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Cambiare maestro?

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Andrea Malagoli
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Unoqualsiasi
14 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti,
è il mio primo messaggio, vi scrivo nella speranza di ricevere qualche buon consiglio.

Ho 42 anni, ho sempre giochicchiato a tennis da quando ero ragazzino, ma a livello molto amatoriale (partitelle in cortile o in campetti di fortuna) e solo negli ultimi tre  anni ho frequentato un circolo dove gioco con regolarità una volta alla settimana.

Il mio livello era (purtroppo è ancora) molto basso. Non avendo mai preso lezioni avevo sviluppato un modo di giocare tutto mio, con rovesci in back molto fiacchi, dritto con movimento incompleto e servizio molto timido. Nonostante questo, giocando con amici più scarsi di me, solitamente vincevo e questo mi aveva fatto credere di essere un giocatore rozzo, ma in qualche modo efficace. Nulla di più lontano dalla verità.

L'anno scorso decido di iscrivermi ad un torneo amatoriale organizzato dal circolo che frequento. Il livello era molto basso, i giocatori, tutti over 40 e 50, erano fisicamente impresentabili, eppure ho preso mazzate da tutti, anche dai sessantenni con la pancia affraid. In sei partite giocate non ho vinto un set! Mi si sono aperti gli occhi, ho capito che dovevo imparare da zero e mi sono quindi iscritto ad un corso con un maestro.

Ho preso un anno di lezioni e quest'anno mi sono iscritto allo stesso torneo. Benché sia un po' migliorato, i risultati continuano a latitare. Ho fatto tre partite vincendone solo una, il livello degli avversari è sempre basso e sono quindi un po' deluso.

Non so se il percorso che sto facendo col maestro sia quello giusto. Fin da subito mi ha imposto il rovescio a due mani ed ha cercato di insegnarmi il dritto piatto con movimento completo (chiusura dietro la schiena). Anche il servizio che sta cercando di insegnarmi è quello piatto, senza nessun tipo di rotazioni (il kick non so cosa sia).

Ora, il rovescio a due mani mi viene in allenamento (e non sempre), ma lì è facile perché so che devo fare un rovescio e la palla mi arriva lenta, alta al punto giusto e senza rotazioni. In partita la musica è diversa. L'avversario mica mi avverte che sta per mandarmi una palla sul rovescio, la palla è imprevedibile, a volte arrotata. In conclusione, non essendo sicuro del mio colpo finisco per fare la mia cacatina in back che finisce lenta ed invitante al centro del campo del mio avversario che fa quello che vuole. Al terzo game, se dall'altra parte della rete c'è uno minimamente sveglio, sa che quello è il mio tallone di achille e ci va giù pesante.

Dritto. Confesso tutta la mia ignoranza su questioni legate alla tecnica, ma vedo che tutti fanno il dritto in top spin, cercando di arrotare l'arrotabile. Anche in tv i professionisti fanno il dritto così, in posizione open stance (credo si dica così, cioè col corpo parallelo alla rete) e chiudono davanti. Il maestro invece è un anno che insiste a farmi fare solo  il dritto piatto, con posizione del corpo girata verso destra e chiusura con la racchetta dietro la schiena. 
Ora, va tutto bene, ma non dovrei fare anche il top spin? Anche qui, finché sono a lezione tutto ok, ma in partita il dritto fatto  così mi scappa spesso e volentieri, quindi inconsciamente non faccio il colpo completo con la chiusura dietro la schiena, limitandomi ad un appoggio nel campo avversario. La palla così resta in campo, ma è lenta ed il colpo non è mai definitivo.

Servizio. Qui nulla da dire, quello è migliorato tanto (partivo da meno di zero, questo è da dire). Però non c'è differenza tra prima e seconda. Se non entra la prima, la seconda è uguale alla prima, solo meno potente. In partita se ho davanti uno forte, sulla mia seconda fa quello che gli pare, dal siluro all'incrocio delle righe al ricamo corto. Non dovrei imparare il servizio in kick?

