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Voi cosa fareste?

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albs77
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framan
Dioniso93
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Negli ultimi due mesi ho cambiato di mia iniziativa maestro, perché sentivo che il vecchio non mi dava più stimoli per migliorare.  Sono stato inserito in un gruppo di allenamento con altre 3 persone. Poco abituato al confronto con altri (con il vecchio maestro facevo lezione individuale), mi sono presto reso conto che i miei compagni sono un po' più bravi di me e, quando ci giochiamo a fine lezione i punti, io regolarmente perdo e arrivo sempre ultimo. 
Il nuovo maestro è molto competente e ad ogni lezione ci spiega cose nuove; il problema è proprio quando andiamo a giocarci i punti nella mezz'ora finale della lezione: a me viene l'ansia perché so già che al 90% sbaglierò e arriverò ultimo e, purtroppo, questo a me pesa moltissimo, essendo già di mio una persona emotiva e alquanto insicura, problematica nell'accettare i fallimenti. Succede che torno a casa dalla lezione più demotivato che felice di aver giocato. 
Forse è un problema più mio che del contesto in cui sono inserito, ma sta di fatto che non mi sento a mio agio sapendo di essere il più scarso e il più lento a migliorare. 
Voi nei miei panni cosa fareste? 
Grazie in anticipo a chiunque risponderà.
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Quoto framan devi essere felice di giocare con gente più forte di te, ben presto raggiungerai il loro livello non demordere!

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purtroppo qualsiasi sport si gioca contro altri, quindi se il confronto con altri non fa per te, non dovresti nemmeno iniziare un qualsiasi sport. poi esiste sempre qualcuno peggiore, quindi se il problema è solo quello, puoi sempre provare in parallelo a fare qualche partitella per trovare un avversario che puoi battere. oppure allenarti di più da solo, ad esempio contro un muro, per poi verificare che il tuo tennis è più compatibile con quello degli altri che fanno lezione con te

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Quoto quanto scritto da Vandergraf, per risollevare il morale ogni tanto prova a giocare con gente del tuo livello o di poco più scarsa così metti in cascina un po' di vittorie e quando ritorni a giocare con gente più forte hai il morale meno sotto i tacchi. Per il resto si cresce confrontandosi con quelli più bravi e cercando a piccoli passi di ridurre il gap e magari superarli per poi confrontarsi con quelli ancora più bravi. E' un percorso lungo e ci vuole costanza e seguire una strada ben precisa senza farsi abbattere dai fallimenti che inevitabilmente avvengono. Considera che spesso lo sport se interpretato bene offre grandissime lezioni utili per la vita di tutti i giorni.

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Caro Dioniso, nome simpatico per gli amanti delle bibite e delle feste movimentate, il problema non è tanto "il perdere" ma il "perché" ti asfaltano...
Mi spiego: hai 51 anni e una schiena a pezzi (autoreferenziale), se ti mettono con un paio di Seconda di 16 anni....non è che non vedi la palla ma è come giocare a tennis in stazione mentre passa Italo e Frecciarossa. Non è frustrante, è un po' ridicolo. Ma...dopo un po', comincerai a vederla e a capirla LA PALLA...magari non la prendi, ma la "capisci".
Ora, ognuno di noi affronta lo sport e il tennis con motivazioni eterogenee, però è insito Nell'homo sapiens sapiens L'anelito al miglioramento. Io Son solo scimmia e mi Son fermato...ma tu puoi sempre sfruttare il pollice opponibile non solo per aprire il sacchetto dei Fonzy's ma anche per giocare a un tennis decente...!
Giocare con uno più forte (magari solo un po' più di te) è una gran botta di culex! Sai perché ? Perché dopo un po' comincerai a "fargli le pulci": beh sul servizio è forte di prima ma sulla seconda lo inchiodo... ok ok bel dritto ma non è imprendibile... poi, sotto pressione sbaglia! Sbaglia anche lui!
Insomma, un po' ti illudi (Hihihihi) e un po' ridimensioni "l'uomo nero". MA, soprattutto...IMPARI! 
Perché la gira così ? Perché incrocia ? Perché ci casco sempre? 
Beh, ovviamente ci vuole un po' di curiosità (scimmiesca) e un po' di umiltà. Ma anche di grinta! Non si perde mai per "assioma" ma per una serie di ragioni tecniche: cercale e affrontale.

