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I carboidrati

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mattiaajduetre
andyvakgj
m.g.
Alessandro
8 partecipanti

descriptionI carboidrati - Pagina 2 EmptyI carboidrati

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Promemoria primo messaggio :

I carboidrati - Pagina 2 Carboi10

I carboidrati rappresentano la principale ed immediata riserva di energia. La loro funzione è essenzialmente di tipo energetico; sostengono le funzioni vitali e sono indispensabili per svolgere qualsiasi attività sportiva, in particolar modo quelle di tipo aerobico.

I carboidrati si suddividono in zuccheri semplici e complessi.

Gli zuccheri semplici quali fruttosio, glucosio e saccarosio, sono presenti nello zucchero da cucina, nel latte, nel miele, nella frutta, negli ortaggi, nelle marmellate e nei dolciumi in genere. Essi vengono rapidamente assorbiti dall'organismo e la loro energia è disponibile in pochi minuti.
Nella dieta non dovrebbero superare il 15% delle calorie totali.

Gli zuccheri compiessi sono rappresentati da amido e maltodestrine e si trovano soprattutto in riso, pasta, pane, legumi. Essi vengono assorbiti più lentamente, pertanto la loro energia si rende disponibile in modo graduale.
Nella dieta abituale di uno sportivo almeno il 45% delle calorie dovrebbe derivare dagli zuccheri complessi.

I carboidrati nella sport
Nell'attività sportiva, il consumo di carboidrati aumenta proporzionalmente all'intensità del lavoro. Il principale vantaggio dell'utilizzo di carboidrati durante l'allenamento aerobico ad elevata intensità consiste nella loro elevata velocità di assorbimento e capacità di produzione di energia.
L'aumento del consumo di carboidrati durante l'allenamento deve essere opportunamente integrato con la dieta. In questo modo è possibile evitare l'impoverimento delle riserve energetiche e sostenere le proprie prestazioni.
In generale, si consiglia di assumere un quantitativo di carboidrati proporzionale al proprio carico di lavoro, mantenendo costante la percentuale di calorie intorno al 65%, proveniente dai carboidrati sull'apporto totale. 

Carboidrati e indice glicemico
Non tutti i carboidrati sono uguali: a parità di contenuto, cibi diversi inducano risposte glicemiche diverse, come conseguenza dei tempi di digestione.
Più veloce è la digestione, maggiore sarà il picco glicemico, e viceversa. Inoltre, ad un indice glicemico più basso è correlata una minore quantità di insulina in circolo e un carico di lavoro inferiore per il pancreas.
L'indice glicemico può essere definito come la capacità di un alimento di alzare i livelli glucosio nel sangue: è un sistema di valutazione delta qualità dei carboidrati, basato su un punteggio da 0 a 100, in grado di differenziare quelli che vengono digeriti, assorbiti o metabolizzati velocemente, ossia ad alto indice glicemico (IG o GI), da quelli che lo sono lentamente, ossia a basso IG.
Esso viene calcolato testando, su volontari sani, quanto aumenta la glicemia in risposta al consumo di un alimento contenente una quantità standard di carboidrati (50 grammi), rispetto alla stessa quantità di glucosio (assunto sotto forma di acqua zuccherata). Ad esempio, se l'indice glicemico di un alimento è pari a 50, significa che l'alimento in questione aumenta la glicemia della metà (50%) rispetto al glucosio.
Ecco, a titolo di esempio, alcuni alimenti ad alto (>70), medio (56-69) o basso (<55) Indice Glicemico (IG): Patate 77, pane bianco 70, pizza 57, pastasciutta al dente 40, mela 35, legumi 20, insalata 15. In generate, i carboidrati meno lavorati, meno cotti e più grezzi mostrano l?IG più favorevole.
Anche i metodi di cottura infatti possono influenzare l'IG: più si prolunga la cottura di un alimento ricco di amidi in acqua, più rapida è la digestione enzimatica dei carboidrati, e di conseguenza più alto è il picco glicemico.
In condizioni normali, una dieta ricca di carboidrati a basso IG è ritenuta più salutare in quanto fornisce energia a lento rilascio e permette un migliore utilizzo dei carboidrati e dei lipidi.
Generalmente è consigliabile prediligere alimenti a base di carboidrati quali lenticchie, fagioli, ceci, pasta e orzo.

