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Swinhweight e Twistweight

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Promemoria primo messaggio :

Come dobbiamo interpretare, leggendo le caratteristiche tecniche di una racchetta, le voci "Swingweight" e "Twistweight", e che influenza hanno sul gioco ?

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] altra domanda : corde e tensioni corde possono influenzare il TW? Esempio Spiral o legendary a 24 kg ?

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Quindi, un giocatore con impatti prevalentemente piatti o con un'ottima coordinazione (che difficilmente scentra la palla) si orienterà su telai con TW più basso, uno meno preciso o con uso esasperato di rotazioni, su modelli con TW alto. Giusto?

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LO SWEET-SPOT
Nel corso degli anni la biomeccanica ha assunto una grande importanza negli studi degli aspetti dello sport e delle metodologie di allenamento, sempre più spesso si sente parlare di argomenti vicini ai principi della fisica quali: punto d’impatto, bilanciamento, inerzia e masse, e dunque, vediamo come tutti questi principi incidono sul gioco del tennis.
Inizieremo partendo dalla spiegazione dello “sweet spot” letteralmente dall’inglese il “dolce luogo d’impatto”.
Questo è il punto del piatto corde che viene sollecitato dalla pallina quando un giocatore ritiene di aver colpito bene la palla. Una racchetta da tennis, come una mazza da baseball o da cricket possiede due luoghi di sweet spot dove se una pallina viene colpita in uno di queste due zone, le forze che vengono trasmesse dal telaio della racchetta al braccio sono talmente piccole che il giocatore prova una sensazione d'impatto "privo di vibrazioni".
Se la pallina, invece, viene colpita lontano da questi luoghi, il tennista avrà una sensazione di impatto poco efficace.
I due luoghi di sweet spot sono i nodi vibratori ed Il centro di percussione (C.O.P.).
 
I nodi vibratori (NODE): sono posizionati uno quasi al centro del piatto corde e l’altro nel manico, sono i luoghi di una racchetta dove la frequenza fondamentale delle vibrazioni è intorno ai 100 Hz in un telaio “flessibile” (RA da 52 a 63) e intorno ai 185 Hz in uno rigido (RA da 64 a 72).
Da ciò deriva che una racchetta meno rigida, quindi più flessibile, produrrà meno vibrazioni, per cui risulterà più morbida come impatto e meno dannosa per le articolazioni.
 
Il centro di percussione (COP): l’altro luogo di sweet spot è il centro di percussione, che si trova sotto il nodo vibratorio e non coincide con esso come erroneamente si ritiene.
Quando una pallina colpisce una racchetta questa tende a ruotare e a traslare trasmettendo alla mano che la impugna la sommatoria delle due forze di traslazione e rotazione.
Il centro di percussione (COP) è il luogo dove le forze di traslazione e rotazione sono uguali e opposte e quindi si annullano.
Questo luogo è da considerare un altro luogo di dolce impatto perchè le forze trasmesse alla mano sono pari a zero.
  
Il centro di massima restituzione (ACOR): rappresenta un altro centro dove la pallinariceve dalle corde la massima spinta.
E’ il luogo dove si ha il miglior rimbalzo sul piatto corde. Questo luogo si trova ancora più in basso rispetto sia al nodo vibratorio che al centro di percussione. Questo punto può essere considerato come uno sweet spot dal punto di vista empirico, ed infatti, il giocatore ha la sensazione che il colpo sia stato eseguito o colpito bene, perchè esce dalla racchetta con il massimo aiuto di spinta delle corde.
 
Il Dead spot: Questo è il punto morto. Nel punto morto, tutta l'energia della palla non viene restituito dalla racchetta alla pallina stessa. Il motivo è che la massa effettiva della racchetta in quel punto è uguale alla massa della pallina. La massa efficace è il rapporto tra la forza in quel punto per l'accelerazione in quel punto.
 
I tre punti non coincidono e non sono fissi.
Come evidenziato dalla figura i tre punti sono dislocati in luoghi diversi del piatto corde e non sono fissi per ogni tipo di racchetta, infatti la loro localizzazione precisa dipende dal tipo di racchetta e dalla distribuzione della massa lungo la struttura dell’attrezzo.
Aggiungere peso a una racchetta significa abbassare o alzare la posizione di questi tre centri.
Il miglioramento della sensazione che la palla scorra via senza sforzo è dovuta, oggi, a due diversi aspetti da prendere in considerazione.

Il primo è che l’allargamento dei piatti corde (da mid a mid-plus) ha aumentato la spinta della cordatura aumentando l’effetto del best bounce (lettermalmente miglior rimbalzo)all’impatto e incrementando la superficie d’attrito da utilizzare per imprimere rotazioni; la seconda riguarda l’avvento delle nanotecnologie, le quali consentendo di agire sulla materia a livello atomico e molecolare permettono di agire sul peso specifico dei materiali in fase di costruzione e quindi di perfezionare la distrubuzione dell masse di una racchetta, influendo sulla localizzazione dei suoi primi due centri.
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Ultima modifica di drichichi@alice.it il Lun 3 Ott 2016 - 10:08 - modificato 1 volta.

