Dopo una brutta epitrocleite, che mi ha tenuto fuori dai campi da tennis per oltre 3 mesi, sto rientrando con molta cautela sugli stessi.
Riposo e fisioterapia (soprattutto le dolorosissime ma efficaci onde d'urto), hanno fatto si che tutto sia passato quasi del tutto. Ancora qualche pizzicatina in certi giorni e con certi movimenti lo avverto, ma è più un fastidio da ripresa muscolare che dolore da infiammazione, e comunque quasi impercettibile. Tra parentesi: molto importanti, passata la fase di infiammazione, è stata la ripresa muscolare con macchinari ed elastici: prima al centro di fisioterapia, e ora a casa con i soli elastici.
Fatta questa premessa, vorrei portarvi la mia esperienza nata dal connubio atleta ex-infortunato ed incordatore.
Rientrando in campo con i piedi di piombo, ho adottato alcune misure e fatto alcuni esperimenti.
Innanzitutto, mi sono dotato di due fiammanti Pro Kennex Q5 da 295gr., anche se a detta del fisioterapista (parliamo del fratello di una nota tennista rumena, quindi di tennis ne capisce), sono più efficaci per sindromi quali epicondilite (gomito esterno), che non per l'epitrocleite… ma comunque anche il suo effetto psicologico-placebo è importante.
Poi, ho diretto la mia attenzione sulle corde.
Un telaio l'ho incordato con l'ottimo multifilo TGV della nota casa francese a 22kg., l'altro con un mono, tra l'altro neanche morbidissimo, il MSV Hepta-twist a… 16kg!
Indovinate quale mi ha fatto più male, tanto da dover posare la racchetta?
Esatto… il multi a 22kg!
Con il mono a 16kg non solo è possibile giocare, ma anche giocare bene, senza il minimo dolore, e con molta incisività di colpi e profondità di palla.
Devo dire che sto rivedendo (anche con il maestro) e curando molto di più il gesto tecnico, colpendo bene la palla in avanti, con il peso corretto, e il finale alto dietro l'orecchio, cosa che a volte prima non curavo molto, strappando troppo il colpo e creando microtraumi che alla lunga mi hanno fatto far male.
Tornando all'incordatura, però, ho trovato veramente molto giovamento dall'abbassamento di tensione, che consente, da un lato di mantenere l'utilizzo di una corda monofilamento (da me preferita), a vantaggio come tutti sappiamo di controllo e rotazioni, dall'altro di abbattere completamente il problema del minor comfort rispetto ad altri tipi di corda, visto che la durezza dell'impatto, a tensioni così basse, è inesistente.
Anche il feeling con la palla, aumentando il tempo di permanenza della stessa sul piatto corde, migliora sensibilmente, a tutto vantaggio di palle corte e ricami di fino.
Sostituirò, nelle prossime incordature, le MSV con le ottime Firestorm di Signum Pro, e magari farò anche un tentativo con le Poly Plasma, della stessa casa, visto che mi sono arrivate entrambe da poco, ma comunque mantenendo sempre la tensione sui 16kg., per fare un obiettivo confronto.
Consiglio a tutti, magari gradualmente, di abbassare la tensione delle proprie corde, soprattutto se si utilizzano corde in poliestere che, tra l'altro, lavorano anche meglio a tensioni basse.
Ciao e buon tennis!
Andrea
Riposo e fisioterapia (soprattutto le dolorosissime ma efficaci onde d'urto), hanno fatto si che tutto sia passato quasi del tutto. Ancora qualche pizzicatina in certi giorni e con certi movimenti lo avverto, ma è più un fastidio da ripresa muscolare che dolore da infiammazione, e comunque quasi impercettibile. Tra parentesi: molto importanti, passata la fase di infiammazione, è stata la ripresa muscolare con macchinari ed elastici: prima al centro di fisioterapia, e ora a casa con i soli elastici.
Fatta questa premessa, vorrei portarvi la mia esperienza nata dal connubio atleta ex-infortunato ed incordatore.
Rientrando in campo con i piedi di piombo, ho adottato alcune misure e fatto alcuni esperimenti.
Innanzitutto, mi sono dotato di due fiammanti Pro Kennex Q5 da 295gr., anche se a detta del fisioterapista (parliamo del fratello di una nota tennista rumena, quindi di tennis ne capisce), sono più efficaci per sindromi quali epicondilite (gomito esterno), che non per l'epitrocleite… ma comunque anche il suo effetto psicologico-placebo è importante.
Poi, ho diretto la mia attenzione sulle corde.
Un telaio l'ho incordato con l'ottimo multifilo TGV della nota casa francese a 22kg., l'altro con un mono, tra l'altro neanche morbidissimo, il MSV Hepta-twist a… 16kg!
Indovinate quale mi ha fatto più male, tanto da dover posare la racchetta?
Esatto… il multi a 22kg!
Con il mono a 16kg non solo è possibile giocare, ma anche giocare bene, senza il minimo dolore, e con molta incisività di colpi e profondità di palla.
Devo dire che sto rivedendo (anche con il maestro) e curando molto di più il gesto tecnico, colpendo bene la palla in avanti, con il peso corretto, e il finale alto dietro l'orecchio, cosa che a volte prima non curavo molto, strappando troppo il colpo e creando microtraumi che alla lunga mi hanno fatto far male.
Tornando all'incordatura, però, ho trovato veramente molto giovamento dall'abbassamento di tensione, che consente, da un lato di mantenere l'utilizzo di una corda monofilamento (da me preferita), a vantaggio come tutti sappiamo di controllo e rotazioni, dall'altro di abbattere completamente il problema del minor comfort rispetto ad altri tipi di corda, visto che la durezza dell'impatto, a tensioni così basse, è inesistente.
Anche il feeling con la palla, aumentando il tempo di permanenza della stessa sul piatto corde, migliora sensibilmente, a tutto vantaggio di palle corte e ricami di fino.
Sostituirò, nelle prossime incordature, le MSV con le ottime Firestorm di Signum Pro, e magari farò anche un tentativo con le Poly Plasma, della stessa casa, visto che mi sono arrivate entrambe da poco, ma comunque mantenendo sempre la tensione sui 16kg., per fare un obiettivo confronto.
Consiglio a tutti, magari gradualmente, di abbassare la tensione delle proprie corde, soprattutto se si utilizzano corde in poliestere che, tra l'altro, lavorano anche meglio a tensioni basse.
Ciao e buon tennis!
Andrea