Strano, dopo aver letto e-book mi sono tornate in mente tante cose...
Ho sempre avuto la coppia di racchette, non di più (con gli anni si peggiora
, adesso ne ho 4 o forse più
). Non si pensava alla corda, tanto c'era solo quella, né tanto meno alla tensione. Unica cosa, in previsione di una partita importante, le facevo incordare qualche giorno prima per evitare sorprese. Ma prendevo la racchetta e giocavo senza farmi mille problemi. Oggi mille smanie forse inutili o forse no. Forse più che la racchetta perfetta cerchiamo l'elisir di lunga giovinezza tennistica. Ma non esiste. Non possiamo più dedicare lo stesso tempo alla nostra passione, gli anni passano e le priorità cambiano.... e gli acciacchi aumentano. Io stesso forse cerco quello. Le racchette con cui ho giocato meglio sono state le Lacoste Top Master, le Dunlop MAx 200G e ovviamente le Prince POG 90 14x18, CTS Response 90 e CTS Precision 90 entrambe 14x18... fantastiche specialmente l'ultima, ero più grande e giocavo più consapevole. Forse per questo ho dato via la Graphite 110 e la Tour 100P... inconsciamente giocavo meglio ma non come avrei voluto giocare, come giocavo una volta... vecchi tempi andati.
Ah dimenticavo, c'è stata anche una Pro Kennex Black Ace ed una Pro Kennex Ace Plus... Che sbadato! Infatti ultimamente mi era balenata l'idea di fare un giro con la nuova (la BA intendo)...vedremo se vince la BA o "l'altra"....
Comunque ultimamente sono ritornato o meglio sono rinsavito con i multi, col mono si gioca bene sicuramente ma meglio non rischiare. Poi in previsione di un ritorno al passato il percorso è obbligato:
- misura manico dei tempi passati.
- peso alleggerito ma bilanciamento arretrato (300/31.5, 305/31 310/31).
- multifilo e tensioni un pelino su (cosa possibile solo col multi sennò son dolori veri).
Misura manico più grande mi da più sicurezza sul rovescio, che sinceramente è il colpo che m'interessa di più, e sul gioco al volo. Ho visto i telai vecchi sfibrati di un tempo, erano tutti 4, non 3 e non ho mai avuto problemi neanche con quelli più recenti.
Il peso di una volta non lo reggo sicuramente più tranne per qualche palleggio e non oltre.
Il multifilo, una volta era il caro vecchio "sintetico", il "nylon", e le tensioni erano alte ma veramente alte per un piatto 90 anche se 14x18...
Cambio (o ritorno come dir si voglia) per riprovare le stesse sensazioni ed ho già visto dei miglioramenti, meno legato, meno contratto più fluido nel colpo. La sensazione di una volta con un aiutino di oggi
. Colpi piatti coperti, back filante, botta piatta di servizio o botta piatta di dritto incrociato, giocare rigorosamente sulle righe e come dice la Silvia divertirsi sempre, sennò non c'è gusto. Le sensazioni contano e l'ho appurato. Dopo una marea di cavolate alla fine ci sono arrivato: più che le rifiniture contano poche cose ma importanti perchè se non senti la pallina giochi da cani comunque anche con una racchetta costruita dalla NASA.
E quando giochi e ti diverti ti ricordi, le lezioni con i maestri (Ninni, Salvatore, Fabio, Matteo, Gianni), la disperazione quando pioveva o aveva piovuto e non si poteva giocare, le partite giocate con le caviglie fasciate per delle distorsioni ma sarei entrato in campo anche strisciando, e tante altre cavolate (che rifarei sempre e comunque) che però oggi pago...
Il muro in garage in questi giorni è servito molto... a quei tempi lo consumavamo il muro, ore ed ore a giocare e non sentivamo nè fame, nè stanchezza e nè freddo. La passione è passione. Beh pure oggi non si scherza, per riprendere a giocare dopo i problemi a ginocchio, spalla e braccio, tra lacrime e sudore ho lavorato un anno e mezzo in piscina per poter riprendere a giocare, e lo so io cosa vuol dire, ma sono tornato in campo, e pochi sapevano, non ho mai usato gli acciacchi come scusa se andava male ma come scusa per impegnarmi di più (compatibilmente con la vita familiare ed il lavoro).
Ecco il mio legame con Prince, è più di un marchio, è più di una racchetta, è più... E' la racchetta del mio miglior
tennis.
Poi la progressione della Prince è diversa da tutte le altre racchette, non è nè lo sarà mai. Realmente possono competere solo con Le Mantis dell'amico Gabriele o con le Zus dell'amico Mirko (che saluto entrambi tra l'altro ci siamo sentiti in questi giorni per sapere come stanno in questo momento particolarmente difficile per tutti.). Gli unici telai che si sono rivelati di ottima qualità e al di sopra degli standard.
comunque non toccatemi le mie Prince per nessun motivo perchè è il ricordo dei tempi che furono, sono più moderne, sono più belle, sono diverse, ma sono sempre le mie Prince. Le uniche col Back di rovescio veramente filante, solide sotto rete e con la botta piatta al servizio.
Devo ringraziare veramente Silvia, tutti questi ricordi mi sono riaffiorati dopo aver letto il suo libro, lei che entrava in campo dopo aver preso la racchetta dal borsone senza preoccuparsi del tipo di corda, del bilanciamento, dei gr ad ore 3 e 9, della tensione della corda, del calibro della corda, e di tante altre distrazioni che a quel tempo non c'interessavano affatto.
Questo è
tennis: sensazioni, divertimento e cuore, tutto il resto è superfluo.