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MA I TENNISI SE LA GODONO?

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berlo
Ghio83
jasper
GIANLUINI DICA
SuperGeo
Veterano
abracadabra78
chiaralt
incompetennis
13 partecipanti

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Promemoria primo messaggio :

i invidiamo i tennisti professionisti, perlomeno io sì e tanto ! Non solo, ma quando sento parlare di "sacrifici", di una giovinezza spesa a sudare, ad allenarsi, ad andare a letto presto a volte mi arrabbio e penso: " Mio Dio, hanno la fortuna ed i mezzi per fare ciò che amano, guadagnano bene, sono tenuti in grande considerazione, girano il mondo ed hanno pure la faccia tosta di lamentarsi ".
I sacrifici sono di coloro che non arrivano a fine mese col salario e di chi il salario manco ce l'ha ma se riflettiamo un attimo sulla vita di un tennista, da ragazzino fino al ritiro, effettivamente l'esasperata professionalità qualcosa la toglie. 
Il tennis, non essendo uno sport di squadra, ti permette di autogestirti. Se il tuo allenatore non ti piace lo licenzi, ti puoi allenare come e quando vuoi, mangiare come un porcello, fare baldoria a donne e champagne e nessuno te lo impedisce, ma di sicuro non farai molta strada nell'ambito dei professionisti. 
Il professionista serio si allena tante ore al giorno, tra campo e preparazione atletica, viaggia da un continente e l'altro spesso e volentieri, conosce i campi da tennis di tutte le città ma non ne ha mai visitata una se non gli alberghi. 
Leggevo un'intervista ad un ottimo tennista che effettivamente affermava che la vita se la godrà quando si ritirerà mentre per ora non c'è spazio a null'altro che non sia il tennis perché questo è il suo lavoro. 
Non so se sia così ma se vedo giocare il campione Nadal , o Ferrer, o Berdych effettivamente ho l'impressione di persone che stiano lavorando, mentre se vedo giocare Federer mi sembra uno che si stia divertendo. 
Quello che per noi è un divertimento per un professionista (non tutti), ad un certo punto si trasforma in lavoro che, probabilmente, alla fine ti stressa, cosicché si giustificano ritiri come quello di Borg a soli 26 anni, o che ti fa prendere momenti di pausa, anche di mesi, per ricaricarti. 
Un mio amico dopo anni ed anni di calcio professionistico non ha più toccato un pallone manco tra noi amici, una repulsione totale e incondizionata (ora gioca solo a tennis).
Probabilmente il tennis è diverso e a fine carriera, male che vada, potranno sempre fare i maestri di tennis e tutti faranno a gara a palleggiare con un ex pro .
Insomma il tennis da, il tennis toglie. Non parliamo di sacrifici ma certo, praticando uno sport a livelli altissimi, qualcosa della tua giovinezza la metti da parte, anzi la perdi proprio. Fare i matti a 20 anni non è lo stesso che farli a 35 e, anche se il gioco vale (eccome) la candela un pochino di ragione 'sti ragazzi tutto allenamento e diete l'hanno . 
Ca...volo, hanno macchinoni, pupe che si prostrano ai loro piedi, visibilità mediatica ma non mangeranno mai la parmigiana con le melanzane fritte come la fa mia mamma, perché essere atleti significa anche questo !!!

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incompetennis ha scritto:
Mi sembra che si stia andando abbondantemente O.T. . L'argomento proposto era ben diverso .

ma no dai,la patata non e' mai ot  Laughing

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Chiedo venia, fra la Ivanovic, l'L6 di Stepanek e la partita col Berlo ho divagato...

Tornando in topic: ritengo che spesso si sottovalutino i lati negativi del fare professionalmente ciò che per molti è soltanto un hobby. Un mio quasi coetaneo che alle superiori faceva ciclismo a livello agonistico, ha cominciato ad uscire spesso di casa e tornare dopo la mezzanotte di sabato sera solo una volta "appesa la bici al chiodo"; un mio conoscente insegnante di chitarra studia teoria e tecnica tutte le mattine prima di fare lezione, gestisce la sua scuola e segue corsi per migliorare la qualità del suo insegnamento.
Insomma, i pro sono superiori ai contro, ma per arrivare ai pro e continuare a goderne, oltre al talento è richiesta la voglia di farsi un mazzo di dimensioni spropositate, e credo che mentalmente una giornata lavorativa di un "profesisonista dell'hobby" duri molto più delle 8 ore canoniche.
In sintesi: credo che molti di noi farebbero cambio volentieri, ma non so quanti potrebbero reggere.

