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Argomento scomodo

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Ho provato a cercare nel Forum ma non ho trovato nulla a riguardo, allora apro io un thread dedicato.

Era da un po' che volevo discuterne di questo, e il post sulle nuove scarpe ha dato il "la"  all'idea di aprire questa discussione che, immagino, molti troveranno anche scomoda, come da titolo, e fastidioso parlarne.

Allora, vengo subito al punto: sappiamo bene che le marche più conosciute e celebrate di attrezzature ed abbigliamento da tennis e sportivo in generale, producono i propri articoli in quei Paesi dove la manodopera è a prezzo basso, bassissimo, per non dire ridicolo, paragonato agli standard occidentali.
Qui, come in altri forum dedicati, facciamo un gran parlare, dibattere e disquisire su questo modello o su quell'altro, sulle caratteristiche, bontà, pregi e difetti, ma non so' quanto ci soffermiamo a pensare a come, dove, chi produce quelle belle cose che compriamo nei nostri negozi e sfoggiamo sui campi da tennis, e di cui discutiamo qui.
Quando abbiamo in mano un nuovo paio di scarpe, tutte ed avvenieristiche, fatte secondo le ultime scoperte, ammortizzate in maniera studiata, con i rinforzi qui e là, i materiali innovativi e il design favoloso....quanti si chiedono "si, ok, belle, ma QUALI MANI HANNO PRODOTTO QUESTE MERAVIGLIE?"
Quanto è stato pagato chi ha prodotto materialmente le mie bellissime scarpe da tennis, che io pago magari 150 o più euro? Quanti di questi finiscono in tasca a chi ci ha messo la faticva, l'impegno ed il tempo di farle, inchiodato alle macchine?
E, sopratutto, QUANTI ANNI AVEVA CHI LE HA PRODOTTE?
Non sarà che le mie belle Nike, tanto per fare un nome, le abbiano prodotte delle bimbe cambogiane di 10-12 anni, inchiodate alle macchine per 12 ore al giorno e magari anche lavorando di notte, in qualche specie di fabbrica-lager  nel profondo Sud del Mondo???
Vi  siete mai fatti queste domande, a parte soffermarvi sulle qualità e caratteristiche di ciò che usate e mettete addosso per giocare?
Non voglio "rovinarvi la festa", ma come detto, quando ho bisogno di qualcosa, preferisco comprare di marche le quali , nei limiti di quello che sono in grado di sapere, non utilizzano questi metodi di produzione.
Non a caso una buona parte di ciò che uso è addirittura usato o vintage (ho acquistato di recente 3 maglie degli anni 80) per cercare, nel mio piccolo e per quanto possibile, di sottrarmi nel collaborare con questo meccanismo perverso dei grandi gruppi industriali che sfruttano in maniera ignobile e criminale tante persone nelle zone povere del mondo, ricavandoci dei fatturati da capogiro.
Come dire, sarà una goccia nel mare, ma io, per quanto possibile, cerco di non aggiungerci anche la mia, per un principio morale ed etico.
A voi le repliche....

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No, direi che non mi sono mai fatto problemi di questo tipo. Perchè si tratterebbe comunque solo di ipotesi e illazioni: come posso sapere che violano le leggi sul lavoro di uno Stato? Chi mi dice che usano bambini? Se compiono dei reati, le aziende e i loro amministratori ne risponderanno, punto. Io compro ciò che viene venduto legittimamente sul mercato.

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Dovresti cominciare a leggere qualcosa sull'argomento, Alain.
Magari iniziando con l'opera di Naomi Klein "NO LOGO".
O cercarti qualche video di quelli girati di nascosto in qualcuno di questi bei posti..si trovano, anche se cercano di tenerli nascosti.
Inizia a vederti questo, per esempio:  [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Sai, dire "se viene legittimamente venduto a me non interessa come è stato prodotto" è molto comodo ed è un zittisci-coscienza.

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alex8mm ha scritto:
Ho provato a cercare nel Forum ma non ho trovato nulla a riguardo, allora apro io un thread dedicato.

