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Libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis"

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Lo zen e l'arte di giocare a tennis Lo_zen_e_l_arte_di_giocare_a_tennis

Perché la mente e le emozioni influenzano in maniera così determinante i nostri risultati? Come possiamo neutralizzare le forze negative e raggiungere il successo? Grazie a cosa possiamo esprimere il nostro massimo potenziale? Dopo aver incontrato la filosofia di Osho, il tennista Romano Agam Bernardini ne applica benefici e insegnamenti al gioco del tennis, che in queste pagine diventa metafora di ogni sfida che la vita ci propone. Leggendo questo libro scoprirai: come controllare la mente e le emozioni; tecniche e gli esercizi di rilassamento e di concentrazione; cosa fare prima e durante la partita; chi sono i veri avversari; come prepararsi atleticamente e quale alimentazione seguire per giocare in maniera ottimale a tennis.



D'accordo con @agambernardini, l'autore del bel libro "Lo zen e l'arte di giocare a tennis", apro questo thread. Buona conversazione!
.
Tag: #Libri


Ultima modifica di Alessandro il Mar 8 Ott 2024 - 13:35 - modificato 6 volte. (Motivazione : Integrata descrizione del libro e collegamento alla risorsa)

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Io dico la mia: penso che quello che ci fa giocare bene sia "l'attenzione" sulla palla. Ho usato le virgolette perché per attenzione non intendo solo il fatto di guardarla, ma qualcosa di più avvolgente.
Penso che quello che scrive agam nel suo libro di riuscire a "stare" solo nella nostra parte di campo sia la chiave per trovare questo "spazio di attenzione".
Naturalmente non è una cosa che si fa dall'oggi al domani, secondo la mia esperienza servono mesi o anni di allenamento mentale per riuscire ad intravedere e lasciarsi avvolgere da questo spazio, ma una volta che ci si sta dentro... tutto diventa più facile e naturale.

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Riporto un mio momento di allenamento fatto due giorni fa (premetto che sto leggendo il libro di agam).Verso la fine abbiamo fatto dei tiebreak a sette dove serviva sempre il soliro giocatore, dopo aver servito il mio avversario (vinto 8-6) vado a servire e faccio un tiebreak pazzesco prendo letteralmente a pallate il mio compagno che si congratula addirittura (vinto 7-0) la mia sensazione mentre giocavo era di assoluta pace senza pensare ai punti,solo a quello che dovevo fare cercando di essere sempre positivo-offensivo,ero in quella condizione che si definisce trance agonistica, ero carico pronto a scattare ma non teso, sicuramente per me non pensare troppo al punteggio aiuta, penso che la chiave sia principalmente di giocare con se stessi,sempre attenti senza guardare l'altro campo pensando anche relativamente poco (che per quanto mi riguarda a volte mi fa fare dei casini) attenzione alla palla, lasciare andare il braccio senza irrigidirsi senza pensare ai punti o a quello che suceddera dopo, focus sul presente senza distrazioni,poi quando si gioca bene ci si diverte anche di piu, la cosa principale che mi fa giocare e la passione e la goduria che si prova quando si hanno questi momenti.Il tennista per eccelenza ricerca la perfezione del colpo, non si accontenta mai cercando di migliorarsi sempre.Tutto questo il mio umile parere, scusate se non mi sono espresso bene.

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Buonanotte
chiedo venia ma ot dove posso acquistare il libro? 
Ho letto molto di zen e non solo...ho letto scritto di diversi srimad e non solo...la lettura e l'apprendimento in generale trovo siano.pace...riportando un termine usato da maux sopra...ma avendo visto e vissuto il tennis sempre molto da vicino prima di dare un pensiero ad agam vorrei leggere le sue.parole...
grazie e buona notte

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Io lo preso su amazon un paio di settimane fa costo sui 10 euro.ciao

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agambernardini ha scritto:
La domanda da un milione di dollari è: Cosa ci fa giocare bene, tirare bei colpi e quindi di conseguenza vincere?