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abracadabra78 ha scritto:
incompetennis ha scritto:
Mi sembra che si stia andando abbondantemente O.T. . L'argomento proposto era ben diverso .

ma no dai,la patata non e' mai ot  Laughing


Very Happy Very Happy Very Happy

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Il tennis da questo punto di vista è fra gli sport meno sfortunati, nel senso che i sacrifici sono potenzialmente ricompensati dal potenziale guadagno. Penso che i primi 10, probabilmente i primi 20 al mondo e possibilmente i primi 50 non avranno mai nella vita dei problemi economici (a meno che non siano dei debosciati scriteriati), e gli allenamenti durano magari 4-5 ore al dì. In sport come la ginnastica o il nuoto gli allenamenti sono decisamente più massacranti e la ricompensa economica è spesso quasi inesistente, anche ad alto livello (a meno che non ti chiami Phelps o Lochte). Tant'è vero che in Italia per praticare ad alto livello certe discipline è praticamente d'obbligo affiliarsi a Carabinieri o Fiamme Gialle.

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ThirdEye_ ha scritto:
In sport come la ginnastica o il nuoto gli allenamenti sono decisamente più massacranti e la ricompensa economica è spesso quasi inesistente, anche ad alto livello (a meno che non ti chiami Phelps o Lochte). Tant'è vero che in Italia per praticare ad alto livello certe discipline è praticamente d'obbligo affiliarsi a Carabinieri o Fiamme Gialle.


Credo che anche per il tennis valga lo stesso ragionamento: sono in pochi (top50, top100...) a portarsi via l'intera posta. 
Anche nel tennis, se non sei tra i top, sono lacrime e sangue e pochi soldi.

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Buona sera.
Io limiterei i guadagni da post carriera agiato ad i primi 20, non oltre e manco ... lo stesso Agassi spiegò bene, e lui girava agli inizi solo negli states, quanto i soldi se ne andassero tra spostamenti, biglietti, alberghi, spese, allenatori, ecc.,...è vero però che oggi guadagnano meglio con gli sponsor, ma la vita costa anche di più ed i team che molti hanno dietro tra preparatori, dietologi, psicologi, parenti ed amici, per non parlare di manicure e cuochi personali, direi che i soldi li spendono eccome e se li raffronti al fatto che se vinci o arrivi alle semi di un 250, o più giù, i guadagni sono esigui ...

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Cominci a portare a casa due soldini se hai la fortuna di entrare in tabellone nei 4 slam: parliamo dei primi 80-90 al mondo.
Per gli altri è buio pesto.
Per riuscire a vivere bisogna riuscire a giocare nel circuito ATP , ossia dai 250 in sù: pensate che in un misero 40mila dollari maschile, spesso ci sono 4 top 100 ed un taglio tra i 200 ed i 270 al mondo! Per un misero 40mila dollari!
Per cui è dura, durissima: si preferiscono i tornei anche più piccoli ma danno l'ospitalità, spesso si gira in gruppo per dividere le spese delle camere(chiaramente sempre singolo e doppio, così si rusca sempre qcosa)e con i minori spostamenti possibili e minor costi(challenger o ITF  in parti del mondo manco segnati sulle cartine :-D ).
Ci si allena almeno un paio d'ore al giorno (se sei in giro devi anche trovare i campi liberi e non è sempre semplice) e ci sono anche i costi dei materiali di consumo:corde, incordature, racchette e vestiti. Sì, perchè i contratti non vengono regalati con manica larga e spesso non coprono il fabbisogno dell'atleta, per cui vanno integrati.
Di contro fai un mestiere che ti piace, giri il mondo, conosci gente....se sei fortunato vai in pari e ti mantieni e poi sta a te sfruttare le conoscenze fatte nel dopocarriera.