Voi direte, a ragione, che partivo da zero e che in un anno il poveretto ha appena iniziato ad insegnarmi la tecnica, partendo  giustamente dai fondamentali. Il servizio in kick, il top spin ecc verranno col tempo. Prima si impara a camminare, poi a correre. Ok, avete ragione, ma è anche come è strutturata la lezione a non convincermi. Facciamo sempre una ventina di minuti di palleggio (io e l'altro allievo), un quarto d'ora di servizi e chiudiamo abbozzando una partitella (durante la quale spesso e volentieri lui è impegnato a rispondere ai whatsapp...). Raramente qualche esercizio sulla volee, solo una volta abbiamo esercitato lo smash.

Ora, non si dovrebbero fare esercizi specifici? Tipo, che so, cercare di indirizzare la palla verso un punto specifico del campo o roba del genere? Non dovremmo alternare colpi piatti a colpi arrotati? Io in partita ho sofferto come un cane contro un avversario che arrotava come un forsennato. Io ero completamente impreparato perché mi alleno solo a rispondere a colpi piatti. Ste maledette palle arrotate non le so gestire...

Oddio quanto ho scritto... scusate. Più che un post ero uno sfogo...

Se mai qualcuno avrà avuto voglia di finire tutto questo sproloquio la domanda è: dovrei cambiare maestro per cercare di fare un percorso diverso?

Ciao!

descriptionCambiare maestro? - Pagina 3 EmptyRe: Cambiare maestro?

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Maffa ha scritto:
Ciao Uno. Sono nella tua stessa condizione di partenza (e sono anche io di Torino). 

Quest'inverno avevo scritto un post, il mio primo, per chiedere aiuto su come comportarmi perchè non uscivo da una situaizone di un istruttore da cui non riuscivo a trarre benefici. In particolare gente alle prime lezioni, livello 0,001, messe a palleggiare per delle mezz'ore senza riuscire neanche a mandare la palla dall'altra parte della rete per la rimessa.

Ora ti spiego come ne sono uscito. 

La prima cosa è la volontà di imparare. Questo per me vuol dire avere la curiosità (martellante) di capire perchè le cose non vanno. 

La seconda è cambiare tanti maestri. Tanti. Maestri diversi ti diranno le stesse cose in modi diversi. Specie se sei principiante gli errori che farai saranno macroscopici, e a maggior ragione che sei un adulto hai una propriocezione e un modo di ragionare compeltamente tuo. Questo può render la spiegazione  il modo di fare di un maestro più efficace di un altro, fosse anche per un particolare errore. 

La terza -per me- è farti piacere i cesti. Io adoro i cesti. I cesti sono ripetizioni ragionate di un movimento. Il cervello capisce quello che c'è da fare, e lo dice al corpo. Sono convinto che al di sotto di un certo numero di palle -variabile senz'altro da persona a persona- sia impossibile imparare a fare un certo movimento in coordinazione. Ci ho messo tre mesi di lezioni di gruppo di cui due con lezioni individuali aggiuntive per capire che il primo errore fondamentale che facevo era di non aprire e chiudere il movimento della racchetta con il piatto corde rivolto verso l'esterno e con il polso che arriva prima del piatto corde all'impatto con la pallina. Ricordo ancora il momento con trionfo. L'ultima è dell'altro ieri, dove ho capito (ossia l'hanno capito il cervello e il corpo) che se la racchetta parte più bassa della pallina e poi spazzola la pallina all'impatto per poi completare il movimento vicino l'orecchio, la palla va dall'altra parte del capo e resta dentro piuttosto che arrivare perfettamente perpendicolare o peggio ancora da sopra. 

