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Cambiare maestro?

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Andrea Malagoli
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14 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Ciao a tutti,
è il mio primo messaggio, vi scrivo nella speranza di ricevere qualche buon consiglio.

Ho 42 anni, ho sempre giochicchiato a tennis da quando ero ragazzino, ma a livello molto amatoriale (partitelle in cortile o in campetti di fortuna) e solo negli ultimi tre  anni ho frequentato un circolo dove gioco con regolarità una volta alla settimana.

Il mio livello era (purtroppo è ancora) molto basso. Non avendo mai preso lezioni avevo sviluppato un modo di giocare tutto mio, con rovesci in back molto fiacchi, dritto con movimento incompleto e servizio molto timido. Nonostante questo, giocando con amici più scarsi di me, solitamente vincevo e questo mi aveva fatto credere di essere un giocatore rozzo, ma in qualche modo efficace. Nulla di più lontano dalla verità.

L'anno scorso decido di iscrivermi ad un torneo amatoriale organizzato dal circolo che frequento. Il livello era molto basso, i giocatori, tutti over 40 e 50, erano fisicamente impresentabili, eppure ho preso mazzate da tutti, anche dai sessantenni con la pancia affraid. In sei partite giocate non ho vinto un set! Mi si sono aperti gli occhi, ho capito che dovevo imparare da zero e mi sono quindi iscritto ad un corso con un maestro.

Ho preso un anno di lezioni e quest'anno mi sono iscritto allo stesso torneo. Benché sia un po' migliorato, i risultati continuano a latitare. Ho fatto tre partite vincendone solo una, il livello degli avversari è sempre basso e sono quindi un po' deluso.

Non so se il percorso che sto facendo col maestro sia quello giusto. Fin da subito mi ha imposto il rovescio a due mani ed ha cercato di insegnarmi il dritto piatto con movimento completo (chiusura dietro la schiena). Anche il servizio che sta cercando di insegnarmi è quello piatto, senza nessun tipo di rotazioni (il kick non so cosa sia).

Ora, il rovescio a due mani mi viene in allenamento (e non sempre), ma lì è facile perché so che devo fare un rovescio e la palla mi arriva lenta, alta al punto giusto e senza rotazioni. In partita la musica è diversa. L'avversario mica mi avverte che sta per mandarmi una palla sul rovescio, la palla è imprevedibile, a volte arrotata. In conclusione, non essendo sicuro del mio colpo finisco per fare la mia cacatina in back che finisce lenta ed invitante al centro del campo del mio avversario che fa quello che vuole. Al terzo game, se dall'altra parte della rete c'è uno minimamente sveglio, sa che quello è il mio tallone di achille e ci va giù pesante.

Dritto. Confesso tutta la mia ignoranza su questioni legate alla tecnica, ma vedo che tutti fanno il dritto in top spin, cercando di arrotare l'arrotabile. Anche in tv i professionisti fanno il dritto così, in posizione open stance (credo si dica così, cioè col corpo parallelo alla rete) e chiudono davanti. Il maestro invece è un anno che insiste a farmi fare solo  il dritto piatto, con posizione del corpo girata verso destra e chiusura con la racchetta dietro la schiena. 
Ora, va tutto bene, ma non dovrei fare anche il top spin? Anche qui, finché sono a lezione tutto ok, ma in partita il dritto fatto  così mi scappa spesso e volentieri, quindi inconsciamente non faccio il colpo completo con la chiusura dietro la schiena, limitandomi ad un appoggio nel campo avversario. La palla così resta in campo, ma è lenta ed il colpo non è mai definitivo.

Servizio. Qui nulla da dire, quello è migliorato tanto (partivo da meno di zero, questo è da dire). Però non c'è differenza tra prima e seconda. Se non entra la prima, la seconda è uguale alla prima, solo meno potente. In partita se ho davanti uno forte, sulla mia seconda fa quello che gli pare, dal siluro all'incrocio delle righe al ricamo corto. Non dovrei imparare il servizio in kick?