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cheers cheers cheers

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Intanto Buongiorno [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , come ha detto [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ovvio che se ti devi confrontare con ragazzini freschi freschi e di categoria superiore è normale non dico non vedere manco la pallina, ma perlomeno avere qualche difficoltà si. Io aspetterei un pochino prima di fasciarmi la testa. Io giocavo molto tempo fa, mi sono fermato per molto tempo, poi ho ripreso ma inizialmente perdevo anche con scarsoni... poi piano piano e allenandomi sistemando quanto di arrugginito ho tra ginocchia, spalla, polso e quant'altro, e un pochino alla volta ho iniziato a fare male. Ma inizialmente perdevo con i 4NC, adesso perdo con i 4.3 - 4.2, conto tra 6 mesi o anche prima di perdere con 4.1 - 3.5. Ovvero poniti degli obiettivi da raggiungere, delle mete da superare di volta in volta. Esempio io lezione individuale: prima palleggiavo solo 15 minuti ed avevo il fiatone, adesso un cesto lo faccio in 45 minuti e faccio sessioni da 2 ore per volta. 
Secondo me non devi avere fretta: in quale colpo hai più difficoltà? allenati anche in lezioni singole solo su quel colpo fino alla nausea. A volte vincere non vuol dire giocare allo stesso ritmo degli altri, ma vuol dire imporre il tuo ritmo rompendo il ritmo degll'avversario.... comprendi? Intanto allenamento fino allo stremo... e buon tennis!

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Se sei in allenamento l'unica domanda che ti devi porre è: mi è utile? sto crescendo? sto imparando? cosa posso rubare da quello? e da quell'altro? invece di seguire la pallina segui i movimenti degli altri quando la pallina è dall'altra parte. Se sono ad un livello dove quello che succede è incomprensibile allora sei nel posto sbagliato, se invece li sfiori con le dita sei nel posto giusto. Ruba il mestiere e assorbi tutto quello che riesci nell'ora di lezione: stai pagando per imparare non per vincere. Per assurdo quello che si dovrebbe realmente lamentare dovrebbe essere il migliore del gruppo perchè ha meno stimoli al miglioramento dai compagni, solo dal maestro.

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Scusa Maffa, ma se il migliore dovesse lamentarsi....il maestro dovrebbe solo fare una cosa: prenderlo e accompagnarlo alla porta e dirgli a brutto muso "ci rivediamo tra una settimana quando il letame che hai in testa è transitato altrove"....

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"Lamentarsi" nel senso di ritenersi "il meno fortunato". Sono moderatamente convinto che i gruppi siano stati assemblati tenendo conto dei livelli di abilità individuali per cui non credo ci sia tutta questa differenza tra il migliore e il peggiore tanto da rendere inutile il condividere la lezione, ma da un punto di vista utilitaristico direi che chi ha meno da guadagnare è il migliore del gruppo. Non che non ne abbia, ma il peggiore ha tutto da guadagnare ecco.


Se il gruppo fosse davvero TANTO sbilanciato (nel senso che è di molto migliore degli altri tanto da non avere stimoli) vuol dire che chi ha assemblato i gruppi ha fatto un errore (o non aveva alternative). Secondo me avrebbe il diritto di chiedere di essere inserito in un gruppo più consono. Nessuno si prepara per Winbledon dalle lezioni collettive, però è anche giusto pensare di impiegare il proprio tempo nella maniera più costruttiva possibile, visto che tra l'altro non è neanche gratis. E' una situazione estrema e non credo sia questo il caso, ma in linea di principio credo che sia una pretesa corretta.

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[quote="framan"]Pagherei qualunque prezzo per giocare con Federer e perderci un paio di volte a settimana. 8)
Il tennis si impara giocando e apprendendo da quelli più forti di noi, stá a te apprendere o demotivarti perché c'è chi gioca meglio.[/quote]


