mani, a testa in giù, così, per divertimento. Facendo forza sulle braccia e la coordinazione naturale del corpo. Centro metri tutti in questo modo, solo sulle mani. Bisogna prendere atto, che anche se tutto si può allenare, tutto si può migliorare, ci sono anche persone che fin quasi dalla nascita rivelano più doti più degli altri, fisiche, tecniche, psicologiche, e quant’altro.
.......
UBI Tennis 24.10.2011 (n.d.r.)

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Le scommesse esistono da sempre, ed il tennis si presta molto bene a combine o cose simili; un tennista ATP che si classifica tra i primi 50-100 al mondo, guadagna molto di piu' scommettendo contro se stesso negli incontri iniziali di un torneo grande slam che cercando inutilmente di andare avanti o di strappare contratti remunerativi a sponsor che si filano solo i primi 5 max 10 al mondo. Inoltre quesit tennisti hanno si contratti di sponsorizzazione, ma devono far fronte di tasca propria a molte spese ( tra cui le trasferte ed i preparatori). Ed infine combinare una partita di tennis è molto piu' semplice che combinarne una di basket o calcio; c'e' una sola persona da convincere e la possiblità di ritirarsi senza dover dare nessuna giustificazione.

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alcuni giorni fa la stampa nazionale ed internazionale aveva riportato la notizia di una Black List pubblicata dalla TIU che, invece, sembra essere una colossale bufala (o una frettolosa retro-marcia?)

ecco lo stralcio di alcuni passi dell' articolo pubblicato ieri da T. it (n.d.r.)

Black o non Black

La presunta black list dei 41 giocatori sotto la lente d’ingrandimento per possibili combine, sembra essere una bufala, visto che la stessa TIU nega di aver divulgato liste di ogni tipo.

Pochi giorni fa, avevamo riportato la notizia di un’ipotetica lista nera di giocatori professionistimonitorati in maniera speciale su un loro possibile coinvolgimento in materia di scommesse e partite poco chiare.
A spiattellare ai quattro venti i 41 nomi “indagati”, era stata la versione online del quotidiano svedese Svenska Dagbladet che ha tirato in causa la “Tennis integrità unit”, (organismo internazionale che combatte ogni forma di corruzione nel mondo del tennis), elencando 29 uomini e 11 donne di fama internazionale.
L’enorme bolla mediatica sembra però essere scoppiata, mentre Flavia Pennetta respinge ogni accussa.

Parla Flavia. Negli ambienti del tennis, ma non solo, la notizia ha fatto subito il giro del mondo, ma nel nostro paese l’eco è stato ben più pesante, vista la presenza di 11 nostri rappresentati senza distinzione di sesso, inglobando tutti i nostri migliori giocatori. Da Seppi alla Schiavone, da Starace alla Pennetta, passando per Fognini, Errani, Vinci e altri 5 nostri connazionali. Tra i più indignati Flavia Pennetta che dalle pagine di tuttosport manifesta il suo disappunto: “Scommettere non rientra nel mio profilo di persona, e su partite di tennis poi. Se non fossi furibonda mi verrebbe da ridere. Ma chi ha tirato fuori questa storia? – cosi Flavia - Ma come possono permettersi di generalizzare in questo modo? Sono esterrefatta. Un conto è se scrivessero che nei confronti di tizio o di caio è in atto un procedimento disciplinare perché si è reso responsabile di questo o di quello; ma così non ha senso. E’ diffamazione bella e buona. La WTA – continua la brindisina - ci fornisce delle indicazioni molto chiare sul tema corruzione, proprio per invitarci al massimo della vigilanza. Io sono estranea a qualunque aspetto della scommessa. E poi undici italiani in una lista di 41 nomi: veramente verrebbe da pensare male. – E poi conclude -voglio leggere tutto con attenzione e rispondere con tutti i mezzi a mia disposizione”.

