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ma perchè quando gioco con miei pari e bene, ovvio qualche volta di più e qualche volta di meno, tengo duro magari mi porto avanti ed improvvisamente sul 3 o sul 4 pari di ogni set immancabilmente perdo il set in pochi minuti??
è come lavorare come un matto per portare a casa un euro in più e poi perderlo in tre secondi!!
la cosa mi fa veramente inc..re!!
la cosa strana è che non mi sembra di giocare male quei punti, però li perdo ugualmente e li perdo quasi tutti in poco tempo
braccetto, calo di tensione, calo di concentrazione chi più ne ha ne metta
la verità che a volte questo bellissimo sport si fa proprio odiare

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braided ha scritto:
ma perchè quando gioco con miei pari e bene, ovvio qualche volta di più e qualche volta di meno, tengo duro magari mi porto avanti ed improvvisamente sul 3 o sul 4 pari di ogni set immancabilmente perdo il set in pochi minuti??
è come lavorare come un matto per portare a casa un euro in più e poi perderlo in tre secondi!!
la cosa mi fa veramente inc..re!!
la cosa strana è che non mi sembra di giocare male quei punti, però li perdo ugualmente e li perdo quasi tutti in poco tempo
braccetto, calo di tensione, calo di concentrazione chi più ne ha ne metta
la verità che a volte questo bellissimo sport si fa proprio odiare


Ciao Braided, benvenuto nel forum.
Ma sai che capita anche a me? Fortunatamente meno spesso anche e soprattutto grazie ad un libro che mi ha indicato un amico di questo forum.
In poche parole, l'aspetto mentale è un qualcosa di talmente grande ......
Vedrai parecchi post (soprattutto scritti da me) inerenti questo problema, e nel 99 per cento dei casi è sembre la mente che gioca un brutto scherzo!
Adesso guardo il rovescio della medaglia, ovvero mi è capitato di giocare in condizioni fisiche davvero pietose (forse dovute anche ad altri tipi di "presazioni" avute poche ore prima della partite pig ) spompato al massimo e grazie a piccoli trucchetti per ingannare la mente sono riuscito comunque a giocare e vincere alla grande, per cui, quella sera io avevo conquistato ben 2 vittorie.
Non sottovalutare la tua mente. Magari potresti iniziare da qui: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Saluti da Alessandro.

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@wik

sei stato davvero illuminante, complimenti per la tua analisi.
anch'io soffro particolarmente di emotività, se penso "ora faccio doppio fallo" lo faccio. mi capita meno spesso di essere sicuro al 100% di fare un servizio vincente, ed è vincente.
di do pienamente ragione, ho sempre sottovalutato laspetto tecnico dando sempre colpa all'emotività. a me in effetti capita questo: gioco benissimo quando ho di fronte qualcuno con cui tengo fare bella figura (un amico da mazzolare, il maestro o un avversario più forte di me). In questi casi do il meglio (anche se spesso per me dare il meglio significa perdere comunque, dato lo faccio quanto l'avversario è comunque più forte).
Diversamente quando ho di frote un avversario che non mi motiva gioco scazzato, male: dovrei giocare con il massimo della rilassatezza e quindi lascare partire dei bei colpi, ma mi manca quella concentrazione che mi permetta di avere una buona tecnica. ergo la tecnica non è stata pienamente metabolizzata. e in torneo tutto si amplifica.

azz... ma perchè non ci piace giocare a calcetto: quattro calci, ti sfoghi, sudi, t'incazzi e ti sfoghi deciso contro l'avversario più grosso! e invece no, noi siamo tennisti Suspect .

ciao

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Eros ha scritto:
@wik

sei stato davvero illuminante, complimenti per la tua analisi.
anch'io soffro particolarmente di emotività, se penso "ora faccio doppio fallo" lo faccio. mi capita meno spesso di essere sicuro al 100% di fare un servizio vincente, ed è vincente.
di do pienamente ragione, ho sempre sottovalutato laspetto tecnico dando sempre colpa all'emotività. a me in effetti capita questo: gioco benissimo quando ho di fronte qualcuno con cui tengo fare bella figura (un amico da mazzolare, il maestro o un avversario più forte di me). In questi casi do il meglio (anche se spesso per me dare il meglio significa perdere comunque, dato lo faccio quanto l'avversario è comunque più forte).
Diversamente quando ho di frote un avversario che non mi motiva gioco scazzato, male: dovrei giocare con il massimo della rilassatezza e quindi lascare partire dei bei colpi, ma mi manca quella concentrazione che mi permetta di avere una buona tecnica. ergo la tecnica non è stata pienamente metabolizzata. e in torneo tutto si amplifica.

azz... ma perchè non ci piace giocare a calcetto: quattro calci, ti sfoghi, sudi, t'incazzi e ti sfoghi deciso contro l'avversario più grosso! e invece no, noi siamo tennisti Suspect .