Voi direte, a ragione, che partivo da zero e che in un anno il poveretto ha appena iniziato ad insegnarmi la tecnica, partendo  giustamente dai fondamentali. Il servizio in kick, il top spin ecc verranno col tempo. Prima si impara a camminare, poi a correre. Ok, avete ragione, ma è anche come è strutturata la lezione a non convincermi. Facciamo sempre una ventina di minuti di palleggio (io e l'altro allievo), un quarto d'ora di servizi e chiudiamo abbozzando una partitella (durante la quale spesso e volentieri lui è impegnato a rispondere ai whatsapp...). Raramente qualche esercizio sulla volee, solo una volta abbiamo esercitato lo smash.

Ora, non si dovrebbero fare esercizi specifici? Tipo, che so, cercare di indirizzare la palla verso un punto specifico del campo o roba del genere? Non dovremmo alternare colpi piatti a colpi arrotati? Io in partita ho sofferto come un cane contro un avversario che arrotava come un forsennato. Io ero completamente impreparato perché mi alleno solo a rispondere a colpi piatti. Ste maledette palle arrotate non le so gestire...

Oddio quanto ho scritto... scusate. Più che un post ero uno sfogo...

Se mai qualcuno avrà avuto voglia di finire tutto questo sproloquio la domanda è: dovrei cambiare maestro per cercare di fare un percorso diverso?

Ciao!

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Mi rivedo abbastanza nella tua esperienza e sono d'accordo con tutto quello che ti hanno detto relativamente ad avere pazienza e giocare solo in ottica di "pratica" senza aspettarsi risultati. Io ci ho messo almeno una decina di partite a "sciogliermi" completamente e riuscire a giocare in partita al livello con cui gioco a lezione: perdo comunque, ma almeno un po' di game li porto a casa, e non è in ogni caso quello il punto.

Più che altro volevo dirti una cosa sulla lezione, secondo me il tuo maestro dovrebbe farti fare [o meglio ancora, "dovresti cercare un maestro che ti faccia fare"] più esercizi mirati sui singoli colpi, un'ora di lezione strutturata come dici tu non so fino a che punto possa farti assimilare i fondamentali. Per esempio io eliminerei la partitella finale con chattata incorporata (le partite puoi farle da solo!). E secondo me 15 minuti di servizi su un'ora sono troppi, il servizio è un altro colpo che puoi allenare benissimo da solo, per ore, e al maestro basta vederne una decina per lezione per capire se stai facendo bene o meno. Io prendo lezioni individuali e facciamo sempre circa 20-30 min di palleggio e il resto di esercizi, solo ultimamente stiamo lavorando un po' sulla regolarità e quindi capita un'ora intera di palleggio tirato, ma sono eccezioni. Mi è capitato di fare lezioni con un altro ragazzo ed era la stessa cosa, mezz'ora di palleggio a tre e poi esercizi più brevi e "a rotazione" (uno gioca e uno raccoglie, oppure entrambi i campo e un colpo a testa).

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Comunque da esterno secondo me giudicare la professionalità e la competenza di un maestro da i racconti di un cliente ( che possono essere anche influenzati da un difficile apprendimento iniziale) lo trovo ingeneroso e anche abbastanza irrispettoso!! 
Ma sapete quante variabili influenzano l'apprendimento? Secondo voi si impara tutti nella stessa maniera? Ho letto anche di qualcuno che aveva il manuale della lezione perfetta..mah!! E se magari è anche questione di empatia con il maestro? Saluti

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Desmo...se ti riferisci all'intervento di Veterano...mi sa che hai sbagliato bersaglio... È proprio uno che può permettersi il lusso di fare "certe valutazioni".