Era da un po' che volevo discuterne di questo, e il post sulle nuove scarpe ha dato il "la"  all'idea di aprire questa discussione che, immagino, molti troveranno anche scomoda, come da titolo, e fastidioso parlarne.

Allora, vengo subito al punto: sappiamo bene che le marche più conosciute e celebrate di attrezzature ed abbigliamento da tennis e sportivo in generale, producono i propri articoli in quei Paesi dove la manodopera è a prezzo basso, bassissimo, per non dire ridicolo, paragonato agli standard occidentali.
Qui, come in altri forum dedicati, facciamo un gran parlare, dibattere e disquisire su questo modello o su quell'altro, sulle caratteristiche, bontà, pregi e difetti, ma non so' quanto ci soffermiamo a pensare a come, dove, chi produce quelle belle cose che compriamo nei nostri negozi e sfoggiamo sui campi da tennis, e di cui discutiamo qui.
Quando abbiamo in mano un nuovo paio di scarpe, tutte ed avvenieristiche, fatte secondo le ultime scoperte, ammortizzate in maniera studiata, con i rinforzi qui e là, i materiali innovativi e il design favoloso....quanti si chiedono "si, ok, belle, ma QUALI MANI HANNO PRODOTTO QUESTE MERAVIGLIE?"
Quanto è stato pagato chi ha prodotto materialmente le mie bellissime scarpe da tennis, che io pago magari 150 o più euro? Quanti di questi finiscono in tasca a chi ci ha messo la faticva, l'impegno ed il tempo di farle, inchiodato alle macchine?
E, sopratutto, QUANTI ANNI AVEVA CHI LE HA PRODOTTE?
Non sarà che le mie belle Nike, tanto per fare un nome, le abbiano prodotte delle bimbe cambogiane di 10-12 anni, inchiodate alle macchine per 12 ore al giorno e magari anche lavorando di notte, in qualche specie di fabbrica-lager  nel profondo Sud del Mondo???
Vi  siete mai fatti queste domande, a parte soffermarvi sulle qualità e caratteristiche di ciò che usate e mettete addosso per giocare?
Non voglio "rovinarvi la festa", ma come detto, quando ho bisogno di qualcosa, preferisco comprare di marche le quali , nei limiti di quello che sono in grado di sapere, non utilizzano questi metodi di produzione.
Non a caso una buona parte di ciò che uso è addirittura usato o vintage (ho acquistato di recente 3 maglie degli anni 80) per cercare, nel mio piccolo e per quanto possibile, di sottrarmi nel collaborare con questo meccanismo perverso dei grandi gruppi industriali che sfruttano in maniera ignobile e criminale tante persone nelle zone povere del mondo, ricavandoci dei fatturati da capogiro.
Come dire, sarà una goccia nel mare, ma io, per quanto possibile, cerco di non aggiungerci anche la mia, per un principio morale ed etico.
A voi le repliche....

Hai ragione in pieno questi colossi del mercato sembrano non avere anima e altri interessi se non quello di arrichirsi a discapito di chi sa quale poveretto mal trattato ma sono cose così brutte che il sol pensarci mi manda giù e sinceramente a me non va .... è giusto provare a far quel che si può nel proprio piccolo per opporsi ma è un qualcosa di così grande che è quasi inarrestabile quindi secondo me più che soofermarci su tutto quel che c'è dietro alla produzione dei nostri attrezzi cye ci piace tanto sfoggiare è meglio prendere una racchetta e qualche pallina e mettersi a giocare

Ciao e buon tennis

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alex8mm ha scritto:

Sai, dire "se viene legittimamente venduto a me non interessa come è stato prodotto" è molto comodo ed è un zittisci-coscienza.