La TIU non ci sta. In soccorso della federazione e di tutti i presunti “scommettitori”, è arrivata la stessa TIU, che dopo aver appreso la notizia si è difesa in maniera categorica.
“Le voci riportate sono molto gravi, ma si basano su informazioni del tutto false – ha spiegato un portavoce della Tennis Integrity Unit –
E’ un comportamento da irresponsabile riportare nomi di giocatori e farli divenire di dominio pubblico.
La Tiu non ha rilasciato e mai rilascerà, alcun tipo di informazione ne’ commento in merito a eventuali indagini in corso, a meno che non si tratti di un procedimento concluso”.
La TIU lavora ormai da alcuni anni a stretto contatto con la Wta, l’Atp, l’ITF e tutti gli organizzatori dei quattro tornei dello Slam, ed è dotata di una serie rapporti di collaborazione sottoscritti con le principali società di scommesse, monitorando durante la stagione tutti i flussi di scommesse sul tennis, rintracciando eventuali anomalie.


bufala o retromarcia? scratch

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Scommesse: nuovo caso sospetto

Lo sbalzo delle quote durante il match di primo turno di Melbourne tra Steve Darcis e Florent Serra, terminato con il ritiro del belga per infortunio, ha destato qualche dubbio. La piaga del tennis-scommesse non accenna a svanire…

Scommesse, scommesse e ancora scommesse. Dopo i casi sospetti di Auckland (durante il torneo Atp uno spettatore neozelandese era stato costretto a lasciare l’impianto dell’Heineken Open perché “beccato” con un palmare in atteggiamento sospetto e durante il Wta uno spettatore spagnolo era stato costretto a lasciare lo stadio), che avevano messo in allerta la Tennis Integrity Unit (il comitato che fa capo ad ATP, WTA e Federazione Internazionale e che vigila sui match che richiamano giocate fuori dalla norma), l’ombra del tennis-scommesse non accenna a svanire.

Teatro di scommesse illegali sarebbero stavolta gli Australian Open in corso a Melbourne. L’incontro sospetto sarebbe quello tra il belga Steve Darcis (n.85 Atp) e il francese Florent Serra (n.156) giocato ieri (terzo match del campo n.21). Come riportato da Agipronews, l’allerta è scattata in seguito a variazioni di quota fuori dalla norma, rilevata dalle agenzie in Italia, collegate al sistema di controllo dei Monopoli di Stato: l’offerta su Serra, inizialmente sfavorito e bancato tra 2,00 e 2,15, si è abbassata fino ad arrivare a 1,50. Per Darcis è avvenuto l’inverso: prima favorito a 1,70, poi balzato a 2,25.

Serra ha poi conquistato il match dopo che Darcis – in vantaggio di due set – ha deciso di ritirarsi a causa di un infortunio, sul punteggio di 6-7(3) 3-6 5-4. Il match, disputato fuori dai confini nazionali e da due atleti non italiani, non è stato segnalato all’unità anti frode del Ministero dell’Interno, ma il ritiro improvviso e lo sbalzo di quote nel gioco live (non aperto in Italia, ma presente sul palinsesto dei bookmaker esteri), ha fatto chiudere il gioco anche sulle lavagne straniere.

“Gli scommettitori utilizzano computers e telefonini. Sono molto furbi” aveva dichiarato Tom Barnes, supervisor dell’Atp Tour, qualche giorno fa al New Zealand Herald. “Sui siti di scommesse – aveva aggiunto – puoi puntare su tutto, persino sull’eventualità che un giocatore commetta fallo sulla prima di servizio. Qualcuno che assiste al match utilizza il cellulare per trasmettere quest’informazione a qualcun altro in Europa che effettuerà la scommessa sapendo già di vincerla”.

“Teniamo sempre gli occhi aperti – aveva aggiunto Barnes - giudice di sedia, giudici di linea, me compreso. Se tutti sono in piedi ad applaudire e un ragazzo è sempre intento a muovere le mani nelle sue tasche desta qualche sospetto. Queste persone credono di far carriera in questo modo. Il nostro compito è di mantenere pulito il nostro sport. Dobbiamo tutelarne l’integrità”.

