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Attacco a rete e pressione da fondo.

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Mi piacerebbe fare un piccolo sondaggio per  sapere da voi quali siano i criteri fondamenteli per poter essere un buon attacante da fondo che sa spingere, e che di conseguenza potrebbe trasformarsi in un buon attacante che  puo anche permettersi di andare a rete.
Saludos y buen tennis.

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Ciao Vet! Non è un po "vasto" come argomento?

Provo: giocare buoni angoli e tendenzialmente palle belle cariche/pesanti?

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1) foot work appropriato (split step) 
2) capacità di anticipo sia di diritto che di rovescio e della scelta del tempo per mettere i piedi in campo
3) padronanza di almeno 2 stance per il diritto (closed obbligatoria per lo sventaglio con i piedi in campo)
4) solidità sulla diagonale del rovescio e dominanza su quella del diritto
5) padronanza delle rotazioni
6) al servizio capacità di mettere la palla dove si vuole variando rotazioni e angoli
7) mano sensibile per il gioco di volo e padronanza della continental
Cool capacità di non affrettare i tempi di gioco

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Per me il fattore determinante, è il sapere quando andare a rete, è questione di attimi, io vengo sistematicamente bucato, quindi anche l'attacco è debole

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Veterano ha scritto:
Mi piacerebbe fare un piccolo sondaggio per  sapere da voi quali siano i criteri fondamenteli per poter essere un buon attacante da fondo che sa spingere, e che di conseguenza potrebbe trasformarsi in un buon attacante che  puo anche permettersi di andare a rete.
Saludos y buen tennis.


Premettendo che tra te e me ad occhio e croce ci sono/c'erano (ci siamo capiti) un paio di Categorie (attuali) di differenza posso contribuire con la mia esperienza per quello che può servire. Ecco, la vecchia regola del "se per ribattere un tuo colpo l'avversario mostra in parte la schiena" a mio parere è oro. Nel senso: il colpo col quale ci si è riusciti è quello da seguire immediatamente dopo a rete per chiudere il punto. Il mio problema, anzi i due problemi che ho sono 1 uscir bene da suddetto colpo (anzichè fare lo strike&stare) ma anche e soprattutto 2 realizzare a.s.a.p. di aver giocato un colpo del genere. Quindi diventa essenziale il footwork come giustamente menzionato da Mr T ma anche la visione di gioco "tout court". Il caso (che caso non è) vuole che se decido di seguire a rete un colpo da fondo per sorprendere l'avversario non riesco mai a giocare un colpo che riesca a fargli mostrare la schiena. Mentre invece capita di riuscirci senza aver programmato la discesa. Un bel rebus insomma, specie pensando al fatto che, invece, giocando attacchi "buoni" ma non eccezionali ci si espone alla ribattuta di chi ha un buon passante a repertorio. Ciao!

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taglia1964 ha scritto:
1) foot work appropriato (split step) 
2) capacità di anticipo sia di diritto che di rovescio e della scelta del tempo per mettere i piedi in campo
3) padronanza di almeno 2 stance per il diritto (closed obbligatoria per lo sventaglio con i piedi in campo)
4) solidità sulla diagonale del rovescio e dominanza su quella del diritto
5) padronanza delle rotazioni
6) al servizio capacità di mettere la palla dove si vuole variando rotazioni e angoli
7) mano sensibile per il gioco di volo e padronanza della continental
Cool capacità di non affrettare i tempi di gioco

Ciao Taglia sempre esaustivo e preciso nei tuoi commenti.
Al quale aggiungerei saper caricare gli appogi, profondita' e peso di palla,che  senza quelle caratteristiche  elencate non si puo' ottenere.
Percio' in parole povere mi confermi che anche  se la mentalita' e' quella di andare sempre a rete a prescindere di su che  campo si giochi se non ci sono le condizioni che  elenchi non si puo' parlare di essere un attacante a rete o di essere un giocatore che  fa pressione da fondo.
Nell' attesa di una tua risposta,vorrei mettere l'attenzione su un  punto fondamentale che  hai citato per poter permettersi di scendere a rete..... i tempi....

