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Lo stress di una partita di torneo

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Rispolvero un vecchio post.


Innanzi tutto una precisazione:


1. Non sono un tecnico, nè un istruttore-maestro di tennis;

2. Non è mia intenzione "pontificare" o "insegnare" a nessuno;

3. Voglio soltanto fornire spunto di confronto;

4. La mia esperienza non è altro che quella di un onesto "guerriero di quarta categoria" con anni (purtroppo molti) di battaglie da torneo alle spalle.

Ora si può cominciare.


A qualsiasi livello tennistico ci si collochi, è evidente che la partita di Torneo è MOLTO diversa dal semplice allenamento.

Questo, ovviamente, perchè ci mette lo "zampino" un nemico subdolo: Lo STRESS. Ecco che il respiro si fa corto, i battiti aumentano, le gambe diventano pesantissime... ed il nostro braccio diventa sempre più corto.

Siamo inconsciamente OSSESSIONATI dal risultato, non abbiamo piena fiducia nelle nostre possibilità e nel nostro gioco... siamo terrorizzati da un'eventuale brutta figura e dai commenti velenosi dei nostri compagni di circolo.

Poichè lo stress da competizione è fisiologico (esiste in natura per mettere in alletra il nostro fisico prima di una "battaglia"), dobbiamo cercare di INCANALARE questo nostro nemico al fine di farne un prezioso alleato.

Io ho imparato ad amare questa sensazione e ad incanalarla verso una grande concentrazione e determinazione a vincere (ovviamente dove questo è possibile).

Una qualità che tutti i miei amici (e nemici) tennisti mi attribuiscono (e di cui vado molto fiero) è infatti quella di NON PERDERE MAI CON GIOCATORI DI LIVELLO INFERIORE.

Ed è proprio questo il punto: dal modesto NC al giocatore PRO, ciò che distingue il "fighter" dal "perdente" è la capacità e la determinazione che permettono di battere sempre (o quasi) i giocatori di livello inferiore.

Il primo passo è quello di CAPIRE qual'è REALMENTE il nostro livello di gioco.... e, credetemi, non è facile essere così obiettivi da capirlo realmente...

...posso giurarvi che almeno l'80% di giocatori NC-quarta ritiene di essere ad un livello NOTEVOLMENTE SUPERIORE a quello reale. da qui esclamzioni del tipo: "HO PERSO CON UNA PIPPA".

La cruda realtà è che, nella stragrande maggioranza dei casi, quella PIPPA è un tennista più solido e consistente di voi.

Personalmente (e pure di questo sono orgoglioso), mi basta guardare pochi game di un giocatore per stabilire (con ottima approssimazione) se tale giocatore è più forte di me (quindi vincente)... allo stesso livello (lotta serrata) o più debole.

Senza questa "picture", un giocatore di Tennis, andrà sempre incontro ad amarissime sorprese e delusioni.

Passiamo ora alla gestione della partita.

Nel palleggio che precede il mactch, normalmente, il quarta comincia a tirare della mazzate terribili, forse per impressionare l'avversario, o forse per stemperare la tensione... o magari per farsi notare da una bella gnocca....

Resta il fatto è che è SBAGLIATO! 

In palleggio bisogna colpire piano, in scioltezza (decontrazione, direbbe qualche tecnico), ripassare mentalmente la corretta sensazione del movimento, la corretta respirazione.... il RITMO, insomma. 

Se poi riusciamo pure a capire i lati deboli dell'avversario, tanto meglio.

Si arriverà poi ad un punto in cui la partita ha inizio.

In questo caso, quello che al nostro (basso, anzi bassissimo) livello NON BISOGNA MAI FARE è quello di cominciare prendendo rischi assurdi, tirando mazzate, cercando le righe...

Attenzione, amici, non sto dicendo di giocare da "vigliacchi", ma solo di giocare "ordinati", in sicurezza... evitando rischi inutili.

Non c'è nulla di più bello, per il nostro avversario... di trovarsi i primi punti dell'incontro regalati su di un piatto d'argento!

