Scartabellando in questi giorni tra i vecchi ricordi sono risalito a quando presumibilmente presi la prima lezione con il maestro.
Doveva essere aprile o max giugno del 1974, forse ’75 … e ridendo e scherzando sono passati abbondantemente 40 anni, non proprio ieri.
Oltre a quei primi importanti momenti formativi, di quell’inizio di infantile passione tennistica ricordo con particolare piacere le tante letture degli inserti del Tennis italiano, storica rivista che pubblicava con competenza e abilità su colorate pagine patinate, dal distintivo profumo di stampa, redazionali sulle caratteristiche delle attrezzature, sulla tecnica e tattica di gioco, piuttosto che sulla preparazione fisico atletica.
Il resto l’ho imparato in tanti anni di pratica sul campo, passati a cercare di ribattere una pallina con metodo e finalità mirate, senza particolari aspirazioni agonistiche – da giovane avevo puntato sul calcio tutte le mie speranze per poi, come molti, vederle stemperate con l’inesorabile passare degli anni – ma senza mai interrompere quella viva passione che accompagnava una vita comune a molti.
Le cose sono un po’ cambiate, oggi il sapere è molto più facilmente perseguibile, il web rappresenta un acceleratore culturale, forse persino ridondante dove è quindi importante saper distinguere la buona dalla cattiva informazione.
Con il web nacquero anche i Forum, piazze virtuali dove dibattere e confrontarsi su temi sociali tra i più disparati; da qui ... Social.
Incominciai a frequentarne alcuni sul tennis e, non saprei per quale motivo, mi affezionai più di altri a PT dove decisi, dopo qualche anno di letture, di aprire un account come Dagoberto, il personaggio di fumetti che, per la verità, gioca a golf … (qualche mio amico diceva ci assomigliassimo ?!)
Perché?
Probabilmente per ludico spirito di protagonismo, forse per trasferire, con presuntuoso spirito paternalistico, un po’ di mie esperienze, magari per sentirsi apprezzato o per tutti questi motivi contemporaneamente, un po’come tutti, credo, ma avevo sottovalutato la belva …
I social, negli anni, da pregevole opportunità culturale si distinguino, sempre più spesso, per le loro derive civiche, peggiori delle più rissose assemblee di condominio, da anni temuti palcoscenici dove si interpretano le peggiori maschere della società civile, luogo ideale per le peggiori belligeranze tra esseri umani.
Credo sia giunto il mio momento per abbandonare la barca, il gioco non è più molto divertente ; non credo di spiacere a qualcuno; PT non ha bisogno del sottoscritto, ma fortunatamente, anch’io posso fare a meno di PT.
Saluto tutti e ringrazio, in particolare, chi ha avuto la pazienza ed il piacere di prendere spunto da qualche mia riflessione, chi ha avuto la pazienza, pur non trovandosi d’accordo con le mie opinioni o non trovandole interessanti, di non passare a fastidiose ingiurie, dimostrando quella sana tolleranza che distingue e da valore alle società civili.
Ad maiora.