Imparare è accumulare queste "epifanie", allungare la lista delle cose da fare capendo perchè devono essere fatte. Io ho una lista mentale di cose da fare, e pian piano le cose che vengono fatte senza doverci pensare coscientemente aumenta di pallina in pallina, ed è per questo che servono i cesti. Avere maestri diversi che dicono cose uguali in maniera diversa aiuta ad accompagnare queste epifanie. Il primo istruttore, il peggiore della compagnia, diceva le stesse cose, ma non le percepivo: ancora ora ricordo la sua voce che le diceva, ma non venivano assorbite. 

Mercoledì scorso ho fatto un cesto di solit rovesci, per un'ora, e tutte le volte che sbagliavo un rovescio ci fermavamo e cercavamo di capire dove fosse l'errore. Le cose che devo correggere ora sono arrivare fermo prima dell'impatto con la palla ed aprire prima del rimbalzo. So che lo devo fare, il corpo lo deve imparare. 

Trova un tuo metodo, un modo per spiegarti cosa devi fare e cosa no, e cerca di infilare le parole dei tuoi istruttori nel tuo modo di vedere il gioco dal punto di vista di chi tiene il mano la racchetta (cioè tu).

Maffa l approccio che hai descritto, per poter migliorare e iniziare a giocare bene a tennis, è quello giusto.
Ripeto per diventare bravini, durante le lezioni bisogna fare quello che al nostro cervello e corpo non piace fare o meglio non è abituato a fare, seguendo quello che dice un buon maestro. Dedizione, impegno, costanza, tante ore di tennis portano a grandi risultati.
A volte perdere per 2-3 mesi in partita con un amico, ma cercando di mettere in pratica quello che si impara durante le lezioni è piu redditizio che vincere per 2-3 mesi e non cambiare nulla del proprio gioco.

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Quando fate  i cesti controllate le mani del maestro, alcuni mentre vi lanciano la palla ne buttano qualcuna per terra per finire prima il cesto e raccogliere

descriptionCambiare maestro? - Pagina 3 EmptyRe: Cambiare maestro?

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Adolfo ha scritto:
Quando fate  i cesti controllate le mani del maestro, alcuni mentre vi lanciano la palla ne buttano qualcuna  per terra per finire prima il cesto e raccogliere


Shocked  a quale scopo? Tanto sempre un'ora dura la lezione...
Non ci ho mai fatto caso, ma ci presterò attenzione

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Unoqualsiasi ha scritto:
Adolfo ha scritto:
Quando fate  i cesti controllate le mani del maestro, alcuni mentre vi lanciano la palla ne buttano qualcuna  per terra per finire prima il cesto e raccogliere


Shocked  a quale scopo? Tanto sempre un'ora dura la lezione...
Non ci ho mai fatto caso, ma ci presterò attenzione


con lo scopo di aumentare i tempi di raccolta elle palle e diminuire quelli del "noioso" allenamento

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Adolfo ha scritto:
Quando fate  i cesti controllate le mani del maestro, alcuni mentre vi lanciano la palla ne buttano qualcuna  per terra per finire prima il cesto e raccogliere


Il mio è il contrario, a volte recupera quelle che gli arrivano vicine e le rimette nel cesto per farlo durare di più. Chiaramente specialmente negli esercizi più spaccagambe  Laughing

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Theo_84 ha scritto:
Adolfo ha scritto:
Quando fate  i cesti controllate le mani del maestro, alcuni mentre vi lanciano la palla ne buttano qualcuna  per terra per finire prima il cesto e raccogliere


Il mio è il contrario, a volte recupera quelle che gli arrivano vicine e le rimette nel cesto per farlo durare di più. Chiaramente specialmente negli esercizi più spaccagambe  Laughing


Anche il mio è uguale, mentre te ne lancia una recupera quelle nei paraggi. Maldito! Very Happy

descriptionCambiare maestro? - Pagina 3 EmptyRe: Cambiare maestro?

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Quel disgraziato (nel senso buono) del mio smette di tirare palle quando implori pietà sputando pezzi di polmone....
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