Falciomax ha scritto: Buongiorno. Vorrei sapere quale racchetta sia adatta per il mio gioco in back sia di rovescio sia di dritto, al massimo colpi piatti, preciso e di tocco. La smorzata è il mio forte. Diciamo gioco vecchio stile anni 80, anni in cui ho cominciato con le racchette di legno. Battuta piatta anche forte e buon gioco di volo. Livello di gioco 4.3 - 4.4. Attuale racchetta con cui gioco Ki 5 280 a causa di epicondilite. Grazie.
Provo a dire la mia, non tanto in quanto mi considero esperto, ma perchè, come te, ho cominciato a giocare con le racchette di legno e chi ha cominciato con quelle, passerà il resto dei suoi giorni a rincorrere sensazioni e feeling difficilmente riscontrabili con le racchette in grafite, in particolare quelle attuali.
Gioco in full continental, come mi hanno insegnato negli anni '70, tipologia di impugnatura che agevola, in particolare, i colpi dall'alto al basso, ergo back e chop, se proprio vogliamo differnziarli tra rovescio e diritto, piuttoso che slice (con effetto ad uscire - insideout - per intenderci).
Insomma, colpi che, se non ho capito male appartengono anche a te.
Per giocare con buona efficacia e un'utile tolleranza questi colpi , ancor più per un amatore, è necessario ottenere un buon dweel time, cioè la palla, al contatto con il piatto corde, non deve schizzare subito via, ma darti il tempo di gestirla.
Si tratta di qualche decimo, forse centesimo di secondo in più, ma sufficiente a garantire una maggiore tolleranza ed il tempo per permettere di trasferire alla palla quello spin che rende particolarmente efficace un back e tremendamente fastidioso per il tuo avversario.
Quindi, se usi una racchetta nel suo complesso (telaio e corde) estremamente rigida, la palla avrà meno tempo di essere lavorata, schizzando via.
Puoi lavorare su più campi:
- telaio: tendenzialmente flessibile (il legno su tutto, ma quando sfoderi la tua woddy racket dalla borsa non ti devi preoccupare di apparire come quello che è appena uscito dal museo delle cere
), boxed su tutti per i modelli in graphite (quelli a sezione quadrangolare) con spessore della cornice del piatto corde intorno ai 2 cm, con qualche grammo in più di peso della media di quelli tanto in voga al giorno d'oggi (l'ideale sarebbe trovare qualche cosa intorno ai 340/350 compreso corda ed eventuali accessori vari), per compensare la mancanza di rigidità, e bilanciamento tendenzialmente al manico. se ti orienterai, invece, su un telaio rigido, dovrai lavorare con particolare efficacia sul piatto corde, pattern, corda e sua tensione.
- piatto corde: più corde hai, più il piatto corde risulta compatto e meno reattivo (
a parità di tutte le altre caratteristiche del telaio), diciamo più controlloso, meno elettrico, ma anche meno potente, ma se giochi in back, la potenza non potrà essere una priorità ... la migliore caratteristica del colpo in back è proprio la maggiore capacità di controllo della palla. ergo, un piatto corde con qualche corda in più non potrà che fare bene ai tuoi colpi in back; io gioco abitualmente con un midsize in legno con pattern 16 V x 20 O e mi sono appena organizzato con una yonex in graphite da 95'' degli anni '80 con pattern 16 V x 21 O. Ciò non significa che non puoi giocare un buon back con un più usato attualmente 16 V x 19 O, ma avrai a disposizione, tendenzialmente (tendenzialmente perchè dipende anche dagli altri aspetti della tua racchetta), un minore dweel time.
- corde: la corda, più è sottile è più offrirà elasticità che può significare anche potenza, restituendo buona parte dell'energia ricevuta dalla palla in arrivo, più è spessa, maggiore sarà la sua rigidità. ovviamente ciò dovrà essere contestualizzato con la tensione di montaggio che più sarà maggiore, minore sarà l'elasticità ottenibile.
Per concludere e cercare di offrire un contributo concreto e non solo dell'aria fritta, tendenzialmente, io mi orienterei su telai boxed, attuali o più datati (accantonerei, quindi, i profilati) come, p.e., le ottime più recenti Pro Kennex Redondo o la Tecnifibre T Fight 315 entrambe con pattern 18 V x 20 O e leggere in testa con pesi attorno ai 340 gr incordate, o le mitiche Yonex degli anni '80, le serie R, per intenderci, ma trovarle nuove, meglio intonse, non è facilissimo, anche se non impossibile nel fertile mercato vintage USA.
Corde da 17 gauge (1,25 mm circa) e tensioni lasse (quanti chili lo devi vedere tu con il tuo incordatore), tenuto anche conto dei problemi al gomito segnalati; materiale? O syngut o budello, il multifilo tanto consigliato come alternativa al budello è molto particolare, devi provarlo, ma se ti piace può essereuna buona alternativa (io lo trovo colloso, in particolare su tensioni basse). Tieni psente che un pattern fitto, come un 18 x 20 o 16 x 20 offre di suo una maggiore rigidità/consistenza e ciò, tendenzialmente, ti può permettere una maggiore elesticità degli altri aspetti riguardanti la corda (calibro e tensione utilizzata).
Infine, ma non per importanza, usare dei power pad, quei cuscinetti in cuoio alla base delle 6 corde verticali, aumenta ulteriormente il feeling con la palla e ottimo anche come amortizzatore delle vibrazioni, già attenuate da tutti gli altri aspetti già illustrati.