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Chi dopo Francesca, Flavia, Roberta ?


Abbiamo 26 giocatrici tra le prime 500, di cui 9 tra le prime 200 (4 tra le prime 30).

Il problema piu’ evidente e’ la mancanza/eccessiva lentezza del ricambio generazionale e l’ eta’ di alcune nostre giocatrici che, non ancora approdate alla Top 100, difficilmente riusciranno a regalarci dei risultati degni di nota prima del pensionamento (dati anagrafici evidenziati in rosso)


Class Attuale/precedente, Nome, data di nascita, punti

11 12 Schiavone, Francesca 23/06/80 3380
18 19 Vinci, Roberta 18/02/83 2470
24 24 Pennetta, Flavia 25/02/82 2155
28 28 Errani, Sara 29/04/87 1900
97 64 Brianti, Alberta 05/04/80 690

129 147 Giorgi, Camila 31/12/91 519
138 137 Knapp, Karin 28/06/87 490
165 166 Camerin, Maria Elena 21/03/82 388
188 183 Floris, Anna 15/05/82 328
207 206 Burnett, Nastassja 20/02/92 295
227 225 Remondina, Anna 01/06/89 261
237 239 Bona, Annalisa 15/11/82 242
276 282 Gatto-monticone, Giulia 18/11/87 190
295 298 Dentoni, Corinna 30/07/89 175
297 300 Grymalska, Anastasia 12/07/90 172
338 344 Barbieri, Gioia 09/07/91 137
388 380 Mayr, Evelyn 12/05/89 104
403 417 Zucchini, Agnese 22/11/82 97
428 430 Caregaro, Martina 19/05/92 87
429 441 Balducci, Alice 11/09/86 87
433 442 Pillot, Carolina 28/03/92 86
436 436 Quercia, Federica 16/03/85 86

Fonte: WTA - Ranking Singles al 23 aprile 2012

questi i "freddi" numeri, per introdurre le considerazioni di UBI Tennis


Rosa sbiadito

Le ragazze non stanno vivendo un momento positivo, con il declino di Schiavone e Pennetta.
La sola Errani sta facendo benissimo, ma l'età non giovanissima non può farcela considerare il futuro del movimento.
Negli ultimi anni è stato il “reparto” femminile a tenere in piedi il tennis nostrano.
Così quando al martedì tutti i nostri araldi avevano ripreso la via di casa, ci rivolgevamo alle ragazze per i risultati e per un po’ di patriottica soddisfazione.
Hanno fatto più di quanto dovevano e potevano offrendo alla causa tre Fed Cup, uno Slam (ed una finale), due giocatrici tra le prime dieci e un buon numero di vittorie.
Guardando la classifica abbiamo ancora quattro giocatrici tra le prime 30: Schiavone (11), Vinci (18), Pennetta (24) ed Errani (28).
La situazione, però, non è rosea contando che delle quattro solo la Errani è in un buon momento di forma, con le altre che oscillano tra il male ed il malissimo.
Esclusa la Pennetta che negli ultimi mesi è stata presa di mira dagli infortuni (la schiena ad inizio anno ed il polso destro che l’ha costretta a uscire dal campo in Fed Cup), la Schiavone non vince un match da Indian Wells e la Vinci, pur mantenendosi costantemente su un buon livello, non può assicurare lo stesso tipo di risultati.
Per Francesca questo inizio anno è stato davvero terribile, dato che dopo la semifinale di Brisbane, dove venne sconfitta dalla Kanepi, non è mai andata oltre il terzo turno. Quello che sembra mancare è la voglia, l’agonismo che l’animavano nelle ultime stagioni; va da sé che per una giocatrice come la milanese le sensazioni in campo sono importantissime e che senza motivazioni e voglia di vincere le sue soluzione e geometrie perdono completamente d’efficacia. La speranza è che riesca a riprendersi ma, tutto considerato, sembra abbastanza complicato.
Per la Vinci il discorso è diverso, in quanto il 2011 è stato sicuramente il suo anno migliore e anche questo scorcio di 2012 le ha regalato discrete soddisfazioni come le due vittorie in doppio con la Errani (ad Acapulco e Barcellona), la semifinale di Acapulco (sconfitta proprio dalla Errani) ed il quarto di finale a Parigi (sconfitta dalla Bartoli). Resta il fatto che la tarantina è una giocatrice molto leggera e che comunque ha compiuto 29 anni a febbraio.