ciao

Eros, a me capita esattamente lo stesso

inoltre mi trasformo da una partitella tra amici ed una partita di torneo (e parlo di torneo sociale, neanche fit).
giocare per qualcosa di "importante" di sballa emotivamente, sto contratto e ciò mi porta a commettere errori su errori.
è un problema di abitudine ai tornei ed anche per questo quest'anno mi tessero così da prendere un po' di batoste nella speranza di crescere mentalmente ed emotivamente.

il tennis: che gioco meravigliosamente assurdo! Smile

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complimenti wik ti quoto in pieno.
clem

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Anch'io sono pienamente d'accordo con wik; la tecnica è fondamentale ma, come lui stesso descrive, convive suo malgrado con l'aspetto mentale, per cui ci sono momenti in cui vanno in linea assieme e si gioca da Dio, momenti invece in cui la tecnica e la mente vanno per vie diverse, ed a quel punto l'uno deve compensare le lacune dell'altro.
Io gioco ancora da due anni e di tecnica me ne mancherà parecchio, ma per quel che so giocare ed applicare ho scoperto sulla mia pelle che l'aspetto mentale (almeno per me) conta moltissimo.
Quando gioco col maestro faccio i numeri, anche se perdo per ovvie ragioni ( Razz ), quando gioco con qualcuno che potrei stracciare arriva di tutto: braccino, stecca, liscio ... ed inca..amenti vari.
Cmq, la tecnica è basilare ma l'aspetto mentale non è da sottovalutare.

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braided ha scritto:
ma perchè quando gioco con miei pari e bene, ovvio qualche volta di più e qualche volta di meno, tengo duro magari mi porto avanti ed improvvisamente sul 3 o sul 4 pari di ogni set immancabilmente perdo il set in pochi minuti?? ... cut ...

Tieni presente che sul 3 o 4 pari in genere si inizia a giocare con il coltello tra i denti e mi sa che la pressione di cui parla wik sale parecchio Very Happy

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grazie per le vostre risposte
sono d'accordo sulla tecnica ma mi pare che esista anche un altro problema
nei punti o game decisivi pur giocando con la mia tecnica abituale riduco, forse per paura di sbagliare (con ciò peggiorando le cose), di un buon 25 - 30 % la pesantezza e profondità dei colpi, pur non sbagliando
ora quando gioco con gente del mio livello o poco superiore (lascio stare quelli oggettivamente più forti) quella diminuzione fa sì che il mio avversario si avvantaggi enormemente, dopo averlo abituato per 6,7,8 giochi a livelli più alti, e facilmente mi piazza il vincente o mi consuma nella corsa
allora il punto è riuscire a giocare ogni punto come fosse il primo
un mio amico (tecnicamente non forte ma pazzesco dal punto di vista mentale) mi ha confidato che neppure conta i punti, fidandosi anche in torneo dell'avversario, e gioca ogni rimessa in gioco avulsa dal punteggio come fosse sempre la stessa
ebbene quando è 4 pari o 5 pari (parliamo sempre con giocatori più forti ma che può battere) raramente perde il set
il segreto, per me, e bisogna arrivarci a forza di tornei e partite, è riuscire a giocare tutti i punti allo stesso modo
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wik, è vero che se hai tecnica non dovresti temere nulla però facciamo un esempio:

prendiamo un giocatore, Caio, allenato, sicuro sui colpi ma che non ha mai fatto una partita.
prendiamo ora un altro giocatore, Tizio, tecnicamente non valido ma che fa una partita con i suoi amici tutti i giorni, il classico vecchietto.
secondo me Caio, nel momento in cui si troverà in partita contro Tizio, per quanto forte e solido sui fondamentali, perderà facilmente perché non abituato al clima partita, agli scambi, alla tattica, il che lo manderà in agitazione (gli scambi hanno valore) innervosendolo.
viceversa Tizio, per quanto con dei limiti, prevaricherà perché conoscerà benissimo cosa è una partita e come vincerla.

quindi avere esperienza in partite secondo me aiuta proprio nei momenti cruciali a saper non sbagliare

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Migliorando la tecnica e la tattica ho ritrovato sicurezza, e questo è avvenuto nel momento in cui ho speso una parte del tempo che prima dedicavo al palleggio o a qualche set tra amici che pure è importante per entare nel clima partita, in lezioni individuali che mi hanno stravolto l' impostazione. All'inizio sembrava tutto inutile ed ho ripreso a giocare come mi viene più naturale ma applicando i principi di base che mi sono stati trasmessi. Una cosa che trovo interessante è preparare i colpi seguendo la palla da quando parte dalla racchetta avversaria, mi trovo più pronto a batterla soprattutto se consegnano una palla consistente e soprattutto riesco a muovermi prima ed affiancarla meglio. Il lavoro sui fondamentali è durato qualche mese compreso il servizio e finchè avrò la possibilità difficilmente lascerò la lezione a parte qualche game che ci scappa con il maestro che non fa mai male Smile
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wik io ritengo che il tuo discorso non possa essere associato a giocatori di quarta categoria che, chiaramente non hanno i mezzi tecnici per non sbagliare mai i punti importanti, piuttosto credo che esistono persone che a parità di mezzi tecnici, sono più ansiose, più insicure, hanno più paura di perdere e quindi vengono indotte da questo spirito a sbagliare di più sotto pressione, decidono magari di non forzare e finiscono per perdere, tutto qui! A queste persone bastarà giocare più partite per abituarcivisi.