Posto che in gran parte concordo con quanto scrivi, se però parliamo di zittisci-coscienza bisogna vedere qual è il tuo livello di coerenza.
Non compri roba che manifestamente usa tecniche di sfruttamento, d'accordo. Ma quanto ti documenti sulle aziende che stanno sulla lavagna dei buoni?
E qual è il discrimine sullo sfruttamento? I bambini sfruttati sono un esempio fin troppo evidente. Ma perché fermarci a loro? Compri la frutta al supermercato o vai sempre dal contadino? Perché anche loro sono sfruttati dalla grande distribuzione.
Premetto: lo so che, ragionando così, uno si trincera nel non fare nulla perché tanto... Però vorrei ribadire che come è facile fregarsene, è altrettanto facile fare scelte incoerenti e poi giudicare l'operato altrui.

Forse, se non avessi citato la Klein, sarei stato meno polemico. Ma quando il mantra "No-logo" diventa un logo, fatico a non vederci un po' di contraddizioni (non nel tuo operato, che ovviamente non conosco, ma in numerosi suoi seguaci che ho avuto modo di frequentare). Smile

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@riccardino , scrivi sempre quello che volevo scrivere io !
meglio cosi , una fatica in meno

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ace59 ha scritto:
@riccardino , scrivi sempre quello che volevo scrivere io !
meglio cosi , una fatica in meno

Non ci parlo con te: hai cambiato il servizio, sacrilego! Very Happy

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ma se tu e il tuo socio mi avete fatto una capatanta !

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ace59 ha scritto:
ma se tu e il tuo socio mi avete fatto una capatanta !


Ma va là: se ho persino sostenuto che la tua seconda, sull'erba sintetica, è anche più insidiosa della prima.
Rimetti subito in azione il vecchio lanciamissili, altrimenti brucio la t-shirt "I survived Ace59's first serve." Wink

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riccardino ha scritto:
alex8mm ha scritto:

Sai, dire "se viene legittimamente venduto a me non interessa come è stato prodotto" è molto comodo ed è un zittisci-coscienza.


Posto che in gran parte concordo con quanto scrivi, se però parliamo di zittisci-coscienza bisogna vedere qual è il tuo livello di coerenza.
Non compri roba che manifestamente usa tecniche di sfruttamento, d'accordo. Ma quanto ti documenti sulle aziende che stanno sulla lavagna dei buoni?
E qual è il discrimine sullo sfruttamento? I bambini sfruttati sono un esempio fin troppo evidente. Ma perché fermarci a loro? Compri la frutta al supermercato o vai sempre dal contadino? Perché anche loro sono sfruttati dalla grande distribuzione.
Premetto: lo so che, ragionando così, uno si trincera nel non fare nulla perché tanto... Però vorrei ribadire che come è facile fregarsene, è altrettanto facile fare scelte incoerenti e poi giudicare l'operato altrui.

Forse, se non avessi citato la Klein, sarei stato meno polemico. Ma quando il mantra "No-logo" diventa un logo, fatico a non vederci un po' di contraddizioni (non nel tuo operato, che ovviamente non conosco, ma in numerosi suoi seguaci che ho avuto modo di frequentare). Smile


 Be', intanto non ho dato alcun giudizio. Ho solo replicato a Proust il quale, se permetti, molto cinicamente, mi ha detto "non è affar mio come viene prodotta la roba, io devo comprarla ed usarla e stop".
Un pochetto di sensibilità in più non guasterebbe, almeno dal mio punto di vista.
Per il resto lo so' anch'io che non è umanamente possibile mettersi a fare indagini minuziose sulla provenienza di tutto ciò che compriamo, ma allora, appunto, ci turiamo il naso e facciamo finta che tutto sia bello, buono, onesto e prodotto in maniera corretta dal punto di vista etico-umano?
Non potrò stare lontano da tutti i torti, questo lo capisco, e chissà quanto collaboro anch'io a tutta una serie di brutture, ma almeno cercare di evitare di fare QUALCOSA è meglio che non fare nulla e battersene la ciolla, come si dice qui nel savonese (citaz. E. Balbontìn).
Alla fine, è un problema di coscienza.
Se quando vado in un negozio e vedo lo scaffale delle Nike, mi vengono subito in mente quelle cose che ho letto, visto e sentito su come sono prodotte quelle belle scarpe che vedo lì, sotto i faretti.
E non le prendo, anche se dietro di me ci sono altri 10 che le comprano con entusiasmo.
Piuttosto ne prendo un paio di altra marca che, anche se non sono sicuro che non le producano con gli stessi metodi, almeno mi resta il beneficio del dubbio.
E' un problema di coscienza e sensibilità personale, ripeto.