E allora, la prima reazione a queste difficoltà è stata
“E che problema c’è, adesso è il momento di Sarita, la Errani è il nostro futuro”.
Non fosse che la bolognese ha 25 anni e non è proprio agli inizi.
Realisticamente, in ogni caso, è proprio la Errani che deve prendersi sulle spalle il movimento; va detto che le spalle di Sara si sono notevolmente ampliate e che dall’anno scorso ha compiuto un salto di quantità notevole.
In questo primo terzo dell’anno ha conquistato il terzo e quarto titolo in carriera, ad Acapulco e Barcellona, ed ha raggiunto il primo quarto di finale Slam in Australia.
Le vittorie degli ultimi anni, derivate dal grande lavoro personale delle giocatrici ed, in parte, dalla preparazione e dall’allenamento all’estero, hanno dato sempre modo alla FIT di assicurare che “sì, il sistema funziona”: si può essere in disaccordo, ma non è certo il primo caso in cui gli inevitabili difetti di una qualunque gestione vengano messi in secondo piano dai successi sul campo.
Detto questo, il sistema adottato in Italia è sempre stato del tipo “prendiamo la giocatrice del momento e le diamo tutto quello che le serve” che, sì, ha funzionato con la Schiavone, ma che poi tende a creare momenti d’impasse quando la giocatrice in questione comincia l’inevitabile declino. Al momento quindi, più che spostare tutta l’attenzione sulla Errani che, seguendo il modello Pennetta, si è trasferita in Spagna traendo immediato giovamento, sarebbe più opportuno accettare la chiusura del ciclo di vittorie cercando di aprirne un altro con le giocatrici che si stanno affacciando solo ora sul circuito (Giorgi, Burnett, Caregaro etc).

Staremo a vedere, con la consapevolezza che, almeno nel prossimo futuro, non ci saranno le azzurre a mascherare le delusione e le disfatte del nostro tennis maschile.
UBITennis- Karim Nefea (n.d.r.)

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A me piace un sacco Nastassja Burnett, e sto parlando del suo TENNIS, maliziosi pig e vedo che è un '92, ottimo!!!

P.S. vedere che una ragazza dell'87 è giudicata "non più giovanissima" mi fa sentire quantomai vecchio Chi, dopo di loro?? 113898

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b52

considera il mix tra eta' anagrafica e classifica: a quel punto converrai con me che
se una giocatrice dell' 87 non e' (oggi) tra le Top 100 non e' "piu' giovanissima" per ... sbocciare tennisticamente ad alto livello Wink


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errex ha scritto:
b52

considera il mix tra eta' anagrafica e classifica: a quel punto converrai con me che
se una giocatrice dell' 87 non e' (oggi) tra le Top 100 non e' "piu' giovanissima" per ... sbocciare tennisticamente ad alto livello Wink




Sì, avevo intuito il senso dell'articolo, ma comunque mi fa lo stesso un certo effetto... conosco gente dell'87 che considero ancora "ragazzini", però vedendo fisicamente le nostre tenniste in TV le avrei fatte più grandi... e speriamo che non leggano questo forum! Very Happy anzi, speriamo che lo leggano e gli sia sfuggito questo thread! affraid

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Ragazzi, io ho visto giocare alcune ragazze in un torneo open qui a Piacenza.

