Perchè il tennis è uno sport così entusiasmante e coinvolgente rispetto a moltissimi altri?
Perchè scatena così tante emozioni e allo stesso tempo tante frustrazioni in noi appassionati?
Perchè tanti stimati professionisti si comportano in mezzo al campo come ragazzini capricciosi?
La risposta non è difficile....
Perchè nel tennis non esiste il pareggio... e non è uno sport di squadra.
Sembra cosa da poco... ma le differenze sono importanti...nello sport di squadra ci si può nascondere, si può incolpare il compagno... si può pareggiare.
Nel Tennis, no...come diceva il grande Pancho Gonzalez:"Only you and me, baby...only you and me."
Il tennis è la rappresentazione di quella che è una delle più violente e recondite pulsioni dell'inconscio umano.
LA LOTTA.
Migliaia di anni fa dovevamo lottare per il cibo, per accoppiarci, per mantenere il territorio, per preservare i nostri averi.
Oggi no... almeno nella nostra società (ovviamente nelle nostre posizioni sociali, spesso "fortunate").
Questo non significa che il nostro cervello non ci richieda inconsciamente di lottare, con tutte le nostre forze.
Certo... l'ideale sarebbe praticare qualche sport da combattimento o arte marziale... che rappresentano la massima espressione della lotta.
Ma sono sport massacranti, pericolosi... e adatti solo a fisici giovani.
Il tennis è una rappresentazione incruenta di tutto ciò.
Anche se non lo sappiamo... noi giochiamo a tennis per combattere.
E qui entra in gioco lo scopo del tennis (per noi non professionisti).
Lo scopo è la lotta stessa.
Si badi bene... non è la vittoria il nostro scopo... è la lotta.
MI spiego meglio.
Se vinco una partita con un doppio 6-1 sono contento... ma fondamentalmente frustrato... non ho lottato.
Se perdo 7-6 al terzo dopo 3 ore giocando bene e lottando alla fine sono incazzato nero... ma dopo la doccia ho un senso di benessere.
Ho fatto quello che i miei antenati hanno fatto per millenni: ho lottato.
E' proprio per questo motivo che moltissimi appassionati tennisti calcano inconsapevolmente i campi di tennis... hanno bisogno di lottare... e non lo sanno.
E non godono appieno delle soddisfazioni che questo sport può dare perche pensano che lo scopo sia la vittoria...
La vittoria non è altro che una piacevole conseguenza della lotta... ma non è prioritaria.
La sconfitta è onorevole, se ci siamo battuti da uomini.
Le giustificazioni, le chiacchiere... le scusanti non interessano i guerrieri.
I guerrieri combattono.
Sic et simpliciter.
Perchè scatena così tante emozioni e allo stesso tempo tante frustrazioni in noi appassionati?
Perchè tanti stimati professionisti si comportano in mezzo al campo come ragazzini capricciosi?
La risposta non è difficile....
Perchè nel tennis non esiste il pareggio... e non è uno sport di squadra.
Sembra cosa da poco... ma le differenze sono importanti...nello sport di squadra ci si può nascondere, si può incolpare il compagno... si può pareggiare.
Nel Tennis, no...come diceva il grande Pancho Gonzalez:"Only you and me, baby...only you and me."
Il tennis è la rappresentazione di quella che è una delle più violente e recondite pulsioni dell'inconscio umano.
LA LOTTA.
Migliaia di anni fa dovevamo lottare per il cibo, per accoppiarci, per mantenere il territorio, per preservare i nostri averi.
Oggi no... almeno nella nostra società (ovviamente nelle nostre posizioni sociali, spesso "fortunate").
Questo non significa che il nostro cervello non ci richieda inconsciamente di lottare, con tutte le nostre forze.
Certo... l'ideale sarebbe praticare qualche sport da combattimento o arte marziale... che rappresentano la massima espressione della lotta.
Ma sono sport massacranti, pericolosi... e adatti solo a fisici giovani.
Il tennis è una rappresentazione incruenta di tutto ciò.
Anche se non lo sappiamo... noi giochiamo a tennis per combattere.
E qui entra in gioco lo scopo del tennis (per noi non professionisti).
Lo scopo è la lotta stessa.
Si badi bene... non è la vittoria il nostro scopo... è la lotta.
MI spiego meglio.
Se vinco una partita con un doppio 6-1 sono contento... ma fondamentalmente frustrato... non ho lottato.
Se perdo 7-6 al terzo dopo 3 ore giocando bene e lottando alla fine sono incazzato nero... ma dopo la doccia ho un senso di benessere.
Ho fatto quello che i miei antenati hanno fatto per millenni: ho lottato.
E' proprio per questo motivo che moltissimi appassionati tennisti calcano inconsapevolmente i campi di tennis... hanno bisogno di lottare... e non lo sanno.
E non godono appieno delle soddisfazioni che questo sport può dare perche pensano che lo scopo sia la vittoria...
La vittoria non è altro che una piacevole conseguenza della lotta... ma non è prioritaria.
La sconfitta è onorevole, se ci siamo battuti da uomini.
Le giustificazioni, le chiacchiere... le scusanti non interessano i guerrieri.
I guerrieri combattono.
Sic et simpliciter.