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Sono d'accordo con te Alex: non me ne voglia nessuno, ma leggere "o sei coerente al 100% o lascia perdere" mi sa tanto di qualunquismo un pò becero.
È un pò come dire "Guarda quello: non ha mai fumato e ha preso il cancro ai polmoni...tanto vale fumo", come se questo togliesse qualcosa al fatto che il fumo provoca il cancro.
Siamo d'accordo che le ingiustizie sono tante a questo mondo e che ce ne sono di ben più gravi, ma un ingiustizia è sempre un ingiustizia, e rifiutare un ingiustizia, pure una sola, è sempre meglio che ignorarla.

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Ziryab ha scritto:
Sono d'accordo con te Alex: non me ne voglia nessuno, ma leggere "o sei coerente al 100% o lascia perdere" mi sa tanto di qualunquismo un pò becero.


A parte che io ho scritto una cosa ben diversa, ma premettere "non me ne voglia nessuno" e chiosare con "sa di qualunquismo un po' becero" è lanciare il sasso e poi nascondere la mano.

Il punto non è (solo) non compro l'iPhone perché i lavoratori sono sfruttati, quindi mi accatto il Samsung, del quale non so nulla.
Il punto è soprattutto che ci sono multinazionali che, proprio per la loro dimensione, sono nel mirino dell'opinione pubblica. E quindi i loro misfatti vengono enfatizzati dai media. Se decido di essere un consumatore consapevole, non scelgo un'altra azienda perché "la prima le porcate le fa di sicuro, mentre la seconda forse no".
Molto serenamente: se tu e alex8mm non vedete la contraddizione in un atteggiamento del genere, sentitevi liberi di condannare l'atteggiamento degli altri consumatori.
Per quanto mi riguarda, anche se non sono in disaccordo con molte delle argomentazioni, io non mi sento di farlo.


È un pò come dire "Guarda quello: non ha mai fumato e ha preso il cancro ai polmoni...tanto vale fumo", come se questo togliesse qualcosa al fatto che il fumo provoca il cancro.
Siamo d'accordo che le ingiustizie sono tante a questo mondo e che ce ne sono di ben più gravi, ma un ingiustizia è sempre un ingiustizia, e rifiutare un ingiustizia, pure una sola, è sempre meglio che ignorarla.


Se rifiuti un'ingiustizia commettendone un'altra perché non ti sei informato è sempre meglio?
Sarà...

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Tanto per cominciare io non condanno proprio nessuno, mi limito ad esprimere il mio parere e non pretendo che sia verità assoluta (ammesso che esista).
In secondo luogo io non nascondo proprio niente (mi riferisco alla mano ^_^ ): sono qua in un forum pubblico a scrivere pubblicamente cosa che possono essere accettate o confutate.
Esiste un principio che si chiama "presunzione di innocenza" dopodichè è chiaro che se uno vuole fare scelte consapevoli deve essere informato.
Personalmente uso attrezzatura Yonex, che è uno dei pochi marchi che non ha decentrato tutta la produzione ma questo non mi pone certo al di sopra degli altri.
Comunque mi sento di ribadire che molte delle porcate messe in atto dalle multinazionali (ma non solo, i politici non scherzano affatto), si perpetrano proprio grazie ad un certo qualunquismo strisciante.
Alex si è posto un problema etico e morale e sta cercando soluzioni, voi vi limitate a dire che è sbagliato ma poi cosa proponete? Di ignorare il problema? ...ognuno gestisce la coscenza a modo suo.