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Desmoskud ha scritto:
Comunque da esterno secondo me giudicare la professionalità e la competenza di un maestro da i racconti di un cliente ( che possono essere anche influenzati da un difficile apprendimento iniziale) lo trovo ingeneroso e anche abbastanza irrispettoso!! 
Ma sapete quante variabili influenzano l'apprendimento? Secondo voi si impara tutti nella stessa maniera? Ho letto anche di qualcuno che aveva il manuale della lezione perfetta..mah!! E se magari è anche questione di empatia con il maestro? Saluti

Io sono stato molto critico, non sul metodo che si può ritenere valido o meno, ma siamo sul soggettivo come giustamente dici tu, ma sul fatto che un "professionista" che pago profumatamente si prenda il lusso di pistolare sul suo cell mentre invece dovrebbe prestare massima attenzione ai miei colpi, bhe qui non c'è spazio ad interpretazioni, e sicuramente non accosterò a costui la parola professionalità senza virgolette, qui non è tanto una questione tennistica, e' proprio una presa per il c...o
E sul fatto in questione non vedo perché il nostro amico ci debba aver raccontato il falso

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Non mi riferivo a nessuno in particolare, figuriamoci...sul telefonino senza dubbio avete ragione!!
Saluti

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Desmo, però non ci abbandonare! È un bene essere "ripresi" quando si è troppo bacchettoni! Pertanto : grazie.

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In che senso scusa?

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Nel senso che a volte mi rendo conto di essere un po' duro nei giudizi mentre tu richiamavi a una maggiore moderazione.

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No no non mi permetterei mai di moderare!! Eh eh..difendevo solo la categoria!!!

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Ah ma la difendo tanto volentieri pure io!!! È che ogni tanto mi scappa l'embolo... Per colpa di alcuni si rischia di consolidare (immeritatamente) l'immagine poco brillante del maestro peninsulare...

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buona settimana a tutti

del cellulare in campo nemmeno commenterei: non esiste un momento che sia lecito, per nessuno: sia maestro che allievo.
vorrei solo spezzare una lancia a favore dei maestri che per varie motivazioni (  e qui non entro ) sono costretti a fare giocare " i punti ", personalmente metto il paletto che partitella o punti siano fuori dalla lezione e possibilmente dopo un certo numero di ore, ma tant'è che non tutti riescano a convincere gli allievi...
reputo il palleggio l'esercizio più completo ma a livello assodato.
sottoscrivo perfettamente il pensiero di Vet. e Kk che ovviamente hanno una competenza che traspare da qualsiasi intervento loro.
solo un appunto personale: se la fiducia nel maestro vacilla, credo sia dovuto un colloquio esplicativo con il professionista e poi cambiate.
ovviamente ogni mio commento è generale e non focalizzato sul caso singolo.
buon tennis

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Bueno non mi piace giudicare l'operato degli altri e se posso ne faccio a meno,ma qua' non si tratta di bravura tecnica del maestro ma proprio di mancanza di rispetto del maestro nei confronti di chi lo paga per fare lezione..........a prescindere da chi sia e da che risultati abbia raggiunto a livello professionale,se il mio maestro o allenatore che sia, mi passa anche solo 10 minuti del tempo che le pago per fare lezione  al telefono..........lo cambio senza pensarci due volte.....

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Et de hoc satis....

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magari era su uozap con Mouratoglou per confrontarsi su aspetti tecnici del suo allievo

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Magari era su Badoo per confrontarsi sugli aspetti strategici del dopocena con Svetlana...

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Magari si stava facendo un solitario....

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magari è l'allievo in campo che lo stava chiamando???????????????????????

Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy

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buongiorno a tutti

scherzi a parte, concordo con Vet.: maestro che usa il cellulare durante la lezione? non esiste

discorso diverso per l'organizzazione della stessa: personalmente credo  non esista un modus operandi fisso.
evito i punti ma ci sta di tutto, dal palleggio ( anche tutta l'ora ) al cesto di fisso: dipende dagli obbietivi prefissati.
ho un allievo che da anni, arriva, palleggiamo un'ora e non ha mai voluto fare un cesto che fosse UNO di servizi ergo...
sempre idea mia, con i ragazzi, il servizio lo insegno dopo che abbiano consolidato un minimo i colpi di rimbalzo e esplorato il gioco di volo, partendo dallo smash.
quindi concludo, sposando la tesi di Vet.: lungi dal discutere o peggio, criticare l'operato di qualsiasi collega ma ci sono cose che non devono accadere e il cellulare è una di queste.

buon tennis

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Andrea Malagoli ha scritto:
Un professionista che pago a ore, e invece di seguire i miei colpi citata al cell non merita i miei soldi, già questo basterebbe a farmi cambiare maestro, in un anno se giochi una volta a settimana e calcolando che parti da zero avresti dovuto avere un miglioramento enorme, e' proprio al inizio del percorso che si migliora velocemente, quando invece si raggiunge un discreto livello diventa sempre più duro fare gli step successivi , l'insegnarti a giocare piatto senza fronzoli e' giusto, ma se posso io ti consiglierei di cercarti un altro maestro e di fare lezioni singole, magari ne farai meno ( visto il maggior costo) ma sicuramente ne ricaverai di più, il maestro e' importantissimo, ti deve spronare a migliorare il tuo gioco, deve seguirti in maniera attenta, controllare la tua impugnatura e assicurarsi che tu faccia i progressi adeguati, il tuo " maestro" da come lo descrivi non mi sembra tanto interessato..... Cambialo subito


Andrea non condivido....ognuno ha i suoi tempi di apprendimento e correzione dei propri colpi. Non tutti siamo uguali.
Altrimenti i pro....stando tutti i giorni sul campo e avendo con loro fior fiori di allenatori, preparatori atletici, sarebbero tutti federer, nadal o djokovic. Anche a livello amatoriale, l apprendimento di questo sport,dipende da tanti fattori, ne cito alcuni:
preparazione fisica, aspetto mentale, tattica, e tecnica....a parità di queste condizioni, si può fare partita pari, ovvero avere una partita combattuta, giocata su pochi punti. A volte anche a parità di queste condizioni avviene il contrario, perche magari uno ha la giornata storta. io mi ricordo un 60 61 di djokovic a Berdich....che non è il primo che passa di li per sbaglio nel circuito. eppure si è preso un risultato che Nole darebbe al numero 100 al mondo. se giochiamo con lo stesso avversario due volte nello stesso giorno difficilmente avremo lo stesso risultato.
Si critica spesso i maestri....anche se alcuni andrebbero messi al bando, molte volte sono anche gli stessi allievi che non seguono i consigli e le correzioni suggerite. Cambiare un piccolo movimento ci vogliono mesi. Proviamo a pensare quanti colpi ci sono nel tennis....e si capisce che per poter giocare bene a tennis (intendo dai 4.1 in su) ci vogliono anni.
Altro fattore dipende molto dall' età in cui si inizia a giocare, un bimbo o un adolescente apprende piu velocemente che un over 30.

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joes ha scritto:
Andrea Malagoli ha scritto:
Un professionista che pago a ore, e invece di seguire i miei colpi citata al cell non merita i miei soldi, già questo basterebbe a farmi cambiare maestro, in un anno se giochi una volta a settimana e calcolando che parti da zero avresti dovuto avere un miglioramento enorme, e' proprio al inizio del percorso che si migliora velocemente, quando invece si raggiunge un discreto livello diventa sempre più duro fare gli step successivi , l'insegnarti a giocare piatto senza fronzoli e' giusto, ma se posso io ti consiglierei di cercarti un altro maestro e di fare lezioni singole, magari ne farai meno ( visto il maggior costo) ma sicuramente ne ricaverai di più, il maestro e' importantissimo, ti deve spronare a migliorare il tuo gioco, deve seguirti in maniera attenta, controllare la tua impugnatura e assicurarsi che tu faccia i progressi adeguati, il tuo " maestro" da come lo descrivi non mi sembra tanto interessato..... Cambialo subito


