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ATP 1000 Madrid (29)

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Promemoria primo messaggio :

ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Reduce10 - Madrid - Spain

6 - 13 maggio

Name: Mutua Madrid Open
Category: ATP World Tour Masters 1000
Surface: blu clay
Prize Money: € 3,090,150

Vincitore 2011: Novak Djokovic


ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Cattur52
(photo by MMO off site)

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Nole-Rafa in semifinale al Roland Garros? cheers

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Infatti risolvendo leggermente il problema della scivolosità potrebbero davvero tenerla questa terra blu, magari spostando in calendario il torneo a prima o dopo la stagione sul rosso.

Edit: Il sommo è arrivato in semifinale qui dove altri grandi e grossi hanno fallito e pianto.. Very Happy Very Happy

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che belle semifinali!
tutta gente che prova a fare punto senza aspettare l'esaurimento psico-fisico dell'avversario.
una boccata d'aria fresca prima di rituffarci a partire da roma nel tennis ginnastico! Smile

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Le dichiarazioni di Federer dopo la partita contro Ferrer:

“Nel 1998 io ero costretto a cambiare superficie ogni santa volta e non eravamo tutti a lamentarci, ora praticamente esiste solo una superficie e quando si cambia tutti lì a lamentarsi”



Un pezzo preso dall'articolo di Federico Ferrero:

Federer fa serve&volley anche sulla seconda palla. Djokovic non sta in piedi e parla di antitennis. Nadal perde per la prima volta in vita sua (dopo 13 successi) contro Verdasco e minaccia: qui, se non si torna al passato, non gioco più. Più ace e volée che a Wimbledon: al direttore dei Championships Philip Brook, ospite del torneo, staranno fischiando le orecchie. Sul blu di Madrid si gioca d’attacco; a casa sua, ormai, si palleggia come a Monte Carlo, la (t)erba dei Championships è una superficie-lumaca. [...]

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Nostradamis ha scritto:
Ma 1000 di questi tornei, che ritorni la varietà di superfici! Qui dove i colpi contavano più della mobilià si è visto chi è arrivato in fondo! Anche nella vera erba si scivolava...


Quotone.

Piú varietà piú divertimento !
A Wimbledon si scivolava che era un piacere !

Sti qua vogliono campi adatti ad una sola cosa :
Poter correre il piú possibile , non giocare a tennis .

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alfiuzzo ha scritto:
Infatti risolvendo leggermente il problema della scivolosità potrebbero davvero tenerla questa terra blu, magari spostando in calendario il torneo a prima o dopo la stagione sul rosso.

Il problema della scivolosità lo avrebbero potuto risolvere in tempo se avessero avuto l'accortezza di testare la terra blu con qualche mese di anticipo, magari in un torneo minore (senza i big che rompono le scatole per la novità): magari in un 250 come Vina del Mar o San Paolo.

Se la velocità della superficie rimarrà immutata, la collocazione attuale non ha molto senso... si potrebbero invertire Montecarlo e Madrid, in modo che si passi gradualmente dal cemento lento di Indian Wells e Miami, alla terra veloce di Madrid, e poi alla vera e propria stagione sulla terra rossa (ancora più corta di quella già striminzita attuale) di Montecarlo, Roma e Parigi.
Non credo che una collocazione di Madrid dopo il Roland Garros troverebbe molte adesioni... in quel periodo i top player si vogliono riposare qualche settimana e poi allenare sull'erba in vista di Wimbledon: per quanto veloce, la terra blu non sarà mai l'erba e quindi difficilmente un torneo sulla terra blu potrebbe essere considerato "di preparazione" a Wimbledon.

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Ma secondo voi non hanno un po' esagerato Djokovic e Nadal nei loro
atteggiamenti e dichiarazioni? Djokovic addirittura ieri dopo il primo
set ha proprio smesso di giocare, mi sembra veramente troppo.
D'altra parte tra Monte Carlo, Madrid (prima Amburgo), Roma e poi Parigi non c'è mai stata "uniformità di terre".
E comunque, come già è stato detto, a Wimbledon ogni anno l'erba diventa più lenta e meno scivolosa (da qui la famosa citazione di Clerici "erba battuta") eppure non mi pare che nessuno si lamenti, tantomeno Federer che dovrebbe essere quello più sfavorito da queste condizioni.

