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Cercare....la distanza!

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kingkongy
framan
Giampi83
7 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Buongiorno a tutti,
Vorrei parlare con voi di un aspetto che sembrerebbe non molto rilevante, ma per me si è rivelato essere la chiave di tantissimi errori o di esecuzioni perfette (per il mio livello), soprattutto nel rovescio...

Nell'ultima lezione ho palleggiato per un bel po' col maestro, e ho notato proprio che se la pallina arriva nel punto (ideale) in cui quasi non devo muovere le gambe, riesco a reggere il palleggio a buon livello e per lungo tempo... se invece durante i cesti, mi lancia le palline addosso o troppo distanti o a mezzo braccio, se ho avuto la fortuna di piazzarmi alla distanza giusta allora il colpo esce in maniera perfetta, altrimenti la distanza sbagliata diventa il primo elemento di una catena di errori che si chiude con un colpo sbagliato...la domanda è: Esistono degli esercizi o dei trucchetti per cercare subito la distanza giusta e per rendersene conto anche, magari guardando anche il modo in cui colpisce l'avversario?
 Insomma avreste consigli in merito?

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Questo è poco ma sicuro!  Very Happy Very Happy

Volevo solo esprimere il concetto che non resto fermo sulle gambe, ma evidentemente non è ancora sufficiente.

Del maestro mi fido e con lui mi trovo bene. Avrà un suo metodo che per il mio livello, probabilmente, non lo spinge oltre a farmi fare delle cose semplici..che sicuramente devo ancora metabolizzare.

Credo che se non vede in me le risposte che vuole, non ritenga di andare oltre, e per me va benissimo così.

Ho solo preso consapevolezza che per giocare bene lo swing non basta..sentivo di voler trovare conferma e supporto da parte vostra, e mi sembra che concordiamo tutti su questo punto.

Immaginavo che ci fossero espedienti per migliorare, e che parlarne servisse almeno ad allargare un po' l'orizzonte, fermo restando che la soluzione migliore è la pratica.

Ci sono molti aspetti tecnici su cui il dialogo può chiarire dei dubbi, probabilmente il footwork non riebtra tra questi..
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!!!!
Santo subito! 
Che pazienza ci vuole....
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Mai scritto di carboidrati! Dove????? I carboidrati me li mangio.
Per l'altro topic ho fatto un fioretto alla Madonna. Tu mi hai messo in "ignore", io ho fatto finta di nulla...
Sullo scritto di Giampy, parlare di split step è assolutamente coerente con i problemi da lui esposti e per il posizionamento sulla palla!
Pertanto, ribadisco, asserire che lo split step "con la distanza di palla non ha nulla a che vedere, ma é il corretto modo di uscire dalla posizione di attesa" è un errore.
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Questo è pazzo! Che c'entro io con Alessandro??? I carboidrati? Tennis Team? Embè???

Solo tu potevi andare a cercare e trovare una risposta così banale per sostenere le tue opinioni. Io mi confronto con chi voglio (e lo faccio). Comunque, ripassati un po' l'Italiano perché a domanda "generica" si risponde a tono. Il significato della risposta è evidente: se tieni la panza e non hai grandi motivazioni a migliorarti...fai il minimo indispensabile. Se sei un ragazzino alla scuola tennis: pedala!

Il problema, Farman, è che tu non hai idee od opinioni tue, ma le prendi in prestito da quello che ti offre il web (manco una lettura cartacea) e poi le deformi in una tua grande autobiografia. Magari sapessi distinguere il grano dalla fuffa.

Buona serata. Purtroppo, a differenza tua, io ho un impegno morale a perder tempo con gente come te.