Diamogli l'impressione di essere CONSISTENTI, degli ossi duri non disposti a regalare nulla.

Questo ci darà fiducia, e, al contempo... metterà un poco di preoccupazione nell'avversario.

Considerate che giocare in sicurezza non significa tirare piano, ma giocare magari con un maggiore spin ed una maggiore "clarence" sulla rete, nonchè un maggior margine sulla riga di fondo.

Ricordate che giocare con più spin significa VELOCIZZARE il movimento del braccio, NON rallentarlo!

Dopo qualche game giocato "in sicurezza" la tensione svanirà... e saremo quindi in grado di esprimere un gioco più "bandalzoso" ed aggressivo.

A questo punto la partita entra nel vivo... ma noi siamo pronti ad esprimere il nostro miglior tennis... per cercare di vincere.

Ed è questo, amici miei, il fatto importante.... entrare in campo DETERMINATI, CONCENTRATI e FIDUCIOSI DEI PROPRI MEZZI (quelli reali, non quelli che si suppone di avere...) per poter dare il nostro massimo, nella correttezza e nello spirito sportivo.

Senza ridicole giustificazioni al cospetto di una sconfitta.

Comportandosi da UOMINI, non da PUPAZZI.

Un saluto dal vecchio Sonny

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Parlo per me ovviamente, il mio "stress" da partita (anche se non di torneo, ma dove comunque il risultato conta) è dovuto principalmente al "feeling" che riuscirò a stabilire col mio "avversario".
Se non instauro un "rapporto di fiducia", diciamo che mi innervosisco e quasi sempre soccombo. Nonostante possa cercare con qualche battuta o frase pungente di darmi una carica, finisco quasi sempre per perdere la concentrazione!!!

Riguardo il "giocare in sicurezza" ho scritto anche io un post (in cui chiedevo consigli), parlando pure del topspin, e su questo concordo con Sonny.

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......d'accordissimo!....purtroppo, a me, succede che quando mi rendo conto che posso vincere tranquillamente la partita vengo pervaso dal braccino....e, a volte, con finali di partita quasi grotteschi....

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Mirage ha scritto:
......d'accordissimo!....purtroppo, a me, succede che quando mi rendo conto che posso vincere tranquillamente la partita vengo pervaso dal braccino....e, a volte, con finali di partita quasi grotteschi....


Succede.
Io mi sforzo di non pensare al risultato finale...

... ma al singolo "15": continuo a focalizzarmi "devo fare QUESTO punto.

Uno alla volta.

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A me a volte succede che sto giocando talmente bene che mi dico: no non puo' durare e' tutto troppo facile e puntualmente ho un calo...a voi succede?

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viciohead ha scritto:
A me a volte succede che sto giocando talmente bene che mi dico: no non puo' durare e' tutto troppo facile e puntualmente ho un calo...a voi succede?


È che il cervello non è strutturato par recepire i pensieri negativi

"Non può durare", lo interpreta come "non deve durare"

Come quando pensi "non devo sbagliare" sbaglierai!

Meglio pensare:

"Devo continuare a giocare bene come adesso"

Oppure:

"Devo giocare lungo"

Messaggi in positivo, quindi.

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Sonny Liston ha scritto:
viciohead ha scritto:
A me a volte succede che sto giocando talmente bene che mi dico: no non puo' durare e' tutto troppo facile e puntualmente ho un calo...a voi succede?


È che il cervello non è strutturato par recepire i pensieri negativi

"Non può durare", lo interpreta come "non deve durare"

Come quando pensi "non devo sbagliare" sbaglierai!

Meglio pensare:

"Devo continuare a giocare bene come adesso"

Oppure:

"Devo giocare lungo"

Messaggi in positivo, quindi.

