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A caccia di farfalle

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kingkongy
Michele Forni
ThirdEye_
andrea scimiterna
manuel17787
chiaralt
lawrence90
gio2012
12 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

Salve a tutti
questo è il mio primo post sul vostro forum, spero di non ceffare la netiquette locale  Smile
mi sono deciso a registrarmi per chiedere prima un consiglio su cosa pensare e come comportarmi nel mio caso specifico. mi vedo da fuori e sembro l'ennessimo principiante che critica il maestro senza sapere niente, ma ho questa sensazione e vorrei buttarla fuori e avere una possibile risposta da degli sconosciuti prima di creare imbarazzi in campo  Embarassed
Ho cominciato da pochi mesi a giocare in un corso adulti con altri 4 allievi, tutti principiantissimi come me. Dato che tutti cominciamo da zero abbiamo affrontato la prima lezione sul dritto  sul rovescio, e un'altra lezione di ripresa. da lì, i primi 15 minuti sono di palleggi a tutto campo. 
I palleggi con gente che non ha idea di come si tiri sono uno strazio: su 6 palle che si mettono in gioco tre finiscono a rete, due sono pallonetti imprendibili e una finsice corta, e una su chissà quante ti permettono di far qualcosa di simile ad un palleggio, ma mai due palle una uguale all'altra che ti mermetta di capire cosa sbagli e come fare; quindi si corre in giro come fessi, si ride e ci si scusa, come tante marianne nei prati a caccia di farfalle col retino  Laughing Sad
L'unico paragone che ho sono i video che vedo su youtube che affrontano il dritto e il rovescio con tutta una serie di parametri e paletti che non ho mai sentito, senza parlare del footwork. Nei pochi secondi che la pallina impiega per arrivare da una parte all'altra del campo bisognerebbe fare tutta una serie di cose per arrivre composti sulla pallina e avere speranze di non spedirla sulla luna, ceffarla o usare la racchetta come se fosse una pala da pizza o un tamburello, ma se queste cose non fanno perchè non si sanno credo si perda solo tempo, e mi sento frustrato perchè quello che vorrei sarebeb una sparapalle che mi lanci 200 palle tutte uguali sul dritto da fermo fino a quando non lo sbaglio più, poi ci metto un passo, poi ce ne metto tre ecc, e poi si passa al rovescio  bounce
Forse questo modo di insegnare corrisponde a qualche tipo di strategia che non conosco, per cui prima chiedo qui e mi faccio dire come e quanto sbaglio nelle mie pretese e me ne faccio una ragione senza mettere in discussione il maestro sul campo...
grazie a tutti per l'aiuto

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Qua c'è tutto quel che ti serve, forse anche di più.

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Insomma...ho letto, riletto, interpretato... Mi sfugge qualcosa. Trattandosi di 40enni e, comunque, "adulti", come metodo e metodologia non ci siamo. 
L'adulto non impara per istinto se non nel caso si tratti di sopravvivenza. E il tennis non è un "bisogno primario": lo diventa in seguito e prende il nome di "mania compulsiva patologica"...Very Happy
Mi piacerebbe vedere una lezione: 4 allievi sono una fantapacchia, puoi permetterti ogni genere di esercizio e una ottima intensità. Insomma si possono toccare tanti argomenti e far giocare tante palle pro capite. Boh?!?! Mi par strano!

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] non so che dirti. io sono l'unico 40enne dei 4 (nel mio poast di apertura dicevo "altri 4" ma intendevo altri 3). Gli altri 3 sono ventenni, e io sono quello che corre oggettivamente di più. Non capisco come non veda la futilità di far palleggiare delle persone che evidentemente non hanno nessuna confidenza con le basi minime del tennis e che annaspano e ridono per l'imbarazzo di non riuscre a fare una cosa apparentemente semplice come buttare la palla dall'altra parte.

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Non serve a nulla, fidati. Anzi, alla quarta volta che lo fai ti prende la frustrazione del non riuscire a fare un tubo. E allora la reazione diventa: mi iscrivo a un forum, guardo mille video su YouTube, provo da solo come uno scemo i movimenti nel tinello senza la palla e rischiando di mandare in frantumi il vaso di zia, provo 10 racchette diverse, compro le scarpe di Federer, i polsini di Nadal e la racchetta di Djokovic sperando che mi rendano un tennista migliore. Poi leggo che in realtà Djokovic usa un telaio diverso da quello pubblicizzato, e vado in giro sui mercatini per capire quanto possa costare una PT57. A quel punto getto la spugna e mando tutto a remengo. Smile

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... non prima di aver acquistato un'incordatrice...

