Come possiamo "evitare", meglio
Esperimenti di laboratorio e sul campo hanno provato che corde con elevato spin potential ed in cui lo stesso dipenda in parte preponderante dall'attrito tra corda e palla (corde con sagomature molto marcate, con rigidità media/medioalta e dwelltime medi) tendono a diventare inefficienti con l'esasperarsi del movimento di rotazione specie quando la stessa arriva già carica di spin.
Questo perché l'elevata frizione corda/palla viene "sprecata" (scusa la definizione semplicistica, ma è più comprensibile della spiegazione completa dei vari momenti) nel fermare la palla in arrivo (e la sua eventuale carica rotatoria) all'interno del tempo di contatto (dwelltime) e solo una parte rimane disponibile per impartire rotazione a sua volta, ulteriormente limitata dal fatto che l'eventuale e più che possibile incontro di due facce piane -o gli intacchi di una ritorta- "fermano" la corda limitandone sia spinta che capacità di rotazione reale, a parità di movimento rotatorio.
Questo spiega l'insoddisfazione dell'utente "medio" nei confronti di corde come ad esempio la TF BC4S od ancor più la WC Ultracable, ottime corde "per sé" ma solo se si è capaci a sfruttarle e su telai adatti alla bisogna (ovvero spin machine esasperate quali, ai due lati opposti dello spettro delle possibilità, Babolat Pure Aero e Prince Graphite OS)-
La soluzione è abbastanza semplice, abbinare ad una ipersagomata una tonda liscia e con ridotto o ridottissimo attrito corda/corda, piuttosto reattiva e non eccessivamente rigida.
Scelte del genere hanno portato agli ibridi mono/mono preconfezionati di Head e Dunlop e sono alla base di prossime uscite, ma sono replicabili da chiunque ha una conoscenza (reale...
) di quanto sta facendo.