Giustissimo il messaggio in positivo.... aggiungo che sostituendo potere al verbo dovere, si dovrebbero avere risultati ancora migliori..... perchè devo è un imposizione che facciamo al nostro cervello su cose di cui non abbiamo il pieno controllo....(esiste anche un avversario), invece pensando, posso giocare bene o posso giocare profondo oppure posso vincere, si esprime una volontà di farlo che dipende solo da noi e sulla quale abbiamo piena capacità di decidere

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Sarò un caso anomalo, ma io altri problemi di stress da partita non li ho, sarà che la posta in palio seppur importante è solo per una soddisfazione personale e non ha altre implicazioni.

Che ne pensate? scratch

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wetton76 ha scritto:
Sarò un caso anomalo, ma io altri problemi di stress da partita non li ho, sarà che la posta in palio seppur importante è solo per una soddisfazione personale e non ha altre implicazioni.

Che ne pensate? scratch

..... fondamentalmente la penso come te ma, purtroppo, a me influisce sul rendimento...se a te non succede ti faccio i miei complimenti e.... continua cosi.....

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Io parlo da super pippa.
In allenamento la mentalità è quella di "provare i colpi", in partita la mentalità con la quale scendi in campo è "che tu devi vincere" e devi pensare ad ogni singolo colpo/movimento legato alla tattica perchè se sbagli sei fuori!
Qui subentra tensione, tanta tensione che la si può tagliare con un coltello! La concentrazione deve essere a mille e la risposta deve essere immediata, fulminea!
In Allenamento puoi permetterti di provare un swing rispetto ad un'altro per farlo in due tempi piuttosto che in tre (più veloce aprendo subito verso il basso) ma l'allenamento serve per guadagnare solidità nei colpi e farne 100 tutti nello stesso posto, ma se sbagli lo puoi ripetere. 
In partita non si può fare, se sbagli perdi, se sbagli il punto lo fa il tuo avversario. 
Brad Gilbert ricorda nel suo libro Lendl, il quale ad inizio partita era concentrato tipo macchina da guerra e all'inizio del match non forzava mai oltre il 70% perchè era la regolarità a dargli concentrazione e solidità. Un sunto è qui.
Scaccia tensione:
respirare correttamente da asmatico: profondo, regolare, ritmato.
Avere piedi allegri: stare sulle punte dei piedi x passi leggeri, rapidi e brevi: stai sulle punte-punte non talloni!!!
Leggere la scritta della pallina mentre arriva: aiuta i tuoi occhi a seguire la palla distraendo la mente dal nervosismo.
Canta!!!
[list=margin-top:0cm]
[*]Respira come se avessi l’asma
[*]tieni i piedi allegri
[*]leggi la scritta
[*]canta
[/list]
la partenza intelligente

[list=margin-top:0cm]
[*]mai servire per primi:
[list=margin-top:0cm]
[*]il primo turno di servizio non è una gran minaccia;
[*]il servizio è più debole all’inizio;
[*]ottieni più tempo per riscaldarti;
[*]effetto psicologico;
[*]perdere il primo gioco non è perdere;
[*]un break proprio all’inizio può essere molto importante;
[/list]

[*]inizia il match come lendl: mai iniziare a tutto gas;
[*]gioca correttamente i primi 2 game:
[list=margin-top:0cm]
[*]niente errori gratuiti;
[*]servire con giudizio;
[*]non ti rilassare;
[*]mettilo subito alla prova;
[/list]

[*]sfrutta il primo pit stop
[/list]


Più o meno vincere lo stress vuol dire essere solidi e concentrati ed essere forse quasi degli automi che regolarmente eseguono dei colpi chirurgici. Lo stress si elimina focalizzando la mente sul punto. Ogni 15 è un match point e la risposta deve essere da rapida, chirurgica e sicura. 
per cui: Respira come se avessi l’asma - tieni i piedi allegri - leggi la scritta - canta


per tutto il resto buon tennis a tutti!!!