I carboidrati - Pagina 2 Indice10

Negli atleti di endurance, tuttavia, i carboidrati ad elevato IG, come te Maltodestrine, risultano utili prima dell'allenamento o di una gara per fornire energia immediata, di veloce assorbimento, e al termine dell'attività intensa per ripristinare le riserve di glicogeno.





Ultima modifica di Alessandro il Ven 4 Ott 2024 - 12:40 - modificato 7 volte.

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@Alessandro le gallette di Riso, sia pure Bio, sembrano polistirolo purtroppo. Provane altre gluten-free tipo quelle a base di Quinoa, sono notevolmente migliori;

@mattiaajduetre grazie per il tuo intervento, ero e resto convinto che solo la condivisione di conoscenza ed esperienza possa servire al miglioramento di tutti. Devo precisare nuovamente che non sono contro i carboidrati tout-court ma solo contro quelli derivati dal grano. Al netto dell'esempio che abbiamo sotto agli occhi (Nole per una semplice intolleranza al glutine (quella che lo portò al collasso durante il famigerato match con Tsonga parecchi anni fa) era meno della metà dell'atleta che è diventato dopo dandosi una drizzata dal punto di vista nutrizionistico e non era celiaco ma semplicemente intollerante) organizzarsi un'alimentazione che sia gluten free ed allo stesso tempo dissociata è solo questione di buona volontà. Non serve un genio della cucina per prepararsi riso/quinoa/etc a pranzo ed una cena a base proteica assieme a delle verdure prediligendo la frutta ai soliti snacks tipo grissini/crackers durante il giorno. E per quanto riguarda le proteine concordo sull'assunzione massima di 1gr per ogni Kg di peso corporeo (sebbene gli atleti Pro viaggino ad 1gr per ogni Libbra di peso corporeo) facendo notare che non è poi così facile mettere assieme 70/80gr di proteine al giorno (una bistecca ne ha 25g ogni 100, il pollo 27 ogni 100 etc) specie se dopo aver levato di mezzo il glutine dissoci comunque per ritrovartele di fatto solo a cena

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il grano è molto più di altre cose geneticamente modificato. questo è avvenuto principalmente negli ultimi 30 anni, quindi qualsiasi discorso collegato a stili di vita precedenti decade. un'alimentazione ottimale, oggi, deve eliminare o ridurre elementi che portano disguidi o tossine ed introdurre o aumentare elementi buoni per colesterolo, diabete, antiossidanti, probiotici e via dicendo. per trovare il migliore equilibrio possibile anche in funzione di una situazione personale ovviamente

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a me la birra piace molto

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[quote="VANDERGRAF"]il grano è molto più di altre cose geneticamente modificato. questo è avvenuto principalmente negli ultimi 30 anni, quindi qualsiasi discorso collegato a stili di vita precedenti decade. un'alimentazione ottimale, oggi, deve eliminare o ridurre elementi che portano disguidi o tossine ed introdurre o aumentare elementi buoni per colesterolo, diabete, antiossidanti, probiotici e via dicendo. per trovare il migliore equilibrio possibile anche in funzione di una situazione personale ovviamente[/quote]
buon pomeriggio
infatti questa era la premessa e sopra, spesso il focus viene  sottolineato: il problema sono le manipolazioni e la continua evoluzione deleteria (OGM)
del resto (riconosciuto anche da molti sostenitori di: cereali=infiammazione) è praticamente assodato che per citare un paio di esempi "sheba" o "kiri" ovvero monococco mai modificati (farro dell'antichità) non presentano controindicazioni in materia o molto limitatamente.

