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Il gioco è mentale per il 50%, fisico per il 45% e tennistico per il 5%. ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link])


Siete d'accordo? Si? No? Forse?


Dite la vostra....


La mia è si, molto più mentale che fisico. Il tennis è Concentrazione


"Per giocare bene a tennis, quale che sia il proprio livello, bisogna volere e sapere ragionare e questo diventa molto difficile se dominano stati d’animo di rabbia o di svalutazione di se stessi. Altrimenti non si sa dove dirigere l’attenzione." cit Alberto Cei

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penso che la percentuale notevole della condizione mentale è più da rapportare al tennis agonistico di livello medio/alto. scendendo, la fa da padrone la condizione fisica, perché se non hai la necessaria reattività di gambe per un'ora o più, sulla palla arrivi male e lo si può notare facilmente anche nell'arco di pochi giorni quando abbiamo giornate di stanchezza o piccoli infortuni da smaltire. se stiamo in forma e possiamo fare il nostro tennis, a livello di quarta, è già quasi tutto il potenziale. poi chiaramente c'è l'aspetto tattico eventuale da tirar fuori

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non penso che nell'affermazione in oggetto si intenda l'aspetto mentale come concentrazione generica, altrimenti sarebbe il cento per cento. chi potrebbe far fronte a uno sport del genere senza concentrazione costante ? quando si parla di aspetto mentale si parla di qualità ben più circostanziate, ad esempio trovare la forza di rimontare un primo set schiacciante o avere la freddezza in un tiebreak o servire al top nei momenti chiave o più in generale essere sempre in partita senza mollare mai un centimetro. questo è piuttosto variabile, anche ad alti livelli. o meglio in acuni giocatori è variabile, in altri, ad esempio nadal, molto meno. se poi estendiamo il concetto di mentale si va a coprire praticamente tutto, perché tutta la gestualità fisica e tecnica è strettamente correlata all'impegno mentale, anche quando sembrano colpi più istintivi

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Le percentuali sul tennis "mentale", in genere, le danno o chi ci sa giocare per davvero o chi non ci ha capito molto.
Vista la fonte... crediamogli sulla parola. Molto divertente il "tennistico al 5%", come dire "sì, ok, diamo per scontato che...". Ecco, appunto, "diamo per scontato"....
Very Happy
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kingkongy ha scritto:
Le percentuali sul tennis "mentale", in genere, le danno o chi ci sa giocare per davvero o chi non ci ha capito molto.
Vista la fonte... crediamogli sulla parola. Molto divertente il "tennistico al 5%", come dire "sì, ok, diamo per scontato che...". Ecco, appunto, "diamo per scontato"....
Very Happy

Ma scontato tipo Black Friday?  Suspect
Very Happy Very Happy Very Happy

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VANDERGRAF ha scritto:
non penso che nell'affermazione in oggetto si intenda l'aspetto mentale come concentrazione generica, altrimenti sarebbe il cento per cento. chi potrebbe far fronte a uno sport del genere senza concentrazione costante ? quando si parla di aspetto mentale si parla di qualità ben più circostanziate, ad esempio trovare la forza di rimontare un primo set schiacciante o avere la freddezza in un tiebreak o servire al top nei momenti chiave o più in generale essere sempre in partita senza mollare mai un centimetro. questo è piuttosto variabile, anche ad alti livelli. o meglio in acuni giocatori è variabile, in altri, ad esempio nadal, molto meno. se poi estendiamo il concetto di mentale si va a coprire praticamente tutto, perché tutta la gestualità fisica e tecnica è strettamente correlata all'impegno mentale, anche quando sembrano colpi più istintivi

Esattamente, hai colto il segno. 
Noi siamo genericamente amatoriali, l'affermazione citata è fatta da un campione ATP ma riferita a noi in relazione alla scarsa tenuta mentale piuttosto che alla scarsa tecnica. 
La nostra tenuta mentale è quella di chi 20 minuti prima di arrivare al campo eravamo impegnati in tutt'altro... altro che training autogeno...

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mah.... sinceramente non capisco di cosa parli. tieni presente che anche i nostri avversari abituali sono nelle stesse condizioni, quindi è una partenza ad armi pari. ci sono persone che si innervosiscono subito, altre scazzate, altre serene, ma quello è un altro discorso ancora. tenuta mentale in quel caso è avere la capacità di autodisciplinarsi e pensare soltanto al gioco senza tropppe paranoie, nei limiti fisiologici personali ovviamente. in termini squisitamente tennistici avere tenuta mentale significa giocare per vincere e arrivare ad una costanza decente per poter esprimere al meglio il proprio potenziale senza grandi sbalzi imputabili al proprio stato d'animo

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Certo che siamo nelle stesse condizioni ma vince il meno peggio, quello meno stanco mentalmente, quello che ha la mente più libera quindi la concentrazione più forte. 
Un'altra cosa gli agonisti amatoriali, più costanti, più allenati e più disciplinati. 
Le 2 orette settimanali possono servire solo per tenersi in forma. 
Serve costanza ed allenamento più intenso per potenziare mente, fisico e tecnica.

