Brendon2009 ha scritto: Il problema più grosso che stò incontrando giocando con la Pro Open è quello di non riuscire a tirare il rovescio in top.....la sento, purtroppo, pesante in testa e alla lunga mi si affatica il braccio. Cosa che non mi succedeva con la Babolat Pure Drive Lite (la differenza di peso tra le due capisco che è sostanziale) ed è proprio per questo che sono alla ricerca di una racchetta più bilanciata verso il manico ma, allo stesso tempo, non troppo pesante (con ovale 98). Una racchetta che spinga al momento opportuno per poi presentarmi a rete per chiudere.
che io sappia la babolat pure drive lite ha lo stesso bilanciamento della pro open. non esistono racchette che spingono mantenendo un controllo sufficiente tra quelle di peso come vuoi tu e con un bilanciamento come vuoi tu, soprattutto perchè se ci abbini un piatto 98 la spinta sarà ancora minore. è più probabile che tu gestisca male il rovescio con la pro open per via del piatto grande, capita spesso anche a me di avere poco feeling sul rovescio con piatti 100. quindi potrebbe essere giusta la scelta di un piatto 98, ma piuttosto illogica e controproducente quella del peso basso e del bilanciamento al manico, che su pesi così bassi non troverai mai proprio perchè si tratta di telai che necessitano di bilanciamento avanzato per poter generare spinta. ti consiglio di provare una racchetta da 300 o 310 grammi senza corde con bilanciamento da 32.5 a 33 corde comprese, se non la trovi ti conviene arretrare il bilanciamento, bastano 5 grammi sul tappo del manico per farlo indietreggiare di mezzo centimetro. poi se vogliamo essere ancora più pignoli, una racchetta di peso sotto ai 300 grammi ha quasi sempre pochissima stabilità torsionale all'impatto e quindi avresti scarsa precisione nelle volèè, soprattutto su passanti di un certo peso. le racchette adatte al gioco a rete sono quelle da 320 grammi con profilo sottile e bilanciamento neutro. il profilo sottile è un'altra caratteristica che toglie spinta. praticamente stai cercando la moglie ubriaca e la botte piena