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Bravo sonny per il post...personalmente la partita di torneo per quanto mi riguarda ha un atmosfera particolare....mi piace fare tanto i tornei ma la partita "la sento molto" e questo mi penalizza molto addirittura la sera del giorno prima comincia la tachicardia...questo accadeva con i primi tornei ,man mano e diminuita questa sensazione ma comunque resta tutt'ora...il mio problema infatti principale e' la testa...basta una variabile vada storta che diventa un macigno sul match....pero'pur prendendo batoste ritorni sempre ad iscriverti al prossimo di torneo...

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Sonny Liston ha scritto:
Rispolvero un vecchio post.


Innanzi tutto una precisazione:


1. Non sono un tecnico, nè un istruttore-maestro di tennis;

2. Non è mia intenzione "pontificare" o "insegnare" a nessuno;

3. Voglio soltanto fornire spunto di confronto;

4. La mia esperienza non è altro che quella di un onesto "guerriero di quarta categoria" con anni (purtroppo molti) di battaglie da torneo alle spalle.

Ora si può cominciare.


A qualsiasi livello tennistico ci si collochi, è evidente che la partita di Torneo è MOLTO diversa dal semplice allenamento.

Questo, ovviamente, perchè ci mette lo "zampino" un nemico subdolo: Lo STRESS. Ecco che il respiro si fa corto, i battiti aumentano, le gambe diventano pesantissime... ed il nostro braccio diventa sempre più corto.

Siamo inconsciamente OSSESSIONATI dal risultato, non abbiamo piena fiducia nelle nostre possibilità e nel nostro gioco... siamo terrorizzati da un'eventuale brutta figura e dai commenti velenosi dei nostri compagni di circolo.

Poichè lo stress da competizione è fisiologico (esiste in natura per mettere in alletra il nostro fisico prima di una "battaglia"), dobbiamo cercare di INCANALARE questo nostro nemico al fine di farne un prezioso alleato.

Io ho imparato ad amare questa sensazione e ad incanalarla verso una grande concentrazione e determinazione a vincere (ovviamente dove questo è possibile).

Una qualità che tutti i miei amici (e nemici) tennisti mi attribuiscono (e di cui vado molto fiero) è infatti quella di NON PERDERE MAI CON GIOCATORI DI LIVELLO INFERIORE.

Ed è proprio questo il punto: dal modesto NC al giocatore PRO, ciò che distingue il "fighter" dal "perdente" è la capacità e la determinazione che permettono di battere sempre (o quasi) i giocatori di livello inferiore.

Il primo passo è quello di CAPIRE qual'è REALMENTE il nostro livello di gioco.... e, credetemi, non è facile essere così obiettivi da capirlo realmente...

...posso giurarvi che almeno l'80% di giocatori NC-quarta ritiene di essere ad un livello NOTEVOLMENTE SUPERIORE a quello reale. da qui esclamzioni del tipo: "HO PERSO CON UNA PIPPA".

La cruda realtà è che, nella stragrande maggioranza dei casi, quella PIPPA è un tennista più solido e consistente di voi.

Personalmente (e pure di questo sono orgoglioso), mi basta guardare pochi game di un giocatore per stabilire (con ottima approssimazione) se tale giocatore è più forte di me (quindi vincente)... allo stesso livello (lotta serrata) o più debole.

Senza questa "picture", un giocatore di Tennis, andrà sempre incontro ad amarissime sorprese e delusioni.

Passiamo ora alla gestione della partita.

Nel palleggio che precede il mactch, normalmente, il quarta comincia a tirare della mazzate terribili, forse per impressionare l'avversario, o forse per stemperare la tensione... o magari per farsi notare da una bella gnocca....

Resta il fatto è che è SBAGLIATO! 

In palleggio bisogna colpire piano, in scioltezza (decontrazione, direbbe qualche tecnico), ripassare mentalmente la corretta sensazione del movimento, la corretta respirazione.... il RITMO, insomma. 

Se poi riusciamo pure a capire i lati deboli dell'avversario, tanto meglio.

Si arriverà poi ad un punto in cui la partita ha inizio.