discorso "il grano è molto più geneticamente modificato": beh credo che il latte importato con valori di aflatossine centuplicati o certe carni che cuocendole si riducono del cinquanta per cento o peggio "certi macinati o insaccati che sono scarti di una specie di animale ma al gusto sembrano ben altro", possano quantomeno variare "l'ago della bilancia"

buon tennis

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[quote="Andras"]@Alessandro le gallette di Riso, sia pure Bio, sembrano polistirolo purtroppo. Provane altre gluten-free tipo quelle a base di Quinoa, sono notevolmente migliori;

@mattiaajduetre grazie per il tuo intervento, ero e resto convinto che solo la condivisione di conoscenza ed esperienza possa servire al miglioramento di tutti. Devo precisare nuovamente che non sono contro i carboidrati tout-court ma solo contro quelli derivati dal grano. Al netto dell'esempio che abbiamo sotto agli occhi (Nole per una semplice intolleranza al glutine (quella che lo portò al collasso durante il famigerato match con Tsonga parecchi anni fa) era meno della metà dell'atleta che è diventato dopo dandosi una drizzata dal punto di vista nutrizionistico e non era celiaco ma semplicemente intollerante) organizzarsi un'alimentazione che sia gluten free ed allo stesso tempo dissociata è solo questione di buona volontà. Non serve un genio della cucina per prepararsi riso/quinoa/etc a pranzo ed una cena a base proteica assieme a delle verdure prediligendo la frutta ai soliti snacks tipo grissini/crackers durante il giorno. E per quanto riguarda le proteine concordo sull'assunzione massima di 1gr per ogni Kg di peso corporeo (sebbene gli atleti Pro viaggino ad 1gr per ogni Libbra di peso corporeo) facendo notare che non è poi così facile mettere assieme 70/80gr di proteine al giorno (una bistecca ne ha 25g ogni 100, il pollo 27 ogni 100 etc) specie se dopo aver levato di mezzo il glutine dissoci comunque per ritrovartele di fatto solo a cena[/quote]
buon pomeriggio
apprezzo assolutamente l'approccio che mira a condividere... e faccio i complimenti: è la via corretta per il confronto.
discorso tot. proteine per chilogrammo: assolutamente corretto che ad esempio un etto di pollo apporti circa trenta grammi di proteine, ergo un atleta/uomo di novanta chilogrammi dopo avere mangiato tre fettine già è "saturo" di proteine e con l'equivalente di trecento calorie muore...
grazie mille della gentilezza

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Di recente leggevo un articolo di un Nutrizionista che ripeteva in continuazione "l'uomo è una macchina biochimica e non una macchina termodinamica". Penso che in questa affermazione ci sia la chiave per la forma fisica di ciascuno di noi. Più nello specifico secondo me col computo delle Kcal giornaliere e del Metabolismo Basale di fatto abbiamo impostato la ricerca della stessa in base a dei parametri sbagliati. Faccio un esempio: a Milano ebbi a che fare con una Fisioterapista che, prima di ravvedersi, stava impazzendo perchè a seguito della sua maternità cercò inizialmente di perdere i kg di troppo facendo colazione/pranzo e cena con uno Yogurth magro. E guadagnando comunque 1kg alla settimana nonostante le circa 300Kcal assunte giornalmente. Era ovviamente intollerante in modo acuto al lattosio e fortunatamente lo scoprì prima di far troppi danni a se stessa. Ora, questo è un esempio estremo ma non cambia la sostanza: stando lontani dagli alimenti ai quali siamo intolleranti è largamente possibile perdere peso in modo consistente nonostante ci si alimenti in surplus calorico ossia assumendo calorie in eccesso rispetto alla somma di metabolismo basale + quantità bruciata con l'attività fisica. Questo perchè, come dicevo all'inizio, siamo macchine biochimiche e non termodinamiche. Un altro esempio? I grassi. In quanti sanno che le uova fanno dimagrire perchè i grassi saturi nel loro rosso sono precursori del Testosterone endogeno? Sia chiaro, non sto esortando a dire "viva il Colesterolo" quanto piuttosto invitare ad un ragionamento più ampio che esuli dagli schemi comunemente usati che descrivevo prima. E' vero che rinunciare a famiglie intere di alimenti comporta dei sacrifici (chi scrive non tocca pane/pasta/pizza/etc da più di 2 anni e 1/2) ma è altresì vero che se vai a spulciare l'alimentazione giornaliera di atleti professionisti particolarmente longevi, vedasi ad esempio C.Ronaldo, quello che vedi è come si "ammazzi" letteralmente di riso integrale, verdure bollite e pollo grigliato. Nessuno si sogna naturalmente di scimmiottare chi col fisico ci lavora fuori e dentro al campo ovviamente, quanto piuttosto a riflettere su come sia raro (per non dire impossibile) che i cosiddetti "comfort foods" atti a gratificare chi li consuma producano come risultati dei fisici in forma. Anche perchè di solito o sono anch'essi a base di grano, o ad elevato indice glicemico, o entrambe le cose. Ciao a tutti!

