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Avete visto la pubblicità su supertennis riferita agli insegnanti? In poche parole, vengono derisi e sminuiti tutti gli insegnanti che non appartengono alla fit. Mi chiedo come può il Coni permettere una cosa del genere.
Vogliono far credere che gli insegnanti non fit sono meno competenti e non sono in grado di insegnare correttamente. Mi sembra un' affronto inaccettabile. Perché si devono fare pubblicità calpestando gli altri?
Hanno paura di perdere il monopolio sull'insegnamento. Forse sanno che tra i loro maestri ed istruttori, non tutti sono all'altezza del compito perciò, avendo televisione e sito vogliono stroncare tutto cio che non e' fit!

Ed ecco lo spot incriminato:



C'è la volonta' di voler umiliare chi fa scelta diverse da loro, la cosa vergognosa è che al posto dei fustini di detersivo ci sono delle persone!
Quest'idea, comunque, non denota gran creatività...ma il sommo regista si supera coi due "falsi" maestri, che legati, a capo chino, tirano a lucido il campo per il prode ed unico maestro fit. Un colpo di straccio alle velleità del falso maestro non prescelto ed unto da divina fit. Istant Classic del cinema.

A questo punto mi resta un dubbio... il maestro certificato lava meglio? Shocked Laughing

E voi cosa ne pensate? Solo io trovo vergognoso questo spot?

(Per i moderatori: chiedo venia nel caso in cui l'argomento sia già discusso in altro topic Embarassed ).

Ultima modifica di F4bius il Gio 5 Apr 2012 - 10:24 - modificato 1 volta. (Motivazione : syntax error)

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Personalmente penso che sicuramente la scuola maestri i dia una buona preparazione, però, come in tutte le scuole, bisogna esserci nati per insegnare..........altrimenti puoi avere tutta la istruzione del mondo che cqe non si otterranno mai grandi risultati(fortuna a parte).
Basterebbe aprire la scuola per maestri a tutti e fare delle selezioni serie, sia come accesso alla scuola che durante la scuola stessa. Wink

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I due “maestri qualsiasi” potrebbero essere coach internazionali con decenni di esperienza sulle spalle nel circuito ATP e WTA. Potrebbero essere anche due istruttori PTR, ente di certificazione internazionale, con cui la FIT ha stretto un accordo in cui si è impegnata a riconoscere, a tutti gli associati PTR non in possesso di qualifica FIT, la possibilità di ottenere, entro il 31 dicembre 2012, la conversione ed a garantire che i corsi di aggiornamento organizzati da PTR in Italia ed all’estero abbiano validità ai fini dell’accredito di punteggi di merito, per l’ammissione ai propri corsi per Tecnici.
Ma se davvero questi maestri senza qualifica federale non "usano un metodo scientifico" e non "sanno come far crescere sano" un ragazzo, come sostiene la mamma dello spot, perché riconoscere loro dei crediti per i corsi federali?
Non sarà forse vero che esistono professionalità valide anche tra gli istruttori non in possesso di certificazione FIT? E non sarebbe forse più proficuo per la Federtennis cercare di attirare a sé queste professionalità invece di rappresentarle così??!!!!
Tecnici del calibro di Peter Lundgren (coach di Federer e Safin), Tony Roche (Lendl, Federer e Hewitt), Annacone (Sampras e Federer), Stefanki, Rasheed, Bollettieri non potrebbero lavorare in un circolo italiano!! Ma ci rendiamo conto??!!!!

Nel mentre... gli spagnoli hanno 5 ragazzi nei primi 20, i francesi 4, noi: ZERO!