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gio2012 ha scritto:
... non prima di aver acquistato un'incordatrice...

... o aver guardato, così per curiosità, quanto costa una sparapalle...

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Il mio consiglio è solo uno: affidati al maestro. Ci parli e ti confronti ma gli dai massima fiducia perché lui è un maestro e tu sei un niubbetto che vuole imparare a giocare partendo da 0.
Se inizi a questionare e a mettere in dubbio i suoi insegnamenti ora che sei a poche lezioni secondo me non andrai avanti con facilità.
L'età adulta è un ostacolo da questo punto di vista. Si è abituati a valutare, commentare, ponderare qualsiasi cosa ma sono più che sicuro che il giusto rapporto allievo - maestro è l'unico modo per rendere proficua quell'ora di tennis. Individuale o meno che sia.
A me anche è capitato di avere dubbi sul mio maestro e nel farlo ho solo perso tempo a guardarmi attorno, a vedere come giocano gli altri, a vedere come le mie aspettative poi non venivano a combaciare con la realtà delle cose etc etc. Perdere solamente tempo, per l'appunto.
Da quando ho smesso di farmi tutti questi film e mi son messo a testa bassa a seguire il mio maestro, il miglioramento tecnico e psichico è stato sostanziale.

Altra cosa... il tennis non è facile. Anche i movimenti più basilari sono in realtà complicatissimi perché bisogna educare corpo e mente. E' frustrante impugnare la racchetta pensando a lungolinea, diagonali, federer, djokovic, servizi alla milaeshiro e invece ritrovarsi a fare palleggi assurdi con gli altri compagni pippe come noi.
E' frustrante ma necessario perché ti permette di approcciare al campo, agli spazi ma soprattutto al proprio corpo. I primi mesi non pensare a sudare ma a tutto il resto.
Questo chiaramente my two cents!

p.s. io ho iniziato ad approcciare al servizio dopo MESI che prendevo lezioni e a confrontarmi contro altri dopo ulteriori MESI giocando con costanza e prendendo lezioni individuali. Apprendere non è facile e deve essere totalmente graduale per essere produttivo e prima di vedere i frutti "tocca sbocchi sangu" Very Happy

My two+two cents!
Buon tennis!

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Maffa ha scritto:
gio2012 ha scritto:
... non prima di aver acquistato un'incordatrice...

... o aver guardato, così per curiosità, quanto costa una sparapalle...


[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]... infatti... tanto la negoziazione con la moglie va avanti da anni, io non trovo un'incordatrice in regalo, intanto ho trovato un Maestro che mi ha messo in condizione di giocare contro i 4.4 -4.5 ed io mi diverto, un'altro che in 2 ore dopo avermi visto provare il servizio mi ha detto: devi concentrarti sul servizio in lift, poi passi al resto (piatto, slice) e da allora riesco anche a servire decentemente... non è tanto la questione del gruppo, quanti in campo etc.. è il maestro: o ci sa fare (conosce la materia e sa come insegnarla) o sono soldi buttati via...

... certo... fino a quando non riuscirò a comprarmi le scarpe di Federer non è che posso pretendere di migliorare ulteriormente !

btw, recentemente ho maturato il desiderio di NON cambiare la racchetta... sto migliorando...

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Quante volte la domenica mattina mi alzavo alle 7 per provare servizi e giocare contro il muro dritto e rovescio per 2 anni sempre così ininterrottamente certo avevo all epoca 16 anni ma dopo qualche dritta cn il maestro la passione era talmente tanto forte che volevo assolutamente migliorare!!certo mi sentivo un c.......e gli altri mi davano per matto!! Peccato che adesso quelle persone nn le vedo nemmeno cn il binocolo! Ci vuole tanta tanta pazienza e costanza nn arrenderti i risultati e i miglioramenti sicuramente arriveranno,ci vuole tantissima passione e voglia di imparare!! FORZA!! io faccio il tifo per te!! W il tennis

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] a proposito del muro: in città non è facile trovare un muro, per quanto sia pieno il muroè sempre di qualcuno e/o c'è sempre qualcuno a cui dai fastidio. Ho provato dentro il mio garage, ma è troppo corto, neanche 2,5 per 1,5 di larghezza. Ho provato ad usare una palla pe rminitennis grandee mezza sgonfia per rllentarla, ma alla fin quello che sono riuscito ad ottenere è stato di distruggere il mio movimento del dritto adottando una specie di "frullino" che in campo è diventato un movmento accennato orrendo a vedersi. meglio far poco e giusto che fare tanto e sbagliato.