perfetto!
hola

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Dioniso93 ha scritto:
Negli ultimi due mesi ho cambiato di mia iniziativa maestro, perché sentivo che il vecchio non mi dava più stimoli per migliorare.  Sono stato inserito in un gruppo di allenamento con altre 3 persone. Poco abituato al confronto con altri (con il vecchio maestro facevo lezione individuale), mi sono presto reso conto che i miei compagni sono un po' più bravi di me e, quando ci giochiamo a fine lezione i punti, io regolarmente perdo e arrivo sempre ultimo. 
Il nuovo maestro è molto competente e ad ogni lezione ci spiega cose nuove; il problema è proprio quando andiamo a giocarci i punti nella mezz'ora finale della lezione: a me viene l'ansia perché so già che al 90% sbaglierò e arriverò ultimo e, purtroppo, questo a me pesa moltissimo, essendo già di mio una persona emotiva e alquanto insicura, problematica nell'accettare i fallimenti. Succede che torno a casa dalla lezione più demotivato che felice di aver giocato. 
Forse è un problema più mio che del contesto in cui sono inserito, ma sta di fatto che non mi sento a mio agio sapendo di essere il più scarso e il più lento a migliorare. 
Voi nei miei panni cosa fareste? 
Grazie in anticipo a chiunque risponderà.


Alla peggio puoi chiedere al maestro di non giocare i punti e continuare ad allenarti con lui in un campo adiacente, mentre gli altri si giocano i punti. Quando sarai più sicuro del tuo tennis li giocherai anche te i punti, o no?

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La cosa piu' importante nel tennis e' l'intenzione, avere una chiara intenzione di dove e come si vuole mandare la pallina per fare il punto.

Nella prima parte della lezione alleni la tecnica, nella seconda non devi pensarci piu', si allena appunto l'intenzione.

Bisogna decidere cosa fare al massimo quando l'avversario colpisce, perche' poi non c'e' piu' tempo per organizzarsi bene. Puoi provare a "gridare" semplicemente "cross" o "down", due paroline brevi, e stare attento a seguirle subito con il movimento, vedrai come cambia la sicurezza nei colpi.

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wetton76 ha scritto:
Dioniso93 ha scritto:
Negli ultimi due mesi ho cambiato di mia iniziativa maestro, perché sentivo che il vecchio non mi dava più stimoli per migliorare.  Sono stato inserito in un gruppo di allenamento con altre 3 persone. Poco abituato al confronto con altri (con il vecchio maestro facevo lezione individuale), mi sono presto reso conto che i miei compagni sono un po' più bravi di me e, quando ci giochiamo a fine lezione i punti, io regolarmente perdo e arrivo sempre ultimo. 
Il nuovo maestro è molto competente e ad ogni lezione ci spiega cose nuove; il problema è proprio quando andiamo a giocarci i punti nella mezz'ora finale della lezione: a me viene l'ansia perché so già che al 90% sbaglierò e arriverò ultimo e, purtroppo, questo a me pesa moltissimo, essendo già di mio una persona emotiva e alquanto insicura, problematica nell'accettare i fallimenti. Succede che torno a casa dalla lezione più demotivato che felice di aver giocato. 
Forse è un problema più mio che del contesto in cui sono inserito, ma sta di fatto che non mi sento a mio agio sapendo di essere il più scarso e il più lento a migliorare. 
Voi nei miei panni cosa fareste? 
Grazie in anticipo a chiunque risponderà.


Alla peggio puoi chiedere al maestro di non giocare i punti e continuare ad allenarti con lui in un campo adiacente, mentre gli altri si giocano i punti. Quando sarai più sicuro del tuo tennis li giocherai anche te i punti, o no?

certo, come no ! e secondo te vanno ad occupare due campi, sempre che siano liberi, per far contento un allievo ? magari ci fossero circoli e maestri in grado di fare miracoli del genere....!

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Stai approciando male l'allenamento: dovresti preoccuparti maggiormente del fatto che finchè non capisci il motivo per cui ti alleni e quali sono gli obiettivi stai solo perdendo tempo e soldi.
Ad allenamento si va per imparare, non per misurarsi coi compagni di squadra scarsi.
Tu devi darti un obiettivo da raggiungere, e questo obiettivo non si misura con le vittorie.

Si misura con la capacità di ripetere quel gesto che stai allenaando senza sbagliare più volte possibile. Solo questo deve interessarti.

Quando avrai imparato i fondamentali e sarai solido, i tuoi compagnia di squadra manco li vedrai in campo. Quindi smetti di preoccuparti delle cose sbagliate e impegnati ad imparare il meglio possibile.