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[quote="Andras"]Di recente leggevo un articolo di un Nutrizionista che ripeteva in continuazione "l'uomo è una macchina biochimica e non una macchina termodinamica". Penso che in questa affermazione ci sia la chiave per la forma fisica di ciascuno di noi. Più nello specifico secondo me col computo delle Kcal giornaliere e del Metabolismo Basale di fatto abbiamo impostato la ricerca della stessa in base a dei parametri sbagliati. Faccio un esempio: a Milano ebbi a che fare con una Fisioterapista che, prima di ravvedersi, stava impazzendo perchè a seguito della sua maternità cercò inizialmente di perdere i kg di troppo facendo colazione/pranzo e cena con uno Yogurth magro. E guadagnando comunque 1kg alla settimana nonostante le circa 300Kcal assunte giornalmente. Era ovviamente intollerante in modo acuto al lattosio e fortunatamente lo scoprì prima di far troppi danni a se stessa. Ora, questo è un esempio estremo ma non cambia la sostanza: stando lontani dagli alimenti ai quali siamo intolleranti è largamente possibile perdere peso in modo consistente nonostante ci si alimenti in surplus calorico ossia assumendo calorie in eccesso rispetto alla somma di metabolismo basale + quantità bruciata con l'attività fisica. Questo perchè, come dicevo all'inizio, siamo macchine biochimiche e non termodinamiche. Un altro esempio? I grassi. In quanti sanno che le uova fanno dimagrire perchè i grassi saturi nel loro rosso sono precursori del Testosterone endogeno? Sia chiaro, non sto esortando a dire "viva il Colesterolo" quanto piuttosto invitare ad un ragionamento più ampio che esuli dagli schemi comunemente usati che descrivevo prima. E' vero che rinunciare a famiglie intere di alimenti comporta dei sacrifici (chi scrive non tocca pane/pasta/pizza/etc da più di 2 anni e 1/2) ma è altresì vero che se vai a spulciare l'alimentazione giornaliera di atleti professionisti particolarmente longevi, vedasi ad esempio C.Ronaldo, quello che vedi è come si "ammazzi" letteralmente di riso integrale, verdure bollite e pollo grigliato. Nessuno si sogna naturalmente di scimmiottare chi col fisico ci lavora fuori e dentro al campo ovviamente, quanto piuttosto a riflettere su come sia raro (per non dire impossibile) che i cosiddetti "comfort foods" atti a gratificare chi li consuma producano come risultati dei fisici in forma. Anche perchè di solito o sono anch'essi a base di grano, o ad elevato indice glicemico, o entrambe le cose. Ciao a tutti![/quote]
buon pomeriggio,
chiaro il concetto e mi piace il core-focus.
nella "vita cognitiva" ho imparato a tagliare gli estremi e perciò non entrerei in merito a come sia possibile che una donna adulta a trecento kcal. giornaliere possa non perdere e all'estremo opposto considerare atleti longevi come Ronaldo.
vorrei però capire come possiamo tralasciare che il corpo umano sia anche una macchina termodinamica oltre che sicuramente biologica e biochimica.
nessuno dei tre aspetti va trascurato perchè ognuno è diverso, ognuno ha un vissuto, ognuno ha un modus vivendi (ecco il motivo del termodinamico) e il tempo scorre per tutti ma non in modo uguale, non solo per stile di vita o più "terra-terra" per come si sia alimentato.
alla base di tutto quanto soprascritto, ci sono delle "verità" che ritengo comprovate (riporto al discorso max. grammi di proteina assumibile per chilogrammo di peso) e incidono.
ovviamente tutto è relazionabile e deve avere un senso.
buona serata