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Ziryab...stai dicendo che usi Yonex per motivi non tennistici ma etici????
Sono gasatissimo: sempre usate pro room o austriache o americane! Ma le multinazionali di riferimento non sono così buone! Insomma ho dato da mangiare a delle persone per bene, con diritti tutelati ma ho sbagliato. Quindi è un'etica globalizzata! Ma Klein non è sostanzialmente "no-global"? Insomma, sono confuso.

Ok, però, dai, le Yonex no! Insomma, con quello che sta succedendo a Modugno (Bari)... insomma, proprio tu che sei italiano! Dovresti boicottare Yonex. Ekkediamine!

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Frena kong!
Mi piace Yonex per vari motivi tra i quali c'è (ed è importante) anche il fatto che sia prodotta in madre-patria e tu sai meglio di me (molto meglio!) che non è l'unico marchio che produce telai di qualità.
Il discorso delle multinazionali è complicato e spinoso e non lo risolvi in due post.
Riguardo a quello che succede a modugno non sono informato (eppure sto a due passi :-/

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Ziryab ha scritto:


Comunque mi sento di ribadire che molte delle porcate messe in atto dalle multinazionali (ma non solo, i politici non scherzano affatto), si perpetrano proprio grazie ad un certo qualunquismo strisciante.

Direi più al menefreghismo. Il qualunquismo si pone una domanda e decide di ignorare la risposta perché tanto sono tutti uguali. In questo caso ci si ferma ancor prima.

Alex si è posto un problema etico e morale e sta cercando soluzioni, voi vi limitate a dire che è sbagliato ma poi cosa proponete? Di ignorare il problema? ...ognuno gestisce la coscenza a modo suo.


Affermi quattro cose e su tre di queste ho da ridire Smile
1) Alex Si è posto un problema etico e ha manifestato, anche con il titolo del thread, un deciso orientamento.
Non sta cercando soluzioni: sta illustrando la sua soluzione e, implicitamente all'inizio ed esplicitamente in seguito, deprecando chi non concorda. In modo del tutto legittimo, ma non cerca soluzioni. Le propone.

2) Noi (noi chi?) ci limitiamo a dire che è sbagliato? Io ho ribadito più volte di concordare con buona parte delle argomentazioni, quindi almeno nel mio caso questa affermazione è falsa. Ci sono almeno due posizioni contrastanti che, a loro volta, sono in aperta contraddizione tra loro. Se fai di tutte le erbe un fascio quello sì, è qualunquista

3) Di ignorare il problema? È questo il suggerimento che è stato dato? Io non ho scritto niente del genere. E visto che rispondi a me, mi sa che hai interpretato male.

L'unica cosa su cui concordo è che Alex si è posto un problema etico. Poi ha deciso di discuterne in un forum pubblico. Visto che il tema è delicato e visto che tocca la coscienza di ognuno di noi, la mia posizione è: se vuoi porre un problema etico e proporre il tuo atteggiamento come esempio ispiratore o perlomeno come motivo di riflessione, cerca di essere coerente. Spiega come essere coerente. Fornisci degli strumenti per fare scelte consapevoli.
Il refrain "Ah io non compro Pinco perché sfrutta i bambini vietnamiti", così da solo, è un po' pochino se davvero si vuole essere costruttivi.

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Ziryab ha scritto:
Frena kong!
Mi piace Yonex per vari motivi tra i quali c'è (ed è importante) anche il fatto che sia prodotta in madre-patria e tu sai meglio di me (molto meglio!) che non è l'unico marchio che produce telai di qualità.
Il discorso delle multinazionali è complicato e spinoso e non lo risolvi in due post.
Riguardo a quello che succede a modugno non sono informato (eppure sto a due passi :-/


 Problemi sindacali in casa Bridgestone... Era comunque una battuta. Un po' per ridere e un po' per ragionare.

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riccardino ha scritto:
Ziryab ha scritto:


Comunque mi sento di ribadire che molte delle porcate messe in atto dalle multinazionali (ma non solo, i politici non scherzano affatto), si perpetrano proprio grazie ad un certo qualunquismo strisciante.

