la questione è molto interessante..e le affermazioni di cui sopra mi portano a dire che la speranza di miglioramento tecnico e mentale ci può essere sempre..
a mio avviso è una combinazione di vari
fattori..
pe quanto mi riguarda sin da piccolo mi avevano insegnato a mostrare e tirare
fuori una grinta e una concentrazione proprio in partita..su questo il maestro fece delle "crociate"..e però ciò
viene anche da noi stessi, dal ns carattere dico..io nelle partite,
anche a 12 anni, mi auto caricavo e non avevo timore dell'avversario..o
melgio trasformavo in grinta e "cattiveria" la tensione che avvertivo
in partita..poi ancor di più se magari l'avversario era molto convinto,
sbruffone o si prendeva gioco di me..allora diventavo ancora "più
cattivo" (in senso buono ovviamente)..e avevo (ma anche questo è
questione di indole cmq) una grande concetrazione e testa nel gioco tale
da non farmi scalfire da eventi esterni e/o condizionamenti di
punteggio e gioco..una sorta di "ghiaccio e fuoco" ecco..
rendevo molto di più in partita..alla luce di
questa autoesaltazione e "rabbia" positiva convertita in grinta che mi
aiutava a sopportare sofrzi fisici notevoli ..e riuscivo ad "andare"
sopra l'avversario "psicologicamente" in modo da fargli sentire che
c'ero..che lo "premevo"...ecco quindi che mi ricollego al msg di Gianluini..
anche se a mio avviso la grinta è difficile da
tirar fuori se "non coltivata" da tempo addietro ma se "c'è" dentro..ti rimane..magari si affioevolisce ma rimane anche con l'età
ho visto che anche in partite con miei ex di anni fa non è scemata
..
certo c'è da dire che la tecnica personale può aiutare in questo, perchè uno non pensa ai colpi, a sbagliare, o cmq in modo minore, e ciò non influenza quindi il rendimento e la testa che è in gran parte usata per la concentrazione e a mantenerci "vivi" e carichi mentalmente anche nei cambi di campo...il resto non non deve esistere..
io penso che uno ci possa arrivare anche piano piano a età avanzate..gicoando sempre di più tornei appunto o partite serie..
però senza dimenticare i propri limiti..è li anche la chiave..non arrabbiarsi se amgari uno pretende cose da se stesso che non può ancora saper fare..ma esser "duri" e concentrati su un livello di gioco consono a noi stessi..col tempo si sale il gradino..e così avanti..
anche nel modo di giocare guardandomi indietro, potrei dire che "mi piaccio" di più oggi che 20anni fa..perchè mi sono imposto un'"auto-evoluzione" verso un gioco più aggressivo e vario..(e forse meno dispendioso) quindi variando anche certi colpi..certo questo in anni di "lavoro" ed inverni passati nei palloni a provare..e quindi quoto Stefano68..c'è sempre tempo...senza pretendere troppo da noi stessi, si sale sempre di più, avendo obiettivi ben chiari in testa..vuoi miglioare la concentrazione in partita, variare un colpo, non sentire la tensione in partita..ecc..ecc..e poi dopo una "certa età" si è più maturi necessariamente (mediamente parlando)..e ciò aiuta non poco la conduzione e/o l'andamento di un match..anche tra amici
e infine un ingrediente fondamentale è il divertimento..senza quello..non si va da nessuna parte...anche se in prima battuta potrebbe essere difficile "collocarlo" in un contesto di concentrazione e grinta..ma ci deve essere!