io trovo difficile rispondere a questa domanda, gioco pochi singoli, ancor di meno in torneo... quindi vinco davvero raramente... quello che più mi ha aiutato ad aumentare la percentuale di vittorie è il netto miglioramento della mia tecnica negli ultimi 2/3 anni!
prima di questo periodo quello che mi aveva fatto passare dal non vincere quasi mai e divertirmi poco al vincere ogni tanto divertendomi quasi sempre, è stata, dopo aver letto il libro di agam, l'acquisizione della consapevolezza che il tennis per me è divertimento assieme al mio compagno/avversario, che non devo arrabbiarmi dopo ogni palla "facile" sbagliata, che ogni punto che gioco è un punto in più in cui ho fatto qualcosa divertendomi... sono stato troppo spesso fermo per infortuni e ho poco tempo per giocare, ogni volta che entro in campo è meglio che essere al lavoro o che stare a guardare gli altri compagni che giocano al tuo posto...  Lo zen e l'arte di giocare a tennis 622327 
in doppio è tutto un altro discorso, e di doppi ne gioco spesso, sempre in tornei a squadre... qui la responsabilità di giocare anche per il tuo socio e per la tua squadra mi fa dare sempre il 110%, poche volte sono uscito dal campo dopo un doppio senza essermi divertito... a volte di più, a volte di meno, ovviamente, ma divertito sempre:
1-avversari più deboli: concentrazione massima perché non si deve perdere; la soddisfazione è quando negli spogliatoi gli altri dicono che vorrebbero giocare come te
2-avversari al tuo livello: non puoi mai sbagliare perché qui si vede quanto vali; la soddisfazione è quando negli spogliatoi gli altri ti fanno i complimenti per la tua vittoria
3-avversari più forti: divertimento assicurato, nessuna preoccupazione; soddisfazione massima quando negli spogliatoi gli altri ti fanno i complimenti perché quasi quasi ci lasciavano le penne cheers  

forse però sto rispondendo alla domanda:
cosa ci fa giocare a tennis e cosa ci fa continuare a giocare nonostante il poco tempo, le sconfitte, i costi...?  Lo zen e l'arte di giocare a tennis 810504

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Per giocare bene bisogna riuscire ad "astrarsi" dal mondo, in modo da impedire qualsiasi pensiero che possa distrarci o influenzarci, riusciendo così ad esguire al meglio il nostro obiettivo:colpire e guardare la la palla.

Ultima modifica di andreatennis98 il Mer 22 Gen 2014 - 9:50 - modificato 1 volta.

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credo che la risposta teorica sia semplice:
la consapevolezza del proprio bagaglio tecnico e la tranquillità mentale nell'utilizzare tale bagaglio.
applicare queste due regole è più facile a dirsi che a farsi ovviamente...
il fatto di provare a non pensare hai punti è praticamente impossibile. lo puoi fare in partitelle ma in torneo la vedo dura, inoltre penso che non sia una soluzione. sarebbe molto più pratico trovare il modo di pensare ai punti senza entrare in panico su quelli importanti. nel libro ho trovato molto interessante l'esercizio dei colori quando arriva una palla nel tuo campo. identificare prima la palla che arriva aiuta a capire quando devi contenere e quando invece devi spingere.

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personalmente gioco bene quando sono libero di testa....un pro probabilmente questa condizione la trova di frequente in quanto lo fa' per mestiere..mentre noi comuni mortali ci troviamo a dover fare le corse per arrivare sul campo portandoci dietro mille e mille problemi con con conseguenti passaggi a vuoto.

Ps. quando ho un problema penso che il giorno dopo giochero' e passa tutto...solo per questo ringrazio il rettangolo rosso di esistere

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Oppure pensare che fai un altro lavoro....

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ciao a tutti, scusatemi se per un po' non ho risposto ma sono stato in India per rinfrescare le mie conoscenze dello zen……..
A parte gli scherzi al più presto cercherò di rispondere agli interessantissimi commenti di tutti voi.
Un saluto a tutti e nel frattempo guardiamo la palla fino al momento dell'impatto con la racchetta e divertiamoci come bambini innocenti. Ciao e a presto, Agam

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attendiamo fiduciosi agam... tanto il circolo rimane lì!!!  Very Happy 

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ciao eccomi di nuovo qui per rispondere a tutti voi. Cercherò di rispondere a tutti uno alla volta. Adolfo dice delle cose molto giuste, stiamo lavorando insieme da un po' di tempo e sta facendo grossi progressi. Sui tempi di acquisizione delle tecniche devo dire che i tempi variano da persona a persona, ma i primi risultati si vedono subito. Ado ha vinto subito un torneo dopo poche ore di allenamento insieme e continua a migliorare.
Anche Maux dice delle cose giustissime e mi sembra che ha capito alla perfezione lo spirito dello Zennis. Fammi sapere come va in partita.