Direi più al menefreghismo. Il qualunquismo si pone una domanda e decide di ignorare la risposta perché tanto sono tutti uguali. In questo caso ci si ferma ancor prima.

Alex si è posto un problema etico e morale e sta cercando soluzioni, voi vi limitate a dire che è sbagliato ma poi cosa proponete? Di ignorare il problema? ...ognuno gestisce la coscenza a modo suo.


Affermi quattro cose e su tre di queste ho da ridire Smile
1) Alex Si è posto un problema etico e ha manifestato, anche con il titolo del thread, un deciso orientamento.
Non sta cercando soluzioni: sta illustrando la sua soluzione e, implicitamente all'inizio ed esplicitamente in seguito, deprecando chi non concorda. In modo del tutto legittimo, ma non cerca soluzioni. Le propone.

2) Noi (noi chi?) ci limitiamo a dire che è sbagliato? Io ho ribadito più volte di concordare con buona parte delle argomentazioni, quindi almeno nel mio caso questa affermazione è falsa. Ci sono almeno due posizioni contrastanti che, a loro volta, sono in aperta contraddizione tra loro. Se fai di tutte le erbe un fascio quello sì, è qualunquista

3) Di ignorare il problema? È questo il suggerimento che è stato dato? Io non ho scritto niente del genere. E visto che rispondi a me, mi sa che hai interpretato male.

L'unica cosa su cui concordo è che Alex si è posto un problema etico. Poi ha deciso di discuterne in un forum pubblico. Visto che il tema è delicato e visto che tocca la coscienza di ognuno di noi, la mia posizione è: se vuoi porre un problema etico e proporre il tuo atteggiamento come esempio ispiratore o perlomeno come motivo di riflessione, cerca di essere coerente. Spiega come essere coerente. Fornisci degli strumenti per fare scelte consapevoli.
Il refrain "Ah io non compro Pinco perché sfrutta i bambini vietnamiti", così da solo, è un po' pochino se davvero si vuole essere costruttivi.


 Sono completamente sulla tua lunghezza d'onda riccardino. quoto in pieno.

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Ah, visto che faccio il moderatore...mi corre l'obbligo:
mi raccomando i toni!
C'è stato uno scivolone ma l'ultimo intervento di Riccardino mi sembra moderato e adeguato.
Discutiamo a iosa ma sempre ricordandoci che siamo qui per confrontarci, non per sostenere crociate o denigrare l' "avversario": qui non ci sono "nemici".

Ok?
Allora scannatevi pure ....Very Happy

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riccardino ha scritto:

Il refrain "Ah io non compro Pinco perché sfrutta i bambini vietnamiti", così da solo, è un po' pochino se davvero si vuole essere costruttivi.



Vediamo un attimo.
Premessa: il Mondo  così com'è non mi piace. Il Mondo inteso come società "civile".
E' pieno di storture, di ingiustizie, crudeltà, egoismi e violenze di ogni genere.
Una di queste è approfittarsene dei più poveri e dei più deboli per arricchirsi, fabbricando ciò che nel tuo Paese ti costerebbe 10.  pagando il personale che te lo produce secondo il corrente costo della vita e legislatura in atto nel tuo Paese stesso, 1 in un Paese dove la vita costa molto meno e sfruttando la situazione di bisogno della popolazione locale (e facendo qualche accordo sporco sottobanco con chi comanda lì, ndr).
Allora, se io non sono a conoscenza di ciò, per me quello che viene venduto nei negozi è tutto uguale e giudico e compro solo in base alle mie esigenze, gusti e disponibilità economiche.
Se però dispongo di qualche informazione aggiuntiva, e so' che Pinco produce le sue scarpe facendo lavorare 12 ore al giorno ragazze cambogiane pagandole 50 cent al giorno, allora non sono più tutti uguali, per me: Pinco è  un figlio di puttana schifoso sfruttatore, e nel mio piccolo, le tue scarpe, prodotte in quel modo becero e senza scrupoli, ti restano nelle costole.
Le compro da qualcuno che, possibilmente, ha ancora gli stabilimenti di produzione nel nostro Paese.
Se poi nessuno produce più nel nostro Paese, cerco informazioni e vedo di comprarle ALMENO da qualcuno che, anche se non produce in Italia, non è mai stato, ad oggi, al centro di accuse di sfruttamento minorile come Pinco.
Questo è il mio metodo e schema di ragionamento.
Se domani scopro che anche questo, che credevo ancora in parte pulito, fa' lavorare anche lui i bambini di notte, non comprerò più le scarpe neanche da lui.
Questo è ciò che, da consumatore italiano, attualmente mi sento in grado di fare.
Se poi vuoi suggerire qualcosa di "ulteriormente costruttivo" ben felice di recepire consigli, ma alla fine, se ho bisogno di un paio di scarpe, dovrò pur comprarle da qualcuno. Se conosci qualche produttore che ancora ha gli stabilimenti in Italia e produce con manodopera italiana, ben contento di cambiare al prox acquisto.

