Sì, Iron, ultimamente ho visto "girare intorno" all'argomento con metodi differenti. Il problema è legato all'età e alla struttura fisica del ragazzino: c'è chi proprio fa una fatica del diavolo (fisica) e chi ha meno problemi.
Seguendoti - molto volentieri - sul tuo discorso, direi che bisognerebbe fare un discorsino
ex ante, ovvero se si tratta di un corso "propedeutico" al tennis o di un vero e proprio "corso" (strutturato e con sufficiente lunghezza temporale).
Molte volte, il corso "butta dentro" limita un po' i percorsi didattici strutturati e... si devono trovare alternative creative per impostare al meglio un movimento che, oggettivamente, non è immediato.
Secondo me, il partire con la racchetta appoggiata sulla spalla ha un vantaggio e un difetto. Il grande pregio è che il ragazzino, a quel punto, può dedicarsi al lancio della palla, concentrandosi su quello e facendo fare un movimento al braccio sinistro (non dominante, ovvero "imbranato") un movimento importante per il futuro. Lo svantaggio è che gli manca slancio (e lui vuole tirare forte...) e pecca di poca fluidità.
C'è chi, partendo da questo, ci attacca subito il lavoro sulle gambe e la transizione di peso. Beh, ogni maestro ha le sue teorie maturate sul campo. L'importante, però, è dedicargli tempo... tutto quello che si investe in questa fase è risparmiato dopo.
Molti si annoiano, i genitori brontolano perché "è 'na roba statica, non si muovono"...però, amen! Si può sopravvivere all'impopolarità!
Ultima modifica di kingkongy il Dom 3 Nov 2019 - 11:23 - modificato 1 volta.