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Andras ha scritto:
Veterano ha scritto:
Mi piacerebbe fare un piccolo sondaggio per  sapere da voi quali siano i criteri fondamenteli per poter essere un buon attacante da fondo che sa spingere, e che di conseguenza potrebbe trasformarsi in un buon attacante che  puo anche permettersi di andare a rete.
Saludos y buen tennis.


Premettendo che tra te e me ad occhio e croce ci sono/c'erano (ci siamo capiti) un paio di Categorie (attuali) di differenza posso contribuire con la mia esperienza per quello che può servire. Ecco, la vecchia regola del "se per ribattere un tuo colpo l'avversario mostra in parte la schiena" a mio parere è oro. Nel senso: il colpo col quale ci si è riusciti è quello da seguire immediatamente dopo a rete per chiudere il punto. Il mio problema, anzi i due problemi che ho sono 1 uscir bene da suddetto colpo (anzichè fare lo strike&stare) ma anche e soprattutto 2 realizzare a.s.a.p. di aver giocato un colpo del genere. Quindi diventa essenziale il footwork come giustamente menzionato da Mr T ma anche la visione di gioco "tout court". Il caso (che caso non è) vuole che se decido di seguire a rete un colpo da fondo per sorprendere l'avversario non riesco mai a giocare un colpo che riesca a fargli mostrare la schiena. Mentre invece capita di riuscirci senza aver programmato la discesa. Un bel rebus insomma, specie pensando al fatto che, invece, giocando attacchi "buoni" ma non eccezionali ci si espone alla ribattuta di chi ha un buon passante a repertorio. Ciao!

Magari ti mancano degli allenamenti specifici per imparare ad attaccare al tempo giusto e per prendere piu' sicurezza in quello che  fai.
l'importante per incominciare a giocare a rete caratteristiche elencate a parte e' anche l'abitudine a farlo ed esercitarsi a prendere i "tempi" giusti per andarci.
E diciamo una buona predisposizione per farlo.
Ma detto questo se ci sono dubbi meglio restare a fondo e aspettare magari un colpo in piu' per poter giocare un approccio consistente.
Non si tratta solo di attitudine ma anche di consapevolezza.
Nel senso che se ho dei dubbi rispeto al mio attacco o  quando sia meglio andare a rete o no meglio restare a fondo ed andare a rete solo quando diciamo sei obbligato a farlo.
Giocare d'attacco non significa sapere fare miracoli con la vole',anzi i migliori giocatori d'attacco riescono a costruirsi il gioco per rendere l'esecuzione della volee' il piu facilmente possibile. 
Se si e' in possesso di una buona vole' ben venga ma il sapere volleare bene non significa sapere attacare o essere attacanti.
Come dicevo nel post antecedente,tecnica di esecuzione a parte ,per andare a rete ci vanno i tempi giusti.
Ed i tempi giusti non si improvvisano ma si imparano.
Ce una bella differenza tra il sapere e potere andare a rete.
E non basta avere l'idea di essere un attacante ci vanno certezze....
Se no l'andare a rete significa correre dietro la palla con l'idea di essere un buon attaccante.

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A stare a sentire alcuni di voi, per andare a rete ci vuole l'autocertificazione con la motivazione dello spostamento "fuori regione"... Very Happy 

Personalmente gioco serve & volley, NON sono un attaccante da fondo quindi sono un po' OT rispetto alla domanda originale, che mi risulta anche un po' sibillina perché un attaccante da fondo spesso a rete ci va ma di solito solo a "benedire" un punto ormai fatto.

Dal mio punto di vista, per andare a rete con continuità bisogna innanzi tutto saperci stare a rete, padroneggiare volée e smash come pure saper trovare la posizione corretta a rete.
Per arrivarci a rete, beh come è già stato detto, servizio sufficientemente potente e buon uso delle rotazioni, soprattutto variare continuamente gli angoli altrimenti l'avversario ti prende le misure. Per arrivarci partendo da fondo, es. in risposta, come pure è stato detto il modo migliore è anticipare - soprattutto in risposta - o comunque la capacità di accelerare. Terzo e ultimo, la posizione in campo, possibilmente molto vicina alla linea di fondo e "centrata", chi parte da lontano o si sposta molto lateralmente (es. bimane) fa più fatica a raggiungere la rete.