Andrea non condivido....ognuno ha i suoi tempi di apprendimento e correzione dei propri colpi. Non tutti siamo uguali.
Altrimenti i pro....stando tutti i giorni sul campo e avendo con loro fior fiori di allenatori, preparatori atletici, sarebbero tutti federer, nadal o djokovic. Anche a livello amatoriale, l apprendimento di questo sport,dipende da tanti fattori, ne cito alcuni:
preparazione fisica, aspetto mentale, tattica, e tecnica....a parità di queste condizioni, si può fare partita pari, ovvero avere una partita combattuta, giocata su pochi punti. A volte anche a parità di queste condizioni avviene il contrario, perche magari uno ha la giornata storta. io mi ricordo un 60 61 di djokovic a Berdich....che non è il primo che passa di li per sbaglio nel circuito. eppure si è preso un risultato che Nole darebbe al numero 100 al mondo. se giochiamo con lo stesso avversario due volte nello stesso giorno difficilmente avremo lo stesso risultato.
Si critica spesso i maestri....anche se alcuni andrebbero messi al bando, molte volte sono anche gli stessi allievi che non seguono i consigli e le correzioni suggerite. Cambiare un piccolo movimento ci vogliono mesi. Proviamo a pensare quanti colpi ci sono nel tennis....e si capisce che per poter giocare bene a tennis (intendo dai 4.1 in su) ci vogliono anni.
Altro fattore dipende molto dall' età in cui si inizia a giocare, un bimbo o un adolescente apprende piu velocemente che un over 30.

Anche io non sono d'accordo con te ma il mondo e' bello perché è vario, non ti parlo di Nole o di professionisti perché il paragone non ha senso, l'autore del post ha scritto che è un anno che gioca un ora di lezione la settimana, quindi parliamo di circa 40 ore, secondo me già dopo la metà del tempo uno avrebbe dovuto imparare i fondamentali sia del dritto che del rovescio, cosa che non è accaduta, ma come ho già scritto circa 10 volte anche nel post che tu hai citato, la cosa che non tollero e' che un tizio chiamato maestro ( ma evidentemente non lo è ) si prende il lusso su un ora di lezione, che gli pago, di mettersi a fare i cazzi suoi al telefono mentre io gioco, se secondo voi non è una presa per il culo questa, abbiamo semplicemente opinioni diverse su cosa deve o non deve fare un maestro di tennis

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Andrea Malagoli ha scritto:
joes ha scritto:
Andrea Malagoli ha scritto:
Un professionista che pago a ore, e invece di seguire i miei colpi citata al cell non merita i miei soldi, già questo basterebbe a farmi cambiare maestro, in un anno se giochi una volta a settimana e calcolando che parti da zero avresti dovuto avere un miglioramento enorme, e' proprio al inizio del percorso che si migliora velocemente, quando invece si raggiunge un discreto livello diventa sempre più duro fare gli step successivi , l'insegnarti a giocare piatto senza fronzoli e' giusto, ma se posso io ti consiglierei di cercarti un altro maestro e di fare lezioni singole, magari ne farai meno ( visto il maggior costo) ma sicuramente ne ricaverai di più, il maestro e' importantissimo, ti deve spronare a migliorare il tuo gioco, deve seguirti in maniera attenta, controllare la tua impugnatura e assicurarsi che tu faccia i progressi adeguati, il tuo " maestro" da come lo descrivi non mi sembra tanto interessato..... Cambialo subito


