Chi mi conosce (sul Forum, intendo) sa che mi piace ragionare un po' controcorrente, magari anche estremizzando alcuni concetti. Visto che è un divertimento sia scrivere sia giocare (e sperimentare) propongo "l'eccesso totale".
Quanto è importante l'attrezzo per un campione? Moltissimo ...e pochissimo. Dipende dai punti di vista. Facendone un uso al limite, lo sceglierà o lo farà realizzare esattamente su sue specifiche. Si può affermare che ogni piccola miglioria può determinare per lui la "vita o la morte" nel corso di un match o di un'intera stagione agonistica.
Ok, scontato.... Va bene, però se sei un campione, il livello tecnico è tale che una volée la sai tirare indipendentemente dal tuo stile di gioco standard e dalle caratteristiche meccaniche della racchetta.
Ok, scontato.... ma di quante volée è fatto il suo gioco? Il 2, il 10 o il 30%? Ecco quindi la scelta di un attrezzo più o meno adatto, ovvero con 3 caratteristiche di base: agilità, precisione, tocco.
Ok, scontato.... Mica tanto! Sul tocco e la precisione ci possiamo anche essere, a livello di telaio, poi ci mettiamo la componente corde, anche qui frutto di delicate alchimie e compromessi (visto che a fondo campo qualche colpo lo dovrai pur tirare)... ma sull'agilità ci facciam quattro risate. Perché sfido chiunque a definire "agile" la racchetta di Federer con il suo set up... E' sicuramente equilibrata per tutti, ma agile per lui che ha un fisico da....campione. Agile per me per un'ora (che ero abituato ai 365-370 grammi, ma il suo SwinghWeight è davvero pesante da sostenere). Agile per un B1, perché pure lui ha il fisico.
Insomma, tutto "scontato" e logico.
Secondo me le cose si complicano proprio per il fatidico Quarta.
Quanto è importante per lui l'attrezzo? Secondo me e sottolineo il "secondo me"...dipende!!!
Nel suo caso le idee non sono poi così chiare; un attrezzo sbagliato può anche causargli dei danni fisici; un buon set up generale può addirittura aiutarlo a giocare meglio, molto meglio. Poi c'è la componente psicologica, una sorta di effetto placebo che fa convincere di avere una sorta di oggetto magico, come la bacchetta di Harry Potter.
Poi, guardiamo le cose "tecnicamente" e ci accorgiamo che se la Quarta è una cippa...la stop volley la fa perché stecca clamorosamente la volée facile-facile da chiudere e basta, che il colpo a volo lo gioca in porzioni di campo così vaste che "ci viene" un miniappartamento in centro a Milano, che il tocco da sotto il nastro è un evento statistico come il passaggio di una cometa.
Consigiare una racchetta a un Quarta per il libidinoso gioco aereo degli dei?
Ma sapete che vi dico? Ma che si prenda la Wilson incriminata con il set up più estremo! Forse è l'unica maniera per farlo contento: brucerà il falò delle sue vanità, accarezzerà il suo ego, metterà in campo una palla e mezzo...ma sarà felice.
Se gli rimarrà un pizzico di buon senso e onestà intellettuale capirà che le volée sono un'esigua parte del suo gioco...e che dovrà cercare un compromesso tra qualità tecnica dell'attrezzo e qualità tecnica del bipede (sé stesso).
E' più forte di me: credo nella maieutica dell'errore. Non ho mai riso di racchette sbagliate per giocatori improbabili. Non mi indigno, nemmeno se lo vedo in oggettiva difficoltà. Mi fa "sorridere" solo se cerca di convincere non se stesso, bensì il mondo, di esser la copia sputata del suo campione collega di racchetta...
Ecchediamine, finché gli uomini sbagliano sulla terra rossa c'è speranza! Son perdonati anche da Dio...non vedo perché non possan esser perdonati dagli altri eretti-retti....