In questo caso, quello che al nostro (basso, anzi bassissimo) livello NON BISOGNA MAI FARE è quello di cominciare prendendo rischi assurdi, tirando mazzate, cercando le righe...

Attenzione, amici, non sto dicendo di giocare da "vigliacchi", ma solo di giocare "ordinati", in sicurezza... evitando rischi inutili.

Non c'è nulla di più bello, per il nostro avversario... di trovarsi i primi punti dell'incontro regalati su di un piatto d'argento!

Diamogli l'impressione di essere CONSISTENTI, degli ossi duri non disposti a regalare nulla.

Questo ci darà fiducia, e, al contempo... metterà un poco di preoccupazione nell'avversario.

Considerate che giocare in sicurezza non significa tirare piano, ma giocare magari con un maggiore spin ed una maggiore "clarence" sulla rete, nonchè un maggior margine sulla riga di fondo.

Ricordate che giocare con più spin significa VELOCIZZARE il movimento del braccio, NON rallentarlo!

Dopo qualche game giocato "in sicurezza" la tensione svanirà... e saremo quindi in grado di esprimere un gioco più "bandalzoso" ed aggressivo.

A questo punto la partita entra nel vivo... ma noi siamo pronti ad esprimere il nostro miglior tennis... per cercare di vincere.

Ed è questo, amici miei, il fatto importante.... entrare in campo DETERMINATI, CONCENTRATI e FIDUCIOSI DEI PROPRI MEZZI (quelli reali, non quelli che si suppone di avere...) per poter dare il nostro massimo, nella correttezza e nello spirito sportivo.

Senza ridicole giustificazioni al cospetto di una sconfitta.

Comportandosi da UOMINI, non da PUPAZZI.

Un saluto dal vecchio Sonny

Bravo. Analisi completa e perfetta. Sapessi quanto ne ho visti che provando il servizio prima del'inizio della partita tirano ace a manetta...per forza...non contano ancora i punti.... Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
Fabio.

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Prova a cambiare i termini: allenamento-partita-torneo.
Allenamento
- palleggio obbligato dei 4 fondamentali ( 2 incrociati e due lungolinea - servizio e risposta.
Partita : fai il gioco che ti porti da casa per vincere ogni 15, non si pensa. Ultimi 5 minuti tie-break.
Torneo: come sopra ma si pensa ai cambi campo.
Non basta un libro ma per farla breve, in IV Cat. il motto è "cacciala di là " il resto son minchiate

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la testa nel tennis è una fetta molto importante...
come scrissi già in altro post, un bel passo in avanti lo si fa quando in partita di torneo si riesce a giocare come in allenamento o quasi...altrimenti è come guidare molto bene...ma solo in cortile...il livello di un giocatore è quello che esprime in torneo, cioè quando c'è anche l'importantissima componente mentale ad incidere su tutto...
fare questo non è facile e richiede alcuni passi fondamentali prima di parlare di strategia mentali...
il primo passo è l'allenamento...bisogna allenarsi pensando ai colpi in contesto partita...se in allenamento si spara tutto e poi in partita parte il braccino, se in allenamento si prova il rovescio in top e poi in partita si usa solo il back per paura di sbagliare...se in allenamento si provano i servizi a bomba e poi in partita si tirano le mozzarelle...allora ci si sta allenando male...l'allenamento è il primo step per vincere le partite...è li che si costruisce tutta la sicurezza e l'automatismo dei singoli colpi in maniera pensata...è li che si trova la propria velocità di colpi in sicurezza e in modalità rischio...è anche li che si pensa al miglioramento tecnico dei colpi...
e si arriva alla partita...se l'allenamento è fatto bene col tempo aiuta ad arrivare in campo con più sicurezza nei propri colpi...e soprattutto i colpi saranno più allenati perche finalmente saranno gli stessi giocati anche in allenamento Smile...
la parte mentale che porta allo stress ci sarà sempre da un minimo a un massimo che dipende dall'esperienza in tornei, dall'importanza della partita in se ecc..
però...non è possibile in alcun modo dire alla mente di non pensare a qualcosa...perche dal momento che lo fate la mente ci sta già pensando...diffidate da chi dice quando ti viene in mente un pensiero negativo tu devi ragionare cosi piuttosto che colà...per non pensare al negativo bisogna ingannare la mente tenendola occupata su qualcosa che non porti a stress ma anzi che aiuti la concentrazione...qui ci sono vari metodi, nessuno miracoloso e tutti che richiedo allenamento esattamente come allenare i colpi...ma è l'unica via
e in partita bisogna pensare meno possibile ai dettagli tecnici...quelli devo essere parte dell'allenamento...altrimenti si gioca solo contratti...
ho avuto un allenatore molto bravo sotto questo profilo qualche anno fa e mi ha aiutato molto sul piano testa...provare per credere