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Made in Italy?

Alex, giocare a piedi nudi fa un male boia!

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kingkongy ha scritto:
Made in Italy?

Alex, giocare a piedi nudi fa un male boia!


 E' vero, King, nessuno ha più stabilimenti produttivi in Italia....ho appena corretto il post sulle mie nuove Lotto, in cui affermavo che produceva ancora in Italia pale
Ho appena fatto qualche ricerca e letto un articolo che riassume la storia dell'azienda di Montebelluna.

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Guarda te: pensavo davvero che Lotto le facesse ancora in Italia. Peccato.

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riccardino ha scritto:
alex8mm ha scritto:

Sai, dire "se viene legittimamente venduto a me non interessa come è stato prodotto" è molto comodo ed è un zittisci-coscienza.


Posto che in gran parte concordo con quanto scrivi, se però parliamo di zittisci-coscienza bisogna vedere qual è il tuo livello di coerenza.
Non compri roba che manifestamente usa tecniche di sfruttamento, d'accordo. Ma quanto ti documenti sulle aziende che stanno sulla lavagna dei buoni?
E qual è il discrimine sullo sfruttamento? I bambini sfruttati sono un esempio fin troppo evidente. Ma perché fermarci a loro? Compri la frutta al supermercato o vai sempre dal contadino? Perché anche loro sono sfruttati dalla grande distribuzione.
Premetto: lo so che, ragionando così, uno si trincera nel non fare nulla perché tanto... Però vorrei ribadire che come è facile fregarsene, è altrettanto facile fare scelte incoerenti e poi giudicare l'operato altrui.

Forse, se non avessi citato la Klein, sarei stato meno polemico. Ma quando il mantra "No-logo" diventa un logo, fatico a non vederci un po' di contraddizioni (non nel tuo operato, che ovviamente non conosco, ma in numerosi suoi seguaci che [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] avuto modo di frequentare). Smile


In queste argomentazioni non mi pare di cogliere nulla di propositivo, ti sei limitato a cercare di smontare alcune delle posizioni di Alex, senza dargli nulla in cambio.
Poi:

1) non mi pare che Alex abbia affermato di aver trovato la soluzione,anzi, ha parlato di goccia nel mare;

2) non faccio di tutta l'erba un fascio, mi limito a dire che nessuno di voi che gli ha replicato ha detto nulla di propositivo;

3) vedi il 2.

Vorrei sottolineare che neanche io penso di avere la soluzione a certi problemi (ci mancherebbe!), solo che mi piace di più l'atteggiamento di Alex del vostro...sarò libero di dirlo senza che vi riteniate offesi?!
Se poi qualcuno pensa che io sia stato offensivo, chiedo scusa, non era mia intenzione.

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Mio cugino, buonanima, era campione Triveneto ai tempi d'oro. Era di Agordo e le scarpe si compravano SOLO a Montebelluna!
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