Salve a tutti ragazzi, ho deciso di scrivere questa recensione per dare anche il mio personale contributo...premetto che MAI e poi mai avrei pensato di comprare una Babolat (da felice possessore di 130 telai, già ultra-selezionati nel tempo...), ma invece e' successo, a dimostrare che ho una certa apertura mentale e sono sempre pronto a verificare sul campo i progressi di un marchio che ho sempre detestato.
Negli ultimi anni ho potuto provare un pò tutte le Pure Drive, sia nelle declinazioni "300 gr." che "Roddick 315 gr.", trovandole troppo vuote all'impatto, poco sensibili, troppo potenti in relazione al poco controllo offerto (sono uno che spinge molto di suo...). Poi, qualche giorno fa, prendo in mano una delle nuove dal mio "spacciatore" di fiducia (la 300 gr., la Tour lì non c'era...), e provo una strana sensazione...di qualità! Può sembrare una sciocchezza, ma ormai, dopo tutti i telai che sono passati per le mie mani (più di 400, tra semplici prove, acquisti, scambi e vendite...), riesco in qualche modo a ricavare già alcune impressioni semplicemente brandendo un telaio nuovo e agitandolo nell'aria...e senza corde.
Innanzitutto alcune considerazioni di estetica e costruzione:
1) Il paintjob, a mio avviso, è stupendo, un esempio di misura nella scelta dei colori, pur parlando di una Pure Drive oserei dire che esprime classe ed eleganza; le verniciatura opaca è stupenda e il tipo di blu adottato è bellissimo.
2) Il sistema woofer è stato rivisto e modificato: ora le guide dei grommet esterni all'ovale sono meno arcuate, contribuendo a limitare l'effetto "trampolino" sulla palla, riducendo la potenza e probabilmente aumentando il controllo di palla.
3) Secondo me il controllo qualità di Babolat è stato migliorato, prima dell'acquisto (della versione Tour, specifico) ho controllato il peso ed il bilanciamento di almeno 10 telai manico 3, riscontrando una tolleranza media di -1/-2 grammi massimo dai 315 dichiarati, i bilanciamenti praticamente identici; spero di non essermi imbattuto semplicemente in un lotto fortunato...
4) Il manico sembra ora più solido, spero che Babolat abbia risolto il problema del fondello graffettato che, con l'uso intenso, tende ad allentarsi, producendo quello sgradevolissimo rumore cigolante ("gnac-gnac") che ho personalmente verificato su tutti i 3 telai di un agonista (versione precedente 2013-2014), che oltretutto tende ad impugnare in basso, accentuando il difetto.
5) Ho letto da qualche parte, non ricordo dove, un post in cui si affermava che pareva che Babolat, per la fabbricazione di questa nuova serie, si fosse rivolta a fabbriche "più qualitative", forse le stesse responsabili della realizzazione della prima serie di Pure Drive (quelle di Moya per intenderci...). Da quella serie in poi è avvenuto un peggioramento delle caratteristiche di gioco, in particolare una progressiva riduzione dell'area di sweetspoto utile. Io non ho modo di verificare inequivocabilmente se questo cambio di fabbriche sia avvenuto o meno, posso solo valutare il prodotto che ho nelle mie mani, e secondo me c'è stato un notevole salto in avanti nella qualità, fabbriche o non fabbriche...
Ho settato la mia Tour in questo modo: rimosso il grip originale Babolat, fatto di una gomma a pori troppo chiusi, con poco grip; ho messo il mio solito grip Artengo bianco traforato, economico nel prezzo ma eccellente nelle prestazioni e nella durata.
Prima di applicarlo, ho però effettuato una nastratura con tape nero di tutto il manico, sia per aggiungere un lievissimo spessore, sia per rinforzare ulteriormente la presa delle graffettature del tappo sul manico.
Ho applicato il grip con una certa forza, in modo da rendere granitico il manico, preservando anche la sensazione degli spigoli dell'ottagono, poi ho applicato il consueto overgrip bianco da 0,5 mm. Ho così ottenuto un manico 4, mia misura di impugnatura reale...perché non ho allora preso direttamente un manico 4? Per 2 ragioni: la prima è perché a volte, per accentuare lo spin, scelgo volutamente una via di mezzo tra il 3 ed il 4, l'altra ragione è che, avendo già in mente di appesantire un pò l'ovale con del piombo, sarebbe stato più agevole controbilanciare il peso con la nastratura e l'overgrip, ed in modo più progressivo e meno polarizzato rispetto al riempimento del fondello del tappo.
