Sonny Liston ha scritto: MB66: hai fatto un ragionamento interessante.
Ma non mi hai convinto.
Perché occorre molta più forza per accelerare un telaio con maggiore massa.
Chiaramente, una volta accelerato, tenderà a diminuire la propria velocità meno repentinamente che quello con inerzia minore.
Si tende, come giustamente sottolineava Mai Paura, a confondere lo sforzo con il rendimento.
...proprio per questo motivo le Head Graphene sono polarizzate testa/manico: perché, a parità di peso, diciamo "medio-basso" (concetto molto personale, ad esempio per me va dai 300 ai 315 grammi), la maggior massa concentrata nella testa permette una maggior accelerazione verso la palla (sfruttando prima la semplice forza di gravità, ovvero dal caricamento della racchetta BEN in alto, facendola cadere in basso, poi sfruttando l'unione dell'accelerazione di gravità con la forza centrifuga della parte terminale del movimento di impatto finale.
La forza da utilizzare rimane normale, perché la massa complessiva del telaio polarizzato è uguale a quella degli altri non polarizzati.
Quando leggiamo miliardi di volte che un utente aggiunge grammi ad ore 12 e controbilancia nel manico, non fa altro che ottenere questo vantaggio. Gli svantaggi della polarizzazione però ci sono, specialmente quando uno non colpisce in alto sull'ovale, ma al centro, perché una polarizzazione decisa tende a scaricare di stabilità i lati dell'ovale (ore 3 e 9 ), e succede che quando si fa un passante o attacco lungolinea (con impugnatura tra eastern e semi-western) la racchetta è più instabile ai lati (quindi o si tira lungo o in rete).
Per cui secondo me la racchetta "perfetta" è quell'attrezzo con ovale da minimo 90 a massimo 96-98, con una distribuzione delle masse che aumenta in modo MOLTO graduale e MOLTO omogeneo via via che dal manico si va verso la testa; questo aumento di massa progressivo non rallenta l'effetto "frustata" sulla palla, ed allo stesso tempo sui lati della racchetta c'è ancora sufficiente massa per limitare il twisting. Allo stesso tempo la rigidità dovrebbe essere medio-bassa appena sopra il manico, media al centro del cuore, e medio-alta dall'attacco degli steli fino a tutto l'ovale.
La divaricazione degli steli deve essere ampia, per limitare ulteriormente il twisting, ma ci deve essere comunque una proporzione armonica con le dimensioni e forma dell'ovale; gli steli inoltre non devono essere eccessivamente lunghi, per permettere alla deformazione torsionale ovale + steli di essere assorbita e limitata dai 3-5 cm di corpo grafitico che ci devono essere tra gli steli e la fine del manico (in poche parole la racchetta ha più controllo della direzionalità, specialmente nelle "polsate" sia di fino che di recupero, e più effetto leva).
Uno svantaggio ulteriore della racchetta troppo polarizzata è la fase di massima pronazione all'indietro del braccio in fase di caricamento del servizio (massima inerzia posteriore), perché alla lunga può affaticare prima la spalla.
Queste mie opinioni sono da riferirsi relative al classico attrezzo non profilato, ma di sezione costante (diciamo dai 19 mm ai 22 mm). Diversi costruttori, per avere un risultato simile, hanno optato per il cosiddetto "tapered beam", ossia spessore del telaio via via crescente man mano che si va verso la testa (vedi Miller Konica Reverse di Paolo Cane' e Fischer Vacuum Pro Midplus di Kafelnikov e Baghdatis, ad esempio).
Ma il massimo equllibrio di sensibilità, dosaggio del tocco, controllo e potenza, secondo me, si ottiene con i telai dal profilo costante, preferibilmente boxed o al massimo boxed "leggermente ovalizzato" (senza arrivare alla forma "Pure Drive").
Al giorno d'oggi, i costruttori sono andati verso l'approccio "più leggero, più profilato e più rigido", specialmente per 1) risparmiare sulla quantità di grafite 2) recuperare la potenza persa dal calo di massa aumentando la rigidità ed aumentando la dimensione degli ovali.
Nasce così una generazione di giovani giocatori che, per avere sufficiente controllo, devono obbligatoriamente toppare come non ci fosse un domani, utilizzando prese semi-western o full western. E' innegabile però che il gioco in topspin abbia dei notevoli vantaggi, ma rischia di essere un pò limitato e monodimensionale, ecco perché molti agonisti moderni giocano tutti in modo molto simile. L'ideale sarebbe saper fare tutto (grazie al caxxo, direte voi), ma per farlo e bene, ci vuole una racchetta che si avvicini il più possibile al permettere TUTTO...ma ci vuole molta più grafite, e della massima qualità, roba purtroppo estinta oggi.
Per me valgono tutte le regole esposte sopra, ed aggiungo altre 4 cose molto importanti:
1) scegliere l'attrezzo più pesante che il proprio braccio e corpo possano gestire per minimo 2 ore impegnate (non palleggini tranquillissimi), anche perché + grafite = - vibrazioni;
2) l'ultima corda orizzontale in alto non deve essere molto vicina al telaio (esempio di racchetta con corda troppo vicina alla testa: Yonex Tour G), altrimenti la palla si ferma in punta e non esce dalla testa, aumenta la rigidità in quel punto e le relative vibrazioni tra le più nocive che ci siano, e comunque rende assolutamente "morto" un attrezzo, specie se di rigidità medio-bassa).
3) il reticolo corde: la spaziatura di orizzontali e verticali deve possibilmente creare, nella più vasta area utile di impatto (centro + centro-alto + centro-destra + centro-sinistra) , uno schema molto omogeneo che favorisca il controllo e la precisione; in questa area, quindi, o tutti quadrati (+ controllo e - spin) o tutti rettangoli (controllo comunque buono ma + spin). Ma mai un pò quadrati ed un pò rettangoli ( con l'esclusione solo dei rettangoli formati dalle 3 ultime corde orizzontali verso la testa).
4) niente sistemi woofer, che tendono a far perdere sensibilità ed immediatezza di palla, ed accentuano l'effetto trampolino, ed in generale niente materiali "miracolosi", che o sono trovate di marketing, o sono sistemi più economici per supplire al calo di comfort dovuto al "calo della quantità e qualità della grafite".
Scusate il "delirio", ma provate a trovare un telaio attualmente in commercio che rispetti tutti questi requisiti: o ce n'è 1 o non c'è, da qui il largo e frequentissimo uso di piombo che facciamo, chi più chi meno...
Per Sonny: è normale e logico che tu avverta un rallentamento della velocità della testa della racchetta, se aumenti la massa, perché, vedendo ad esempio il video in cui giochi, non porti mai, neanche una volta, la testa della racchetta sopra la spalla, parti sempre con un caricamento indietro del braccio/racchetta o orizzontale o ancora più basso, pertanto non sfrutti la forza di gravità + centrifuga, ma semplicemente spingi in avanti e verso l'alto per lo spin. E anche nel servizio, non fai il caricamento completo braccio/racchetta all'indietro, nè giri il torso, e nel momento poco prima di impattare la pallina, tutta la massa della racchetta grava sull'articolazione della tua spalla...in poche parole quanto tiri forte nel tuo caso dipende esclusivamente dalla tenuta strutturale della tua spalla e da quanta forza muscolare hai.
Prova a riguardare un tuo video e dimmi se ho torto...nulla toglie che sei un vero "cagnaccio" da partita!!!