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...beccato in pieno il mio problema...

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Bueno per quello che mi riguarda lo stress da torneo e' normale che esista,e si sente prima di incominciare la partita e nei minuti appena si incomincia a giocare.
Puo essere piu accentuato o meno a secondo dell' esperienza che si ha nel fare i tornei,ma non puo' mai essere un fattore determinante.
Lo diventa quando probabilmente si e' inisicuri fuori dal campo,per altri motivi personali che nulla hanno a che vedere con il tennis ma che per forza di cose si riperquotono su ogni attivita che si fa.
Ma in generale quello che si scambia per stress non e' veramente stress ma e' insicurezza tecnica che ovviamente porta la mente a pensare al gesto o alla paura di perdere.
Se la tecnica e' solida difficilmente si patisce di questa sindrome,o almeno non per tutta la partita,e non si pensa piu' alla tecnica al vincere o al perdere ma solo al giocare.
il braccino non esiste, esiste una tecnica poco solida che porta al braccino.........ovvio che in certi momenti a tutti puo venire un attacco di braccino magari se se li con il servizio al match ball e pensi di non dover sprecare l'occasione.......ma di base i motivi dell braccino sono dovuti alla tecnica.....non ho mai visto perdere un giocatore tecnicamente solido per colpa del braccino.....e se e' successo lo posso contare sulle dita di una mano....

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Condivido che con esperienza su tornei e solidità dei colpi lo stress è diminuito...

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ilNovakdellabassa ha scritto:


.non è possibile in alcun modo dire alla mente di non pensare a qualcosa...perche dal momento che lo fate la mente ci sta già pensando...diffidate da chi dice quando ti viene in mente un pensiero negativo tu devi ragionare cosi piuttosto che colà...per non pensare al negativo bisogna ingannare la mente tenendola occupata su qualcosa che non porti a stress ma anzi che aiuti la concentrazione...qui ci sono vari metodi, nessuno miracoloso e tutti che richiedo allenamento esattamente come allenare i colpi...ma è l'unica via


Mi fa piacere che tu "viva di certezze" dicendo "è l'unica via"

Io sono quello da cui, dici, si dovrebbe diffidare perché sostengo che il cervello non è strutturato per pensieri negativi.

Peccato che questo concetto sia sottolineato dai più grandi psicologi dello sport al mondo.