Ho visto una ragazzina, classe 1998 Costanza Pera... Mica male; attualmente è 3.2, ma si è giocata le semifinali con le 2^cat; per interderci, è uscita contro Jelena Simic, bosniaca, ma che sta crescendo tennisticamente in Italia. Quest'ultima mi è piaciuta tantissimo per la testa e l'educazione fuori dal campo.

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Il problema non puo' ne' deve essere ascritto ad un/una singolo/a giocatore/trice...
E' la strategia di fondo che manca
L' esempio l' abbiamo sotto gli occhi: le falangi tedesche e rumene.

Tornando a Costanza: una prima meta' di 2011 che faceva ben sperare;
la seconda in salita, coronata da un infortunio alla spalla.
L' augurio e' che Furlan ed Evani sappiano motivarla e portarla ad ottenere qualche risultato positivo nei tornei ETA under 16
Wink

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errex ha scritto:

Il problema non puo' ne' deve essere ascritto ad un/una singolo/a giocatore/trice...
E' la strategia di fondo che manca
L' esempio l' abbiamo sotto gli occhi: le falangi tedesche e rumene.
Wink


Hai ragione Erre; quello che manca è una strategia sportiva, che punta a portare l'attività sportiva come aspetto formativo profondo. Ma in Italia siamo sempre stati più dottori, che muratori; con il risultato che i dottori guadagnano 1.000 euro al mese, e i muratori 4.000.

Credo che finchè la cultura sportiva sarà legata alle singole società sportive che faticano a sopravvivere e tramite federazioni impegnate a promuovere con mezzi a volte 'inventati', non avremo mai risultati di un certo livello, e non solo nel tennis.

Dobbiamo solo ringraziare di aver avuto 4 giocatrici, che hanno avuto la possibilità di crescere in terra iberica...

naturalmente sono aperto a tutte le critiche del caso.

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Camila Giorgi se continua di questo passo, dovrebbe,ma il condizionale e' d'obbligo, entrare tra le prime 100 piuttosto agevolmente.A 20 anni, ha buoni margini di progresso ancora. I colpi li ha quasi tutti, e tira piuttosto forte. Speriamo venga gestita bene.

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concordo con te, Cesare ma, come d' obbligo in questi casi, "stiamo a vedere" il suo 2012
Camila aveva iniziato bene al Family Circle Cup di Charleston (torneo WTA), superando le quali, per poi cadere al 1° turno contro la Gallovitis
E' del 21 aprile , invece, la sua 5a vittoria stagionale di un torneo ITF: Dothan (USD 50.000, clay) dove ha giocato e vinto nello stesso giorno sia la SF che la finale (proprio contro la stessa Gallovitis che l' avava eliminata a Charleston).
Prossimo appuntamento per lei: Charlottesville (US) - 50.000 Clay.
Wink

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interessante articolo, lo stesso problema vale per tutti gli sport, fino a quando non sarà lo stato ad occuparsi dell'attività sportiva di base degli italiani qualunque atleta di livello sarà dovuto agli eventi astronomici favorevoli, che spesso sono la passione delle persone e il volontariato, su cui si basa lo sport italiano quasi a qualsiasi livello!
poi la stampa italiana ha l'incredibile capità di considerare super campioni e caricare di responsabilità atleti che vincono una gara importante, magari anche fortunosamente, e non parlare mai di atleti che vincono tutto da anni negli sport molto minori (chi ha detto zoeggeler? relegato sempre ai trafiletti delle ultime pagine)
my two cents... Chi, dopo di loro?? 622327

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errex ha scritto:
concordo con te, Cesare ma, come d' obbligo in questi casi, "stiamo a vedere" il suo 2012
Camila aveva iniziato bene al Family Circle Cup di Charleston (torneo WTA), superando le quali, per poi cadere al 1° turno contro la Gallovitis
E' del 21 aprile , invece, la sua 5a vittoria stagionale di un torneo ITF: Dothan (USD 50.000, clay) dove ha giocato e vinto nello stesso giorno sia la SF che la finale (proprio contro la stessa Gallovitis che l' avava eliminata a Charleston).
Prossimo appuntamento per lei: Charlottesville (US) - 50.000 Clay.
Wink