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mattiaajduetre ha scritto:
Andras ha scritto:
Di recente leggevo un articolo di un Nutrizionista che ripeteva in continuazione "l'uomo è una macchina biochimica e non una macchina termodinamica". Penso che in questa affermazione ci sia la chiave per la forma fisica di ciascuno di noi. Più nello specifico secondo me col computo delle Kcal giornaliere e del Metabolismo Basale di fatto abbiamo impostato la ricerca della stessa in base a dei parametri sbagliati. Faccio un esempio: a Milano ebbi a che fare con una Fisioterapista che, prima di ravvedersi, stava impazzendo perchè a seguito della sua maternità cercò inizialmente di perdere i kg di troppo facendo colazione/pranzo e cena con uno Yogurth magro. E guadagnando comunque 1kg alla settimana nonostante le circa 300Kcal assunte giornalmente. Era ovviamente intollerante in modo acuto al lattosio e fortunatamente lo scoprì prima di far troppi danni a se stessa. Ora, questo è un esempio estremo ma non cambia la sostanza: stando lontani dagli alimenti ai quali siamo intolleranti è largamente possibile perdere peso in modo consistente nonostante ci si alimenti in surplus calorico ossia assumendo calorie in eccesso rispetto alla somma di metabolismo basale + quantità bruciata con l'attività fisica. Questo perchè, come dicevo all'inizio, siamo macchine biochimiche e non termodinamiche. Un altro esempio? I grassi. In quanti sanno che le uova fanno dimagrire perchè i grassi saturi nel loro rosso sono precursori del Testosterone endogeno? Sia chiaro, non sto esortando a dire "viva il Colesterolo" quanto piuttosto invitare ad un ragionamento più ampio che esuli dagli schemi comunemente usati che descrivevo prima. E' vero che rinunciare a famiglie intere di alimenti comporta dei sacrifici (chi scrive non tocca pane/pasta/pizza/etc da più di 2 anni e 1/2) ma è altresì vero che se vai a spulciare l'alimentazione giornaliera di atleti professionisti particolarmente longevi, vedasi ad esempio C.Ronaldo, quello che vedi è come si "ammazzi" letteralmente di riso integrale, verdure bollite e pollo grigliato. Nessuno si sogna naturalmente di scimmiottare chi col fisico ci lavora fuori e dentro al campo ovviamente, quanto piuttosto a riflettere su come sia raro (per non dire impossibile) che i cosiddetti "comfort foods" atti a gratificare chi li consuma producano come risultati dei fisici in forma. Anche perchè di solito o sono anch'essi a base di grano, o ad elevato indice glicemico, o entrambe le cose. Ciao a tutti!