Dulcis in fundo... è di oggi la notizia che il challenger di Torino da 100.000 euro non si fa più per mancanza di fondi, così come non si disputano più i 7 tornei atp che una volta si disputavano in Italia, semrpe per mancanza di fondi. Con una miglior gestione, si sarebbero potuti tenere in piedi i tornei di maggior tradizione. Questo avrebbe significato propaganda del tennis sia nella zone dove i tornei si sarebbero dovuti disputati e sia al di fuori. Avrebbe significato anche aiutare i tennisti italiani a conquistare punti atp in classifica mondiale, stimolato un movimento!
Ma quei soldi, così come per ingaggiare coach internazionali di provata esperienza e fama, così come per sostenere le famiglie dei ragazzini che non ce la fanno a far loro disputare 10 tornei l'anno (aspetto essenziale per lo sviluppo di un tennista) non ci sono. Mentre ci sono per finanziare Supertennis e la SportCast (società presieduta dallo zio di Binaghi, Carlo Ignazio Fantola, che gestisce il canale televisivo Supertennis...)! 14 milioni di euro da fine 2008 a fine 2010, a leggere il bilancio pubblicato dal sito federale all'indomani della pubblicazione del'interpellanza parlamenentare sul conto della Fit

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Spot davvero squallido...

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Avevo notato anche io...personalmente al mio circolo ci sono maestri FIT e non... non nascondo che mi trovo meglio con quello non fit... quindi non regge il discorso Sad

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Groucho ha scritto:
I due “maestri qualsiasi” potrebbero essere coach internazionali con decenni di esperienza sulle spalle nel circuito ATP e WTA. Potrebbero essere anche due istruttori PTR, ente di certificazione internazionale, con cui la FIT ha stretto un accordo in cui si è impegnata a riconoscere, a tutti gli associati PTR non in possesso di qualifica FIT, la possibilità di ottenere, entro il 31 dicembre 2012, la conversione ed a garantire che i corsi di aggiornamento organizzati da PTR in Italia ed all’estero abbiano validità ai fini dell’accredito di punteggi di merito, per l’ammissione ai propri corsi per Tecnici.
Ma se davvero questi maestri senza qualifica federale non "usano un metodo scientifico" e non "sanno come far crescere sano" un ragazzo, come sostiene la mamma dello spot, perché riconoscere loro dei crediti per i corsi federali?
Non sarà forse vero che esistono professionalità valide anche tra gli istruttori non in possesso di certificazione FIT? E non sarebbe forse più proficuo per la Federtennis cercare di attirare a sé queste professionalità invece di rappresentarle così??!!!!
Tecnici del calibro di Peter Lundgren (coach di Federer e Safin), Tony Roche (Lendl, Federer e Hewitt), Annacone (Sampras e Federer), Stefanki, Rasheed, Bollettieri non potrebbero lavorare in un circolo italiano!! Ma ci rendiamo conto??!!!!

Nel mentre... gli spagnoli hanno 5 ragazzi nei primi 20, i francesi 4, noi: ZERO!

Dulcis in fundo... è di oggi la notizia che il challenger di Torino da 100.000 euro non si fa più per mancanza di fondi, così come non si disputano più i 7 tornei atp che una volta si disputavano in Italia, semrpe per mancanza di fondi. Con una miglior gestione, si sarebbero potuti tenere in piedi i tornei di maggior tradizione. Questo avrebbe significato propaganda del tennis sia nella zone dove i tornei si sarebbero dovuti disputati e sia al di fuori. Avrebbe significato anche aiutare i tennisti italiani a conquistare punti atp in classifica mondiale, stimolato un movimento!
Ma quei soldi, così come per ingaggiare coach internazionali di provata esperienza e fama, così come per sostenere le famiglie dei ragazzini che non ce la fanno a far loro disputare 10 tornei l'anno (aspetto essenziale per lo sviluppo di un tennista) non ci sono. Mentre ci sono per finanziare Supertennis e la SportCast (società presieduta dallo zio di Binaghi, Carlo Ignazio Fantola, che gestisce il canale televisivo Supertennis...)! 14 milioni di euro da fine 2008 a fine 2010, a leggere il bilancio pubblicato dal sito federale all'indomani della pubblicazione del'interpellanza parlamenentare sul conto della Fit


Ottimo Groucho

Intervento rimarchevole

J

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"Maestro qualsiasi sarai tu!"