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Pintia ci risentiamo dopo che  hai letto il mio libro.
A Nanobabbo mi viene da dire che nel doppio è molto importante il compagno di gioco, perché se non ci si trova bene insieme diventa tutto davvero difficile. Poi capisco perfettamente che senti la pressione delle aspettative degli altri compagni di squadra; quello che puoi fare è ritrovare il tuo centro facendo gli esercizi di attenzione e poi giocare da quello spazio. Il risultato è una conseguenza della tua capacità di stare attento e centrato, non del desiderio di essere apprezzato, che è un'altra scusa della mente per portarti fuori di te e distrarti.

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Andreatennis ha centrato il punto alla perfezione. Bisogna solo continuare ad allenarsi a ritrovare quello spazio e giocare da lì. 
Lucioa ha toccato un punto molto delicato: la questione dei punti. Non si può fare a meno di tenere il punteggio e quindi pensare ai punti, ma credo che siamo tutti d'accordo che se pensiamo al punteggio e non siamo centrati giochiamo male. Provate a fare questo esercizio: ricordate il punteggio, poi mettete quella stessa energia, anche con più intensità nel guardare la palla e fare un esercizio di attenzione. Questo è il lavoro di base: la mente trova sempre mille e una scusa per portare la vostra attenzione su qualcosa che è al di fuori di voi; appena ve ne accorgete riportate tutte le vostre energie e la vostra attenzione sulla palla e sull'esercizio. Ricordatevi che siete voi che decidete cosa fare della vostra attenzione e che comandate, non la mente. Molto giusto quello che dici sull'esercizio dei colori. Ciao Agam

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Per Motombo vale lo stesso che ho detto a Lucioa. Appena i problemi della vita di tutti i giorni ti distraggono dal gioco ricordati che sei tu che decidi dove mettere la tua energia, fai campo-su e pensa solo al gioco. La prima regola dello Zen é: quando giochi a tennis gioca a tennis, quando lavori lavora, quando mangi mangia etc. etc.
Non ho capito bene cosa intende dire angelocarbone, ma se puoi esser più chiaro credo possa essere un'idea interessante e utile per giocare meglio. Un saluto a tutti e a presto, ciao ciao Agam

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agambernardini ha scritto:
Andreatennis ha centrato il punto alla perfezione. Bisogna solo continuare ad allenarsi a ritrovare quello spazio e giocare da lì. 
Lucioa ha toccato un punto molto delicato: la questione dei punti. Non si può fare a meno di tenere il punteggio e quindi pensare ai punti, ma credo che siamo tutti d'accordo che se pensiamo al punteggio e non siamo centrati giochiamo male. Provate a fare questo esercizio: ricordate il punteggio, poi mettete quella stessa energia, anche con più intensità nel guardare la palla e fare un esercizio di attenzione. Questo è il lavoro di base: la mente trova sempre mille e una scusa per portare la vostra attenzione su qualcosa che è al di fuori di voi; appena ve ne accorgete riportate tutte le vostre energie e la vostra attenzione sulla palla e sull'esercizio. Ricordatevi che siete voi che decidete cosa fare della vostra attenzione e che comandate, non la mente. Molto giusto quello che dici sull'esercizio dei colori. Ciao Agam

grazie Agam per la risposta. Seguirò i Tuoi consigli! a presto e Buon Tennis.
Lucio

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Dopo avere letto tutto il libro,faccio un saluto ad agam ed i complimenti per il libro.Condivido lo spirito con cui e scritto,purtroppo per il momento non posso mettere in pratica gli esercizi(problemi fisici)comunque ultimamente mi stavo allenando a mente libera e ci si diverte di piu e si gioca meglio,aldila del risultato finale.Rinnovo i saluti buon zentennis

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Cosa ci fa giocare bene, tirare bei colpi e quindi di conseguenza vincere?
Mah ... Vado semplicemente a giocare portando con me  i miei pregi (pochi) e con i miei difetti . 
Di sicuro so cosa fa star bene Agam: vendere il suo libro .... 
Onestamente mi sa di pubblicità bella e buona... ma ovviamente posso sbagliarmi

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Interessante, domani lo ordino anche io il libro...