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U
A volte si confonde un po' troppo il tennis dei PRO o, comunque, di coloro che aspirano a diventarlo, quello dei semplici amatori, molti dei quali sono muniti di panza (Very Happy), piuttosto degli junior che fanno agonismo. Per certi versi sono sport diversi, con peculiaritá ed esigenze lontane tra loro. Difficile fornire consigli o avanzare considerazioni valide per tutti, anzi, direi che è proprio fuori luogo. Bisognerebbe sempre sottolineare il contesto al quale ci si riferisce per evitare confusioni ed incomprensioni. Per tornere allo split step, non credo neanche sia argomento in discussione per un PRO. Ovvio che allo junior agonista si debba sollecitarne una corretta esecuzione. Pontificarne l'uso sistematico al semplice amatore per non sentirsi brutto e cattivo Very Happy, forse, é eccessivo. Voglio dire, sicuramente ci sono amatori che ne hanno fatto, ormai, un loro skill abituale, nonostante tutto e bravi a loro, ma nell'iconografia più gettonata del tennista amatore mi immagino ginocchiere a go, go, spalle  incerottate, gomiti infiammati e cavigliere stile robocop, oltre che panza annessa! Insomma, molti lo split step se lo dimenticano spesso nello spogliatoio, considerato tutti gli altri problemi da gestire, ma non per questo non riescono nelle loro pregevoli performance. Il tennis amatoriale é, purtroppo o per fortuna, un po' l'esemplificazione del vorrei, ma non posso, per mancanza di tempo, per mancanza di voglia, per mancanza di soldi, per mancanza di know how, rappresenta un po' l'incompiuto desiderio dell'essere un qualche cosa che non si é. Detto ciò, ritengo non sia fuori luogo affermare che se qualche volta ci si dimentica (Rolling Eyes)di fare split step il tennista amatore non sará cacciato dal suo circolo, mancasse solo quello ... Very Happy.

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Daiiiii Dago, è ovvio! Concordo. Quello che dici sta nel buon senso. Però non bisogna nemmeno esagerare e cadere nel qualunquismo. 
In fin dei conti ci sono amatori che, senza giocare “da pro”, giocano un tennis tecnicamente dignitoso. Chi non lo fa, fa quello che può. Ed è bellissimo che lo faccia. Anche a 90 anni.
Ciò non toglie che la tecnica è quella e non serve volare alla Federer: basta un accenno, uno spostamento di peso sulle punte: è come fare un gradino...si può fare! 
Non solo, ma se appena-appena si memorizza il meccanismo, si fa anche meno fatica per inseguire la stecca avversaria spacciata per raffinatissimo drop....Cool
Tra l’altro, il “richiedente” viene dalla boxe: altro che split-step! Il loro allenamento/riscaldamento a saltare la corda vale come un intero torneo a splittare come cavallette!

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A 35 anni senti i primi cedimenti di una forma fisica che è l'ombra dei bei tempi che furono...aumentano i dolori, i tempi di recupero e lo sconforto quando ti confronti con un ragazzino preparato agonisticamente...ti danneggia psicologicamente perché ti fa vedere quanto è grosso il gap che solo tu pensavi che forse forse non c'era neanche...ma è proprio in questo momento che si entra in una seconda giovinezza agonistica..e tu fai di tutto per non arrenderti al tempo che passa cercando di innalzare al massimo il livello della tua performance ( se volete questo è anche il motivo per cui mi sono rivolto ad un maestro, bastava comprare cuna racchetta qualsiasi e chiedere ad un amico di dedicarti un'oretta, come scriveva qualcuno altrove), approcciando in maniera seria e costante alla tecnica e alla preparazione fisica. Il risultato non è ovviamente da pro, ma non deve essere neanche confuso con un hobby da fare a tempo perso. Io mi alleno 3 volte a settimana, non solo col tennis, seguo una dieta da 2000 kcal/die ormai da anni, per tenere sotto controllo il peso. Sono sempre stato uno sportivo anche se in discipline diverse...
Il minimo che sento di fare è sforzarmi di seguire un allenamento destinato a chi di anni ne ha 20, altrimenti è facile ritrovarsi a 50 anni sovrappeso e col fiatone dopo una rampa di scale. Che poi non mi dia gli stessi risultati siamo d'accordo, ma per quanto mi riguarda è solo uno stimolo maggiore ad insistere..sarò un ingenuo ottimista, ma non voglio essere messo (non parlo del forum) sullo stesso piano di qualcuno che non si è mai fatto una partita a calcio o una nuotata...non so se ho reso l'idea..

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Bellissima dichiarazione d’amore per lo sport. Complimenti Giampi. Anzi, da oggi, a suon di 
Split step, sei diventato “JUMPY”... hehehe 
Comunque, il tennis ha enormi affinità con la boxe e gli sport di contatto in generale.
Tutta la catena cinetica per generare energia e velocità è molto simile e il footwork è in fotocopia. Se fai vedere a un mastro di boxe quelli che fanno come preparazione fisica i tennisti agonisti ti dirà che va benissimo per il ring.