Purtroppo però, riconoscere ad ogni match uno spettatore “sospetto” non è cosa facile. Di certo è molto triste, per un appassionato, dover pensare che un tennista potrebbe arrivare a ritirarsi o a perdere di proposito.

Steve Darcis era uno dei nomi presenti nella lista degli osservati speciali della Tennis Integrity Unit, pubblicata lo scorso ottobre dal sito web del giornale svedese Svenska Dagbladet. Il sito aveva pubblicato due liste di giocatori: la prima era composta da venti giocatori finiti sotto indagine, la seconda da ventuno giocatori “sorvegliati” della TIU (anche se quest’ultima aveva poi smentito esistenza e contenuto delle liste).

Nella prima lista figuravano Andreas Seppi, Fabio Fognini, Potito Starace, Filippo Volandri, Francesca Schiavone, Sara Errani, Philipp Kohlschreiber, Janko Tipsarevic, Michael Llodra, Nikolay Davydenko, Teymuraz Gabashvili, Victor Crivoi, Christophe Rochus, Oscar Hernandez, Yevgeny Korolev, Wayne Odesnik, Victoria Azarenka, Agnieszka Radwanska, Maria Kirilenko, Kateryna Bondarenko.
Nella seconda lista, invece, comparivano Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Romina Oprandi, Flavio Cipolla, Simone Bolelli, Marin Cilic, Ivo Karlovic, Brian Dabul, Eduardo Scwhank, Jeremy Chardy, Lukasz Kubot, Carlos Berlocq, Igor Kunitsyn, Andrei Golubev, Alex Bogomolov Jr., Somdev Devvarman, Steve Darcis, Viktor Troicki, Virginie Razzano, Dominika Cibulkova ed Eleni Daniilidou.

Liste o non liste, le scommesse nel tennis ci sono. E il match tra Serra e Darcis degli Australian Open ne è solo l’ultimo esempio. Visto quello che è accaduto nel mondo del calcio, c’è solo da sperare che si riesca ad arginare al più presto.
T.it (n.d.r.)



Australian open:
anomalo flusso di scommesse su Serra-Darcis


Alcune agenzie italiane di scommesse hanno rilevato un anomalo flusso di scommesse sull'incontro disputato in Australia tra Steve Darcis (numero 85 del ranking) e Florent Serra (numero 156). Il sistema collegato ai monopoli di stato ha rilevato "strane" variazioni della quota: Serra, bancato a 2,15 è arrivato a 1,50. Darcis, invece, dato prima per favorito a 1,70, ha visto la sua quota schizzare a 2,25. Il match se lo è aggiudicato Serra quando Darcis, che in vantaggio di due set, si è ritirato per un infortunio. Trattandosi di un match giocato all'estero,
non è stato segnalato al Ministero dell'Interno. Tuttavia, anche i bookmakers esteri hanno bloccato le giocate "live" su questo incontro, tipologia di scommessa non accessibile, almeno nel tennis, per il sistema di scommesse italiano.
UBI Tennis (n.d.r.)


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Tennis e scommesse, Koellerer bandito a vita