My 2 cents Wink

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PistolPete ha scritto:
A stare a sentire alcuni di voi, per andare a rete ci vuole l'autocertificazione con la motivazione dello spostamento "fuori regione"... Very Happy 

Personalmente gioco serve & volley, NON sono un attaccante da fondo quindi sono un po' OT rispetto alla domanda originale, che mi risulta anche un po' sibillina perché un attaccante da fondo spesso a rete ci va ma di solito solo a "benedire" un punto ormai fatto.

Dal mio punto di vista, per andare a rete con continuità bisogna innanzi tutto saperci stare a rete, padroneggiare volée e smash come pure saper trovare la posizione corretta a rete.
Per arrivarci a rete, beh come è già stato detto, servizio sufficientemente potente e buon uso delle rotazioni, soprattutto variare continuamente gli angoli altrimenti l'avversario ti prende le misure. Per arrivarci partendo da fondo, es. in risposta, come pure è stato detto il modo migliore è anticipare - soprattutto in risposta - o comunque la capacità di accelerare. Terzo e ultimo, la posizione in campo, possibilmente molto vicina alla linea di fondo e "centrata", chi parte da lontano o si sposta molto lateralmente (es. bimane) fa più fatica a raggiungere la rete.

My 2 cents Wink


Gioco S&V pure io (sulla prima), a mio parere è molto più facile seguire a rete il servizio che non un colpo da fondo. Per i motivi indicati da Veterano, padroneggiare volée (e smash) è essenziale ma se quando vai a rete ti ritrovi costretto a giocare colpi di volo a difficoltà media 9 su scala 10 il problema non è nei colpi di volo ma in quelli di approccio alla rete. Ciao

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] buon mattino,
la pesantezza di palla la davo per scontata (parametrata alla categoria/livello di riferimento). La rete a mio modo di intendere il tennis moderno è una conquista che si ottiene dominando dalla baseline e spingendo indietro l'avversario. Ecco perché ritengo poi la scelta dei tempi fondamentale: se l'avversario anticipa e restituisce "colpo su colpo" non è pensabile andare a rete prima di averlo allontanato o spostato a colpire in una zona dove sia impossibile avere due angoli per il passante.
E' importante arrivare a giocare la prima volée senza subire il passante nei piedi, per cui non è pensabile attaccare una palla dalla baseline: ci troveremmo a dover giocare una volée o una demivolée in difesa e da metà campo:esattamente ciò che non vogliamo.
Sul S&V non commento perché la ritengo una strategia valida "una tantum" che anche giocatori pro adottano in modo molto pragmatico. Molto più usato uno schema del tipo: ti butto fuori dal campo con un servizio ad uscire e se non incroci abbastanza profondo attacco/chiudo in lungolinea.

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taglia1964 ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] buon mattino,
la pesantezza di palla la davo per scontata (parametrata alla categoria/livello di riferimento). La rete a mio modo di intendere il tennis moderno è una conquista che si ottiene dominando dalla baseline e spingendo indietro l'avversario. Ecco perché ritengo poi la scelta dei tempi fondamentale: se l'avversario anticipa e restituisce "colpo su colpo" non è pensabile andare a rete prima di averlo allontanato o spostato a colpire in una zona dove sia impossibile avere due angoli per il passante.
E' importante arrivare a giocare la prima volée senza subire il passante nei piedi, per cui non è pensabile attaccare una palla dalla baseline: ci troveremmo a dover giocare una volée o una demivolée in difesa e da metà campo:esattamente ciò che non vogliamo.
Sul S&V non commento perché la ritengo una strategia valida "una tantum" che anche giocatori pro adottano in modo molto pragmatico. Molto più usato uno schema del tipo: ti butto fuori dal campo con un servizio ad uscire e se non incroci abbastanza profondo attacco/chiudo in lungolinea.


