Il "SOLISTA" non è riferito al fatto che sia introverso di carattere, o rifiuti la compagnia...
... ma il fatto che non riconosce (e non riconoscerà mai) che, in campo (da tennis), ci sta un'altra persona che gioca contro di lui.
Infatti, QUALUNQUE SIA IL RISULTATO conseguito sul campo, il "Solista" si attribuirà completamente i meriti, o i demeriti.
Supponiamo che vinca con un vecchietto 65enne con l'artrosi all'anca, e autodidatta. I suoi commenti, per la vittoria, saranno i seguenti:
Ovviamente nessuna menzione sulla incapacità manifestata dall'avversario.
Supponiamo ora che il "Solista" abbia giocato contro un ex C1, che volutamente non ha la classifica e ricomincia a fare tornei.
Ovviamente, la partita termina con un impietoso 6-1, 6-1.
Un tennista "normale" direbbe che l'avversario non era alla portata, e che non gli ha fatto vedere palla. Semplicemente troppo forte.
Ma non il "Solista"!
I suoi commenti, uscito dal campo, saranno:
Insomma: l'avversario, comunque, non esiste.
Il suo EGO è inversamente proporzionale alla conoscenza delle dinamiche di gioco.
Lui non visualizza una partita di tennis: lui visualizza sè stesso che colpisce palline in un campo da tennis con un solo giocatore.
IL SOLISTA, appunto.
Saluti dal vecchio Sonny.
... ma il fatto che non riconosce (e non riconoscerà mai) che, in campo (da tennis), ci sta un'altra persona che gioca contro di lui.
Infatti, QUALUNQUE SIA IL RISULTATO conseguito sul campo, il "Solista" si attribuirà completamente i meriti, o i demeriti.
Supponiamo che vinca con un vecchietto 65enne con l'artrosi all'anca, e autodidatta. I suoi commenti, per la vittoria, saranno i seguenti:
- Oggi non ho sbagliato una palla
- Non ci stava trippa per gatti, ero ingiocabile
- Mi entrava tutto
- Tiravo delle sassate
- Ho giocato come un Terza
Ovviamente nessuna menzione sulla incapacità manifestata dall'avversario.
Supponiamo ora che il "Solista" abbia giocato contro un ex C1, che volutamente non ha la classifica e ricomincia a fare tornei.
Ovviamente, la partita termina con un impietoso 6-1, 6-1.
Un tennista "normale" direbbe che l'avversario non era alla portata, e che non gli ha fatto vedere palla. Semplicemente troppo forte.
Ma non il "Solista"!
I suoi commenti, uscito dal campo, saranno:
- Oggi non sentivo la palla
- Non avevo voglia di lottare
- Le corde erano lente, non potevo spingere come al solito
- Ho giocato al 30% del mio solito livello
Insomma: l'avversario, comunque, non esiste.
Il suo EGO è inversamente proporzionale alla conoscenza delle dinamiche di gioco.
Lui non visualizza una partita di tennis: lui visualizza sè stesso che colpisce palline in un campo da tennis con un solo giocatore.
IL SOLISTA, appunto.
Saluti dal vecchio Sonny.