Come corde ho scelto le Yonex Poly Tour Spin (azzurre, sembrano fatte apposta per questa racchetta, come abbinamento del colore...), nell'unico calibro disponibile 1,25; sistema di incordatura a 2 nodi Box, rispettando lo short side di cui si parlava qualche post addietro, tensione 23 kg.
Una considerazione sulle corde: secondo me, per accentuare il "sentire la palla", sulle racchette profilate piatto 100 16x19, tipo Babolat, non si dovrebbe scendere sotto l'1.25 come calibro, per non perdere la sensazione di solidità all'impatto, per preservare il più possibile il feedback con la palla, e per avere un rapporto di riempimento del reticolo ottimale.
Ho misurato con il calibro la corda Yonex, e siamo addirittura a 1,30 circa (prima del tensionamento però...).
Parlando del pattern, come tutti sanno è stato reso più denso in alto rispetto alle versioni precedenti, secondo me una buona cosa; mi sento però di fare una grossa critica a Babolat per come ha "sfruttato" tutti quegli appassionati che hanno sganciato 350 eurozzi per prendersi la Pure Drive Play: in pratica, ha raccolto gratuitamente i dati scaricati in rete dagli utenti (con la scusa della community e del confronto dati tra loro ed i giocatori professionisti), poi ha agito di conseguenza nella progettazione di questa nuova versione.
In pratica noi utenti abbiamo fatto da beta-testers per Babolat, "lavorando" gratuitamente! Nel mondo dei computer, i beta-tester non pagano le versioni di prova dei programmi per pc, nel nostro caso sì e salato...
Sarebbe stato carino che Babolat riconoscesse agli acquirenti della Play, che so, un buono sconto di almeno € 50 sull'acquisto della futura Pure Drive...ma sarebbe stato troppo bello e corretto, purtroppo il mondo è cambiato, ed in peggio.
Certo che bastava che Babolat avesse dato a me quattro soldini, e con poca spesa glielo dicevo subito io che la tendenza degli agonisti è di colpire nel centro-alto dell'ovale!
Chiusa parentesi...
Dampener utilizzato: Babolat Custom Damper 2, quello nero quadrato senza l'inserto con le sferette di acciaio, con i dentini di ritenzione dell'ultima orizzontale, peso 2 grammi.
Aggiunti 2,5 + 2,5 grammi ad ore 9 e 3 di piombo al ALTA densità, lunghezza di ogni striscia 8 cm, applicate a partire da 2 cm dalla fine del bumper. Peso totale della creatura: 351 grammi.
Prima sessione di 2 ore sul veloce di palleggi sostenuti con un amico il cui livello credo sia equiparabile ad un 4.1, con palla discretamente pesante: la racchetta è stabilissima, l'impatto è molto meno vuoto di quello della versione precedente, la potenza c'è, ma è diminuita rispetto al passato, complice il pattern modificato e la corda Yonex, non propriamente un mostro di potenza.
Però ora il controllo è veramente ottimo, e si può sbracciare liberamente ed in scioltezza, senza paura di sfondare i teloni.
Ora si può giocare in tutti gli stili, anche di piatto, ed agevolmente. La presa delle rotazioni è ottimale, non esasperata, ma la dose è quella giusta, secondo me.
A rete le volee sono più precise e la sensibilità accresciuta, e posso ora tentare alcuni "ricami" senza paura di metterla fuori di un metro.
Il "passo" nel palleggio spinto e veloce è impressionante, perché ora coniugato con un tasso di controllo almeno pari alla potenza, l'equilibrio è quasi perfetto...dico quasi, perché sapevo che avrei dovuto incordare ad almeno 1 kg di meno (22 quindi), ma ho preferito fare una scelta che mi consente di avere la tensione ideale dopo poche ore. C'è anche da dire che la prima sessione si è svolta all'aperto, ed i mono tendono ad irrigidirsi con il freddo.