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@@federervito@@ Non a caso chi possiede il controllo del meglio che sa fare è spesso di un'altra categoria ... personalmente credo che subentri a volte anche il fatto di non voler accettar di poter sbagliare per cui si tira bene il colpo solo quando si è sicuri e se abbiamo di fronte qualcuno che ci mette pressione finiamo per ributtare di la ed aspettare l'occasione buona che chiaramente contro i forti è sempre rara Laughing
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quoto e aggiungo, oltre la solidità mentale che si allena con i cesti e tante tante ore, si deve affinare la tecnica e la tattica al fine di sbagliare di meno per fare il punto non è necessario un vincente, o un servizio sulla riga o un rovescio coperto ecc......
serve solo al nostro livello quella concentrazione che ti aiuta a mandare di la la palla su ogni scambio , poi per carità se il tuo avversario accorcia o ti mette in condizioni di fare un vincente facile allora si.
ma le partite a tutti i livelli si vincono remando, e remare significa concentrarsi ad ogni palla senza cedere mai senza sbagliare e questo si allena e fa parte della tecnica.
con il mio maestro l'anno scorso facemmo un allenamento ipnotico..: scambio centrale quando la palla colpisce il mio campo grido su quando il mio avversario colpisce la palla grido campo. geniale e semplice alla seconda ora giocavamo 50 palle di seguito senza difficoltà.
questo allenamento lo faccio , o meglio lo facevo ,visto che sono fermo, anche ultimamente.
poi per carità ci sta che ti venga un po paura in un punto importante è normale, va gestita.
l'allenamento invece mentale durante la partite ha delle regole non scritte ma efficaci:
non pensare mai " adesso lo batto", " questo è piu scarso" adesso faccio doppio fallo" o al punto precedente perso in malo modo. non sottovalutare o soppravalutare mai l'avversario o te stesso . evitare di fare qualsiasi valutazione se se stessi o l'avversario durante la partita.
avere degli schemi ti gioco sicuri ed efficaci da usare nei punti importanti se non li hai allenati a farli, es servizio slice e dritto o servizio kick e volè ecc... se sai cosa fare non hai paura di sbagliare.
ciaooooo

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clemclem ha scritto:
avere degli schemi di gioco sicuri ed efficaci da usare nei punti importanti se non li hai allenati a farli, es servizio slice e dritto o servizio kick e volè ecc... se sai cosa fare non hai paura di sbagliare. ciaooooo


Infatti sapere cosa fare e poi come colpire ti elimina due enormi problemi, quindi alla fine wik ha detto giusto: occorre padroneggiare bene i propri colpi sviluppando la tecnica di esecuzione Smile
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wik, wik non me la conti giusta..sono troppo inopinabili e complete le tue argomentazioni perche' tu non sia
"qualcuno". le informazioni che tu fornisci si acquisiscono in anni e anni di esperienza e solo i più bravi maestri le conoscono cosi' bene, le argomentano così bene e ne gestiscono anche i tempi per sciorinarle...continua a nasconderti pure, ma sappi che in fatto di "mascheramenti" io qualcosa ne so.
con stima e simpatia. max max[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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A proposito di tecnica vidi un match al torneo di 4a cat l'anno scorso finito al 3° set e durato oltre 3 ore in cui tiravano solo il rovescio in back Shocked per non sbagliare. Giocatori che apparentemente sembrano battibili perchè appoggiano il servizio facendo una semplice rimessa in gioco e come unico scopo hanno quello di rimettere la palla in campo, è raro che chiudano un punto costruito. Intanto per batterli "giocando" occorre una padronanza assoluta de colpi, difatti perdono solo da "addetti ai lavori" tipo 4.1 o ex 3.5/3.4 che stanno 10 ore al giorno sul campo.

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Skorpion ha scritto:
A proposito di tecnica vidi un match al torneo di 4a cat l'anno scorso finito al 3° set e durato oltre 3 ore in cui tiravano solo il rovescio in back Shocked per non sbagliare. Giocatori che apparentemente sembrano battibili perchè appoggiano il servizio facendo una semplice rimessa in gioco e come unico scopo hanno quello di rimettere la palla in campo, è raro che chiudano un punto costruito. Intanto per batterli "giocando" occorre una padronanza assoluta de colpi, difatti perdono solo da "addetti ai lavori" tipo 4.1 o ex 3.5/3.4 che stanno 10 ore al giorno sul campo.


serve and volley e tirargli addosso Twisted Evil
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max-max ha scritto:
serve and volley e tirargli addosso Twisted Evil
Ci hanno provato ma nemmeno ci sono riusciti perchè le racchette moderne sparano bene i passanti, alla fine perdono dai pallettari come loro che non prendono rischi venendo avanti al rimbalzo.
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