buon pomeriggio,
chiaro il concetto e mi piace il core-focus.
nella "vita cognitiva" ho imparato a tagliare gli estremi e perciò non entrerei in merito a come sia possibile che una donna adulta a trecento kcal. giornaliere possa non perdere e all'estremo opposto considerare atleti longevi come Ronaldo.
vorrei però capire come possiamo tralasciare che il corpo umano sia anche una macchina termodinamica oltre che sicuramente biologica e biochimica.
nessuno dei tre aspetti va trascurato perchè ognuno è diverso, ognuno ha un vissuto, ognuno ha un modus vivendi (ecco il motivo del termodinamico) e il tempo scorre per tutti ma non in modo uguale, non solo per stile di vita o più "terra-terra" per come si sia alimentato.
alla base di tutto quanto soprascritto, ci sono delle "verità" che ritengo comprovate (riporto al discorso max. grammi di proteina assumibile per chilogrammo di peso) e incidono.
ovviamente tutto è relazionabile e deve avere un senso.
buona serata


Dovessi ipotizzare direi che il Nutrizionista al quale accennavo prima enfatizzava la questione circa l'essere una macchina biochimica anzichè termodinamica per quanto concerne l'uomo al fine di sovvertire il dogma perpetrato per decenni circa l'esser solo una macchina termodinamica. Viviamo immersi in millemila App che stanno a contare i passi e le calorie bruciate ed il punto è che una mera quantificazione del genere offre semplicemente uno scorcio di quello che in realtà è la macchina "uomo". Un altro aspetto importante a mio parere, e che esula dal mero discorso della forma fisica inteso come kg, è quello della "basicità". Ogni atleta professionista al mondo non può prescindere (ed infatti non lo fa) dall'avere un'alimentazione altamente alcalinizzante. Ed un'apposita integrazione a supporto. Buona serata anche a te!

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[quote="Andras"][quote="mattiaajduetre"][quote="Andras"]Di recente leggevo un articolo di un Nutrizionista che ripeteva in continuazione "l'uomo è una macchina biochimica e non una macchina termodinamica". Penso che in questa affermazione ci sia la chiave per la forma fisica di ciascuno di noi. Più nello specifico secondo me col computo delle Kcal giornaliere e del Metabolismo Basale di fatto abbiamo impostato la ricerca della stessa in base a dei parametri sbagliati. Faccio un esempio: a Milano ebbi a che fare con una Fisioterapista che, prima di ravvedersi, stava impazzendo perchè a seguito della sua maternità cercò inizialmente di perdere i kg di troppo facendo colazione/pranzo e cena con uno Yogurth magro. E guadagnando comunque 1kg alla settimana nonostante le circa 300Kcal assunte giornalmente. Era ovviamente intollerante in modo acuto al lattosio e fortunatamente lo scoprì prima di far troppi danni a se stessa. Ora, questo è un esempio estremo ma non cambia la sostanza: stando lontani dagli alimenti ai quali siamo intolleranti è largamente possibile perdere peso in modo consistente nonostante ci si alimenti in surplus calorico ossia assumendo calorie in eccesso rispetto alla somma di metabolismo basale + quantità bruciata con l'attività fisica. Questo perchè, come dicevo all'inizio, siamo macchine biochimiche e non termodinamiche. Un altro esempio? I grassi. In quanti sanno che le uova fanno dimagrire perchè i grassi saturi nel loro rosso sono precursori del Testosterone endogeno? Sia chiaro, non sto esortando a dire "viva il Colesterolo" quanto piuttosto invitare ad un ragionamento più ampio che esuli dagli schemi comunemente usati che descrivevo prima. E' vero che rinunciare a famiglie intere di alimenti comporta dei sacrifici (chi scrive non tocca pane/pasta/pizza/etc da più di 2 anni e 1/2) ma è altresì vero che se vai a spulciare l'alimentazione giornaliera di atleti professionisti particolarmente longevi, vedasi ad esempio C.Ronaldo, quello che vedi è come si "ammazzi" letteralmente di riso integrale, verdure bollite e pollo grigliato. Nessuno si sogna naturalmente di scimmiottare chi col fisico ci lavora fuori e dentro al campo ovviamente, quanto piuttosto a riflettere su come sia raro (per non dire impossibile) che i cosiddetti "comfort foods" atti a gratificare chi li consuma producano come risultati dei fisici in forma. Anche perchè di solito o sono anch'essi a base di grano, o ad elevato indice glicemico, o entrambe le cose. Ciao a tutti![/quote]
buon pomeriggio,
chiaro il concetto e mi piace il core-focus.
nella "vita cognitiva" ho imparato a tagliare gli estremi e perciò non entrerei in merito a come sia possibile che una donna adulta a trecento kcal. giornaliere possa non perdere e all'estremo opposto considerare atleti longevi come Ronaldo.
[b][i]vorrei però capire come possiamo tralasciare che il corpo umano sia anche una macchina termodinamica oltre che sicuramente biologica e biochimica[/i][/b].
nessuno dei tre aspetti va trascurato perchè ognuno è diverso, ognuno ha un vissuto, ognuno ha un modus vivendi (ecco il motivo del termodinamico) e il tempo scorre per tutti ma non in modo uguale, non solo per stile di vita o più "terra-terra" per come si sia alimentato.
alla base di tutto quanto soprascritto, ci sono delle "verità" che ritengo comprovate (riporto al discorso max. grammi di proteina assumibile per chilogrammo di peso) e incidono.
ovviamente tutto è relazionabile e deve avere un senso.
buona serata[/quote]