Anche se il tuo fantastico allenatore la pensa diversamente...  Rolling Eyes

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Buona sera.Il cervello non concepisce le negazioni o meglio le contraddizioni...il "non devi fare doppiofallo " lui lo trasforma in doppiofallo perché canalizza il problema sul timore principale del pensiero appena composto...quindi ...il termine DOPPIOFALLO... et voila ... doppiofallo concretizzato.
Paradossalmente si dovrebbe visualizzare un buon servizio...per poi lasciarlo eseguire al corpo....attenzione...ho scritto buon servizio ...non ace ...perché l'ace ..dipende da un secondo fattore che non si controlla...ossia..il nostro avversario.
Non possiamo immaginare l'ace centrale...perché magari mentre la palla la stiamo alzando...lui fa un passo al centro e impatta la risposta...e noi in uscita dal servizio rimaniamo un attimo sorpresi.
Detto questo la parola chiave del post...è STRESS ..
NON IMPORTA COME...ma ci attanaglia sempre ...soprattutto i primi due tre game.. 
La soluzione del problema per far si che il nostro tennis si avvicini ai nostri livelli migliori ...sta nel tenerlo lontano.
Non voglio tirar giu tesine e teorie o elucubrazioni mentali assurde...il mio consiglio è : provate...trovate...ed una volta trovato...riproponete il metodo che alla fine tra le tante prove ha funzionato.
Io personalmente, pur riconoscendo che il mio metodo può suscitare qualche sorriso ...mi concentro durante il tragitto...sul fatto che se pure arrivo in finale e vinco il torneo piu importante della mia regione...quando  esco dal club...in borghese...sono lo stesso esatto di prima...imsomma ...do una ridimensionata a tutto l'ambaradam...e quando  inizio a giocare sembra  quasi che non me ne freghi una m**** della partita...
Risultato...braccio sciolto...colpi che vanno come in allenamento...torno a casa che se ero tecnicamente piu forte del mio avversario...ho vinto...se lui era piu forte di me...ha vinto lui...ma attenzione...ha vinto perché era DAVVERO piu forte...e questo mi basta.
P.s. per me comunque non è stato facile ...ci ho messo anni per imparare ad entrare in questo spece di stato di menefreghismo pre-match  Lo stress di una partita di torneo 810504
Un saluto.

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Disquisizione sui termini per sincronizzare gli orologi:
stress

Lo stress è un insieme di reazioni di natura sia fisiologica e psichica che l’organismo mette in atto per rispondere a una data  situazione
insicurezza
Si manifesta, prevalentemente, con una sensazione di smarrimento che fa dubitare di quello che si pensa e fa temere di prendere decisioni sbagliate.
allenamento
Ripetizione continua dello stesso gesto automatizzandolo a livello neuronale.
partita amichevole
Ricerca, definizione e consolidamento di uno o due schemi di gioco attacco-difesa (tattica) , da evitare durante la fase tornei
Partita-gara-torneo-competizione
Utilizzo solo delle competenze consolodate precedentemente.
La gara in sè comporta sempre stress, ma non è necessariamente negativa. Se l'allenamento è stato corretto porti in campo la consapevolezza dei tuoi mezzi e lasci a casa il sacco delle scuse, e l'insicurezza.
Ora fatti una domanda che richiede una risposta sincera e trovi la soluzione: ma io, di che cosa ho veramente paura ?

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Poichè lo stress da competizione è fisiologico (esiste in natura per mettere in alletra il nostro fisico prima di una "battaglia"), dobbiamo cercare di INCANALARE questo nostro nemico al fine di farne un prezioso alleato.