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magazzie ha scritto:
Cominci a portare a casa due soldini se hai la fortuna di entrare in tabellone nei 4 slam: parliamo dei primi 80-90 al mondo.
Per gli altri è buio pesto.
Per riuscire a vivere bisogna riuscire a giocare nel circuito ATP , ossia dai 250 in sù: pensate che in un misero 40mila dollari maschile, spesso ci sono 4 top 100 ed un taglio tra i 200 ed i 270 al mondo! Per un misero 40mila dollari!
Per cui è dura, durissima: si preferiscono i tornei anche più piccoli ma danno l'ospitalità, spesso si gira in gruppo per dividere le spese delle camere(chiaramente sempre singolo e doppio, così si rusca sempre qcosa)e con i minori spostamenti possibili e minor costi(challenger o ITF  in parti del mondo manco segnati sulle cartine :-D ).
Ci si allena almeno un paio d'ore al giorno (se sei in giro devi anche trovare i campi liberi e non è sempre semplice) e ci sono anche i costi dei materiali di consumo:corde, incordature, racchette e vestiti. Sì, perchè i contratti non vengono regalati con manica larga e spesso non coprono il fabbisogno dell'atleta, per cui vanno integrati.
Di contro fai un mestiere che ti piace, giri il mondo, conosci gente....se sei fortunato vai in pari e ti mantieni e poi sta a te sfruttare le conoscenze fatte nel dopocarriera.


Marco grazie, in effetti confermi quanto dicevo ... certo è che se parliamo di godersela inteso come qualità della vita, va da sè che non fanno i metalmeccanici all'ILVA o i minatori in Sierra Leone ... quindi di certo tanto pesante come vita non è che sia ... Rolling Eyes

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La vita da professionista paragonandola ad una "normale" è sicuramente più appagante ma come è già stato detto se non hai fatto risultati tali da diventare ricco si presenta piena di ostacoli e dal futuro non sempre roseo anche in previsione del dopo carriera,dove bisogna trovare una nuova collocazione sportiva come allenatore,maestro,dirigente e non è così semplice.

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L'attuale 100esimo ATP Marsel Ilhan, turco, passato pro nel 2006 (otto anni fa) ha un prize money di $827,208, circa 100mila dollari l'anno.

E solo di prize money. Wink 

Prendete random qualsiasi tennista nei primi 100 e verificate i prize money di ciascuno.

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A mio avviso non è semplice nemmeno per quelli che riescono a pagarsi le bollette con il tennis, è/è stato difficile in maniera diversa. 
Ho spesso modo di confrontarmi con gente che vive di musica, e credo che il parallelo non sia esagerato: chi ce l'ha fatta, ha dovuto prendere decisioni che senza coraggio (e spesso un briciolo di incoscienza) non li avrebbe portati dove sono ora, rinunciando a molto, e scommettendo quel poco che avevano su loro stessi.
Ridurre tutto a "guarda quanti soldi guadagnano, vivranno bene per forza" lo trovo svilente e irrispettoso nei confronti di persone che nel 99% dei casi hanno due attributi che manco Stepanek... O forse lui sì!

È chiaro poi che un top 100 viva meglio degli altri, e se chi è fuori fa fatica a tirare avanti lo fa per colpa di tutto il sistema tennistico che non funziona a dovere, ma sono fermamente convinto che i vari "vorrei fare io la loro vita" diminuirebbero drasticamente dopo pochi mesi a quei ritmi...

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SuperGeo ha scritto:
L'attuale 100esimo ATP Marsel Ilhan, turco, passato pro nel 2006 (otto anni fa) ha un prize money di $827,208, circa 100mila dollari l'anno.

E solo di prize money. Wink 

Prendete random qualsiasi tennista nei primi 100 e verificate i prize money di ciascuno.

Sì, ma questi vivono SOLO di prize money! Mica hanno degli sponsor....magari! Se devi pagare almeno un coach da stipendiare+ vitto e alloggio....e se hai qche mira di gloria anche un preparatore atletico, pensi di avanza qcosa?

Solo un coach che ti segua prendera 30mila euro l'anno+ vitto, alloggio ed i viaggi. Se il giocatore gioca le quali negli ATP si paga anche il suo di vitto e alloggio(almeno 70 euro al giorno x 200 giorni fa 14mila euro).
Poi conta le incordature, fai una media di 1 al giorno a 14 euro x 200giorni sono altri 3mila euro (+ materiale) , per i viaggi fai 200 euro a settimana x2 persone di media e sono altri 12mila euro........non rimane molto

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Centomila l'anno per un top 100 è troppo poco
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