Non lo metto in discussione, personalmente ho solo riscontrato che la meccanica della mia prima di Servizio è più efficiente/efficace seguendola a rete anzichè restar dietro al che ho fatto di necessità virtù.
Che poi sia un angolo particolarmente favorevole anzichè la forza bruta a costruire il punto pure sul S&V concordo appieno. Ciao

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In poche parole: se sai giocare a tennis sai attaccare da fondo e puoi permetterti di andare a rete.
Gli 8 punti di taglia li sa mettere in pratica solo chi è veramente capace di giocare a tennis.
Ne aggiungerei altri due: la forma fisica e la capacità di smashare e saltare

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[quote="taglia1964"][Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] buon mattino,
la pesantezza di palla la davo per scontata (parametrata alla categoria/livello di riferimento). La rete a mio modo di intendere il tennis moderno è una conquista che si ottiene dominando dalla baseline e spingendo indietro l'avversario. Ecco perché ritengo poi la scelta dei tempi fondamentale: se l'avversario anticipa e restituisce "colpo su colpo" non è pensabile andare a rete prima di averlo allontanato o spostato a colpire in una zona dove sia impossibile avere due angoli per il passante.
E' importante arrivare a giocare la prima volée senza subire il passante nei piedi, per cui non è pensabile attaccare una palla dalla baseline: ci troveremmo a dover giocare una volée o una demivolée in difesa e da metà campo:esattamente ciò che non vogliamo.
Sul S&V non commento perché la ritengo una strategia valida "una tantum" che anche giocatori pro adottano in modo molto pragmatico. Molto più usato uno schema del tipo: ti butto fuori dal campo con un servizio ad uscire e se non incroci abbastanza profondo attacco/chiudo in lungolinea.[/quote]


ci sta... con la premessa che serve padronanza di ENTRAMBE le diagonali.
ciao ciao

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mattiaajduetre ha scritto:
taglia1964 ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] buon mattino,
la pesantezza di palla…….



ci sta... con la premessa che serve padronanza di ENTRAMBE le diagonali.
ciao ciao


Punto 4) del mio primo intervento...

ciao ciao

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[quote="PistolPete"]A stare a sentire alcuni di voi, per andare a rete ci vuole l'autocertificazione con la motivazione dello spostamento "fuori regione"... :D 

Personalmente gioco serve & volley, NON sono un attaccante da fondo quindi sono un po' OT rispetto alla domanda originale, che mi risulta anche un po' sibillina perché un attaccante da fondo spesso a rete ci va ma di solito solo a "benedire" un punto ormai fatto.

Dal mio punto di vista, per andare a rete con continuità bisogna innanzi tutto saperci stare a rete, padroneggiare volée e smash come pure saper trovare la posizione corretta a rete.
Per arrivarci a rete, beh come è già stato detto, servizio sufficientemente potente e buon uso delle rotazioni, soprattutto variare continuamente gli angoli altrimenti l'avversario ti prende le misure. Per arrivarci partendo da fondo, es. in risposta, come pure è stato detto il modo migliore è anticipare - soprattutto in risposta - o comunque la capacità di accelerare. Terzo e ultimo, la posizione in campo, possibilmente molto vicina alla linea di fondo e "centrata", chi parte da lontano o si sposta molto lateralmente (es. bimane) fa più fatica a raggiungere la rete.

My 2 cents ;)[/quote]


a naso, il senso del 3d era che "se non prepari bene l'attacco, con il tennis d'oggi ti passano sempre"
il pensiero che passa, per come l'ho inteso è che: o domini le diagonali o... "non c'è trippa..."
ciao ciao

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[quote="taglia1964"][quote="mattiaajduetre"][quote="taglia1964"][Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] buon mattino,
la pesantezza di palla…….[/quote]


ci sta... con la premessa che serve padronanza di ENTRAMBE le diagonali.
ciao ciao[/quote]

Punto 4) del mio primo intervento...

ciao ciao[/quote]
:pri001: ciao ciao

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mattiaajduetre ha scritto:

a naso, il senso del 3d era che "se non prepari bene l'attacco, con il tennis d'oggi ti passano sempre"


Bingo. Coi materiali odierni il punto a rete di fatto si vince sempre col colpo prima della volée

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Io (magari sbaglio ) credo che conditio sine qua non per andare a rete sia innanzitutto mettere in difficoltà l'avversario da fondo.
Questo lo "obbliga" ad accorciare o non colpire più in maniera ottimale, agevola il mio ingresso con i piedi in campo, l'attacco, e l'approccio a rete.
Non capisco la frase "non sono un attaccante da fondo però vado a rete". 
Se io gioco profondo e pesante te che ci vieni a fare a rete, a parte farti impallinare?
Poi dipende di che livello parliamo... in 4a categoria vale tutto tanto magari io sono scarsissimo e quindi te la cavi comunque, ma salendo con il livello non penso ci si possa permettere di andare a rete "a caso"...