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IL BILANCIAMENTO
Il bilanciamenento statico, comunemente indicato semplicemente come “bilanciamento” definisce il peso (testa, manico o cuore) di un telaio da tennis.
Il bilanciamento è generalmente considerato come il centro di massa di un oggetto in questo caso una racchetta e viene misurato con la “balance beam”.
 
Già a partire dagli anni ‘90 molti progettisti, produttori e tecnici iniziarono ad indicare lo Swingweight (lettermente peso dello swing), come "inerzia" o "momento di inerzia", e lo considerarono di gran lunga più significativo del bilanciamento nel momento in cui si considerano i valori delle prestazioni di un telaio.
Rossignol ne era così convinta che costruì lo “Swingtest”, dispositivo diagnostico che oscilla la racchetta e ne calcola appunto il valore di swingweight.
Babolat costruì l’RDC (il Racquet Diagnostic Center, la macchina più evoluta in assoluto con cui vengono messi alla prova gli attrezzi) che calcola il bilanciamento, lo swingweight e la rigidità statica e dinamica del telaio.
 
Anche altri produttori hanno prodotti similari ma nessuno si avvicina alla precisione della macchina di Babolat. Non è da confondersi o equiparare il bilanciamento con lo swingweight, in quanto cose assolutamente diverse.
Detto ciò il bilanciamento è considerato il punto di equilibrio di una racchetta, che potrà essere variato, come vedremo in seguito, attraverso accorgimenti che consentono al giocatore di “personalizzare” (customizzare) il proprio telaio variando, appunto, il punto di equilibrio o bilanciamento.
Il bilanciamento non va confuso con lo swingweight che è cosa completamente diversa.
Spieghiamo ora in maniera esemplificativa il bilanciamento.
Le racchette da tennis di misura normale sono lunghe 27" (27 pollici), che tradotto nel sistema metrico decimale significa 68.6 centimetri.
Ora, il bilanciamento della racchetta e´ misurato con la distanza tra il fondo del manico e il punto di equilibrio.
Se il punto di equilibrio e´ esattamente nel mezzo, la racchetta si dice "evenly balanced" (bilanciata alla pari).
Una racchetta bilanciata a 343 millimetri o 13.5" e´ bilanciata esattamente nel mezzo.
Se la racchetta e´ bilanciata a 342mm o meno, e´ bilanciata verso il manico.
Per essere bilanciata verso la testa, il bilanciamento deve essere da 344mm in su.
Tutti i tecnici e tutti i siti americani esprimono il bilanciamento in punti HL e punti HH, ossia HL = head light,  HH = head heavy , il primo parametro indica bilanciamento verso il manico (head light = testa leggera), il secondo indica bilanciamento verso la testa (head heavy = testa pesante).
Il bilanciamento è calcolato in punti.
Un punto e´ 1/8" (1 ottavo di pollice), che e´ pari a 0,3175 centimetri.
Per convenienza di calcolo, si arrotonda a 0,3 cm.
Dunque, se una racchetta e´ bilanciata a 34 cm, cioe´ 340 mm, significa che il bilanciamento e´ spostato di 3 mm verso il manico.
Il che significa, la racchetta e´ 1 punto HL.
Se bilanciata a 337 mm e´ 2 pt HL, a 334 e´ 3 pt HL e cosi´ via.

Molto spesso impugnando due racchette diverse, con uguale peso, si sente, magari, che una ha testa più pesante e l’altra meno, per cui si tende a dire erroneamente “la prima è bilanciata più in testa…..”, ma in questo caso non è il bilanciamento ad essere diverso, ma la distrubuzione dei pesi, che le fa risultare diverse impugnandole.
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Ultima modifica di drichichi@alice.it il Lun 3 Ott 2016 - 10:07 - modificato 1 volta.