Andrea non condivido....ognuno ha i suoi tempi di apprendimento e correzione dei propri colpi. Non tutti siamo uguali.
Altrimenti i pro....stando tutti i giorni sul campo e avendo con loro fior fiori di allenatori, preparatori atletici, sarebbero tutti federer, nadal o djokovic. Anche a livello amatoriale, l apprendimento di questo sport,dipende da tanti fattori, ne cito alcuni:
preparazione fisica, aspetto mentale, tattica, e tecnica....a parità di queste condizioni, si può fare partita pari, ovvero avere una partita combattuta, giocata su pochi punti. A volte anche a parità di queste condizioni avviene il contrario, perche magari uno ha la giornata storta. io mi ricordo un 60 61 di djokovic a Berdich....che non è il primo che passa di li per sbaglio nel circuito. eppure si è preso un risultato che Nole darebbe al numero 100 al mondo. se giochiamo con lo stesso avversario due volte nello stesso giorno difficilmente avremo lo stesso risultato.
Si critica spesso i maestri....anche se alcuni andrebbero messi al bando, molte volte sono anche gli stessi allievi che non seguono i consigli e le correzioni suggerite. Cambiare un piccolo movimento ci vogliono mesi. Proviamo a pensare quanti colpi ci sono nel tennis....e si capisce che per poter giocare bene a tennis (intendo dai 4.1 in su) ci vogliono anni.
Altro fattore dipende molto dall' età in cui si inizia a giocare, un bimbo o un adolescente apprende piu velocemente che un over 30.

Anche io non sono d'accordo con te ma il mondo e' bello perché è vario, non ti parlo di Nole o di professionisti perché il paragone non ha senso, l'autore del post ha scritto che è un anno che gioca un ora di lezione la settimana, quindi parliamo di circa 40 ore, secondo me già dopo la metà del tempo uno avrebbe dovuto imparare i fondamentali sia del dritto che del rovescio, cosa che non è accaduta, ma come ho già scritto circa 10 volte anche nel post che tu hai citato, la cosa che non tollero e' che un tizio chiamato maestro ( ma evidentemente non lo è ) si prende il lusso su un ora di lezione, che gli pago, di mettersi a fare i cazzi suoi al telefono mentre io gioco, se secondo voi non è una presa per il culo questa, abbiamo semplicemente opinioni diverse su cosa deve o non deve fare un maestro di tennis

Andrea sul fatto che un maestro stia al telefono è inaccettabile anche da parte mia. se è l' eccezione e succede due volte all anno posso anche sopprasedere. Se è la costanza, fa parte di quei maestri che vanno messi al bando,  come citavo. 
Che un maestro debba avere un minimo di professionalità non c'è ombra di dubbio. 
Essere stati bravi tennisti non significa essere poi anche dei bravi maestri...bisogna essere bravi anche ad insegnare.

Se posso fare un esempio i maestri dedicano pochissimo tempo al colpo del servizio. Secondo me è un colpo fondamentale...
idem per la risposta al servizio. purtroppo gli viene data poco importanza.

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Ciao Uno. Sono nella tua stessa condizione di partenza (e sono anche io di Torino). 

Quest'inverno avevo scritto un post, il mio primo, per chiedere aiuto su come comportarmi perchè non uscivo da una situaizone di un istruttore da cui non riuscivo a trarre benefici. In particolare gente alle prime lezioni, livello 0,001, messe a palleggiare per delle mezz'ore senza riuscire neanche a mandare la palla dall'altra parte della rete per la rimessa.

Ora ti spiego come ne sono uscito. 

La prima cosa è la volontà di imparare. Questo per me vuol dire avere la curiosità (martellante) di capire perchè le cose non vanno. 

La seconda è cambiare tanti maestri. Tanti. Maestri diversi ti diranno le stesse cose in modi diversi. Specie se sei principiante gli errori che farai saranno macroscopici, e a maggior ragione che sei un adulto hai una propriocezione e un modo di ragionare compeltamente tuo. Questo può render la spiegazione  il modo di fare di un maestro più efficace di un altro, fosse anche per un particolare errore. 