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Il loro gioco non può prescindere da appoggi granitici e possibilità di usare al massimo la fisicità , cosa che su terreni non "standardizzati" non possono fare .
Per chi ama il tennis viva superfici diverse che fanno vedere un tennis diverso dai due robot che si lamentano .

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ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Madrid12 - Madrid - Spain


SFs Day



ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Berdyc12

(6) T. Berdych d (10) J M Del Potro 76(5) 76(6)

Chi aveva ancora dubbi sulla solidità mentale che negli anni scorsi aveva scarseggiato nel tennis di Tomas Berdych, dovrà certamente ricredersi. Sia Del Potro che Berdych arrivavano allo scontro con un percorso piuttosto netto e senza aver ancora perso un set. Tra i due, chi si presentava meglio all'appuntamento odierno era senz'altro Tomas Berdych in grado di non perdere mai il servizio nei 25 turni di servizio giocati. Nonostante il biglietto da visita del ceco fosse piuttosto importante, a consolare Juan martin Del Potro c'era il conto dei precedenti che, prima del match, recitava 3-1 in suo favore con le ultime tre partita a suo appannaggio.
E forse proprio il ricordo fresco degli ultimi trionfi di Del Potro ai danni del ceco fanno in modo che, dei due, ad entrare in campo più centrato sia proprio l'argentino. Il break albiceleste nella prima frazione arriva, infatti, già al terzo gioco. Ma i progressi mentali di Berdych sono ormai risaputi e nel decimo gioco, mentro Delpo serve per il set, il ceco trova il controbreak che gli consente di arrivare al tie break e farlo suo per 7 punti a 5. L'andamento del secondo parziale è esattamente l'opposto. A partire forte questa volta è Berdych che piazza subito l'allungo nel primo game, salvo poi farsi recuperare da un Del Potro in costante crescita. L'epilogo più logico è di nuovo il tie break. Sul 6-6 arriva una chiamata dubbia (ma corretta) su una prima di Del Potro che si distrae colpevolmente e perde i due punti successivi.
Del Potro esce malamente di scena, mancando a torto pieno di dare la mano all'arbitro, che, a verifiche effettuate anche dal falco, aveva fatto molto bene il suo dovere. Ma ritornando al vincitore, grandi numeri al servizio per il ceco, autore di 15 aces, e incredibile concretezza nei momenti importanti (2 su 2 nel conto delle palle break convertite). Una curiosità: a conferma una volta di più che il tennis non è uno sport aritmetico, il conto dei punti alla fine del match è di 79 pari. Ma sarà Tomas Berdych domani a contendere il titolo a Roger Federer, che dovrà guardarsi bene dal sottovalutarlo. Per lui si tratta della terza volta all'atto conclusivo di un Master 1000, dopo la vittoria a Bercy nel 2005 e la sconfitta in finale a Miami nel 2010.



ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Roger-11


(3) R. Federer d (7) J Tipsarevic 62 63

Basta un’ora e sei minuti a Roger Federer per mettere le mani sulla finale numero 104 della sua straordinaria carriera. Il fenomeno di Basilea ha regolato la sorpresa del torneo, Janko Tipsarevic, con un comodo 6-2 6-3, al termine di una partita molto somigliante ad un assolo per tre quarti di gara e bene gestita nel finale, quando il serbo ha provato a tirar fuori la testa dall’acqua.
Tipsarevic ha pagato l’essersi svegliato troppo tardi, quando lo svizzero aveva già saldamente la partita tra le sue grinfie. Dopo 50 dei 66 minuti totali il punteggio recitava 6-2 4-1 ed il vantaggio era una dote troppo corposa per il Federer deluxe di questo torneo, che dopo aver perso la battuta nel primo set della prima partita contro Raonic, non ha più concesso ad alcuno dei suoi avversari un proprio game di battuta. Addirittura nel primo set, Tipsarevic riusciva a mettere a referto solo due punti in risposta, regalati da Federer, che apriva il quinto gioco con due doppi falli. Migliore il rendimento del serbo nel secondo set, specie nella seconda parte, quando il numero 8 del mondo riusciva a conquistarsi anche una palla del contro break. Sfortunatamente il suo rovescio, sul quale Roger nulla avrebbe potuto, atterrava poco al di là della riga e faceva svanire le flebili possibilità di un’incredibile rimonta. Poco da dire sul resto della gara, che per Federer si è rivelata un puro esercizio di stile, offerto ad un pubblico come al solito entusiasta del genio svizzero. 25 vincenti e 13 non forzati sono un bottino eccellente per una partita così breve, statistiche che mettono perfettamente in luce la grandissima qualità della prova offerta dal 16 volte campione di slam.
Tra Federer e il ventesimo Master 1000 della carriera, il titolo che lo riporterebbe in testa a questa speciale classifica, al pari di Rafael Nadal, ci sarà l’ottimo Tomas Berdych. Il ceco è un avversario che in passato ha messo in difficoltà Roger, regalandogli anche discreti dispiaceri, specie alle olimpiadi del 2004 e a Wimbledon 2010. Tuttavia, lo score su terra, che vede Federer vincente netto in due incontri su due su terra, nonché la grandissima condizione mostrata dallo svizzero sul blu madrileno, lasciano supporre che il settantaquattresimo titolo sia ampiamente alla portata del numero 3 del mondo.

Inoltre una vittoria oggi avrebbe anche un altro significato importante, visto che sancirebbe il sorpasso su Rafael Nadal al numero due del ranking mondiale.

Immagini e articoli da TWI (n.d.r.)



ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Cattur72

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Federer 1h 07min What a Face



Federer è il tennis o il tennis è Federer?!?!?

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Entrambe. Riguardo la superficie a parte la scivolosità , vedo come un fattore positivo la ventata di novità portata da tiriac. Forse pero più che di novità bisognerebbe parlare di tuffo nel passato , quando si giocavano più scambi a rete ed il talento contava più del fisico.

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e vince il REEEEEEEE
mitico!!!

Ha battuto due giocatori in formissima...Dopo quella con Raonic ero quasi sicuro che ce la facesse...e oggi solo lui poteva fermare Berdych in strepitosa forma qual era...


Torna n.2 il nostro Eroe!!!!! cheers

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Ammazza ma come ha giocato berdich questa settimana, se l'è giocata fino alla fine con rogi , ha asfaltato giocatori in palla come del potro, verdasco( reduce dalla vittoria su nadal e forse bruciato psicologicamente, infatti punteggio eloquente)

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ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Reduce10 Madrid - Spagna

ATP  1000  Madrid  (29) - Pagina 2 Atp-Tennis-img8611
(twi)

R Federer d T Berdych 36 75 75

da TWI (n.d.r.)

Cambia la superficie ma il Madrid Open rimane nel destino di Roger Federer, primo "man in blue" (vista la presenza di Will Smith in tribuna) della storia del tennis. Per la terza volta in carriera, grazie al 3-6 7-5 7-5 rifilato a Tomas Berdych, lo svizzero è il re di Madrid. E’ il secondo tennista nella storia a vincere uno stesso torneo su tre superfici diverse: nel 2005 vinse sul cemento indoor, nel 2009 sulla terra rossa e infine oggi sulla tanto discussa terra blu. Prima di lui soltanto Connors era riuscito a compiere tale impresa, allo Us Open, su erba, terra verde e cemento. Volendo considerare il blu come un clay court, Roger è il primo nella storia a vincere almeno 10 trofei su 3 superfici diverse. E’ anche il ventesimo master 1000 della carriera dello svizzero, che aggancia nuovamente Nadal in testa a questa speciale classifica.