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LO SWINGWEIGHT
Lo swingweight è il momento d’inerzia della racchetta, che può essere definito anche come “resistenza alla rotazione rispetto a ad un asse”.
Il momento d’inerzia, ovvero di un corpo in rotazione è il risultato della sommatoria di tutti i punti di massa data per la loro distanza dall’asse di rotazione al quadrato.
Facciamo un esempio per capire meglio.
Prendiamo una racchetta che pesa 300 grammi. Esattamente nel mezzo ci applichiamo un peso di 10gr. Il peso totale sarà dunque 310gr.
Prendiamo ora altra racchetta identica e vi applichiamo 5gr in testa e 5gr al manico, ossia alle 2 estremita´.
Peso totale sarà 310 gr. come per la prima.Le due racchette avranno lo stesso identico peso e lo stesso identico punto di bilanciamento, ma la seconda sembrera´ piu´ pesante, anche se non lo e´ affatto.
La seconda racchetta se fatta roteare, fara´ molta piu´ fatica a partire nella sua rotazione, ma una volta partita andra´ piu´ veloce, pur dando la sensazione di maggior peso.
Questo principio è ciò che nel tennis si chiama "swingweight" o "momento d´inerzia".
Il momento di inerzia è il valore più importante per poter determinare la maneggevolezza di una racchetta durante il gioco.
Più un momento di inerzia è maggiore più l’attrezzo risulta, durante il gioco, pesante (aumento della fatica alla distanza) e meno maneggevole rispetto a racchette con momento di inerzia più basso, ma di egual peso e centro di massa.
In poche parole più lo swingweight è alto e più la racchetta è difficile da manovrare, ma riuscirà, di contro, ad imprimere maggiore peso alla palla e, dunque, trasferendole una maggiore potenza e volocità.
I giocatori che cercano più potenza hanno bisogno di una racchetta con maggiore momento di inerzia, quelli che cercano maneggevolezza vorranno minore momento di inerzia nella propria racchetta.
Perchè quanto maggiore sarà il momento di inerzia maggiore massa muscolare sarà necessaria per accelerare la racchetta.
Il peso addizionale che ogni giocatore può disporre nel proprio telaio chiaramente può influenzare la locazione dello sweet spot in quando tende ad esser più vicino alle zone con distribuzione maggiore di massa.
Alcuni pensano erroneamente che più basso sia il valore di swingweight più vi sia accelerazione nella pallina.
Questo non è del tutto vero!
Infatti più basso è il momento d’inerzia e più la racchetta accelera ma, causa l’urto elastico e il principio di conservazione della quantità di moto, al momento dell’impatto vi sarà un maggiore rallentamento della racchetta dovuto alla minor inerzia da opporre alla velocità della pallina (che ovviamente è in senso contrario a quella del telaio e quindi la velocità di uscita dal piatto corde della vostra pallina sarà inferiore.
Più lo swingweight è elevato più la racchetta accelera meno, ma meno viene frenata durante l’urto con la palla e quindi riesce ad imprimere ad essa una maggiore potenza.
Ora vediamo come cambia lo swingweight aggiungendo peso alla racchetta.
Partiamo considerando come punto di partenza in cm il fondo della racchetta (manico).
Poniamo un esempio: una racchetta con peso di 320gr, swingweight pari a 331, e lunghezza di 69cm, se aggiungiamo 6 gr. ad ore 12 (estremità alta della racchetta) vediamo quale sarà lo swingweight.
 
La formula da applicare è questa: SW = m x d x d / 1000
m = sono i grammi aggiunti (6gr in testa); d = distanza in cm del piombo dal punto situato a 10cm dal fondo del telaio; tutto diviso 1000.
Per cui calcolando:
m = 6gr.
d = 69 (lunghezza racchetta) – 10 = 59
PER CUI:
6 X 59 X 59 / 1000 = 20,88
SW INIZIALE = 331 + 20,88 punti aggiuntivi = SW FINALE = 351,88

**Se aggiungiamo peso al manico (all’estremità inferiore della racchetta) lo SW non aumenta, varierà solo il peso complessivo e la maneggevolezza della racchetta.

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IL TWISTWEIGHT
Il Twistweight o inerzia trasversale è il dato relativo alla resistenza del telaio alla deformazione torsionale lungo il suo asse longitudinale.
Quando avviene l’impatto con la pallina al “centro” o meglio lungo l’asse centrale il telaio rimane "dritto", ossia non si torce; quando, invece, la pallina viene impattata in un punto non perfettamente sull'asse centrale, vuoi per errore di centraggio o per un movimento volutamente esasperato, come per esempio un topspin estremo, il telaio si “torce” in maniera elicolidale.
In tal senso più alto sarà il twistweight, più il telaio resterà stabile sulle palle prese fuori centro.
Inoltre, visto che una parte di energia viene dispersa dal movimento torsionale, la palla sarà meno veloce e pesante dopo il rimbalzo con un telaio avente TW basso.
La potenza del telaio degraderà in maniera tanto più marcata quanto più la palla sarà presa fuori centro ed il TW sarà più basso.
Questo potrebbe far pensare che un telaio con TW alto sia SEMPRE meglio, ma non è così, visto che per compromesso si viene a perdere in manovrabilità.
Quindi, un giocatore con impatti prevalentemente piatti o con un'ottima coordinazione (che difficilmente scentra la palla) si orienterà su telai con TW più basso, uno meno preciso o con uso esasperato di rotazioni, su modelli con TW alto.
Misurare lo TW non è altrettanto facile che calcolare lo SW (ma avendo un macchinario RDC è possibile calcolarlo con buona approssimazione).

Il TW può essere influenzato a parità di parametri da aggiunte di peso ad ore 3 e 9 (in modo maggiore) oppure ad ore 10 e 2 (minore) ma non da aggiunte ad ore 12 e 6 o verso il/nel manico.
Alcuni telai come Wilson col PWS, Prince col Triple Threat, e Head col Liquidmetal hanno sistemi integrati di resistenza torsionale, che limitano però le prestazioni rispetto a pari telai che ne sono sprovvisti.
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