Bella vittoria Roberto, quest'ultima. La speranza e' che si riesca a trovare una certa continuita' nella preparazione, cosa che non sempre e' avvenuta nell'ancor breve carriera della graziosa tennista maceratese. Wink

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Italia, un futuro poco roseo


Sconfitta lo scorso week-end dalla Repubblica Ceca a Ostrava, la nazionale italiana di Fed Cup ha fallito per il secondo anno consecutivo l’accesso alla finale della più importante manifestazione femminile a squadre. Il risultato, in buona parte preventivato, non boccia definitivamente il nostro team ma presta il fianco a una serie di considerazioni proiettate nel futuro.

La premessa, quantomai opportuna, riguarda la particolarità della Fed Cup che, opinione largamente condivisa, non può e non deve essere identificata come l’unico termometro in grado di misurare la temperatura di un movimento. Innanzitutto perché si riduce, nella migliore delle ipotesi, a tre week-end in una stagione; poi perché molto spesso l’esito delle singole sfide è condizionato dalla possibilità o meno di giocare in casa o in trasferta, con la relativa scelta della superficie; infine, perché non sempre le migliori giocatrici di ogni nazione decidono di scendere in campo. Forse, con Maria Sharapova la Russia avrebbe impedito alla Serbia di conquistare la sua prima finale mentre Bielorussia e Cina, prive rispettivamente di Azarenka e Li, sarebbero rimaste nel World Group II anziché retrocedere in “Serie C”.

Ma, in fondo, non è questo il punto. Si sa che il tennis è, innanzitutto, uno sport individuale e, pur riconoscendo alle competizioni a squadre un fascino insostituibile, dettato in buona parte dal fatto che i protagonisti difendono i colori del proprio paese, tale rimane. Così, quando l’Italia conquistò nel 2006 a Charleroi la prima delle sue tre Fed Cup, si disse che “sì, va bene, è sempre meglio vincere che perdere ma il Belgio era orfano della Clijsters e aveva una Henin non al meglio”. Però per giocarla, quella finale, le nostre ragazze avevano eliminato a domicilio la Francia della Mauresmo e la Spagna.

Il ritornello venne ripetuto all’indomani delle altre due vittorie, ottenute battendo in finale gli Stati Uniti privi delle Williams e affidati a giovani poco più che promettenti come Oudin e Glatch (nella “palude” di Reggio Calabria) e Vandeweghe e Mattek-Sands (sul cemento di San Diego). Nel frattempo, però, le nostre ragazze si erano trasformate da eroine di Fed Cup in protagoniste del circuito dapprima con la top-ten conquistata da Flavia Pennetta, poi con le due finali (di cui una vinta) di Francesca Schiavone al Roland Garros, passando per la conquista della prima posizione mondiale in doppio della stessa Pennetta, trionfatrice agli Australian Open insieme all’argentina Dulko.

Insomma, non solo Fed Cup per le azzurre, tanto da creare negli ultimi anni una sorta di complesso d’inferiorità nei loro connazionali maschietti, troppo spesso coinvolti in confronti legittimi quantunque discutibili; le une esaltate dai trionfi e dall’attenzione dei media, gli altri costretti ad arrancare in posizioni di retrovia e faticosamente tornati nel World Group di Coppa Davis.

Adesso però è venuto il momento di dare un’occhiata alla carta d’identità delle nostre “quattro moschettiere” e lì iniziano i dolori. Delle otto nazionali che componevano il World Group 2012, l’Italia è la seconda più anziana (quasi 29 anni di media), preceduta solo dalla Spagna (29,5) e piuttosto lontana da Rep.Ceca (25), Russia (24,7) e Serbia (23). Del nostro quartetto, solo Sara Errani (classe 1987) ha davanti a sè ancora numerose stagioni da probabile protagonista mentre Schiavone (32 anni a giugno), Pennetta (30) e Vinci (29) non potranno certo durare in eterno.