La terza -per me- è farti piacere i cesti. Io adoro i cesti. I cesti sono ripetizioni ragionate di un movimento. Il cervello capisce quello che c'è da fare, e lo dice al corpo. Sono convinto che al di sotto di un certo numero di palle -variabile senz'altro da persona a persona- sia impossibile imparare a fare un certo movimento in coordinazione. Ci ho messo tre mesi di lezioni di gruppo di cui due con lezioni individuali aggiuntive per capire che il primo errore fondamentale che facevo era di non aprire e chiudere il movimento della racchetta con il piatto corde rivolto verso l'esterno e con il polso che arriva prima del piatto corde all'impatto con la pallina. Ricordo ancora il momento con trionfo. L'ultima è dell'altro ieri, dove ho capito (ossia l'hanno capito il cervello e il corpo) che se la racchetta parte più bassa della pallina e poi spazzola la pallina all'impatto per poi completare il movimento vicino l'orecchio, la palla va dall'altra parte del capo e resta dentro piuttosto che arrivare perfettamente perpendicolare o peggio ancora da sopra. 

Imparare è accumulare queste "epifanie", allungare la lista delle cose da fare capendo perchè devono essere fatte. Io ho una lista mentale di cose da fare, e pian piano le cose che vengono fatte senza doverci pensare coscientemente aumenta di pallina in pallina, ed è per questo che servono i cesti. Avere maestri diversi che dicono cose uguali in maniera diversa aiuta ad accompagnare queste epifanie. Il primo istruttore, il peggiore della compagnia, diceva le stesse cose, ma non le percepivo: ancora ora ricordo la sua voce che le diceva, ma non venivano assorbite. 

Mercoledì scorso ho fatto un cesto di solit rovesci, per un'ora, e tutte le volte che sbagliavo un rovescio ci fermavamo e cercavamo di capire dove fosse l'errore. Le cose che devo correggere ora sono arrivare fermo prima dell'impatto con la palla ed aprire prima del rimbalzo. So che lo devo fare, il corpo lo deve imparare. 

Trova un tuo metodo, un modo per spiegarti cosa devi fare e cosa no, e cerca di infilare le parole dei tuoi istruttori nel tuo modo di vedere il gioco dal punto di vista di chi tiene il mano la racchetta (cioè tu).

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Accidenti, non volevo gettare ombre su in'intera categoria... e nemmeno infierire sul mio attuale maestro. Se ho imparato poco è certamente più colpa mia che sua. Sono peraltro anche molto fuori forma e forse prima di lamentarmi che perdo nei tornei dovrei preoccuparmi di perdere qualche kg, così magari corro di più e arrivo con meno affanno sulle palle.
Detto questo sono del parere (magari sbagliato) che con il suo metodo avrei fatto fatica a fare un salto di qualità e quindi io e l'altro tizio con cui mi alleno abbiamo deciso di cambiare. Da settembre ci spostiamo in un altro circolo dove c'è un maestro che ci ha fatto un'ottima impressione. Abbiamo seguito una lezione di prova e ne siamo rimasti entusiasti (abbiamo fatto un'ora di sola tecnica).
Ora, con nuovi stimoli, ci devo mettere olio di gomito...

p.s. per Maffa, che ha postato mentre scrivevo questo post: io adoro i cesti, o meglio, li vorrei adorare. Passerei l'ora a rifare lo stesso movimento finché il cervello non l'ha assimilato per poi poterlo fare in automatico, come guidare la macchina...mica penso che devo schiacciare la frizione e poi azionare la leva del cambio per poi togliere il piede dalla frizione mentre accelero...lo faccio e basta perché è automatico. Insomma, quello che mi dici tu è quello che vorrei fare io, ma l'attuale maestro (non so se a torto o a ragione) non ce lo fa fare ed è per questo che lo cambiamo.
Per curiosità, magari dimmelo in privato, dove ti alleni e con chi?
Ciao

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ti ho mandato un PM, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] il thread che avevo aperto all'inizio dell'anno scorso

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Bravo unoqualsiasi, avete fatto bene, adesso sotto con gli allenamenti e a ottobre ci racconterai come va Wink

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Maffa ha scritto:
Ciao Uno. Sono nella tua stessa condizione di partenza (e sono anche io di Torino). 