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incompetennis ha scritto:
Cosa ci fa giocare bene, tirare bei colpi e quindi di conseguenza vincere?
Mah ... Vado semplicemente a giocare portando con me  i miei pregi (pochi) e con i miei difetti . 
Di sicuro so cosa fa star bene Agam: vendere il suo libro .... 
Onestamente mi sa di pubblicità bella e buona... ma ovviamente posso sbagliarmi


Se ragioniamo così, questa stessa affermazione vale per qualunque istruttore/fisioterapista/maestro/personal trainer e chi più ne ha più ne metta.
La discussione è stata aperta ben prima che Agam si iscrivesse al forum. Infatti, lo stesso si è iscritto unicamente per rispondere al alcune domande che molte persone si ponevano dopo aver letto il libro. E per dare un contributo diretto alla discussione stessa.
Quindi occhio ad additare persone come Agam, raro esempio di onestà e disponibilità..

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che sparata infelice e fuori luogo

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ronwelty ha scritto:
incompetennis ha scritto:

Di sicuro so cosa fa star bene Agam: vendere il suo libro .... 
Onestamente mi sa di pubblicità bella e buona... ma ovviamente posso sbagliarmi


Se ragioniamo così, questa stessa affermazione vale per qualunque istruttore/fisioterapista/maestro/personal trainer e chi più ne ha più ne metta.

Concordo, qualsiasi negoziante/incordatore/maestro, ecc... è potenzialmente portatore di interessi in questo Forum e lo Staff controlla attentamente che costoro non partecipino al Forum con interventi smaccatamente autopromozionali.
Francamente non credo sia questo il caso (tant'è che il thread gliel'ho aperto io): Agam s'è iscritto a Passione Tennis molto tempo dopo l'apertura di un thread che parlava del suo libro, letto ed apprezzato da molti utenti. Dietro suggerimento di Nanobabbo (se non ricordo male) e ottenuta la disponibilità dello stesso Agam, s'è deciso di aprire questa discussione.

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buon giorno a tutti
direi che un 3d aperto antecedentemente, su richiesta di un utente del forum ( e solo dopo l'autore abbia operato interventi ) renda trasparente la questione.
sgombrata peraltro da DrDivago ogni insinuazione, non resta che ringraziare chi ha scritto il testo per ogni supporto dato e che vorrà dare in futuro.

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Insinuazione, sparata infelice, occhio ad additare ... Mah, non afferro queste reazioni .. 
 Credo che una persona quando scrive un libro, fa un film, apre uno studio ecc.  pubblicizza il tutto con lo scopo di vendere la sua opera o i suoi servizi. Non credo che ci sia nulla di male a riconoscerlo e nulla di male a farlo con i mezzi opportuni: Stampa, TV , passaparola ed anche forum come questo. 
Il mio esempio è chiaro; io non conoscevo né il libro né l'autore mentre ora, grazie a questo 3d,  li conosco e conoscendoli è ovvio che scatta la curiosità di saperne di più con tutti gli annessi e connessi. Che poi sia un piacere parlare di tennis non  tecnicamente ma  "mentalmente" con una persona come l'autore del libro non lo metto in dubbio.
 Non insinuo nulla e non devo stare attento a quello che dico perché non ho insinuato alcunché e sto sempre attento a quello che dico per una semplice ragione di rispetto che ho sempre dato . La frase " di sicuro so cosa fa felice Agam: vendere il suo libro" deve essere presa come una battuta che comunque corrisponde (ovviamente)  a realtà,  ed anche qui non vedo cosa ci sia di male . Come dire l'utile e il divertevole possono benissimo convivere ...
Non cerco conferme né voglio creare discussioni (dalle quali sono sempre stato alla larga). Fate conto che non abbia detto niente.
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