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[quote="Andras"][quote="mattiaajduetre"]
a naso, il senso del 3d era che "se non prepari bene l'attacco, con il tennis d'oggi ti passano sempre"
[/quote]

Bingo. Coi materiali odierni il punto a rete di fatto si vince sempre col colpo prima della volée[/quote]


Yesssssssss 
Ciao Ciao

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[quote="piccolit"]Io (magari sbaglio ) credo che conditio sine qua non per andare a rete sia innanzitutto mettere in difficoltà l'avversario da fondo.
Questo lo "obbliga" ad accorciare o non colpire più in maniera ottimale, agevola il mio ingresso con i piedi in campo, l'attacco, e l'approccio a rete.
Non capisco la frase "non sono un attaccante da fondo però vado a rete". 
Se io gioco profondo e pesante te che ci vieni a fare a rete, a parte farti impallinare?
Poi dipende di che livello parliamo... in 4a categoria vale tutto tanto magari io sono scarsissimo e quindi te la cavi comunque, ma salendo con il livello non penso ci si possa permettere di andare a rete "a caso"...[/quote]


infatti: padronanza delle diagonali e capacità di affondare al momento opportuno 
Ciao Ciao

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Constato che il serve and volley ormai è scomparso pure dall'immaginario collettivo...Very Happy 

Mi sembrava inutile spiegare che non si va a rete buttando uno straccio dall'altra parte, ma facendo un colpo che metta in difficoltà l'avversario... la differenza è che il giocatore di rete (qualora ne ammettiamo l'esistenza Very Happy ) questo colpo cerca di farlo quanto prima, e va a rete prendendosi una maggior percentuale di "rischio", confidando della sua tecnica a rete, rispetto a chi ci va solo quando il punto è già vinto a tre quarti e deve andare solo a chiudere.

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PistolPete ha scritto:
Constato che il serve and volley ormai è scomparso pure dall'immaginario collettivo...Very Happy 

Mi sembrava inutile spiegare che non si va a rete buttando uno straccio dall'altra parte, ma facendo un colpo che metta in difficoltà l'avversario... la differenza è che il giocatore di rete (qualora ne ammettiamo l'esistenza Very Happy ) questo colpo cerca di farlo quanto prima, e va a rete prendendosi una maggior percentuale di "rischio", confidando della sua tecnica a rete, rispetto a chi ci va solo quando il punto è già vinto a tre quarti e deve andare solo a chiudere.

spiegazione perfetta....non aggiungo altro, se non quello detto da Piccolit: in quarta, tante volte fai punto solo con un normale approccio in back, senza neanche dover fare la volee....

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PistolPete ha scritto:
Constato che il serve and volley ormai è scomparso pure dall'immaginario collettivo...Very Happy 

Mi sembrava inutile spiegare che non si va a rete buttando uno straccio dall'altra parte, ma facendo un colpo che metta in difficoltà l'avversario... la differenza è che il giocatore di rete (qualora ne ammettiamo l'esistenza Very Happy ) questo colpo cerca di farlo quanto prima, e va a rete prendendosi una maggior percentuale di "rischio", confidando della sua tecnica a rete, rispetto a chi ci va solo quando il punto è già vinto a tre quarti e deve andare solo a chiudere.