Ieri sera 2° sessione, mezz'ora di palleggi e 2 ore di doppio feroce con i miei compagni di merende, queste le impressioni aggiuntive:
SERVIZIO: una garanzia, sia piatto che lavorato in slice o in kick, la palla viaggia bene ed in controllo, le rotazioni ulteriormente migliorate (corda più rodata e calda, eravamo stavolta al chiuso con il riscaldamento, sempre campo veloce tipo granulato).
BACK: una rasoiata, preciso, controllabile e scivolosissimo dopo il rimbalzo.
LOB: ben modulabile sia in altezza che in profondità.
GIOCO A RETE: buone ed efficaci le volee spinte, piazzamento preciso, tocco e gioco di fino abbastanza buono, ma penalizzato da corde un pò troppo da baseliner...prossima volta metterò le Solinco Tour Bite calibro 1,25, magari ibridate con Weiss Cannon Scorpion 1,22 (22 le Solinco in verticale, 23 le Scorpion in orizzontale).
MANEGGEVOLEZZA: nonostante le modifiche e gli appesantimenti, rimane più che buona, ma c'è da dire anche che normalmente gioco con attrezzi che vanno dai 350 ai 370, per cui sono abituato.
TENUTA DELLA DIAGONALE: ottima, complice l'elevato ritmo che si può tenere a lungo e con controllo ottimale.
CAMBIO IMPROVVISO DI DIREZIONE: ottimo anch'esso, aiutato dal già grande sweetspot e stabilità della racchetta "stock", magnificato dopo il custom: puoi facilmente convertire una palla pesante che ti arriva in diagonale in un lungolinea, senza troppo sforzo fisico, sia di rovescio che di dritto.
CONCLUSIONI: secondo me una racchetta veramente riuscita, noto con piacere che la tendenza del mercato va verso una certa "convergenza" di prestazioni, mi spiego meglio: credo non funzionino più gli attrezzi troppo bazooka e niente controllo (un giocatore magari ha già controllo di suo, ma arrivano SEMPRE i momenti in cui l'attrezzo non deve "remare contro" dal punto di vista del controllo), come credo anche non funzionino più gli attrezzi tutto controllo e zero potenza (un giocatore magari spinge tanto di suo, ma arrivano SEMPRE i momenti in cui sei stanco e non al 100%, e in cui QUEL particolare recupero o colpo in corsa avresti bisogno come il pane che andasse di là...).
Oggi le proporzioni ottimali di performance e caratteristiche si ottengono con gli abbinamenti di corde, calibri e tensioni, ma per farlo occorre poter disporre di un attrezzo INTRINSECAMENTE BILANCIATO nelle prestazioni e potenzialità proprie, sufficientemente duttile da accogliere una varietà di soluzioni.
Credo che Babolat lo stia intuendo, forse ancora una volta un pò prima della concorrenza, e come contribuì all'avvento di una nuova generazione di "power-players" con le prime incarnazioni delle Pure Drive, ora voglia offrire qualcosa di più, perché i giocatori vogliono SEMPRE qualcosa in più. Anche Wilson, nel modo suo, sta cercando di recuperare qualche elemento di tradizione dal passato (pare infatti che le nuove Blade in uscita a Gennaio 2015 siano addirittura "triple-braided"...mah, vedremo, anche perché un vero braided, secondo la costruzione tradizionale, non può certo pesare poco...).
CONSIDERAZIONI GENERALI
Credo anche che esistano nella storia dei prodotti dei cosiddetti "corsi e ricorsi", un pò come la minigonna, esiste da decenni e da decenni prima va di moda, poi passa di moda, poi ritorna in auge...all'infinito.
Di vere innovazioni costruttive nel campo delle racchette non è che ce ne siano state a iosa...me ne vengono in mente solo poche, ad esempio il preistorico passaggio alla grafite, la costruzione braided, la costruzione vacuum, le fibre piezoelettriche delle serie "intelligence" di Head, il "Liquidmetal" sempre di Head, recentemente gli O-Port di Prince (i buconi...), mentre la maggiorazione degli ovali (Prince Original Graphite, la profilazione dei telai (da Wilson Profile/Kuebler in poi), la distibuzione particolare delle masse (dalle serie Wilson Hammer in poi) sono solo innovazioni dimensionali e di distribuzione dei pesi.
Aggiungerei anche il Graphene di Head, se però ne venisse utilizzata una quantità maggiore, e se non si usasse la "scusa" o "suggestione del passato" del Cap integrale, per evitare di mettere minimo 10 grammi in più di grafite nei telai al posto di altrettanti di infima plasticaccia.