Scendendo nel ranking mondiale, l’Italia può vantare un’altra top-100 (Alberta Brianti, attualmente n°97, che però ha già compiuto 32 anni) e quattro giocatrici tra la 100esima e la 200esima posizione. Di queste, Camerin e Floris sono dell’82, Karin Knapp è del 1987 mentre l’unica vera promessa è Camila Giorgi.

Nata a Macerata il 30 dicembre 1991, Camila ha iniziato prestissimo a giocare e ha quasi subito abbandonato i tornei juniores per dedicarsi con maggiore attenzione al circuito ITF. Messa sotto osservazione anche da Bollettieri, Camila non è esplosa come il padre-allenatore Sergio aveva preventivato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport (in cui, forse con troppa avventatezza, fece il verso a Richard Williams dichiarando che la figlia sarebbe diventata nel giro di qualche anno la numero uno del mondo), pur riuscendo a mantenere alta l’attenzione nei suoi confronti.

Il recente successo nel Futures da 50.000$ sulla terra verde di Dothan ha rilanciato le quotazioni di Camila, oltre a regalarle il suo best-ranking (n° 129 al mondo), ma il bisogno di trovare a tutti i costi, nella sfera magica del nostro tennis, l’erede di Schiavone e Pennetta non deve far perdere la capacità di giudizio e mettere troppa pressione sulle pur robuste spalle della ragazza marchigiana. In fondo, nella classifica mondiale, Camila è preceduta da 8 atlete più giovani di lei, di cui 3 (le statunitensi Mchale e Stephens e l’ungherese Babos) sono addirittura dentro le 100 e due (la stessa Babos e la spagnola Arruabarrena-Vecino) hanno già vinto un titolo WTA. Per non parlare dell’olandese Kiki Bertens, di appena venti giorni più anziana di Camila e che proprio sabato ha festeggiato a Fes la sua prima vittoria importante.

Inoltre, anche ammesso che la Giorgi possa soddisfare almeno in parte le aspettative del suo staff, si tratta pur sempre di un fenomeno abbastanza isolato se è vero che per trovare un’altra italiana under 23 bisogna scendere fino alla posizione n°207, occupata da Nastassja Burnett, solo di qualche mese più giovane di Camila. Insomma, troppo poco per vedere rosa nel futuro della squadra azzurra, costretta ancora per qualche anno ad affidarsi alle sue veterane nella speranza che, nel frattempo, arrivino buone notizie e volti nuovi ad alimentare il nostro movimento femminile.
T.it (n.d.r.)

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Si, ma la domanda è: cosa manca al tennis italiano per avere ancora giocatrici in grado di andare avanti nella Fed Cup e occupare posizioni da Under 30 nel ranking mondiale?

Pazienza? Risorse? Fortuna? ...

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organizzazione, volontà e voglia da parte della federazione di occuparsi di sviluppo del tennis...

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esatto!
tre concetti che sembrano "poca cosa", mentre - nonostante tante belle parole da parte della Federazione - rimangono sempre a livello di dichiarazioni d' intenti, ma indispensabili per costruire il "futuro"

nanobabbo8672 ha scritto:
organizzazione, volontà e voglia da parte della federazione di occuparsi di sviluppo del tennis...

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Dopo la vittoria a Dothan, che aveva fatto ben sperare, Camila Giorgi colleziona due sconfitte consecutive:

- 27.4.12 - Charlottsville : eliminata al 2° turno da Melanie Oudin (Usa), poi vincitrice del torneo.

- 2 .5. 12 - Indian Harbour Beach: 1° turno
Lauren Davis (Usa) d. C. Giorgi (Ita) 26 - 64 - 64

Giorgi, gioie e dolori!!


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