MAURUNG ha scritto: @dan, siccome quella persona che cerchi sarei io (che preferisco palleggi mirati a partite inconcludenti), puoi dirmi in che città abiti, magari tra mari e monti coincide con la mia
Eh, se stai a Roma mi sa che è difficile... io sono al di là degli appennini e un pò più a nord.... Insomma in romagna per intenderci!
kingkongy ha scritto: Dan sei seguito da un maestro che ti conosce mille volte meglio di me è di altri: fai bene ad affidarti a lui.
L'idea del "dopo il 10" e' che genera aspettativa ed è una barriera psicologica. E' probabile - se sei così teso - che al 9 o 10 già peggiori e all'11, quando devi tirare...sbagli.
Fare tante gare di sicuro aiuta: non imparerai a gestire il tuo tennis ma le aspettative che TU hai nei suoi confronti.... Noi, ogni tanto, dovevamo giocare con gente più scarsa...proprio per capire che l'avversario è' dall'altra parte della rete...non è in "doppio" ad applaudire o a criticarti....
Parole sante! Una delle cose che credo dovrebbe insegnarmi la partita è proprio una base di senso tattico, cioe sapere giocare in ogni momento il colpo cche col minore rischio può portare al risultato migliore... In altre parole conoscere e sapere gestire il proprio tennis tra le altre cose significa anche il non forzare quando non ce n'è bisogno, cosa che ad esempio ancora a me non sempre riesce...
RaTPlayer ha scritto: dan73 ha scritto: Io stesso quando devo fare la partitella in realtà prefeirei continuare il riscaldamento a oltranza, scambiando e scambiando; magari trovassi qualcuno che mi dice: "adesso ci mettiamo a scambiare sul dritto incrociato per 10 minuti"! E invece il più delle volte non faccio in tempo a mettere piede in campo, tiro un dritto, poi un rovescio, ho ancora in tasca due palline fresche dal borsone, che dall'altra parte mi dicono: "facciamo un set?!".......... E facciamo 'sto set e che c.......o!
Qui bisogna capire se preferisci palleggiare perché il set ti mette e disagio, oppure il set ti mette a disagio perché preferisci palleggiare ( è nato prima l'uovo o la gallina). In ogni caso mi sembra che quello che ti manca sia la schiuma alla bocca quando entri in campo. Quella voglia di competere e prevalere giusto per il gusto di farlo.
Non è un caso se i campioni sono quelli che giocano meglio in partita che in allenamento
La partita non dovrebbe essere motivo di stress(almeno non solo) ma dovrebbe farti scattare quella scarica di adrenalina che ti permette di arrivare anche sulle palle più difficili, di rimanere concentrato a guardare la palla, e far venir fuori l'istinto da killer nel voler portare a casa il punto.
No, il set non mi mette a disagio, ne tantomeno è fonte di stress, anzi... Però non sono sicuramente un killer in campo, ne ho quella "schiuma alla bocca" come dici tu, di prevalere sull'avversario. Provo a spiegarti il mio approccio alla competizione (sono stato agonista in altro sport, quindi un minimo credo di averla maturata): io voglio battere l'avversario perchè così dimostro di essere più bravo di lui nel gioco che amo, ma questo non basta, il presupposto fondamentale è che io riesca a batterlo esprimendo anche un bel gioco, voglio giocare colpi stilisticamente corretti, e questo cerco di farlo su ogni palla anche in partita... attegiamento questo, che ai fini della vittoria del punto, spesso non basta ai miei livelli, anzi... La stragrande maggioranza delle partite che perdo è perchè mentre io cerco di replicare in campo la tecnica appresa in allenamento, dall'altra parte trovo persone che magari giocano da 15-20 o 30 anni, ma in tutta la loro vita hanno preso si e no 5-6 ore di lezione, e giocano ogni punto con l'unico scopo di aggiudicarselo! Io a differenza nello scambio ho due priorità, aggiudicarmi sì il punto, ma anche e soprattutto eseguire i colpi con la tecnica che mi è stata insegnata a lezione...