Dovessi ipotizzare direi che il Nutrizionista al quale accennavo prima enfatizzava la questione circa l'essere una macchina biochimica anzichè termodinamica per quanto concerne l'uomo al fine di sovvertire il dogma perpetrato per decenni circa l'esser solo una macchina termodinamica. Viviamo immersi in millemila App che stanno a contare i passi e le calorie bruciate ed il punto è che una mera quantificazione del genere offre semplicemente uno scorcio di quello che in realtà è la macchina "uomo". Un altro aspetto importante a mio parere, e che esula dal mero discorso della forma fisica inteso come kg, è quello della "basicità". Ogni atleta professionista al mondo non può prescindere (ed infatti non lo fa) dall'avere un'alimentazione altamente alcalinizzante. Ed un'apposita integrazione a supporto. Buona serata anche a te![/quote]
Andras buona serata

mi piace molto e sposo al cento per cento il discorso "l'importante è alcalinizzare" e credo sia davvero la strada da perseguire!
mi auguro continueremo nel confronto, in modo da aggiungere (anche quotidianamente) una tessera al progetto/mosaico, che direi ci accomuna.
non sarà facile perchè il dilemma è: capire senza ombra di dubbio o meglio, margine d'errore visto che, in gioco c'è la salute (e ovviamente giocare a tennis fino a cent'anni  :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: )
okappa anche al chiarimento in apertura: grazie mille della gentilezza.
non resta che indagare e scoprire sempre più, come auto-alcalinizzarci in salute e efficenza.
a presto mi auguro
good tennis4... future

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le uova e il colesterolo è una leggenda metropolitana. o almeno è rimasta questa credenza diffusa, smentita da vari studi. si può mangiare tranquillamente un uovo al giorno, perché non va ad aumentare nulla e qualora lo facesse c'è una reazione immediata che lo contrasta integralmente.

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piuttosto ci sono molti alimenti minori di cui trascuriamo l'importanza, ad esempio la frutta secca, il miele, l'aglio, la cipolla, zenzero, curcuma, carcadè

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VANDERGRAF ha scritto:
le uova e il colesterolo è una leggenda metropolitana. o almeno è rimasta questa credenza diffusa, smentita da vari studi. si può mangiare tranquillamente un uovo al giorno, perché non va ad aumentare nulla e qualora lo facesse c'è una reazione immediata che lo contrasta integralmente.


Io scrivevo che il grasso del rosso dell'uovo è un precursore del testosterone endogeno e poi ho fatto una boutade sul colesterolo tout-court, VDG.
Piuttosto son d'accordo sugli altri alimenti che menzioni nel messaggio dopo. L'aglio con le qualità antinfiammatorie, le arachidi tostate (non salate, liscie) col loro apporto proteico. Tra l'altro sono legumi, non frutta secca. Infatti hanno moltissime fibre
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