Prima cosa da imparare: la consistenza. Punta a non sbagliare e a far rimbalzare la palla dopo metà campo. Se ci riesci in modo continuo ,al tuo ritmo, sei già dieci passi avanti a qualsiasi pseudo tennista della domenica che fa le partitine senza senso.

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certo che se hai tanta tensione per i punti in palleggio ,in allenamento coi compagni,nn oso pensare lo stress se dovessi giocare un torneo Shocked
io sono fortunato, gioco principalmente xk adoro farlo,sia esso tornei(che ormai faccio raramente)o partite con amici e nn ho mai avuto ansie o apprensioni a giocare...anzi spesso mi serve come valvola di sfogo Very Happy
ho un amico che contro me in amichevole gioca bene e a volte mi ha strappato pure un set...fa tornei e perde spesso con 4.4e 4.5 che faticano a mettere 3 palle in campo,praticamente si batte da solo e capisco che e' frustante.
nn e' facile ma scendi in campo x divertirti,dai il massimo tanto se non vinci nn perdi il prize money e il campo lo devi pagare comunque Very Happy

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kingkongy ha scritto:
Scusa Maffa, ma se il migliore dovesse lamentarsi....il maestro dovrebbe solo fare una cosa: prenderlo e accompagnarlo alla porta e dirgli a brutto muso "ci rivediamo tra una settimana quando il letame che hai in testa è transitato altrove"....

lol! cheers

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Tra l'altro dovresti sentirti privilegiato, perché allenarsi con gente più forte ti da l'opportunità di saggiare un ritmo di palla più alto del tuo, cosa che se presa nel verso corretto ti aiuterà a crescere più in fretta rispetto ad un allenamento fatto con tuoi pari.

Per cui essere l'ultimo di un gruppo è una grande fortuna, se ti interessa imparare.

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Si cresce di livello SOLO giocando con gente più forte...che ti "tira" fuori i tuoi punti deboli/difetti...dove poi vai a lavorare x diventare sempre più solido.

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Per prima cosa ringrazio tutti per l'infinità di risposte che sono arrivate, per i consigli sull'approccio e la mentalità da avere per non guardare le cose dal lato sbagliato. 
Ciò che a me dà più fastidio della situazione che vi ho descritto è che il più delle volte "perdo" per colpa mia: ossia, gli altri vincono a causa dei miei errori. Sembra che quando iniziamo a palleggiare a punti tra di noi si attivi la modalità "tutte le palline in rete o sul campanile della chiesa", specialmente di dritto. Sul dritto, peraltro, a me sembra  di essere regredito in quest'ultimo periodo. Il maestro mi ha cambiato impugnatura, facendomi passare da una eastern classica a una semi-western e insistendo molto sul top-spin, con il risultato che sul dritto ho perso moltissimo controllo sulla palla e sbaglio davvero troppo. Forse prima il mio colpo era più piatto, ma almeno riuscivo a controllarlo meglio. Sul rovescio invece sono rimasto solido e rimane il colpo sul quale mi sento più sicuro: lo gioco a due mani e sbaglio poche volte. Purtroppo, sul dritto ho sempre avuto più difficoltà ed, essendo il colpo che in partita capita più spesso di giocare, la percentuale di errore si alza. Ovviamente, sapendo che lo sbaglio più spesso, i miei compagni giustamente insistono sul lato del dritto, che nelle ultime lezioni è stato veramente penoso.

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e' bene che insistano sul tuo colpo meno forte,anzi se fossi il tuo maestro gli direi di farlo apposta,se no come lo migliori se nn provando e riprovando?nn e' che il tennis finisce coi punti nei palleggi...lo scopo dell'allenamento e' appunto quello di cercare di automatizzare i gesti tecnici.
tra l'altro,se ne hai la possibilita',ti consiglio di giocare almeno una volta alla settimana, extra maestro,con un amico del tuo livello...facendo partitelle ti diverti e man mano abbassi il livello di tensione che mi sembra di capire,ingigantisce le incertezze teNNiche.
+ bounce colpisci meglio e' Voi cosa fareste?  622327

