Aria freschina, campo in terra umido, lui fisico da impiegato della posta, bassino e tarchiato.
Iniziamo il palleggio di riscaldamento, e inizia a topparmi qualche colpo col dritto, io penso: forse non è proprio un affettatore come mi avevano detto.
Iniziamo la partita vera e propria e tutte le mie speranze crollano immediatamente. Back sia di dritto che di rovescio, non picchia mai le palle, ma le affetta in tutti i modi possibili e anche di più.
Faccio subito un passo dentro al campo per cercare di anticipare le palle corte che già mi aspettavo, ma nonostante sia conosciuto per le mie buone gambe e i miei tre polmoni, tutto questo non si rivela sufficiente, le sue palle non sono solo cortissime ma anche carichissime di effetto laterale nel migliore dei casi o contrario nel peggiore. Molte sono le volte in cui ho la sensazione di arrivarci, sensazione che viene subito smentita dopo il rimbalzo "direzionato" della sua palla. Quando riesco a tirarla di la è comunque preda facile e mi chiude il punto facilmente. Anche sul servizio si difende bene, nonostante la sua altezza irrisoria ed un lancio palla all'altezza della mia testa riesce inspiegabilmente anche a tirare delle botte di servizio non indifferenti contro tutti i principi della fisica(!)
Mi ritrovo in poco tempo sotto 3-0 e poi 5-1 senza riuscire a concludere niente di buono, quando cerco di mettergliela profonda e arrotata mi rispone con back carichissimi che prima o poi trasforma in dropshot fatali. Quando toppo ancora di più per fargli gestire un rimbalzo alto, tira fuori una via di mezzo tra un dritto in back e una seconda di servizio, lo so che è difficile da immaginare, ma vi assicuro che veniva un colpo con un effetto back/laterale enorme difficilissimo da gestire in modo offensivo, e il punto va sempre a lui.
Sul 5-1 decido di rischiare il tutto per tutto, faccio un ulteriore passo dentro al campo, mi inoltro nella giungla della terra di nessuno e inizio a giocare quasi a ridosso della linea del servizio. Lui se ne accorge prontamente, inizia a limitare le palle corte e inizia a farmi giocare palle tra i piedi, sempre cariche di back e sempre molto profonde.
Quella che già sarebbe stato difficile definire una partita di tennis, si trasforma in qualcosa di indefinibile, di completamente sgangherato per il tipo di colpi e di "schemi" che ne vengono fuori.
Io inizio a fare una spola verticale tra la linea di fondo e quella di servizio, ogni volta che lui colpisce sto 2 passi dentro al campo, se la palla è lunga faccio retromarcia fino alla linea di fondo giocando il 90% dei casi la palla sui piedi, se invece la palla e corta parto in avanti e cerco di chiudere con una contro smorzata, e poi torno sempre nella mia posizione di 2 passi dentro al campo.
Questa cosa lo manda un pò in confusione, qui vengono fuori tutti i suoi limiti nel chiudere un punto in maniera normale. Dopo aver perso qualche punto con l'ennesimo tentativo di palla corta, inizia a giocarmi back tesissimi e lunghissimi per tentare di ricacciarmi sulla linea di fondo, io ogni tanto indietreggio e gliela rimetto profonda, ogni tanto la colpisco al volo e uso io la palla corta, ma non mi schiodo più dal mio bunker in terra di nessuno, stranamente l'unica porzione di campo che mi mette al riparo dal suo gioco!
Inizia a perdere un punto dopo l'altro, per un certo periodo del match riesco pure a comandare il gioco e a chiudere i punti questa volta facendo correre io a lui, servo bene a tratti, mi ritrovo 5-5, con ancora una buona scorta di fiato e di gambe.
A questo punto si rende conto di stare andando incontro ad una sconfitta e inizia a cambiare qualcosa, capisce che il back classico non basta, inizia ad affettare con un matto anche lateralmente sia di dritto che di rovescio prendendosi i suoi rischi. Questa volta oltre a farmi correre dietro per rimettere i suoi back profondi inizia a giocarmi un back con un effetto anche ad uscire (non avevo mai visto un colpo del genere come lo giocava lui, ma vi assicuro che era molto efficace), la palla oltre che restare bassa schizzava anche all'esterno. Quando rispondo alto e arrotato ricomincia a giocarmi questa specie di colpo a metà tra una seconda di servizio e un dritto in back che scappa via fuori dal campo e io con lei.
Dopo questo lavoro ai fianchi, i miei ritorni nel mio caro bunker faticosamente costruito in mezzo al campo si fanno sempre più rari e difficoltosi. Questo gli permette di ritrovare le condizioni ideali per tornare a giocare la sua palla corta letale, io non trovo più soluzioni valide per contrastare il suo gioco e il match si chiude col punteggio di 7-5 per lui in circa un ora di gioco.
Vi assicuro che più che una partita da tennis è stata un'esperienza mistica: in questa partita da "universo parallelo" il ritmo ha latitato più del sole a mezzanotte, gli schemi tradizionali (come la tenuta delle diagonali) sono stati solo un aforisma, ogni palla giocata mi ha dato la sensazione di giocare la prima palla del match, insomma sono uscito fuori dal campo un pò confuso chiedendomi a che cosa avessi giocato, ma anche con la consapevolezza che non è poi così fuori dalle mie corde... gli ho già chiesto la rivincita!!