Quasi ogni anno le case se ne escono con miriadi di innovazioni (in ordine sparso...D30, YOUTEK, KAROPHITE BLACK, BASALT, SPIRALTECH, FLEXPOINT, NCODED GRAPHITE, PARALLEL DRILLING, SPIN EFFECT, ETC. ETC...), quando valori come massa, geometria del telaio, qualità della grafite la fanno ancora da padroni nelle performance che un telaio può avere.
Credo che, a forza di "limare" sulla qualità, i costruttori abbiano raggiunto il cosiddetto punto di non ritorno, ovvero è divenuto impossibile aumentare le prestazioni sottraendo ulteriormente qualità e quantità. Pertanto, per ricominciare un'opera di fidelizzazione seria dei clienti, è opportuno reinvestire sulla qualità, altrimenti il mercato dell'usato e dei cosiddetti telai "speciali" continuerà a fiorire, a discapito dei dati di vendita.
Da qui il senso dei "corsi e ricorsi", e l'esempio della minigonna.
Speriamo sia così, a beneficio di noi tutti.
Aggiungo: ad esempio, come mai secondo voi la tecnologia Intelligence di Head è stata abbandonata da tanti anni dalle racchette, quando invece negli ultimi 2 anni gli sci Head hanno vinto le classifiche di "miglior sci", e guarda caso utilizzano le fibre piezoelettriche??? CHE STRANO...NO???
Un avviso a chi volesse acquistare la versione Team della Pure Drive 2015: chiedete al negoziante di turno di aprire il tappo del manico, perché? Ho trovato in una Team del silicone azzurro dentro il fondello, probabilmente è stato aggiunto dalla casa perché la racchetta era fuori specifica, questo non va bene, se si comincia a "pasticciare" i telai nuovi per evitare di avere "scarti" di produzione (per non perdere soldi ovviamente...) non si rispetta il cliente.
Spero sia un caso isolato, ma nel dubbio vi consiglio di controllare bene, meglio 5/10 grammi di grafite che altrettanti di silicone, no? Questo episodio mi fa pensare che le linee più curate possano essere la 300 grammi e la Tour (315 grammi), nelle quali non ho riscontrato questa sgradevole sorpresa...
Un caro saluto a tutti gli amici del forum...e buon tennis.
Davide
Negli ultimi anni ho potuto provare un pò tutte le Pure Drive, sia nelle declinazioni "300 gr." che "Roddick 315 gr.", trovandole troppo vuote all'impatto, poco sensibili, troppo potenti in relazione al poco controllo offerto (sono uno che spinge molto di suo...). Poi, qualche giorno fa, prendo in mano una delle nuove dal mio "spacciatore" di fiducia (la 300 gr., la Tour lì non c'era...), e provo una strana sensazione...di qualità! Può sembrare una sciocchezza, ma ormai, dopo tutti i telai che sono passati per le mie mani (più di 400, tra semplici prove, acquisti, scambi e vendite...), riesco in qualche modo a ricavare già alcune impressioni semplicemente brandendo un telaio nuovo e agitandolo nell'aria...e senza corde.
Innanzitutto alcune considerazioni di estetica e costruzione:
1) Il paintjob, a mio avviso, è stupendo, un esempio di misura nella scelta dei colori, pur parlando di una Pure Drive oserei dire che esprime classe ed eleganza; le verniciatura opaca è stupenda e il tipo di blu adottato è bellissimo.
2) Il sistema woofer è stato rivisto e modificato: ora le guide dei grommet esterni all'ovale sono meno arcuate, contribuendo a limitare l'effetto "trampolino" sulla palla, riducendo la potenza e probabilmente aumentando il controllo di palla.
3) Secondo me il controllo qualità di Babolat è stato migliorato, prima dell'acquisto (della versione Tour, specifico) ho controllato il peso ed il bilanciamento di almeno 10 telai manico 3, riscontrando una tolleranza media di -1/-2 grammi massimo dai 315 dichiarati, i bilanciamenti praticamente identici; spero di non essermi imbattuto semplicemente in un lotto fortunato...