Io ho imparato ad amare questa sensazione e ad incanalarla verso una grande concentrazione e determinazione a vincere (ovviamente dove questo è possibile)."
                                                            "Sonny"
sposto il dito della mano di Sonny che indica la luna su se stesso. ( rischio perché è grosso Smile )
il suo linguaggio non è da soldato semplice ma da us navy seals .
questi corpi speciali  non vengono formati nelle suite dello sheraton .
il suo tennis è stato scuola di sopravvivenza,
 sangue sudore e lacrime!!!
questo percorso determina un autocontrollo totale di tutti quegli aspetti che causano un calo di rendimento,per questo non perde da chi è meno forte e anzi può battere uno decisamente migliore tecnicamente di lui.
la concentrazione va allenata come i muscoli,ha un dispendio energetico enorme,( chiedetelo a un campione di scacchi che arriva a perder 2,5 kg in torneo stando seduto)  é soggettivo ma spesso tre ore di autonomia in allenamento corrispondono a  un'ora di torneo .
la concentrazione è faticosissima da mantenete infatti la mente non  allenata  si appiglia ad ogni cazzata per staccare, dallo spettatore che parla con l'amico  al comportamento dell'avversario. Borg diceva che discutere su una palla dubbia( perdere concentrazione) gli sarebbe costato i due punti successivi. John Mc la pensava in modo diverso ma...è tutto un'altro film..infatti non era il genere Sonny. Smile
2)quattro elementi... Sonny è allenato come un toro, ha una resistenza infinita è sicuro di se e non ha paura!!!!
La prima cosa che aggredisce il senso cinestetico(coordinazione oculo-manuale, percezione,tocco,
propriocezione,riflessi,controllo ecc) è la fatica insieme all'insicurezza e alla paura.
3) Sonny ha addominali d'acciaio!!!!
molti pensano che la sede delle emozioni sia il cuore o il cervello ,può essere!!! ma perchè si dice uno si caga dalla paura
e ha le gambe "giacomo giacomo" ???? perchè non ha una buona parete addominale che non ti evita di sentire emozioni ma ti aiuta a non perdere troppa efficacia e qualità nei tuoi gesti. penso che questa mia serie di riflessioni sia confermata dal fatto che a livello pro sia molto difficile trovare atleti dalla psiche fragile.
solo solo mie considerazioni e non ho la presunzione che possano essere verità. mi stimola il confronto costruttivo e per fortuna il forum sotto questo aspetto è una miniera.non amo chi lo utilizza con altre finalità e penso che in alcuni casi se qualcuno riuscisse a passare inosservato , farebbe veramente un figurone!!! notte.

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Bel commento, John!

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@Sonny Liston ha scritto:
Mi fa piacere che tu "viva di certezze" dicendo "è l'unica via"

Io sono quello da cui, dici, si dovrebbe diffidare perché sostengo che il cervello non è strutturato per pensieri negativi.

Peccato che questo concetto sia sottolineato dai più grandi psicologi dello sport al mondo.



Non capisco perche tu la prenda sempre sul personale...visto soprattutto che probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa...quello che intendevo dire io è riassunto in parte in un post di un altro utente...

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
Buona sera.Il cervello non concepisce le negazioni o meglio le contraddizioni...il "non devi fare doppiofallo " lui lo trasforma in doppiofallo perché canalizza il problema sul timore principale del pensiero appena composto...quindi ...il termine DOPPIOFALLO... et voila ... doppiofallo concretizzato.
Paradossalmente si dovrebbe visualizzare un buon servizio...per poi lasciarlo eseguire al corpo


se il tuo penso a ogni 15 per vincere quel 15, significa mi concentro sull'attimo di un 15 che diventa cosi un 15 qualunque e non un 15 più importante di altri...allora è una strategia che focalizza la mente su qualcosa di positivo tenendola impegnata...è quello che dico io...non ho parlato di una strategia vincente e di tutto il resto perdente...ho detto solo che il concetto generale è che la mente si deve tenere impegnata perche se pensa "non devo fare cosi...lo farà sicuramente"

probabilmente non mi ero spiegato bene io...però non prendere tutto sull'attacco personale  Wink

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Sono d'accordo con Vet.

Se lo stress lo provo io, lo proverà anche chi sta al di là della rete. Chi ha più tecnica e di consequenza più consapevolezza (a parità di condizioni atletiche) vincerà la partita. Il differenziale di stress fra me e il mio compagno di gioco è dato dal differenziale di tecnica.

descriptionLo stress di una partita di torneo EmptyRe: Lo stress di una partita di torneo

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Io non citato nessuno e nessun post o citazione in particolare...niente di personale verso nessuno...ho solo 
Iniziato salutando e dando un piccolissimo contributo in base alle mie limitate conoscenze del cervello umano e del suo modo di attivarsi positivamente.
P.s attenzione....il 15 non si puo giocare con la convinzione di vincerlo...ma bisogna come dici tu...far finta di non pensare oer giocare bene ed in maniera sciolta il punto...il risultato non è una cosa che possiamo controllare..perché c'è anche l'avversario... 
Tutto ovviamente opinabilissimo e senza nessun tipo di pregiudizio o astio verso utenti e loro post...
Un saluto
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