Beh, qui entriamo nell'esoterico. O, meglio, io porto la mia esperienza datata fine Settanta e inizi Ottanta.
Inutile dire cher era un tennis differente e non ho idea di come si sia evoluta la scuola di base e quella agonistica. Forse, su questo punto, Veterano ha qualcosa da raccontare.
Quello che dico è da prendere con le pinze, ovvero da non imitare. Sapete TUTTI benissimo che quando si parla di grip...io dico sempre che è "area privata, personale ed esclusiva" del maestro.
Questo non per "pigrizia" nei commenti, ma perché io la ritengo davvero un'area (ovvero non solo la presa meccanica) estremamente delicata, fatta di sfumature e di effetti domino concatenati tra di loro.
Una minore tensione del grip porta a incredibili benefici in termini di velocità, efficienza etc etc ...non mi dilungo hehehheheheheh
Allora, la "faccenda" grip "mobile" nasce dalla grande passione di allora per il Serve & Volley. Tutti tiravamo delle botte da paura, tiravamo in allenamento vasche da bagno di palline in slice, in kick, in come ti pare, anche con la faccia della racchetta del rovescio (per scommessa).
Pur di guadagnare qualcosina in più si usava di tutto...customizzazioni e set up compresi. Ma se metti un ferro da stiro in testa alla racchetta...vai bene con il serve...ma un po' malino con il volley.
La soluzione era grippare in maniera differente la racchetta. "Sul tappo" per il serve per poi ritornare a una "certa" normalità per il resto. Diciamo che non solo era "non-malvista" (dai maestri) questa tecnica ma anche "tollerata" per giocare a tutto campo con una certa "libertà".
Non era per nulla una tecnica di scuola, sia chiaro!
Era una "licenza poetica" per l'agonismo.
Il fatto era che lo Sw personale-individuale era davvero pesante. Tu immagina di mettere una racchetta già bella tosta come quelle di allora (sopra i 360 grammi bilanciate avanti e/o zavorrate) sul Diagnostic ma di morsettarla con il fulcro a 5 cm dal tacco anziché i canonici 10. Diventa una XXL come lunghezza del telaio con un momento d'inerzia che non ti dico...
Questo era un aspetto MOLTO poco gradito dai maestri che ci tenevano alla salute degli allievi...ma eravamo una banda di monellacci.
La cosa però non era poi così stupida. Era solo imprudente.
Non era stupida perché dopo un paio d'ore di match e di botte...un ritorno a un grip più umano e a uno SW umano "regalava" un po' di respiro.
Diciamo che ora come ora, con gli angoli e i piani degli swing carichi di effetti, sarebbe una pratica ancor più ricca di insidie. Con swing più piatti ...ci sta ancora un po' di "allegria" nel grip.
Tieni conto di una cosa non indifferente: se non sei in grande forma...sei abbastanza in difficoltà, perché il contatto con la palla deve essere sempre molto preciso e pulito. Farsi male è un attimo.
Il pro è che il grip è molto più leggero e delicato: la racchetta la tieni in mano con tre dita appena (come ha notato in un suo intervento Veterano). Questo significa sensibilità massima nel gioco di tocco e un forte rilassamento muscolare che porta a una maggiore velocità e a una migliore trasmissione dell'energia nella catena cinematica.
Che sia chiaro, per noi era il "turbo", anche quando si voleva "esagerare". In sostanza è un'istigazione a delinquere.
Ah, guarda i grandi del "tocco" e dimmi dove appoggia il cuscinetto del palmo della mano (lato mignolo, per intenderci)....
hehehhehehe