4) Il manico sembra ora più solido, spero che Babolat abbia risolto il problema del fondello graffettato che, con l'uso intenso, tende ad allentarsi, producendo quello sgradevolissimo rumore cigolante ("gnac-gnac") che ho personalmente verificato su tutti i 3 telai di un agonista (versione precedente 2013-2014), che oltretutto tende ad impugnare in basso, accentuando il difetto.
5) Ho letto da qualche parte, non ricordo dove, un post in cui si affermava che pareva che Babolat, per la fabbricazione di questa nuova serie, si fosse rivolta a fabbriche "più qualitative", forse le stesse responsabili della realizzazione della prima serie di Pure Drive (quelle di Moya per intenderci...). Da quella serie in poi è avvenuto un peggioramento delle caratteristiche di gioco, in particolare una progressiva riduzione dell'area di sweetspoto utile. Io non ho modo di verificare inequivocabilmente se questo cambio di fabbriche sia avvenuto o meno, posso solo valutare il prodotto che ho nelle mie mani, e secondo me c'è stato un notevole salto in avanti nella qualità, fabbriche o non fabbriche...
Ho settato la mia Tour in questo modo: rimosso il grip originale Babolat, fatto di una gomma a pori troppo chiusi, con poco grip; ho messo il mio solito grip Artengo bianco traforato, economico nel prezzo ma eccellente nelle prestazioni e nella durata.
Prima di applicarlo, ho però effettuato una nastratura con tape nero di tutto il manico, sia per aggiungere un lievissimo spessore, sia per rinforzare ulteriormente la presa delle graffettature del tappo sul manico.
Ho applicato il grip con una certa forza, in modo da rendere granitico il manico, preservando anche la sensazione degli spigoli dell'ottagono, poi ho applicato il consueto overgrip bianco da 0,5 mm. Ho così ottenuto un manico 4, mia misura di impugnatura reale...perché non ho allora preso direttamente un manico 4? Per 2 ragioni: la prima è perché a volte, per accentuare lo spin, scelgo volutamente una via di mezzo tra il 3 ed il 4, l'altra ragione è che, avendo già in mente di appesantire un pò l'ovale con del piombo, sarebbe stato più agevole controbilanciare il peso con la nastratura e l'overgrip, ed in modo più progressivo e meno polarizzato rispetto al riempimento del fondello del tappo.
Come corde ho scelto le Yonex Poly Tour Spin (azzurre, sembrano fatte apposta per questa racchetta, come abbinamento del colore...), nell'unico calibro disponibile 1,25; sistema di incordatura a 2 nodi Box, rispettando lo short side di cui si parlava qualche post addietro, tensione 23 kg.
Una considerazione sulle corde: secondo me, per accentuare il "sentire la palla", sulle racchette profilate piatto 100 16x19, tipo Babolat, non si dovrebbe scendere sotto l'1.25 come calibro, per non perdere la sensazione di solidità all'impatto, per preservare il più possibile il feedback con la palla, e per avere un rapporto di riempimento del reticolo ottimale.
Ho misurato con il calibro la corda Yonex, e siamo addirittura a 1,30 circa (prima del tensionamento però...).
Parlando del pattern, come tutti sanno è stato reso più denso in alto rispetto alle versioni precedenti, secondo me una buona cosa; mi sento però di fare una grossa critica a Babolat per come ha "sfruttato" tutti quegli appassionati che hanno sganciato 350 eurozzi per prendersi la Pure Drive Play: in pratica, ha raccolto gratuitamente i dati scaricati in rete dagli utenti (con la scusa della community e del confronto dati tra loro ed i giocatori professionisti), poi ha agito di conseguenza nella progettazione di questa nuova versione.
In pratica noi utenti abbiamo fatto da beta-testers per Babolat, "lavorando" gratuitamente! Nel mondo dei computer, i beta-tester non pagano le versioni di prova dei programmi per pc, nel nostro caso sì e salato...
Sarebbe stato carino che Babolat riconoscesse agli acquirenti della Play, che so, un buono sconto di almeno € 50 sull'acquisto della futura Pure Drive...ma sarebbe stato troppo bello e corretto, purtroppo il mondo è cambiato, ed in peggio.
Certo che bastava che Babolat avesse dato a me quattro soldini, e con poca spesa glielo dicevo subito io che la tendenza degli agonisti è di colpire nel centro-alto dell'ovale!
Chiusa parentesi...