Quest'inverno avevo scritto un post, il mio primo, per chiedere aiuto su come comportarmi perchè non uscivo da una situaizone di un istruttore da cui non riuscivo a trarre benefici. In particolare gente alle prime lezioni, livello 0,001, messe a palleggiare per delle mezz'ore senza riuscire neanche a mandare la palla dall'altra parte della rete per la rimessa.

Ora ti spiego come ne sono uscito. 

La prima cosa è la volontà di imparare. Questo per me vuol dire avere la curiosità (martellante) di capire perchè le cose non vanno. 

La seconda è cambiare tanti maestri. Tanti. Maestri diversi ti diranno le stesse cose in modi diversi. Specie se sei principiante gli errori che farai saranno macroscopici, e a maggior ragione che sei un adulto hai una propriocezione e un modo di ragionare compeltamente tuo. Questo può render la spiegazione  il modo di fare di un maestro più efficace di un altro, fosse anche per un particolare errore. 

La terza -per me- è farti piacere i cesti. Io adoro i cesti. I cesti sono ripetizioni ragionate di un movimento. Il cervello capisce quello che c'è da fare, e lo dice al corpo. Sono convinto che al di sotto di un certo numero di palle -variabile senz'altro da persona a persona- sia impossibile imparare a fare un certo movimento in coordinazione. Ci ho messo tre mesi di lezioni di gruppo di cui due con lezioni individuali aggiuntive per capire che il primo errore fondamentale che facevo era di non aprire e chiudere il movimento della racchetta con il piatto corde rivolto verso l'esterno e con il polso che arriva prima del piatto corde all'impatto con la pallina. Ricordo ancora il momento con trionfo. L'ultima è dell'altro ieri, dove ho capito (ossia l'hanno capito il cervello e il corpo) che se la racchetta parte più bassa della pallina e poi spazzola la pallina all'impatto per poi completare il movimento vicino l'orecchio, la palla va dall'altra parte del capo e resta dentro piuttosto che arrivare perfettamente perpendicolare o peggio ancora da sopra. 

Imparare è accumulare queste "epifanie", allungare la lista delle cose da fare capendo perchè devono essere fatte. Io ho una lista mentale di cose da fare, e pian piano le cose che vengono fatte senza doverci pensare coscientemente aumenta di pallina in pallina, ed è per questo che servono i cesti. Avere maestri diversi che dicono cose uguali in maniera diversa aiuta ad accompagnare queste epifanie. Il primo istruttore, il peggiore della compagnia, diceva le stesse cose, ma non le percepivo: ancora ora ricordo la sua voce che le diceva, ma non venivano assorbite. 

Mercoledì scorso ho fatto un cesto di solit rovesci, per un'ora, e tutte le volte che sbagliavo un rovescio ci fermavamo e cercavamo di capire dove fosse l'errore. Le cose che devo correggere ora sono arrivare fermo prima dell'impatto con la palla ed aprire prima del rimbalzo. So che lo devo fare, il corpo lo deve imparare. 

Trova un tuo metodo, un modo per spiegarti cosa devi fare e cosa no, e cerca di infilare le parole dei tuoi istruttori nel tuo modo di vedere il gioco dal punto di vista di chi tiene il mano la racchetta (cioè tu).

Maffa l approccio che hai descritto, per poter migliorare e iniziare a giocare bene a tennis, è quello giusto.
Ripeto per diventare bravini, durante le lezioni bisogna fare quello che al nostro cervello e corpo non piace fare o meglio non è abituato a fare, seguendo quello che dice un buon maestro. Dedizione, impegno, costanza, tante ore di tennis portano a grandi risultati.
A volte perdere per 2-3 mesi in partita con un amico, ma cercando di mettere in pratica quello che si impara durante le lezioni è piu redditizio che vincere per 2-3 mesi e non cambiare nulla del proprio gioco.
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