All’indomani della sentenza d’appello nel caso Pistolesi, la Federtennis ha tentato, con un curioso comunicato stampa, di far passare la decisione del Consiglio di Stato come il sigillo definitivo sul riconoscimento del diritto esclusivo della stessa FIT ad insegnare il tennis in Italia.

Ho già spiegato in altra parte di questo sito come una simile idea fosse del tutto campata per aria, posto che non esiste affatto e mai è esistita una simile esclusiva. Evidentemente se ne è però resa conto la stessa Federazione che, rinunciando a ribadire il concetto, re melius perpensa, ha deciso di affrontare il problema cambiando strategia. Ancora una volta però sbagliando.

Mi riferisco allo spot televisivo che SuperTennis manda in onda da qualche settimana per pubblicizzare la figura del “Maestro Certificato FIT”, a danno di non meglio identificati “insegnanti qualsiasi”. La struttura dello spot - peraltro discutibile anche sul piano della qualità creativa e realizzativa - vede una mamma con un bambino su un campo da tennis che, rispondendo alle domande di un esagitato intervistatore, rifiuta di cambiare il maestro “certificato FIT” con “due insegnanti qualsiasi” così motivando: “perché lui sa come allenare mio figlio e come farlo crescere sano” (!).

I due poveri insegnanti qualsiasi rifiutati,a quel punto, si allontanano tirando mestamente lo straccio del campo, unica mansione compatibile con la loro pochezza. Prima di entrare nel merito della legittimità o meno, sul piano strettamente giuridico, di uno spot pubblicitario come questo, si impongono tre piccole osservazioni.

La prima è che va positivamente registrato il fatto che la Federtennis, smentendo se stessa, riconosca comunque che altri maestri non FIT (“insegnanti qualsiasi”) abbiano diritto di cittadinanza sui campi da tennis anche se, essendo più scarsi (ovviamente a dire della FIT) rischiano di essere meno appetiti rispetto ai super maestri certificati FIT.

L’altra osservazione che nasce spontanea è legata al (mesto) ruolo degli istruttori di primo e secondo grado FIT, i quali, non essendo appunto “maestri certificati” (tanto da non essere iscritti all’Albo bensì in semplici Elenchi) vengono a essere penalizzati dallo spot esattamente come tutti gli altri insegnanti qualsiasi, consumandosi così una specie di faida interna e, soprattutto, una chiara delegittimazione agli occhi delle utenti mamme di quei poveri istruttori di primo e secondo grado, soffocati anch’essi, nell’esercizio del loro lavoro, dal super maestro certificato FIT.

Da ultimo fa specie che un’ Ente parapubblico come la Federtennis possa mandare in onda uno spot pubblicitario che viola uno dei più ribaditi principi nella delicata materia relativa alla competenza di chi si può permettere di parlare di salute nei messaggi rivolti al pubblico. Non credo che un maestro di tennis, anche se super certificato FIT, possa considerarsi soggetto adeguatamente titolato per indurre una povera mamma a convincersi che lui può occuparsi anche della salute del figlio, facendolo crescere sano. Salvo che non venga ben chiarito di quale tipo di crescita sana si stia parlando.

Ma è proprio in questo che è carente lo spot, la cui eccessiva genericità ne comporta la bocciatura anche sul piano giuridico. Ed infatti, se è ben vero che ormai da anni è ammessa la pubblicità cosiddetta comparativa dei prodotti, da una prima disamina il video FIT appare rappresentare una fattispecie di pubblicità comparativa illecita.