Dampener utilizzato: Babolat Custom Damper 2, quello nero quadrato senza l'inserto con le sferette di acciaio, con i dentini di ritenzione dell'ultima orizzontale, peso 2 grammi.
Aggiunti 2,5 + 2,5 grammi ad ore 9 e 3 di piombo al ALTA densità, lunghezza di ogni striscia 8 cm, applicate a partire da 2 cm dalla fine del bumper. Peso totale della creatura: 351 grammi.
Prima sessione di 2 ore sul veloce di palleggi sostenuti con un amico il cui livello credo sia equiparabile ad un 4.1, con palla discretamente pesante: la racchetta è stabilissima, l'impatto è molto meno vuoto di quello della versione precedente, la potenza c'è, ma è diminuita rispetto al passato, complice il pattern modificato e la corda Yonex, non propriamente un mostro di potenza.
Però ora il controllo è veramente ottimo, e si può sbracciare liberamente ed in scioltezza, senza paura di sfondare i teloni.
Ora si può giocare in tutti gli stili, anche di piatto, ed agevolmente. La presa delle rotazioni è ottimale, non esasperata, ma la dose è quella giusta, secondo me.
A rete le volee sono più precise e la sensibilità accresciuta, e posso ora tentare alcuni "ricami" senza paura di metterla fuori di un metro.
Il "passo" nel palleggio spinto e veloce è impressionante, perché ora coniugato con un tasso di controllo almeno pari alla potenza, l'equilibrio è quasi perfetto...dico quasi, perché sapevo che avrei dovuto incordare ad almeno 1 kg di meno (22 quindi), ma ho preferito fare una scelta che mi consente di avere la tensione ideale dopo poche ore. C'è anche da dire che la prima sessione si è svolta all'aperto, ed i mono tendono ad irrigidirsi con il freddo.
Ieri sera 2° sessione, mezz'ora di palleggi e 2 ore di doppio feroce con i miei compagni di merende, queste le impressioni aggiuntive:
SERVIZIO: una garanzia, sia piatto che lavorato in slice o in kick, la palla viaggia bene ed in controllo, le rotazioni ulteriormente migliorate (corda più rodata e calda, eravamo stavolta al chiuso con il riscaldamento, sempre campo veloce tipo granulato).
BACK: una rasoiata, preciso, controllabile e scivolosissimo dopo il rimbalzo.
LOB: ben modulabile sia in altezza che in profondità.
GIOCO A RETE: buone ed efficaci le volee spinte, piazzamento preciso, tocco e gioco di fino abbastanza buono, ma penalizzato da corde un pò troppo da baseliner...prossima volta metterò le Solinco Tour Bite calibro 1,25, magari ibridate con Weiss Cannon Scorpion 1,22 (22 le Solinco in verticale, 23 le Scorpion in orizzontale).
MANEGGEVOLEZZA: nonostante le modifiche e gli appesantimenti, rimane più che buona, ma c'è da dire anche che normalmente gioco con attrezzi che vanno dai 350 ai 370, per cui sono abituato.
TENUTA DELLA DIAGONALE: ottima, complice l'elevato ritmo che si può tenere a lungo e con controllo ottimale.
CAMBIO IMPROVVISO DI DIREZIONE: ottimo anch'esso, aiutato dal già grande sweetspot e stabilità della racchetta "stock", magnificato dopo il custom: puoi facilmente convertire una palla pesante che ti arriva in diagonale in un lungolinea, senza troppo sforzo fisico, sia di rovescio che di dritto.
CONCLUSIONI: secondo me una racchetta veramente riuscita, noto con piacere che la tendenza del mercato va verso una certa "convergenza" di prestazioni, mi spiego meglio: credo non funzionino più gli attrezzi troppo bazooka e niente controllo (un giocatore magari ha già controllo di suo, ma arrivano SEMPRE i momenti in cui l'attrezzo non deve "remare contro" dal punto di vista del controllo), come credo anche non funzionino più gli attrezzi tutto controllo e zero potenza (un giocatore magari spinge tanto di suo, ma arrivano SEMPRE i momenti in cui sei stanco e non al 100%, e in cui QUEL particolare recupero o colpo in corsa avresti bisogno come il pane che andasse di là...).