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della serie se mio nonno aveva le palle era un flipper. io se gioco contro un avversario anche più giovane ma lento di gambe piazzo il triplo dei vincenti. se gioco col mio avversario abituale in una sua giornata di piena forma fisica mi prende in recupero quasi tutto. se invece è giù di reattività mi prende meno della metà. sono le gambe che fanno la differenza perché la palla la devi andare a prendere. in soldoni. rimango della mia opinione e valutazione di quello che vedo concretamente

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Per i professionisti la frase è vera, per noi comuni amatori non direi...almeno per come la vedo io.
I professionisti il problema tecnico non ce l'hanno, visto che sono praticamente perfetti, ecco dunque che la tecnica vale il 5%.
Al nostro livello se uno è più bravo di te a livello tecnico vince anche stando fermo (vedi ad esempio il mio maestro contro di me).
il mio maestro è tecnico nazionale e ha 55 anni, contro di me vince anche da fermo e tirando piano, e vi assicuro che io corro 100 volte più di lui.
Posso anche pensare di mandargliela di la tutte le volte che lui me la butta di qua, ma non andrà mai in difficoltà se non su colpi che mi vengono fuori con la frequenza di un 6 all'enalotto, e non sono quelli che ti fanno vincere le partite...

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piccolit ha scritto:
Per i professionisti la frase è vera, per noi comuni amatori non direi...almeno per come la vedo io.
I professionisti il problema tecnico non ce l'hanno, visto che sono praticamente perfetti, ecco dunque che la tecnica vale il 5%.
Al nostro livello se uno è più bravo di te a livello tecnico vince anche stando fermo (vedi ad esempio il mio maestro contro di me).
il mio maestro è tecnico nazionale e ha 55 anni, contro di me vince anche da fermo e tirando piano, e vi assicuro che io corro 100 volte più di lui.
Posso anche pensare di mandargliela di la tutte le volte che lui me la butta di qua, ma non andrà mai in difficoltà se non su colpi che mi vengono fuori con la frequenza di un 6 all'enalotto, e non sono quelli che ti fanno vincere le partite...

E quindi secondo te queste percentuali come dovrebbero essere scritte riferite a noi?
Grazie

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drichichi ha scritto:
piccolit ha scritto:
Per i professionisti la frase è vera, per noi comuni amatori non direi...almeno per come la vedo io.
I professionisti il problema tecnico non ce l'hanno, visto che sono praticamente perfetti, ecco dunque che la tecnica vale il 5%.
Al nostro livello se uno è più bravo di te a livello tecnico vince anche stando fermo (vedi ad esempio il mio maestro contro di me).
il mio maestro è tecnico nazionale e ha 55 anni, contro di me vince anche da fermo e tirando piano, e vi assicuro che io corro 100 volte più di lui.
Posso anche pensare di mandargliela di la tutte le volte che lui me la butta di qua, ma non andrà mai in difficoltà se non su colpi che mi vengono fuori con la frequenza di un 6 all'enalotto, e non sono quelli che ti fanno vincere le partite...

E quindi secondo te queste percentuali come dovrebbero essere scritte riferite a noi?
Grazie


Lungi da me fare un discorso valido per TUTTI noi.. 
Se  però devo fare un ragionamento su me stesso, credo che il mio miglioramento passerà al 100% per l'evoluzione tecnica. 
Anche io ho giornate in cui "mi riesce tutto il poco che so fare al mio massimo" e altre in cui "non mi riesce niente". Anzi le seconde sono decisamente più frequenti delle prime.
Nel mio piccolo però, non credo che gli alti e bassi siano influenzati dalla testa.
Piuttosto ritengo che  la mia tecnica sia acerba, e questo non mi consente di mantenere la prestazione a un livello "medio" senza scarti importanti, soprattutto nel momento in cui cerco di "fare punto", quindi in partita.

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Ottimo ragionamento.

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è ovvio che un tennista di livello tecnico nettamente più alto non ha bisogno di tanto impegno fisico per stracciarti. qui si stava parlando di quanto incidono, nel tennis di ognuno, le varie componenti

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Yes vandergraf, diciamo che nel perseguimento della costanza darei più importanza alla tecnica che non a tutto il resto...

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Ho cercato di modificare il messaggio ma non ci sono riuscito, volevo un attimo articolare il discorso:
Capisco che la pressione si faccia importante nel momento in cui ci sono 2 persone in campo che sbagliano zero, e sanno chiudere il punto molto bene. In quel caso li la testa gioca un ruolo importante. Sai che non devi sbagliare, e sai che l'altro non perdona, quindi anche tatticamente devi essere molto lucido.
Io sono un principiante, per cui nel mio caso, una partita è caratterizzata da un numero N di errori tale per cui mettere in mezzo la testa mi sembra una buona scusa ma niente di più.
E' chiaro che mi capita di innervosirmi e magari non giocare al meglio, ma è la frustrazione di non saper fare che porta alla rabbia, non il contrario.
Io quando finisco di giocare penso che se sapessi colpire meglio in tutte le situazioni vincerei di più e più facilmente.
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