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.. Io mi alleno 3 volte a settimana, non solo col tennis, seguo una dieta da 2000 kcal/die ormai da anni, per tenere sotto controllo il peso. Sono sempre stato uno sportivo anche se in discipline diverse...
Il minimo che sento di fare è sforzarmi di seguire un allenamento destinato a chi di anni ne ha 20, altrimenti è facile ritrovarsi a 50 anni sovrappeso e col fiatone dopo una rampa di scale. Che poi non mi dia gli stessi risultati siamo d'accordo, ma per quanto mi riguarda è solo uno stimolo maggiore ad insistere..sarò un ingenuo ottimista, ma non voglio essere messo (non parlo del forum) sullo stesso piano di qualcuno che non si è mai fatto una partita a calcio o una nuotata...non so se ho reso l'idea..

Giampi, i complimenti sono d'obbligo per la determinazione.
Poi dichiari di essere un giovinotto di 34 anni, non scherziamo, devi avere, hai energie e convinzione a go, go.
In queste circostanze il must deve essere solo uno ... evvvai di split step, senza se, senza ma ... della serie, hai voluto la bicicletta e ora ... pedala  Very Happy . Tienici aggiornati. 

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Grazie, certo che vi aggiorno...io mi sono posto l'obbiettivo di classificarmi in quarta categoria...e poi devo bastonare un collega che dice di essere un quarta....fino a quel momento, maestro una volta a settimana e partitella nel weekend! Very Happy Very Happy Very Happy

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...'sto ragazzo è un fighter... mamma mia che bestiaccia!!! Very Happy Very Happy
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Giampi83 ha scritto:
Buongiorno a tutti,
Vorrei parlare con voi di un aspetto che sembrerebbe non molto rilevante, ma per me si è rivelato essere la chiave di tantissimi errori o di esecuzioni perfette (per il mio livello), soprattutto nel rovescio...

Nell'ultima lezione ho palleggiato per un bel po' col maestro, e ho notato proprio che se la pallina arriva nel punto (ideale) in cui quasi non devo muovere le gambe, riesco a reggere il palleggio a buon livello e per lungo tempo... se invece durante i cesti, mi lancia le palline addosso o troppo distanti o a mezzo braccio, se ho avuto la fortuna di piazzarmi alla distanza giusta allora il colpo esce in maniera perfetta, altrimenti la distanza sbagliata diventa il primo elemento di una catena di errori che si chiude con un colpo sbagliato...la domanda è: Esistono degli esercizi o dei trucchetti per cercare subito la distanza giusta e per rendersene conto anche, magari guardando anche il modo in cui colpisce l'avversario?
 Insomma avreste consigli in merito?


Detto così è difficile perchè bisogna capire da cosa è dovuto il tuo ritardo di posizione.
In generale quello che posso dirti è di provare ad applicare un piccolo trucchetto.
Spesso si è in ritardo con la posizione (e quindi con i piedi) perchè in quel frangente ci si preoccupa di più di aprire, correre e poi colpire. Allora ci si trova la palla lontana o addosso. LA distanza deriva dalla rapidità (o dal ritardo) con cui ti muovi sul campo. Prova ad aprire appena l'avversario colpisce la pallina. Col maestro sei avvantaggiato perchè colpisce la palla sempre allo stesso modo e sempre alla stessa velocità. In un palleggio moderatamente lento trova la concentrazione per aprire appena il maestro colpisce. In questo modo hai più tempo per muoverti sul campo e impattare correttamente.
Secondo trucchetto: cerca sempre di colpire la pallina davanti al tuo corpo: se metti in pratica questo, al 90% significa che sei alla distanza giusta. Colpendola avanti sfrutti anche l'inerzia del colpo dell'avversario e la palla esce meglio dai tuo piatto corde.

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Grazie mairold...ci sto lavorando, ci sto lavorando... Rolling Eyes 
A livello teorico è tutto chiaro, in pratica braccia e gambe non obbediscono alla testa...per ora! Very Happy

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Capisco perfettamente il dramma Very Happy  (soprattutto per le gambe)
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Per poter trovare la distanza in modo continuativo devi prima avere una chiara idea di del punto di impatto.
Il contact point è il tuo mirino, il tuo metro di misura.

Dovresti partire facendo dei piccoli palleggi senza la preparazione, con la racchetta quasi già nel punto di impatto in modo da interiorizzare , anche visivamente, la distanza e la zona dove andrai ad impattare.

Non appena cominci ad interiorizzare questo, vedrai che diventerà più facile trovare la distanza perchè avrai nella tua testa un riferimento spaziale che ora ti manca.

Chiedi al maestro oppure anche in internet trovi molti filmati sugli esercizi per allenare il contact point.
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