teosbk ha scritto: Ciao a tutti
Grazie delle vs risposte
Con perdita del controllo intendevo dire che la prima cosa a cui ho pensato è stata quella di abbassare la tensione delle corde
Sfortunatamente il risultato in termini di sensazione di permanenza della palla sul piatto corde è aumentata peccato che ho risentito dell’effetto “elastico” ed ho perso un po’ di precisione
Ora sto lavorando sulla differenza di tensione tra le oriz. e le vert. e sul pre strep Sto inoltre testando l’aumento di tensione di un 1kg delle oriz in fase di chiusura a partire dalla 10^ corda in crescendo fino alla chiusura. Forse sbaglio ma iniziò a incordare le Ortiz partendo dalla testa della rach Spero di essere stato più preciso
Grazie
Tema complesso, molto condizionato dalla sensibilitá personale. Difficile dare consigli. Forse se ti racconto il mio percorso che quasi inconsapevolmente mi ha portato a quello che ritengo essere l'attuale buon equilibrio nella gestione della palla, ti potrá essere utile. Qualche anno fa, dopo un naturale susseguirsi di cambi nel tempo, sono giunto ad utilizzare una yonex rq 180 widebody body. Bellissima racchetta, ma un po' particolare, con un cuore flessibile e un piatto corde dalla cornice a profilo alare, di spessore variabile fino a 3 cm max., piuttosto rigido. La usavo con soddisfazione anche grazie al cuore del telaio che con uno spessore ridotto garantiva buoni tocchi e buona sensibilitá, almeno così mi sembrava ... (Io uso tensioni abbastanza l'asse). Ad un certo punto feci un torneo vintage con racchette di legno e riscoprii dei colpi che non ricordavo di saper fare da tempo. In particolare mi sorprese la facilitá nei cambi di direzione in side out, dove abitualmente la palla risultava riottosa da gestire scappando via spesso, mentre mi sembrava si appoggiasse letteralmente sul piatto corde in attesa di essere accompagnata dove volevo; erano solo impressioni
. Incomincia ad interrogarmi, documentarmi e chiedere a dx e manca. La risposta la individuai nella flessibilitá generale dell'insieme telaio armeggio (i telai in legno anno Ra anche inferiori a 40p.). Insomma, più la racchetta si presenta all'impatto rigida e poco elastica e più la pallina schizza, letteralmente, via dal piatto corde, quasi scappasse e ciò riduce anche, almeno a me accade ciò, la capacitá di controllo e gestione generale della palla. L'ideale rimane picchiare sempre, ma con buoni impatti, se no ... Te la faccio breve, dopo varie sperimentazioni mi sono dotato di un telaio boxed graphite da 95 inch, anche se isometrico che può associarsi ad un 98, spessore cornice piatto corde 18 mm, Ra nominali 55p. misurata incordata < a 50p., pattern 16 x 21 che incordo a circa 20 kg. a regime con syngut da 16 g (1.3 mm) e power pad alla base delle 6 verticali. Il telaio elastico e i power pad contribuiscono ad ottenere un buon prolungato dwell time, il pattern fitto e il calibro da 1.3 contribuiscono a compensare restituendo un po' di controllo sulle profonditá. Mi sembra un telaio dalla buona gestione e sensibilitá generale, che permette anche discreta precisione, con un armeggiò non esageratamente elettrico, considerato il pattern fitto, che tiene molto sulla lunghezza. Io ho trovato questa ricetta e ci gioca da piú di 1 anno, ormai
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