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VANDERGRAF ha scritto:
wetton76 ha scritto:
Dioniso93 ha scritto:
Negli ultimi due mesi ho cambiato di mia iniziativa maestro, perché sentivo che il vecchio non mi dava più stimoli per migliorare.  Sono stato inserito in un gruppo di allenamento con altre 3 persone. Poco abituato al confronto con altri (con il vecchio maestro facevo lezione individuale), mi sono presto reso conto che i miei compagni sono un po' più bravi di me e, quando ci giochiamo a fine lezione i punti, io regolarmente perdo e arrivo sempre ultimo. 
Il nuovo maestro è molto competente e ad ogni lezione ci spiega cose nuove; il problema è proprio quando andiamo a giocarci i punti nella mezz'ora finale della lezione: a me viene l'ansia perché so già che al 90% sbaglierò e arriverò ultimo e, purtroppo, questo a me pesa moltissimo, essendo già di mio una persona emotiva e alquanto insicura, problematica nell'accettare i fallimenti. Succede che torno a casa dalla lezione più demotivato che felice di aver giocato. 
Forse è un problema più mio che del contesto in cui sono inserito, ma sta di fatto che non mi sento a mio agio sapendo di essere il più scarso e il più lento a migliorare. 
Voi nei miei panni cosa fareste? 
Grazie in anticipo a chiunque risponderà.


Alla peggio puoi chiedere al maestro di non giocare i punti e continuare ad allenarti con lui in un campo adiacente, mentre gli altri si giocano i punti. Quando sarai più sicuro del tuo tennis li giocherai anche te i punti, o no?

certo, come no ! e secondo te vanno ad occupare due campi, sempre che siano liberi, per far contento un allievo ? magari ci fossero circoli e maestri in grado di fare miracoli del genere....!


l'ottimismo è il profumo della vita!

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Dioniso93 ha scritto:
Per prima cosa ringrazio tutti per l'infinità di risposte che sono arrivate, per i consigli sull'approccio e la mentalità da avere per non guardare le cose dal lato sbagliato. 
Ciò che a me dà più fastidio della situazione che vi ho descritto è che il più delle volte "perdo" per colpa mia: ossia, gli altri vincono a causa dei miei errori. Sembra che quando iniziamo a palleggiare a punti tra di noi si attivi la modalità "tutte le palline in rete o sul campanile della chiesa", specialmente di dritto. Sul dritto, peraltro, a me sembra  di essere regredito in quest'ultimo periodo. Il maestro mi ha cambiato impugnatura, facendomi passare da una eastern classica a una semi-western e insistendo molto sul top-spin, con il risultato che sul dritto ho perso moltissimo controllo sulla palla e sbaglio davvero troppo. Forse prima il mio colpo era più piatto, ma almeno riuscivo a controllarlo meglio. Sul rovescio invece sono rimasto solido e rimane il colpo sul quale mi sento più sicuro: lo gioco a due mani e sbaglio poche volte. Purtroppo, sul dritto ho sempre avuto più difficoltà ed, essendo il colpo che in partita capita più spesso di giocare, la percentuale di errore si alza. Ovviamente, sapendo che lo sbaglio più spesso, i miei compagni giustamente insistono sul lato del dritto, che nelle ultime lezioni è stato veramente penoso.

l'impugnatura è una cosa molto importante, è normale che se hai da poco cambiato presa, ti ritrovi un colpo che fa acqua da tutte le parti. il problema è capire, ma questo puoi farlo solo tu col maestro, quanto conviene per i tuoi progetti modificare la presa del dritto, ossia vedere a breve termine se questa modifica porta solo svantaggi o anche vantaggi. che io sappia il topspin si può fare benissimo anche con la presa eastern, io addirittura lo gioco in continental. occhio, perchè ho notato che alcuni maestri sono fissati con le impugnature moderne ma non si rendono conto che buoni risultati si possono ottenere anche con quelle meno estreme e più classiche

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perdere non e' mai piacevole,siano partite ma anche punti in allenamento. riguardo a quello che scrivi pero' ho una teoria...oggi giochi alla pari con un tuo amico che gioca al tuo livello,ora non lo sfidare piu' per i prossimi 6 mesi e continua ad allenarti (perdendo i punti,magari sempre un po' meno) con questi tre ragazzi effetivamente piu' forti di te'. tra 6 mesi quando sfiderai il tuo amico fara' 4 game in 2 set e ti renderai conto dei tuoi miglioramenti....purtroppo avrai sofferto per 6 mesi. questo per dirti che allenarsi con persone piu' forti e il miglior modo per migliorare ma tutto dipende da quali sono le tue motivazioni e i tuoi obbiettivi
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