Oggi le proporzioni ottimali di performance e caratteristiche si ottengono con gli abbinamenti di corde, calibri e tensioni, ma per farlo occorre poter disporre di un attrezzo INTRINSECAMENTE BILANCIATO nelle prestazioni e potenzialità proprie, sufficientemente duttile da accogliere una varietà di soluzioni.
Credo che Babolat lo stia intuendo, forse ancora una volta un pò prima della concorrenza, e come contribuì all'avvento di una nuova generazione di "power-players" con le prime incarnazioni delle Pure Drive, ora voglia offrire qualcosa di più, perché i giocatori vogliono SEMPRE qualcosa in più. Anche Wilson, nel modo suo, sta cercando di recuperare qualche elemento di tradizione dal passato (pare infatti che le nuove Blade in uscita a Gennaio 2015 siano addirittura "triple-braided"...mah, vedremo, anche perché un vero braided, secondo la costruzione tradizionale, non può certo pesare poco...).
CONSIDERAZIONI GENERALI
Credo anche che esistano nella storia dei prodotti dei cosiddetti "corsi e ricorsi", un pò come la minigonna, esiste da decenni e da decenni prima va di moda, poi passa di moda, poi ritorna in auge...all'infinito.
Di vere innovazioni costruttive nel campo delle racchette non è che ce ne siano state a iosa...me ne vengono in mente solo poche, ad esempio il preistorico passaggio alla grafite, la costruzione braided, la costruzione vacuum, le fibre piezoelettriche delle serie "intelligence" di Head, il "Liquidmetal" sempre di Head, recentemente gli O-Port di Prince (i buconi...), mentre la maggiorazione degli ovali (Prince Original Graphite, la profilazione dei telai (da Wilson Profile/Kuebler in poi), la distibuzione particolare delle masse (dalle serie Wilson Hammer in poi) sono solo innovazioni dimensionali e di distribuzione dei pesi.
Aggiungerei anche il Graphene di Head, se però ne venisse utilizzata una quantità maggiore, e se non si usasse la "scusa" o "suggestione del passato" del Cap integrale, per evitare di mettere minimo 10 grammi in più di grafite nei telai al posto di altrettanti di infima plasticaccia.
Quasi ogni anno le case se ne escono con miriadi di innovazioni (in ordine sparso...D30, YOUTEK, KAROPHITE BLACK, BASALT, SPIRALTECH, FLEXPOINT, NCODED GRAPHITE, PARALLEL DRILLING, SPIN EFFECT, ETC. ETC...), quando valori come massa, geometria del telaio, qualità della grafite la fanno ancora da padroni nelle performance che un telaio può avere.
Credo che, a forza di "limare" sulla qualità, i costruttori abbiano raggiunto il cosiddetto punto di non ritorno, ovvero è divenuto impossibile aumentare le prestazioni sottraendo ulteriormente qualità e quantità. Pertanto, per ricominciare un'opera di fidelizzazione seria dei clienti, è opportuno reinvestire sulla qualità, altrimenti il mercato dell'usato e dei cosiddetti telai "speciali" continuerà a fiorire, a discapito dei dati di vendita.
Da qui il senso dei "corsi e ricorsi", e l'esempio della minigonna.
Speriamo sia così, a beneficio di noi tutti.
Aggiungo: ad esempio, come mai secondo voi la tecnologia Intelligence di Head è stata abbandonata da tanti anni dalle racchette, quando invece negli ultimi 2 anni gli sci Head hanno vinto le classifiche di "miglior sci", e guarda caso utilizzano le fibre piezoelettriche??? CHE STRANO...NO???
Un avviso a chi volesse acquistare la versione Team della Pure Drive 2015: chiedete al negoziante di turno di aprire il tappo del manico, perché? Ho trovato in una Team del silicone azzurro dentro il fondello, probabilmente è stato aggiunto dalla casa perché la racchetta era fuori specifica, questo non va bene, se si comincia a "pasticciare" i telai nuovi per evitare di avere "scarti" di produzione (per non perdere soldi ovviamente...) non si rispetta il cliente.
Spero sia un caso isolato, ma nel dubbio vi consiglio di controllare bene, meglio 5/10 grammi di grafite che altrettanti di silicone, no? Questo episodio mi fa pensare che le linee più curate possano essere la 300 grammi e la Tour (315 grammi), nelle quali non ho riscontrato questa sgradevole sorpresa...
Un caro saluto a tutti gli amici del forum...e buon tennis.
Davide