Konrad63 ha scritto: ace59 ha scritto: poi , di colpo , una sera di qualche giorno fa , mi fermo a guardare su supertennis un match tra Barazzutti e Smid di non so quale torneo , forse Davis
di una bruttezza devastante
anche io l'ho visto....5 minuti, poi ho cambiato perché rischiavo di addormentarmi
sempre sullo stesso canale ho rivisto invece Vilas-Panatta, un'altra musica....anche per me non è una questione di epoche, quanto di interpreti
Ho visto anch'io il match in questione, qualche sera fa', e volevo giusto parlarne qui con voi, cercavo un thread su Panatta ma, stranamente, non ne ho ancora visto uno già aperto!
Cmq, mi avete preceduto e posso parlarne ora .
In effetti, abituato a vedere il tennis attuale, rivedere quelle partite di quand'ero ragazzino e giocavo anch'io con la racchetta di legno, è un amarcord incredibile, una vera Macchina del Tempo.
A parte il fattore-nostalgia e la valanga emozionale che ne consegue immancabilmente, poi faccio anch'io, nel mio piccolo, le valutazioni tecniche.
La prima cosa che salta all'occhio è la velocità a cui facevano viaggiare la palla durante gli scambi ed anche il tipo di colpi che addottavano.
La pallina viaggiava a velocità certamente ridotta rispetto all'attuale tennis, io dico almeno un 40% buono di velocità media inferiore.
Questo si nota sopratutto in due aspetti: la ridotta quantità di "aces" sul servizio, e la quasi completa assenza di vincenti da fondo campo.
Fare un ace era cosa rara, nella partita in oggetto ho visto Panatta metterne a segno un paio, se non sbaglio.
Vilas nemmeno uno, il suo servizio era meditato, ben eseguito ma monotono e ripetitivo al massimo, prevedibile....almeno, l'Adrianone nazionale cercava di farne uno da una parte ed uno dall'altra, e qualche volta indovinava quello giusto per bucare l'avversario.
Come ho poi detto, vedere un vincente da fondocampo era un'eventualità da incorniciare.
Le racchette dell'epoca, per quanto fossero ben costruite e realizzate, non permettevano di tirare fucilate paragonabili ai materiali attuali o anche solo a quelli arrivati qualche anno più tardi.
La regola era di costruirsi il punto con un sapiente palleggio da fondocampo a cui seguiva immancabile la discesa a rete e il tentativo di chiudere il punto con una volee spiazzante o uno smash vincente. Oppure di avventurarsi nel serve & volley, alla Panatta appunto, se si disponeva di un buon servizio con cui aprirsi la strada.
Ricordo anch'io quando giocavo nei 70es, anche i migliori del circolo giocavano così, nessuno provava a tirare un vincente da fondocampo, se si aveva una buona preparazione atletica, si arrivava su tutte le palle, era molto più redditizio tentare la smorzata, piuttosto che cercare di impallinare l'avversario picchiando come fabbri con quelle padelle di legno.
Poi sono arrivate le racchette di boron, fibre ecc, ed allora è iniziata l'epoca dei bombardieri sul servizio e da fondo.....la vera rivoluzione è stata questa, chi dice che ora la preparazione atletica è immensamente migliore di quel tempo dice una parziale verità, perchè non è vero che all'epoca non si prestasse attenzione a quello...ho visto foto di Vilas che si allenava in palestra seguito da Tiriac,
attaccato a degli elastici per aumentare la forza nelle gambe, o
sollevare pesi per avere più potenza, ho visto gli allenamenti
spaventosi a cui si sottoponeva Bjorn Borg (era in grado di correre i
100 metri in 11 secondi netti), quindi non possiamo dire che all'epoca
tutti si sborniavano la sera prima per poi giocare la mattina dopo,
tanto andava sempre bene. semplicemente non c'era bisogno di essere un culturista o un centometrista, per giocare a tennis, le velocità di palla erano quelle e bastavano le prestazioni atletiche del tempo. Queste sono dovute aumentare ed adeguarsi alle accresciute velocità di palla ed all'aumentata frenesia e pressione degli scambi sopratutto da fondocampo, la reattività nelle risposte sul servizio è accresciuta quando cominciavano ad arrivare le "bombe" sulle prime alla Ivanisevic, prima semplicemente non c'era bisogno di essere tali.