Secondo la prevalente Dottrina e la Giurisprudenza del Giuri' della pubblicità, è infatti illecita la Pubblicità che, prescindendo da un riferimento esplicito a un diretto concorrente, in considerazione della genericita' delle affermazioni in essa riportate, si incentra sulla reputazione delle Società concorrenti non permettendo di verificare e mettere a confronto le caratteristiche dei prodotti o dei servizi comparati .

E' anche ingannevole il messaggio pubblicitario che non consente di individuare con precisione i prodotti / servizi oggetto di comparazione, riducendosi a una pubblicità meramente suggestiva attraverso immagini positive associate al prodotto pubblicizzato , in contrasto con immagini negative atte a provocare avversione contro il prodotto concorrente . Nel nostro caso, come già accennavo, alla genericità si associa poi l'accenno del tutto inconferente alla salute del ragazzo , attraverso la frase della madre “lui sa come farlo crescere sano!”.

E’ evidente a questo punto a chi la FIT spregiativamente si riferisca con il termine “insegnanti qualsiasi”.
Oltre ai suoi istruttori, infatti, tali la Federtennis considera i molti e bravi tecnici con targhe diverse come UISP o PTR.

Tecnici che non è affatto detto siano meno bravi dei maestri FIT, e che sono sottoposti a corsi e valutazioni che nulla hanno da invidiare ai mini corsi per maestro organizzati dalla Federtennis. Chiudo con una domanda, cosa ne pensa PTR, fresca di accordi con la FIT proprio in tema di parificazione dei tecnici, di questo Spot ?

UBITennis - Massimo Rossi (n.d.r.)

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non ho parole...
non riesco nemmeno a commentare!
e poi vi chiedete perchè tengo per la scozia e non per l'italia?!?!?! Evil or Very Mad

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Io non capisco dove stia lo squallore e stupore,in Italia per la stragrande maggioranza dei lavoratori c'è un albo,per fare il geometra devi essere iscritto,per fare il medico idem,notaio idem,insegnate devi avre degli attestati ben specifici e riconosciuti in italia e via discorrendo...cosa c'è di strano che per essere qualificato come insegnate di tennis devi essere iscritto FIT?nel calcio devi essere autorizzato per fare l'allenatore,qual'è la diversità?

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Tuone ha scritto:
Io non capisco dove stia lo squallore e stupore,in Italia per la stragrande maggioranza dei lavoratori c'è un albo,per fare il geometra devi essere iscritto,per fare il medico idem,notaio idem,insegnate devi avre degli attestati ben specifici e riconosciuti in italia e via discorrendo...cosa c'è di strano che per essere qualificato come insegnate di tennis devi essere iscritto FIT?nel calcio devi essere autorizzato per fare l'allenatore,qual'è la diversità?


E' semplice: in Italia ci stanno DIVERSE federazioni di Tennis.

E, a livello legislativo, non è scritto da nessuna parte che i titoli di insegnamento siano appannaggio della FIT.

Ovviamente è giusto che i maestri/istruttori abbiano un attestato che ne riconosca la capicità.

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Ma scusate, è logico e ovvio che la FIT tiri acqua al suo mulino...mi stupisco dello stupore Insegnanti qualsiasi. 97171

Passando al tema generale direi, a mio parere, che da un insegnante che ha fatto un percorso formativo vero e strutturato (FIT o non FIT non rileva) mi aspetto che abbia acquisito e sappia trasmettere (almeno a livello accettabile) tutte le tecniche necessarie. Questa "certificazione" aiuta sicuramente l'utenza a fare una selezione (se dovessi mandare mia figlia a lezione di tennis e non sapessi da che parte girarmi di sicuro comincerei da insegnanti qualificati anche se solo formalmente). Che poi ci siano insegnanti senza qualifiche che valgono molto di più di altri con tutte le carte a posto è evidente e ovvio.

Cmq lo spot fa veramente cag...re Insegnanti qualsiasi. 97171

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101% d' accordo con il SL e con l' O69 pensiero Wink

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