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Maffa ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] a proposito del muro: in città non è facile trovare un muro, per quanto sia pieno il muroè sempre di qualcuno e/o c'è sempre qualcuno a cui dai fastidio. Ho provato dentro il mio garage, ma è troppo corto, neanche 2,5 per 1,5 di larghezza. Ho provato ad usare una palla pe rminitennis grandee mezza sgonfia per rllentarla, ma alla fin quello che sono riuscito ad ottenere è stato di distruggere il mio movimento del dritto adottando una specie di "frullino" che in campo è diventato un movmento accennato orrendo a vedersi. meglio far poco e giusto che fare tanto e sbagliato.


La palla che ti torna indietro da un muro non sarà mai come quella di una persona... non ha molto senso per me...

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Sevenis ha scritto:
Il mio consiglio è solo uno: affidati al maestro. Ci parli e ti confronti ma gli dai massima fiducia perché lui è un maestro e tu sei un niubbetto che vuole imparare a giocare partendo da 0.
Se inizi a questionare e a mettere in dubbio i suoi insegnamenti ora che sei a poche lezioni secondo me non andrai avanti con facilità.
L'età adulta è un ostacolo da questo punto di vista. Si è abituati a valutare, commentare, ponderare qualsiasi cosa ma sono più che sicuro che il giusto rapporto allievo - maestro è l'unico modo per rendere proficua quell'ora di tennis. Individuale o meno che sia.
A me anche è capitato di avere dubbi sul mio maestro e nel farlo ho solo perso tempo a guardarmi attorno, a vedere come giocano gli altri, a vedere come le mie aspettative poi non venivano a combaciare con la realtà delle cose etc etc. Perdere solamente tempo, per l'appunto.
Da quando ho smesso di farmi tutti questi film e mi son messo a testa bassa a seguire il mio maestro, il miglioramento tecnico e psichico è stato sostanziale.

Altra cosa... il tennis non è facile. Anche i movimenti più basilari sono in realtà complicatissimi perché bisogna educare corpo e mente. E' frustrante impugnare la racchetta pensando a lungolinea, diagonali, federer, djokovic, servizi alla milaeshiro e invece ritrovarsi a fare palleggi assurdi con gli altri compagni pippe come noi.
E' frustrante ma necessario perché ti permette di approcciare al campo, agli spazi ma soprattutto al proprio corpo. I primi mesi non pensare a sudare ma a tutto il resto.
Questo chiaramente my two cents!

p.s. io ho iniziato ad approcciare al servizio dopo MESI che prendevo lezioni e a confrontarmi contro altri dopo ulteriori MESI giocando con costanza e prendendo lezioni individuali. Apprendere non è facile e deve essere totalmente graduale per essere produttivo e prima di vedere i frutti "tocca sbocchi sangu" Very Happy

My two+two cents!
Buon tennis!


La risposta migliore per me. Sono d'accordissimo su tutto!

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Flauto ha scritto:
Maffa ha scritto:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] a proposito del muro: in città non è facile trovare un muro, per quanto sia pieno il muroè sempre di qualcuno e/o c'è sempre qualcuno a cui dai fastidio. Ho provato dentro il mio garage, ma è troppo corto, neanche 2,5 per 1,5 di larghezza. Ho provato ad usare una palla pe rminitennis grandee mezza sgonfia per rllentarla, ma alla fin quello che sono riuscito ad ottenere è stato di distruggere il mio movimento del dritto adottando una specie di "frullino" che in campo è diventato un movmento accennato orrendo a vedersi. meglio far poco e giusto che fare tanto e sbagliato.


La palla che ti torna indietro da un muro non sarà mai come quella di una persona... non ha molto senso per me...

Ho giocato contro un muro dai 5 ai 14 anni 2/3 ore al giorno alternando questa cosa "inutile" agli allenamenti sul campo con maestro e sono diventato B4: proprio inutile non lo è stato.... E aggiungo e ti assicuro che il muro ti dà tanto ritmo!!

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] forni
Eh ma dev'essere il ritmo giusto... se prendi vizi per cause strane (superfici irregolari, palle sgonfie, distanza troppo corta o troppo lunga, spin strani per continuare a palleggiare) fai a pezzi gli automatismi e la naturalezza del movimento
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