Sicuramente è stata la vittoria più dura a Madrid, perché, al contrario delle altre due dominate, questa finale è stata equilibratissima (nonostante un problema all'anca per lo svizzero), di altissimo livello e si è decisa soltanto sul filo di lana dopo quasi due ore e 40 minuti di battaglia. Una battaglia di spada e di fioretto, tra due grandi interpreti del nostro sport, forse i migliori del mondo per pulizia dei colpi e stile. Tuttavia, la vittoria di Roger, deve essere valutata al netto dei regali di Tomas Berdych. Il modo in cui il ceco ha concluso il secondo ed il terzo set spiegano alla perfezione come mai l’attuale numero sette del mondo, nonostante l’incredibile talento e l’eccezionale fisico, non sia riuscito mai ad imporsi come giocatore di livello assoluto, capace di vincere i tornei più importanti.

Nel primo set Berdych metteva in mostra un tennis a tratti irresistibile, lasciava andare il braccio in risposta e toglieva il ritmo a Federer, tenendolo lontano dal campo. Grazie al break ottenuto in apertura portava a casa il parziale e dava l’impressione di poter sovvertire il pronostico, anche alla luce di un Federer che non sembrava essere al meglio, a causa di un problemino all'anca sinistra e di una presunta influenza. In avvio di seconda partita lo svizzero aggiustava il mirino e prendeva le misure al suo avversario, conducendo le danze comodamente fino al 5-2. Da quel momento, per circa dieci minuti, Berdych iniziava un autentico show, fatto di incredibili risposte ed accelerazioni al fulmicotone. In un amen il set si riequilibrava con l’inerzia che tornava prepotentemente dalla parte del ceco. Ma come abbiamo detto Tomas è un giocatore volubile, uno che in campo non dà l’idea di pensare molto e di vivere le situazioni con il giusto approccio emozionale. Un incredibile doppio fallo regalava il parziale a Roger, che si ritrovava al terzo senza aver fatto nulla di eccezionale.

La partita decisiva era una girandola di emozioni: l’avvio sorrideva a Berdych, che si procurava tre palle break nei primi due giochi di risposta. Il ceco però un po’ per sfortuna e un po’ per eccessiva fretta, gettava al vento le occasioni con due risposte appena fuori. A fatica Roger, più con il cuore che non con il gioco, riusciva a mantenere la testa e sul 4-3 in suo favore si ritrovava con tre palle break consecutiva in suo favore. Qui Berdych riusciva a dimostrare per la seconda volta nel match di essere un soggetto decisamente borderline. Prima piazzava tre incredibili ace di fila, per annullare le palle break, ma successivamente rovinava tutto con due doppi falli. Partita finita? Macché. Federer regalava qualcosa, ma Berdych era bravo a giocare con grande aggressività accettando i rischi. Controbreak e nuovo arrivo in volata. Come nel secondo set, Berdych, chiamato a servire sotto per 5-6, tremava e sprofondava sullo 0-40. Con l’ennesimo colpo di reni riusciva a rientrare in parità, salvo sparare due dritti a campo aperto prima sui teloni e poi in mezzo alla rete consegnando il settantaquattresimo trofeo della carriera a Roger Federer.

Non il successo più meritato duque, per quanto visto in campo, ma alla fine, nel tennis, vince chi è più continuo e sfrutta al meglio le occasioni che ha. Oggi, anche se a giocar meglio per larghissimi tratti è stato Berdych, nelle fasi cruciali, Roger è stato il migliore. Una vittoria che vale doppio, visto che con il trofeo dedicato a Ion Tiriac e gli oltre cinquecentomila dollari di prize money, arriva anche il sorpasso in classifica a Nadal e la seconda posizione mondiale. Uno sconvolgimento in classifica che potrebbe mischiare le carte del prossimo Roland Garros, con la possibilità di un incrocio Djokovic-Nadal già in semifinale e un cammino sulla carta più agevole per Roger Federer.


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