Uno dei giocatori più discussi degli ultimi anni è costretto a dire definitivamente addio al circuito, e a quel mondo che prima lo aveva accolto come un clown divertente e spudorato, e che poi lo ha scaricato per via di qualche scommessa di troppo. Il TAS di Losanna ha sancito che Daniel Koellerer non potrà mai più giocare a tennis. All’austriaco, che in precedenza era stato sospeso in due occasioni (prima per il suo comportamento non proprio ortodosso sul campo e poi perché sul suo sito personale aveva pubblicizzato di un’agenzia di scommesse) è stata confermata la squalifica a vita, per aver cercato di alterare i risultati di alcune partite tra l’ottobre 2009 e il luglio 2010. Secondo i giudici interpellati in appello, Koellerer ha cercato in cinque occasioni di convincere alcuni colleghi a “combinare” il risultato di alcuni match. Tuttavia, rispetto alla prima sentenza, “Crazy” Daniel non dovrà pagare i 100.000 dollari di multa inizialmente comminatigli, perché non ha tratto alcun beneficio economico da queste operazioni ritenute illecite. Malgrado questo epilogo inglorioso che lo rende il primo giocatore corrotto squalificato a vita dal circuito, il nome di Daniel Koellerer rimarrà per sempre legato alle sue intemperanze fuori e dentro al campo. Di lui si ricordano la scazzottata con il povero Federico Luzzi, gli insulti rivolti a Filippo Volandri nel 2009 a Trani e, ancor prima, la clamorosa richiesta di squalifica firmata dai suoi colleghi esasperati dal suo comportamento nel 2005. Nel 2010, in un incontro di Bundesliga, rischiò seriamente di rimanere vittima di una rappresaglia da parte di un suo avversario. Stufo delle provocazioni del “nostro”, Stefan Koubek, ex numero 20 del mondo, lo afferrò per il collo, insultandolo pesantemente. La scena fece il giro del web, rendendo perfettamente l’idea di quale considerazione godesse “Crazy” Daniel all’interno del circuito. Idolo delle folle, inviso ai suoi colleghi.
Federtennis (n.d.r.)

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Ljubicic shock:
´Incontri truccati e doping, il cancro del tennis´


Clamorose rivelazioni di Ivan Ljubicic al sito online thetennisspace.com, secondo il quale i bookmakers stanno condizionando gli incontri mettendo il movimento in una situazione di pericolo. Fenomeno che viaggia di pari passo all’uso di droghe per il miglioramento delle prestazioni, ma che secondo Ivan è molto meno pericoloso rispetto agli incontri truccati.

Sul doping nel tennis
“Non penso sia un grande problema: se un giovane assume sostanze illecite, la credibilità del movimento rimane intatta, al massimo si considererà un idiota chi ha ritenuto opportuno usarle. Un problema da risolvere è invece il programma dei nostri spostamenti al fine di essere sempre rintracciabili: ma non possiamo saperlo con tre mesi di anticipo. E’ una situazione ridicola, io stesso ho mancato un test in Croazia, per la prima volta nella mia carriera, perché mi ero scordato di segnalare la mia variazione di località. Dopo il primo warning bisogna stare molto attenti, perché si rischia di entrare in squalifica. Capisco i ragazzi che si lamentano di essere svegliati alle 6 del mattino, io personalmente segnalavo l’orario non prima delle 8 tanto ero sicuro che nell’ora successiva non avrei fatto nulla, al massimo assumevo acqua e vitamine”.

Sulle scommesse
“Il problema deriva dai bookmakers che stanno iniziando a quotare incontri che non hanno nessun significato come futures o challengers. Chi può biasimare quei ragazzi che al massimo potranno guadagnare qualche centinaia di euro ad incontro, quando vengono contattati da qualche emissario che propone loro 50.000 euro se perdono il loro incontro? Si può cadere nell’inganno di caderci solo una volta ma poi si entra in un vortice senza uscita: così facendo il tennis entra in una situazione pericolosa, che parte dal basso dove gira un montepremi basso piuttosto che nei tornei di spessore. Io non ho mai scommesso in vita mia, ma intendo questo mondo come una possibilità diversa di vittoria tra due avversari, non conosco quando le scommesse siano iniziate, ma è un fenomeno che è esploso negli ultimi anni e che ha avuto un grande impatto sulla gente. Ripeto, se vogliamo regolamentarle in modo diverso iniziamo dal basso e nei tornei minori: sarebbe un buon inizio”.
TWI (n.d.r.)


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Un solo problema di fondo; troppi soldi, per poche tasche!
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