Vedi Pistol se ci basiamo sulla quarta dove tutto vale potrei attacare anche  con un pallonetto alto 35 metri che non so se mi tornera' indietro.....
IL tennis si gioca in un solo modo e se ormai no si vede piu' nessuno andare a rete sistematicamente ci sono dei motivi validi.
Ora premesso che  tutti i professionisti sanno giocare ben la vole anche  chi magari si pensa che  non la sappia giocare ,non si va piu a rete assiduamente per determinati motivi.
Uno perche' con i materiali odierni ( racchette,corde,palline,campi) e' piu' facile rispondere e riuscire ad aorganizzare uno straccio di passante, due perche' se gia' prima il gioco a rete era considerato rischioso adesso e' impossibile pensare di poter usare sistematicamente una tattica di gioco di attacco alla rete.
Anche  perche' o l'avversario che  ho di fronte mi permette di fare quello che  voglio percio anche  se attacco con un colpo in mezzo alle gambe alla spero in dios magari la palla non mi ritorna indietro,cosa che  non accade piu' dove entrano in ballo le regole di gioco.
E se faccio serve and volley la vole non mi basta piu' appoggiarla dove non ce l'avversario per poi chiuderla con la seguente,ma devo gia' chiudere con la prima.
Percio mi devo prendere troppi rischi e se nessun professionista che  potrebbe fare tranquillamente questo tipo di gioco costantemente tipo Federer non lo fa non credo che  ci sia bisogno di dare altre spiegazioni.
Se mi parlate che  in quarta si puo fare quello questo o quell altro o che addirittura in terza ci si possa permetter il lusso di andare a rete a cuor leggero,probabilmete stiamo parlando di badminton ma non di tennis.
L'idea di essere un attacante perche' si corre dietro alla palla senza una logica  e perche' magari si riesce a giocare bene la vole facendo numeri da circo , sempre un idea resta e nulla a che  vedere con il sapere attaccare.
Oppure bisogna fare una  seria considerazione sullo valore effettivo delle categorie e dello scarso livello di gioco che  ce in italia in quarta ed in terza .
IL tennis si gioca solo in un modo che  sia terza ,quarta o monster level.
Se no parliamo di faccio quello che mi pare dove tutto vale.
Ma non e' tennis....

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Premesso che sono scarso e non amo il gioco a rete...quando decido di attaccare lo preparo cercando di "buttare" fuori dal campo l'avversario, o sulla diagonale o con palle profonde e pesanti. A quel punto se sono riuscito a metterlo in difficoltà porto l'attacco

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Ciao ragazzi...l'argomento di Vet è troppo "sexy" per non vedermi qui, a dire la mia... Tanto, la sintonia mia con quello pseudo pensionato italo spagnolo è rinomata. hehehehheh

Allora, io dividerei il problema in due: 1) La discesa a rete 2) Perché scendi.

Partiamo dalla 2.
Scendi perché il colpo più importante non è quello con cui scendi a rete ma il precedente, ovvero quello che ti ha permesso di arrivare ad attaccare (sia che decidi di scendere a rete, sia che vai per un colpo di pressione anche dal fondo).

Problema 1. Scendi a rete se hai due cose: a) il timing b) il senso della posizione. Entrambi sono metà doti di natura e metà frutto di un allenamento estenuante. Tanto è vero che quello che, quello che fa più impressione in un giocatore di volo, non è tanto il suo "chiudere" il colpo, ma come gioca i due colpi (uno di apertura e l'altro di chiusura).
E tra i colpi che fanno la differenza tra uno buono, uno così-così e un satanasso...è la capacità di giocare profondo, angolato in controllo i colpi da metà campo e, quelli "sotto il nastro". Sopra il nastro, si tratta di spingere e trovare angoli. Sotto il nastro, è controllo totale.


Che cosa voglio dire con tutto questo? Attaccatevi al tram! hahhahahaahah No, quasi. E' che se sei un professionista, qualche ora la dedichi all'argomento. Se sei un agonista, fai conto sul talento e l'istinto... Se sei un quarta, meglio che ti alleni sul resto e lasci il gioco a volo come premio finale.
Poi, ovviamente, c'è il divertimento personale e qui ognuno fa quello che vuole. Ci mancherebbe.

Il S&V è, secondo me, un mondo a parte, perché si parte da fermi, non c'è dinamica o geometria di gioco.
Per quanto riguarda la forza bruta...beh, no! Il S&V non è una palla a 200 km/h, è una palla a 150 che ha tanto di quello spin (in almeno due direzioni) che non ti sta sul piatto corde in risposta ...o ti porta fuori dal campo a giocare con 10 gradi di campo avversario disponibile e uno, di fronte, che già ride...
Ovvero...posizione (conquistata). Uno che sa fare S&V lo vedi subito da come (e dove) si mette in campo, per come sta sulle punte dei piedi. Vabbé, me ne sto a cuccia. hahahahahah

P.S. Grazie Vet dell'argomento divertente!
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